Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
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    Predefinito Renzi pronto a Governo di responsabilità. Oggi la fiducia sulla manovra: Senato...

    https://it.notizie.yahoo.com/renzi-p...055938400.html

    Al via in Senato
    il voto sulla manovra su cui il governo ha posto la fiducia
    . A rappresentare l'esecutivo la ministra Maria Elena Boschi. "A nome del governo, e autorizzata dal consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione senza emendamenti articolo 1" sul provvedimento "nel testo identico a quello approvato dalla Camera", ha detto in aula Boschi.
    Dopo aver messo in sicurezza la legge di stabilità, Renzi dovrebbe Confermare le dimissioni da presidente del Consiglio. Secondo quanto si apprende, inoltre, l'orientamento di Renzi in vista della direzione Pd di oggi pomeriggio sarebbe quello di evitare accelerazioni improvvise puntando piuttosto a un Governo "di responsabilità".
    MATTARELLA: VOTO INCONCEPIBILE SENZA NUOVA LEGGE ELETTORALE. A stoppare l'idea del voto subito è Sergio Mattarella che bolla come "inconcepibile" andare a elezioni anticipate senza una nuova legge elettorale. Secondo il pensiero del capo dello Stato, riportato all'Huffington Post, insomma, arrivare a regole del gioco condivise sarebbe "una soluzione obbligata", anche per "ovvie ragioni di correttezza istituzionale" che impongono di attendere
    le conclusioni della Corte costituzionale sull'Italicum
    (l'udienza è fissata per il 24 gennaio) il cui esito "non è ovviamente prevedibile".
    La fuga in avanti di Alfano su un possibile voto a febbraio
    viene quindi bloccata a brutto muso dal Quirinale. La mossa, però, consente al premier di capire bene il risiko delle posizioni in campo, fuori e soprattutto dentro il Pd. Se i renziani ortodossi, infatti, continuano a mettere il piede sull'acceleratore ("Il Sì ha perso, ma abbiamo una base da cui ripartire. Ora prepariamoci al congresso e alle elezioni", cinguetta Sandro Gozi) e se pure i 'giovani turchi' di Matteo Orfini si lasciano tentare dall'all in di un voto immediato, sono diverse le anime del Pd a frenare. Primo tra tutti Dario Franceschini, impegnato in queste ore a far ragionare il premier e a portarlo lungo la rotta indicata da Sergio Mattarella. Contraria al voto subito, prima del congresso e di una riforma della legge elettorale, la minoranza dem. "L'ho già detto una volta: non si vince sulle macerie del paese", attacca Pierluigi Bersani. "Sarebbe un film dell'orrore e vorrebbe dire mettere a rischio l'esistenza stessa del partito - gli fa eco Davide Zoggia - Chi si intesta il 40% è matto". In generale, comunque, viene spiegato, a non vedere di buon occhio un'accelerazione troppo brusca diversi parlamentari dem, in modo trasversale tra le correnti.
    GOVERNO DI RESPONSABILITA'. Renzi, comunque, dopo la presa di posizione del Quirinale - racconta chi ci ha parlato nelle ultime ore - sarebbe disposto a virare sulla strada della "responsabilità". Il premier, viene spiegato, pur ammettendo davanti allo stato maggiore del partito "gli errori" commessi, non dovrebbe arrivare a lasciare la poltrona di segretario e intenderebbe proporre ai suoi il sostegno ad un Governo "di responsabilità", appunto. Un esecutivo "non politico e super partes" che consentirebbe al Pd di "rimanere al riparo" da un'esperienza che si annuncia "poco felice" e che, "se politica, sarebbe sottoposta ai continui attacchi dell'opposizioni" che lo logorerebbero. Quelli di Padoan o Grasso i nomi più gettonati, anche se - per molti - "è troppo presto" per mettere sul tavolo candidature "credibili". A Mattarella in ogni caso Renzi ha sottolineato che, pur assumendosi la responsabilità di questa fase, non può lasciare agli avversari di brandire l'arma delle urne.

  2. #2
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    Predefinito Re: Renzi pronto a Governo di responsabilità. Oggi la fiducia sulla manovra: Senato..

    ma renzi e' duro di orecchie . gli italiani NON LO VOGLIONO

  3. #3
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    Predefinito Re: Renzi pronto a Governo di responsabilità. Oggi la fiducia sulla manovra: Senato..

    una figura di cacca...il potere e' duro da lasciare...ma non si vergogna??...


    Referendum, Renzi prova la retromarcia sulle dimissioni. Nuova fiducia o governo di scopo come piano B per restare in sella - Il Fatto Quotidiano



    estare in sella fino alla fine, anche in caso di sconfitta. Con o senza dimissioni, magari con una nuova fiducia o un governo di scopo. In ogni caso, l’inizio di una marcia indietro. Poche parole di Renzi, più che mai sfuggenti, aprono scenari inediti sul destino del governo e dell’intera legislatura in caso di vittoria del “no” al referendum di ottobre: “Comunque vada si voterà nel 2018″. Parole scandite dal premier durante il suo intervento alla Versiliana cui non ha fatto seguito, come altre volte, l’impegno a dimettersi prontamente in caso di sconfitta. Anzi, a precisa domanda Renzi stavolta non risponde ma glissa. Una coincidenza, forse. Ma l’analisi politica porta a cogliere in quelle parole il segno di una posizione nuova del premier che pur di restare attaccato alla poltrona potrebbe davvero cambiare tutto, anche modificare radicalmente il copione della politica dei prossimi mesi e anni. Se di questo davvero si tratta, le ipotesi per raggiungere lo scopo di permanere a Palazzo Chigi o comunque segnare le sorti della legislatura sono diverse. Con diverse dosi di spregiudicatezza e di rischio.

    Nuova fiducia, dimissioni o governo di scopo
    Quella più radicale, condivisa dai maggiori quotidiani, fa pensare a una vera e propria retromarcia del premier. Per arrivare a “votare nel 2018″, in caso di sconfitta, Renzi potrebbe salire al Quirinale. Il presidente Sergio Mattarella, in assenza di un voto di sfiducia all’esecutivo, potrebbe rinviare il Presidente del Consiglio alle Camere dove potrebbe ottenere una nuova fiducia, magari sospinta dal timore di molti degli eletti di perdere la poltrona, oppure di consegnare la parola agli elettori e ritrovarsi poi un governo a Cinque Stelle.

    Se così fosse, la vita del governo Renzi potrebbe proseguire – magari traballando – fino alla data auspicata. Questa ipotesi si fonderebbe sulla paura di perdere nelle urne e sulla sicurezza di avere i voti in Parlamento. Che arriverebbero anche a fronte di una sonora sconfitta. Sempre in caso di sconfitta, Renzi potrebbe non reggere la pressione delle opposizioni su Mattarella e cedere. Ma restando segretario del Pd, partito che alla Camera ha la maggioranza, potrebbe ridare le carte per un nuovo governo, magari di transizione, sempre a trazione renziana, che guada la tempesta fino al 2018. O almeno abbastanza da mandare in porto la legge elettorale, magari riscritta proprio con le forze che sosterranno questo esecutivo “di scopo” o di “unità nazionale”. Centristi e centro destra ai quali ieri, forse non ha caso, ha riservato molte cortesie, compresa l’autocritica per conto del centrosinistra alla vigilia del vertice con Merkel e Hollande: “Abbiamo sbagliato a ridere di Berlusconi”.

    Anche il Pd deve decrittare l’uscita
    Anche nel Pd, dove il referendum è atteso come un regolamento di conti, si cerca di decrittare le parole di Renzi. Più d’uno avrà tirato un sospiro di sollievo. Chi gli è più vicino assicura che le parole del premier non sottendono trabocchetti o giochi di palazzo. Perché, dicono, sono certi che vincerà il “sì”. E giurano che anche Renzi lo sia. Altri segnali sembrano però indicare che la certezza traballa e piani alternativi non sono poi così superflui. “Ho sbagliato a personalizzare il referendum”, è tornato a dire ieri il premier-segretario. Una specie di esorcismo che da solo non basta a rimuovere lo spettro della sconfitta e delle conseguenze degli impegni assunti. Parare il colpo a sinistra è dunque l’altra urgenza. Nello stesso intervento alla Versiliana, del resto, Renzi non ha perso l’occasione di ribadire alla minoranza interna e all’arcinemico Massimo D’Alema che “il referendum non sarà una rivincita sul congresso del partito, per difendere le poltrone e magari tornare in Parlamento”. Come a dire che, anche in caso di sconfitta, lui resterà in sella come segretario del Partito Democratico. E segnerà comunque la prosecuzione della legislatura da protagonista, non da “sconfitto”. Come nelle profezie che si auto-avverano, con la dovuta strategia.
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
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  4. #4
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    Predefinito Re: Renzi pronto a Governo di responsabilità. Oggi la fiducia sulla manovra: Senato..

    Citazione Originariamente Scritto da tafazzo Visualizza Messaggio
    ma renzi e' duro di orecchie . gli italiani NON LO VOGLIONO
    non lo decide un referendum ma le elezioni

  5. #5
    Ghibellino
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    Predefinito Re: Renzi pronto a Governo di responsabilità. Oggi la fiducia sulla manovra: Senato..

    Grandissima confusione sotto l'albero di natale, non esiste maggioranza, almeno mi pare di cogliere (i topi alfaniani scappano), e non c'è una legge elettorale. Incredibile la dabbenaggine dei nostri politicanti
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

 

 

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