Il Cremlino avrebbe preferito la vittoria del sì nel referendum italiano, perché ritiene Matteo Renzi un interlocutore di alto livello e non ha altrettanta fiducia nei suoi maggiori avversari, Lega e Cinquestelle: è quanto emerge da una dichiarazione ufficiale, e dagli editoriali di alcuni dei maggiori media governativi e non governativi in Russia. Un indizio di una prossima presa di distanze da parte di Mosca nei confronti del populismo trionfante in Occidente, secondo alcuni politologi che studiano le strategie della élite al potere in vista delle elezioni presidenziali del 2018. Alle quali Vladimir Putin non ha ancora confermato di voler partecipare.
CON RENZI RAPPORTI "ALTI"
"E' difficile sottovalutare il ruolo di Renzi nello sviluppo delle relazioni italo-russe in questi ultimi anni, nonostante i tempi", ha detto il portavoce del presidente, Dmitri Peskov. "E' stato il sostenitore di un dialogo alto, attivo e costruttivo, che andava ben oltre il protocollo e si sostanziava nella discussione e nella soluzione di problemi concreti della collaborazione, sia in materia economico-commerciale che negli investimenti e in ogni altro aspetto. Apprezziamo molto il ruolo che ha avuto". "La vittoria del no non è una buona cosa per la Russia, scrive la Komsomolskaya Pravda, il quotidiano più letto nel Paese. "Matteo Renzi non ci ha mai fatto giuramenti di fedeltà né dichiarazioni d'amore, ma se [vincendo il referendum] avesse aumentato il suo potere [in Italia e in Europa], dato il suo pragmatismo, nei rapporti con noi si sarebbe ispirato alla convenienza economica e politica, piuttosto che a slogan populisti", si legge nella pagina dedicata al voto referendario in Italia. La sconfitta di Renzi implica un "indebolimento" delle posizioni italiane contrarie alle sanzioni imposte alla Russia e all'austerità fiscale, continua l'articolo. Che condanna Lega e Cinquestelle per voler bloccare ogni attività governativa anche "tecnica" con elezioni anticipate. La proprietà della Komsomolskaya Pravda è riconducibile al colosso energetico statale Gazprom, altrimenti noto come "l'arma del Cremlino".
SLOGAN POPULISTI
Il "Viva Trump, viva Putin, viva Le Pen, viva la Lega" lanciato su Facebook e Twitter da Matteo Salvini il 4 dicembre, al secondo punto non sembra quindi particolarmente corrisposto.
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Viva Trump, viva Putin, viva la Le Pen e viva la Lega! https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/10154235160448155/ …
22:15 - 4 Dic 2016
Lega e M5S sono sempre stati prodighi di complimenti per la Russia di Putin, divenuto un faro dei movimenti e dei partiti politici che fanno della lotta contro l'establishment la loro parola d'ordine. Salvini anche pochi giorni prima del referendum era a Mosca. I Cinquestelle concedono spesso interviste ai media propagandistici del Cremlino. E' evidente che chi si occupa di strategie tra leghisti e pentastellati pensa che sbandierare una vicinanza ideologica col presidente russo sia una carta elettoralmente vincente, visto il richiamo del putinismo in Italia. I commenti del portavoce di Putin e gli articoli di giornale pro-Renzi sono arrivati la sera del 5 e la mattina del 6 dicembre. A mente fredda, quindi.
http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/12/06/news/mosca-renzi-meglio-di-salvini-e-5-stelle-cosi-il-cremlino-cambia-strategia-1.290308?ref=fbpr