Art. 92 della Costituzione (quella vera):
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.
Si legge poi che il governo deve ottenere la fiducia di entrambe le camere e soltanto queste lo possono sfiduciare.
Parliamo del governo, non del presidente del consiglio.
Sembra, leggendo qua e là, che questo organismo così importante non abbia un vicepresidente; o, meglio, uno c'era ed era Angelino Alfano che ha ricoperto quella carica dal 28 aprile 2013 al 21 febbraio 2014 poi assunta ad interim dal presidente del consiglio.
Ora, a parte che le funzione del vice (quando nominato) si limitano alla supplenza temporanea, sembra evidente che se il PdC viene a mancare decade tutto il governo. Il che ci sembra abbastanza strano ma non è questo il punto che vogliamo sottolineare.
Perché qui siamo di fronte ad un fatto abbastanza singolare e cioè quello di un PdC che, tutt'altro che defunto o gravemente malato, annuncia le proprie dimissioni e fa cadere il suo governo senza che ci sia un atto formale di sfiducia.
La domanda, dunque, è questa: è lecito che un PdC faccia saltare il governo per un suo ghiribizzo?
Non è, forse, competenza del Parlamento decidere se debba o no continuare a godere della fiducia?
Renzuccio si è amareggiato perché il popolo gli ha votato contro su una proposta di riforma che lui stesso ha personalizzato e quindi, per reazione, per punire il popolo ingrato, fa saltare tutto!
MA COSA C'ENTRA IL RISULTATO REFERENDARIO CON L'AZIONE DI GOVERNO?
Perché diavolo deve dimettersi lui e fare tutta la pantomima ridicola che abbiamo visto lunedì?
Visto che c'è un ministro responsabile delle riforme costituzionali, la signora Boschi Maria Elena, forse era il caso si dimettesse quello.
Un ministro si dimette e ne viene nominato un altro... Dove sta il problema?
Kobra