A mio parere, l'articolo 138 della Costituzione, è un po' debole, in presenza di camere elette con leggi maggioritarie uninominali. Non so se, alla fine, si approderà questo tipo di sistemi elettorali, ma non si può escludere, magari non oggi, ma nel prossimo futuro, considerando che difficilmente, a mio parere, un eventuale proporzionale potrà essere la scelta definitiva. Meglio sarebbe, quindi, rinforzare questo articolo per tempo, al fine di evitare situazioni "spiacevoli", in cui, per una serie di circostanze, una partito, o una coalizione, dovesse riuscire ad ottenere almeno i due terzi dei seggi in entrambe le Camere, cosa che consentirebbe di modificare, magari profondamente, la Costituzione, senza passare per un referendum confermativo.
Attualmente, l'articolo 138 recita:
"Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti."
( https://www.senato.it/1025?sezione=1...o_articolo=138 )
Ora, ciò che propongo, è di fare una piccola aggiunta al terzo comma, che diventerebbe così (l'aggiunta è in grassetto):
"Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti, a meno che tale referendum non sia richiesto da due milioni di elettori."
In questo modo, rimarrebbe inalterata l'originaria "spinta" costituzionale a cercare, sulle legge costituzionali, una larga intesa, per evitare, con grande probabilità, il referendum. Inoltre, in caso di leggi con amplissimo consenso parlamentare, una piccola minoranza, avrebbe difficoltà a invocare comunque un referendum, dall'esito probabilmente scontato, e che si tradurrebbe, facilmente, in una perdita di tempo e risorse. Però, nel caso, che auspicabilmente non dovrebbe mai verificarsi, di una super maggioranza parlamentare, che apporta profonde e controverse modifiche alla Costituzione, vi sarebbe la possibilità, per i cittadini, con una grande mobilitazione popolare (non credo sia banale raccogliere due milioni di firme), di richiedere comunque il referendum confermativo.
Insomma, mi pare che, con una piccola aggiunta all'articolo 138, si potrebbe eliminare uno dei rischi connessi ad eventuali super-maggioranze parlamentari.
Saluti.
Midìl
P.S.: Un effetto negativo della modifica, sarebbe che, comunque, una legge costituzionale dovrebbe attendere, prima di entrare in vigore, i tre mesi previsti per dare la possibilità di raccogliere le firme.