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    Exclamation Turchia, ucciso l’ambasciatore russo ad Ankara

    Turchia, ucciso l’ambasciatore russo ad Ankara. Il grido dell’attentatore: “E’ il conto per la Siria”. Mosca: “Terrorismo”




    MONDO

    Andrey Karlov stava tenendo un intervento alla mostra fotografica intitolata "La Russia attraverso gli occhi dei turchi", nel Centro d’arte contemporanea di Cankaya. L'attentatore, un poliziotto fra i 20 e i 25 anni, ha quindi urlato, brandendo in mano la pistola: "Non dimenticatevi di Aleppo, non dimenticatevi della Siria" e poi è stato ucciso, non prima di ferire altre tre persone
    di F. Q. | 19 dicembre 2016

    Ha urlato: “Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui”. Subito dopo ha ucciso a colpi di pistola Andrey Karlov, l’ambasciatore russo in Turchia, durante il suo intervento alla mostra fotografica intitolata La Russia attraverso gli occhi dei turchi, nel Centro d’arte contemporanea di Cankaya, ad Ankara. L’attentatore, un uomo fra i 20 e i 25 anni, ha quindi urlato, brandendo in mano la pistola “Non dimenticatevi di Aleppo e della Siria, Dio è grande. Voi ci uccidete ad Aleppo, e voi morite qui” e poi è stato ucciso, non prima di ferire altre tre persone.

    Secondo il quotidiano Sabah, il killer è stato identificato come un poliziotto di nome Mert Altintas. Ventidue anni, si era diplomato nel 2014 all’accademia Rustu Unsal di Smirne. L’uomo parlava in turco e inframmezzava il proclama con espressioni in arabo come “Allah Akbar“. La zona dell’attacco è stata chiusa al traffico e si trova sotto stretta sorveglianza delle forze di sicurezza. Sul posto è giunto anche il ministro degli Interni turco, Suleyman Soylu.

    La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha parlato di “atto terroristico” e ha sottolineato che la questione sarà posta lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Oggi è un giorno tragico per la diplomazia russa, oggi ad Ankara ad un evento pubblico l’ambasciatore russo è stato ferito mortalmente”, ha detto Zakharova.

    L’attentato si è verificato il giorno prima della riunione a Mosca tra ministri degli Esteri di Russia, Iran e Turchia per discutere della situazione di Aleppo. E segue le proteste di massa organizzata ad Ankara e Istanbul contro le rappresentanze diplomatiche russe e iraniane, accusate dai manifestanti di essere responsabili della mancata evacuazione di civili dalla città martire.


    ORA PER ORA
    Ore 19.01 – La condanna dell’Onu – “Condanniamo l’attacco armato contro l’ambasciatore russo in Turchia. Non ci può essere giustificazione per un attacco contro un diplomatico, un ambasciatore”, ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.
    Ore 18.56 – Sindaco Ankara: “Attacco per danneggiare le relazioni con la Russia” – Un attacco “odioso” che ha l’obiettivo di “danneggiare le relazioni tra Russia e Turchia”. Lo ha dichiarato il sindaco di Ankara, Melih Gokcek.
    Ore 18.51 – Media: “Identificato l’attentatore” – Il killer è un diplomato dell’accademia di polizia di nome Mert Altintas. Lo scrive il quotidiano Sabah, secondo cui Altintas, 22 anni, si era diplomato nel 2014 all’accademia Rustu Unsal di Smirne.
    Ore 18.45 – Gentiloni: “Vicini alla Russia, orrenda uccisione” – “Vicini alla Federazione Russa per l’orrenda uccisione dell’ambasciatore Karlov ad Ankara”. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, su twitter.
    Ore 18.43 – Russia: “E’ terrorismo” – La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha parlato di “atto terroristico” e ha sottolineato che la questione sarà posta lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Oggi è un giorno tragico per la diplomazia russa, oggi ad Ankara ad un evento pubblico l’ambasciatore russo è stato ferito mortalmente”, ha detto Zakharova.
    Ore 18.36 – Usa: “Condanniamo l’uccisione” – Gli Stati Uniti hanno diffuso un messaggio in cui condannano l’attentato ai danni dell’ambasciatore russo ad Ankara, “qualunque sia l’origine“.
    Ore 18.29 – Tv: “Ha superato i controlli vestito da poliziotto” – L’attentatore ha superato i controlli di sicurezza fingendosi un poliziotto. Lo riporta la tv privata Ntv.
    Ore 18.26 – Fonti sicurezza: “Killer vestito da bodyguard” – Il killer, la cui identità non è stata ancora rivelata, si sarebbe presentato vestito in abito scuro e cravatta, come una delle guardie del corpo del diplomatico. Lo ha riferito una fonte citata dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

    di F. Q. | 19 dicembre 2016

    fonte: Turchia, ucciso l'ambasciatore russo ad Ankara. Il grido dell'attentatore: "E' il conto per la Siria". Mosca: "Terrorismo" - Il Fatto Quotidiano





    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

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    Predefinito Re: Turchia, ucciso l’ambasciatore russo ad Ankara

    L’omicidio dell’Ambasciatore russo: una rappresaglia

    DICEMBRE 20, 2016

    Tony Cartalucci New Eastern Outlook 20/12/2016
    Erdogan si congratula con il futuro assassino dell’Ambasciatore russo Andrej Karlov.
    Pochi giorni dopo la liberazione di Aleppo, l’ambasciatore russo in Turchia Andrej Karlov veniva assassinato mentre parlava a una galleria d’arte nella capitale turca Ankara. Il bandito, identificato come un ex-poliziotto, ha fatto il gesto familiare usato dalle organizzazioni terroristiche che operano in Siria, Jabhat al-Nusra e autoproclamato “Stato islamico”, gridando, secondo il Guardian: “Non dimenticate Aleppo. Non dimenticate la Siria. A meno che le nostre città siano sicure, non sarà possibile avere sicurezza. Solo la morte mi può prendere. Tutti i coinvolti in questa sofferenza la pagheranno”. L’omicidio coincideva con un presunto incidente presso l’ambasciata USA ad Ankara, spiegata dall’ambasciata come “sparo”, forse in riferimento all’assassinio. I giornali occidentali, tuttavia, come Daily Mail, UK Express e The Sun hanno tentato di ritrarre lo sparo come un altro incidente. Sarebbe un deliberato tentativo di ritrarre gli Stati Uniti vittima assieme alla Russia, per sviare i sospetti dagli Stati Uniti. L’assassinio avviene giorni dopo che gli Stati Uniti avevano promesso una “rappresaglia” contro la Russia. Il presidente Barack Obama, politici ed esperti, così come senatori degli Stati Uniti, la settimana passata promisero la “rappresaglia” contro la Russia per il presunto “pirataggio” delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Tali minacce hanno luogo tra le sempre più ampie accuse sgangherate di politici ed esperti occidentali frustrati nell’attuare la propria agenda globale contro una Russia che riemerge e una Cina in ascesa. The Guardian nell’articolo pubblicato questa settimana, “Barack Obama promette ritorsioni contro la Russia per l’hackeraggio nelle elezioni degli Stati Uniti“, dice: “Barack Obama avverte che gli Stati Uniti si vendicheranno degli attacchi informatici russi durante le elezioni presidenziali. In un’intervista alla National Public Radio, il presidente degli Stati Uniti ha detto che attende la relazione finale ordinata su una serie di attacchi hacker russi, promettendo una risposta. “Credo che non vi sia alcun dubbio che quando qualsiasi governo straniero cerca d’influenzare l’integrità delle nostre elezioni… dobbiamo agire“, ha detto Obama. “E lo faremo, nel momento e nel luogo di nostra scelta. “Alcuni saranno espliciti e pubblicizzati; altri no”. Articoli come quello dell’International Business Times, “Quali saranno le ritorsioni degli USA contro l’hackeraggio della Russia? Vi sono 6 mosse possibili”, riassumono l’elenco delle possibili ritorsioni, tra cui: “Attacco informatico a reti o infrastrutture russe; diffondere informazioni dannose su Vladimir Putin; colpire conti offshore; diffondere malware nelle reti spiate dei russi; interferire con sanzioni economiche nella politica russa”. Tuttavia, molti analisti, anche dei circoli della politica estera degli Stati Uniti, notano che la capacità degli Stati Uniti di reagire con “attacchi informatici” contro la Russia sarebbe inutile, arrivando anche a galvanizzare il popolo russo a fianco del Cremlino. Il New York Times, in un articolo intitolato, “Obama affronta la complessità dell’utilizzo del potente cyberarsenale contro la Russia“, nota: “Ma se Obama ha promesso di “mandare un messaggio chiaro alla Russia” quale punizione e deterrente, alcune opzioni sono state respinte come inefficaci, ed altre come troppo rischiose. Se le scelte fossero migliori, osserva uno degli aiutanti coinvolti nel dibattito, il presidente avrebbe agito ora”. Con ogni probabilità, un tentativo di “contrattacco informatico” finirebbe in un’ulteriore umiliazione ed isolamento dei circoli dirigenti degli Stati Uniti.Cui bono?
    L’assassinio a sangue freddo dell’ambasciatore russo in Turchia, tuttavia, è una “rappresaglia”, molto efficace non solo del ruolo della Russia nel controbilanciare l’influenza dei media occidentali, minando efficacemente il monopolio occidentale della percezione pubblica globale, ma anche per confondere gli obiettivi geopolitici degli USA nel Medio Oriente, in particolare in Siria e nella liberazione di Aleppo. L’assassinio, un crimine e anche atto di guerra, comunque è stato apparentemente commesso da un militante di organizzazioni terroristiche armate, addestrate e finanziate da Stati Uniti ed alleati regionali come Arabia Saudita, Qatar e Turchia. E nonostante ciò, se gli Stati Uniti ne sono coinvolti, sarà difficile dimostrarlo. Ed anche se viene dimostrato, sarebbe difficile convincere l’opinione pubblica globale che gli Stati Uniti siano passati dal considerare pubblicamente “benigni attacchi informatici”, la settimana passata, ad assassinare un diplomatico straniero. Al di là del semplice “invio del messaggio”, come i politici statunitensi volevano fare, mina anche i presunti progressi compiuti tra Ankara e Mosca sul ruolo turco nella guerra per procura in corso in Siria. L’assassinio blocca tali progressi e minaccia di cancellare quelli faticosamente realizzati dall’abbattimento turco dell’aereo russo sulla Siria nel novembre 2015. Mentre non c’è ancora una prova disponibile sull’assassinio, gli Stati Uniti, con le minacce pubbliche e ripetute a Mosca di ritorsioni, di per sé diventano uno dei sospetti principali del brutale assassinio. Considerando il ruolo degli Stati Uniti nel creare, armare, finanziare e dirigere i terroristi nella regione, da anni, ne sono responsabili indirettamente per lo meno.

    SEGUE: https://aurorasito.wordpress.com/201...-rappresaglia/
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