Mediaset, Farnesina in campo a Parigi. Alfano: “Espresso forte preoccupazione”. Berlusconi: “Siamo col governo su tutto”
Mediaset, Farnesina in campo a Parigi. Alfano: “Espresso forte preoccupazione”. Berlusconi: “Siamo col governo su tutto”
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Le dichiarazioni a sproposito del ministro degli Esteri che parla di "operazione che dovrà essere valutata dalle autorità preposte", quando al momento non ci sono i presupposti perché lo sia. L'ex cavaliere: "Preoccuparmi? Alla mia età non lo faccio più"
di F. Q. | 20 dicembre 2016
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Pronto soccorso Alfano per Mediaset, mentre Silvio Berlusconi getta acqua sul fuoco e si stringe al governo Gentiloni. “Ho espresso al collega Ayrault la forte preoccupazione del governo italiano per quanto riguarda un’operazione che dovrà essere valutata dalle autorità preposte. Abbiamo grande rispetto delle regole del mercato e pretendiamo altrettanto rispetto dalle regole del mercato”. Alla vigilia del voto parlamentare sul Salvarisparmio, il neo-ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha così approfittato di un incontro a Parigi con l’omologo francese Jean-Marc Ayrault, per entrare nel merito della scalata francese a Mediaset. “È una vicenda che investe il sistema Italia nel suo complesso e non solo un’azienda privata“, ha aggiunto.
La butta invece sul ridere Berlusconi: “Vuole che alla mia età ci sia qualcosa che ancora mi preoccupi?”, ha detto l’ex presidente del Consiglio ai giornalisti che gli chiedevano se fosse preoccupato della scalata dei francesi all’azienda di famiglia. Non senza stringersi al nuovo governo alla vigilia di un difficile voto, quello parlamentare sull’autorizzazione a un indebitamento extra di 20 miliardi a sostegno del sistema bancario, per il quale serve la maggioranza assoluta. “Noi ci siamo su tutto, a partire da Mps. E’ un peccato se dovesse finire male. Io sono legato a quella banca, è stata la prima a concedermi un mutuo”, ha garantito Berlusconi a Paolo Gentiloni allo scambio di auguri al Quirinale.
Quasi un balsamo, quindi, che ben avrà compensato l’effetto delle dichiarazioni decisamente inusuali del ministro degli Esteri al suo esordio parigino. Fino a prova contraria l’acquisto delle quote di Mediaset da parte dei francesi di Vivendi, che lunedì hanno annunciato l’intenzione di salire al 30% di Cologno Monzese – mossa che condizionerà l’azionista di controllo Fininvest obbligandolo ad avere il via del socio transalpino per ogni delibera straordinaria – è avvenuto proprio nel rispetto delle regole di mercato. Diverso ovviamente sarebbe il discorso nel caso in cui la magistratura o la Consob, che sono state investite del caso dalla stessa holding della famiglia Berlusconi, provassero che gli acquisti delle azioni Mediaset sono stati effettuati in violazione delle regole. In particolare la tesi di Fininvest è che la società che fa capo a Vincent Bolloré abbia commesso un aggiotaggio da manuale prima deprimendo il titolo Mediaset con l’affaire Premium e poi approfittando dei bassi corsi di mercato per comprare a piene mani.
Tutto ancora da dimostrare, però. Così come è tutto da dimostrare che siamo davanti a un’operazione “che dovrà essere valutata dalle autorità preposte”, come sostiene Alfano. Vivendi al momento non ha lanciato alcuna Offerta pubblica d’acquisto su Mediaset e non sembra intenzionata a farlo, tanto più che gli effetti della scalata sul titolo delle tv berlusconiane hanno reso l’operazione piuttosto costosa: soltanto martedì il titolo di Cologno ha registrato un balzo del 23,33% a 4,44 euro. Quindi fino a quando Fininvest resterà il socio di controllo di Mediaset, non si verrà a creare nessuna concentrazione tra Cologno e l’altra partecipata delle telecomunicazioni dei francesi, Telecom Italia. Eventualità che, causa legge Gasparri, chiamerebbe in campo il garante delle Telecomunicazioni che nei giorni scorsi si è premurato di ricordare in anticipo le regole del gioco ai francesi.
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