da: Almaviva, non c'è accordo azienda-sindacati: chiude la sede di Roma, licenziati 1.666 dipendenti - Il Fatto Quotidiano
Fumata nera per il salvataggio della sede romana. Il viceministro Bellanova: "I lavoratori dovevano essere ascoltati prima". Il riferimento è al referendum interno convocato a cinque giorni dal mancato accordo
“#Almaviva, profonda amarezza. Nonostante l’ultimo tentativo su Roma non si revocano licenziamenti. I lavoratori dovevano essere ascoltati prima”. A 4 ore dall’inizio dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico convocato per tentare in extremis di salvare i 1.666 dipendenti della sede romana di Almaviva Contact, il viceministro Teresa Bellanova affida a Twitter un messaggio che racchiude i fatti e la delusione per una vicenda che poteva chiudersi diversamente. Invece l’azienda di call center non ha voluto fare dietrofront rispetto a quanto dichiarato 24 ore prima. Risultato: chiusa la sede di Roma, a casa 1.666 lavoratori, con le lettere di licenziamento già inviate. “Solo chi non conoscesse lanormativa o pensasse di ignorarla potrebbe ritenere di riaprire un procedimento formalmente concluso e sottoscritto dalle parti congiuntamente ai competenti rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro” scriveva ieri Almaviva. E oggi l’azienda ha puntato i piedi nonostante il tentativo del Mise di mediare. Tutto inutile.