Originariamente Scritto da
Hermes
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Gianluca un paio di consigli per queste discussioni con i tuoi amici:
1) non usare la parola
gender, altrimenti dai l'idea di non capire il concetto; parla invece di
genere (l'identità sociale associata al sesso)
2) non usare l'espressione
teoria del gender/genere, perchè effettivamente non esiste una teoria unitaria; quello che esiste è il costruttivismo, ed esistono varie teorie costruttiviste del genere
Riguardo al costruttivismo, quello che ha scritto il secondo amico (che, tra l'altro, è il Razionalista degli studi di genere, stesso stile)
ha senso:
Quello che sta dicendo è che l'identità di genere è un insieme di preferenze: se uno/a preferisce portare i capelli lunghi o corti, indossare i pantaloni o la gonna, giocare con le macchinine o la barbie, il colore blu o rosa, fare l'ingegnere o l'infermiere, essere riferito come
lui o
lei, ecc. E non c'è dubbio che molte di queste preferenze sono determinate dal contesto culturale, e che quindi il genere è, almeno in qualche misura, socialmente costruito. D'altra parte è ovvio che ci siano preferenze che sono effettivamente esogene e statiche, come la preferenza per l'evitare il dolore, la fame, la solitudine ecc; e ci sono evidenze del fatto che alcune preferenze di genere appartengono a questa seconda categoria (vedi Baron Cohen). Oh, tra l'altro, la prossima volta che ti trovi a discutere con lui, chiedigli se l'orientamento sessuale è esogeno e immutabile.
Il primo amico invece è più interessante, perchè è chiaro che mischia il piano normativo con quello prescrittivo (e il piano normativo è politica, cioè quello che ci interessa!). Alcune considerazioni:
1) sulla differenza tra
scienza e
racconto ha ragione; hjernevask è interessante, ma è solo divulgazione;
2) sull'autorità data dalla conoscenza, ha di nuovo ragione; ma l'autorità del professore è proporzionale a quella della disciplina, e si può senza dubbio mettere in discussione lo status scientifico delle c.d. scienze sociali, e degli studi di genere in particolare;
Feynman spiega il problema con le scienze sociali
No, non attesta niente del genere, queste sono sue considerazioni personali. La derisione e il bullismo contribuiscono a rinforzare le identità di genere, ma perchè esistono? Che succederebbe se non ci fosse più bullismo e sanzioni sociali verso i devianti? E, tra l'altro, è anche solo possibile riuscirci?
Chi decide cosa è un problema? Per me l'esistenza di limiti alla libertà di scelta degli individui non è un problema, anzi mi fa piacere; e perchè devo contribuire a pagare lo stipendio di uno che, per lavoro, cerca di distruggere una cosa che mi piace?
Perchè? È un caso che la maggior parte della popolazione (in realtà, quasi tutti) la pensi così? O potrebbe essere proprio una di quelle preferenze esogene e immutabili?