Il 45enne berlinese René Stadtkewitz è l’ultimo scomunicato nell’Unione cristianodemocratica (Cdu). Il partito di Angela Merkel non gli ha rinnovato la tessera, perché su posizioni scopertamente di destra. La sua campagna contro la costruzione di una moschea nel quartiere di Heinersdorf ha raccolto troppi consensi per passare inosservata.
Il 54 per cento degli abitanti della capitale ha appoggiato la protesta contro l’espansione dei luoghi di culto islamici. Le moschee a Berlino sono già un’ottantina, mentre vengono sconsacrate e trasformate in parcheggi e centri commerciali le chiese cattoliche e protestanti in crisi per penuria di fedeli. Di qui la rottura di Stadtkewitz col partito, ma il ribelle continua a battagliare come deputato indipendente nel Parlamento regionale di Berlino.
Il prossimo scontro è già programmato perché Stadtkewitz ha invitato il populista olandese Geert Wilders a illustrare in pubblico il 2 ottobre il suo successo elettorale ai berlinesi. Si è levato un coro di proteste, ma l’ex scudiero della cancelliera democristiana ha citato pomposamente la celebre autodifesa di Martin Lutero (“Non posso né voglio ritrattare nulla”) contro gli avversari politici che gli hanno intimato di stracciare l’invito. Stadtkewitz non è un lupo solitario.
A destra della Cdu, vent’anni dopo la riunificazione nazionale, si va coagulando un bacino oltranzista con un potenziale elettorale stimato intorno al venti per cento. (LIBERO 25 luglio 2010, pag.15)
Nel 2011 Stadtkewitz potrebbe presentarsi come candidato a Berlino per la lista PRO-BERLIN.
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