Foggia. Sempre più italiani e giovani alle mense della Caritas
Foggia. A Capodanno e nei prefestivi come per Natale e la vigilia. La Caritas diocesana organizzerà pranzi per i poveri presso la sede del Conventino (già luogo di incontro per l’aperitivo del 24 dicembre) e in luoghi più spaziosi come il Parco del Gusto presso la piscina comunale. “Sono sempre più gli adolescenti che usufruiscono della nostra mensa- fa notare il direttore don Francesco Catalano– una volta invitavamo 200 persone e ne venivano 160, quest’anno sono arrivati il giorno di Natale in 240. Lo stesso dicasi per il pranzo organizzato da Istituto Alberghiero ed Einaudi, per queste feste sono venuti tutti, è caduto quel senso di imbarazzo di andare a mangiare alla Caritas. Si paga la coda della crisi economica che ha molto colpito i giovani come evidenziato dal rapporto nazionale sulla povertà”.
Giovani senza famiglia nei dormitori
Esaminando i dati di quanti hanno fatto ricorso alla loro assistenza da gennaio a dicembre 2016, emerge che nell’87% dei casi si tratta di gente del posto. Lo stesso dicasi per l’utilizzo del dormitorio con un abbassamento dell’età media: riguarda soprattutto la fascia d’età compresa tra i 35 e 44 anni, nel 20% la fascia fra i 25-34. “Arrivano molte coppie giovani in cui lui ha perso il lavoro e si ritrovano a vivere a casa dei genitori, unico ammortizzatore sociale in queste circostanze. Abbiamo anche molti ragazzi che hanno da poco superato i 18 anni con alle spalle storie di povertà o che sono appena usciti da Case famiglia e non sanno dove andare. Del resto, se nei giorni di apertura al pubblico si guarda quanti aspettano in sala, è chiaro che si tratta prevalentemente di italiani”.
I contributi agli indigenti: utenze, fitto, spesa
Il Comune, per la prima volta quest’anno, si è fatto carico del dormitorio di Sant’Alfonso, delle spese vive, del custode, delle utenze, 40mila euro erogati dal servizi sociali. Per quanto riguarda invece l’aiuto fornito alle famiglie foggiane per pagare qualche mensilità di casa (l’emergenza abitativa e l’impossibilità per molte famiglie di pagare l’affitto è uno dei problemi più gravi fra quelli da affrontare) la Caritas ha fornito 150mila euro erogati con il “prestito della speranza”, più 2400 euro di buono spesa per varie famiglie, 90mila euro per pagare varie utenze. Progetti di aiuto possibili grazie a donatori, alle banche, al contributo delle parrocchie. “Le problematiche degli italiani sono più difficili da gestire, per risollevarli occorrono mesi e mesi. L’italiano è un povero stanziale la cui indigenza è spesso povertà di relazioni. L’immigrato risolve il problema dei documenti e riparte, o fa dei lavori in campagna che non svolgono gli italiani”.
Rapporto Caritas 2016
Fa inoltre riferimento al rapporto sulla povertà della Caritas del 2016 “Vasi comunicanti” che fornisce un quadro dettagliato sulle nuove povertà nella società globalizzata con numerosi “zoom” internazionali e dati prodotti da altre Caritas europee. Nella sezione dedicata alla povertà in Italia, con una suddivisione per macroregioni, si fa riferimento ai centro d’ascolto. “Come nel passato – si legge- il peso degli stranieri continua ad essere maggioritario (57,2%) anche se non in tutte le aree del Paese. Nel Mezzogiorno la percentuale di italiani è infatti pari al 66,6%”. A seguire, poi, le Caritas diocesane al Nord hanno presentato progetti soprattutto per persone senza dimora (25,0%) e inoccupati (17,6%); al Centro in prevalenza per persone inoccupate (16,0%) e minori (13,3%); al Sud per lo più per minori (18,6%) e persone senza fissa dimora (15,7%). Gli immigrati, rifugiati, richiedenti asilo destinatari del progetto sono il 4,3%. Circa la povertà in aumento con il record dal 2005 ad oggi di 4,6milione di individui, il rapporto sottolinea che le situazioni più difficili si trovano al sud: “Un elemento inedito messo in luce nel rapporto e che stravolge il vecchio modello di povertà italiano è che oggi la povertà assoluta risulta inversamente proporzionale all’età, diminuisce all’aumentare di quest’ultima”.