Cannelloni al ragù. Storia e ricetta di un'invenzione tutta napoletana
A Napoli, per indicare una persona che ama la buona tavola, si è soliti dire che la persona in questione è ‘na bona furchetta, indicando così la naturale inclinazione ad assaporare fino in fondo l’eccellente sapore di un piatto cucinato a regola d’arte, ma quanti di voi si sentono “una buona forchetta”? Bene, se nella vostra mente avete automaticamente risposto “io”, il piatto di cui parleremo oggi, allora fa proprio al caso vostro. Signore e signori, i cannelloni!
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Anche per la storia di questa ricetta, cercando un po’ in giro, abbiamo riscontrato le diverse supposizioni sulla loro invenzione, traendo così l’unica conclusione plausibile, ovvero che anche per questa ricetta le origini non sono del tutto certe.
Secondo alcune voci, addirittura, il primo prototipo di cannellone, o meglio di formato di pasta imbottito, somigliante a un cannellone, risale circa alla prima metà dell’Ottocento, quando un cuoco napoletano, Vincenzo Corrado, presentò un pacchero ripieno di carne macinata, e tartufi e messo a cuocere con sugo al pomodoro.
Svariate altre ipotesi, sono sempre riguardanti somiglianze con altri piatti, come ad esempio le crepes salate imbottite, timballi di pasta doppia farcita, insomma tutte ricette che somigliano solo lontanamente al vero e proprio piatto di cannelloni.
Volendo proporvi una ricetta esatta e quanto più “campana” possibile, ecco che una storia più plausibile e accreditata sulla nascita di questo piatto, è poi venuta fuori e raccontata al portale quicampania.it, proprio dai titolari di un ristorante, che oltre a dettare la ricetta, rivelano anche quella che secondo loro è la vera storia del piatto.
La nascita dei cannelloni, secondo quanto riferito, è da associare a Salvatore Coletta, uno chef campano, che nell’Agosto del 1924, ad Amalfi portò per la prima volta in tavola questa meravigliosa ricetta.