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    Predefinito Esportatori di democrazia?No, di inflazione. Crisi finanziaria e Nuovo Ordine Mondial

    di Gaia (a cura di) - 18/06/2009

    Fonte: novoordo
    Questa crisi era inevitabile? Gli Stati Uniti ne sono responsabili? Stanno davvero
    risolvendo questa crisi, o piuttosto dobbiamo aspettarci che qualche potenza affondi? Ma
    gli USA non erano i dominatori del mondo? Com’è che si ritrovano con le pezze al sedere?
    Queste domande sono tutt’altro che oziose, pur (o meglio, a maggior ragione) nell’attuale
    clima di incertezza in cui la gente vuole sapere solo cosa fare dei propri risparmi. Ma per
    arrivare ad avere una qualche risposta concreta, bisogna partire dall’inizio e capire come si
    è prodotta questa situazione.
    Se diamo ascolto ai guru dell’economia, ai dirigenti delle banche, ai ministri del tesoro e
    capi di stato, potremmo farci l’idea che nessuno in realtà sappia da dove venga l’attuale
    crisi, che sia tipico del “sistema capitalista” questo ciclo di recessioni e boom economici,
    che gli stessi operatori siano stati colti di sorpresa dalla crisi, che nessuno poteva
    immaginare... che insomma l’origine vera è un gran mistero.
    Lungi dall’esserlo, si tratta invece di una causa piuttosto chiara, almeno nei suoi tratti
    essenziali: la crisi era inevitabile innanzitutto perché l’intero sistema poggia su basi
    traballanti, che non possono farlo durare a lungo.
    Questi “piedi d’argilla” dell’economia mondiale sono in sostanza:
    A. Creazione di denaro dal nulla
    B. Corso legale
    C. Riserva frazionaria
    Spiegherò brevemente questi tre concetti base, mentre suggerisco la lettura degli articoli
    contenuti nelle Note per i necessari approfondimenti [1].
    A. Creazione di denaro dal nulla (anche detta “magica stampante”)
    Si stampano banconote che sono vera e propria carta straccia, perché non hanno alcun bene
    reale a garanzia del loro valore. Semplicemente, sono foglietti a cui si attribuisce un certo
    valore e si crede che valgano davvero la cifra impressa sulla carta.
    Una volta, ogni banconota aveva un corrispettivo d’oro che la garantiva, in modo che
    non si potesse stampare soldi a piacimento (almeno teoricamente, poi si può sempre
    infrangere la legge, impunemente se chi lo fa è al potere): c’era cioè un limite, e questo era
    dato dalla disponibilità reale di metalli rari e preziosi.
    A più riprese questa convertibilità banconota-oro è stata sospesa da vari governi,
    soprattutto per fare guerre (che richiedono letteralmente una montagna di denaro).
    L’ultima volta che è stata presa una simile decisione, però, anziché essere temporanea è
    divenuta permanente (proprio come la “guerra permanente” al terrorismo). E’ il 1971: il
    presidente USA Nixon, per salvare il suo paese dalla bancarotta, annuncia la sospensione
    totale della convertibilità dollaro-oro, che stiamo pagando ancor oggi [2].
    Bene, anzi male: da allora è lecito stampare soldi a piacimento con la “magica stampante”,
    senza ritegno. Che significa? Che si può immettere nel sistema una quantità spropositata,
    virtualmente illimitata, di banconote, del tutto legalmente: una quantità slegata dai beni
    reali in circolazione. Ma l’aumento della massa monetaria in circolo ha un nome ben
    preciso: inflazione [3].
    Dunque si tratta di una truffa legalizzata.
    Ma se le attuali banconote sono carta straccia, com’è che le usiamo? Com’è che la gente ci
    pensa due volte prima di bruciare una banconota da 50 euro? Queste ragionevoli domande
    trovano risposta nel secondo fattore, che alla loro ragionevolezza oppone tutta l’assurdità
    del sistema.
    B. Corso legale (o corso forzoso)
    Lo Stato obbliga i suoi cittadini ad usare esclusivamente le banconote da esso approvate
    (da noi gli euro), anche se create dal nulla: è il meccanismo detto “fiat money”. In sostanza
    abbiamo in mano pezzi di carta colorata senza alcun valore, ma siamo costretti a credere
    che questi foglietti abbiano davvero un valore e siamo obbligati ad accettarli e usarli,
    cioè a scambiare beni reali con quei foglietti colorati.
    La gente non brucia le banconote, perché crede che valgano quanto scritto su di esse: pensa
    “Non posso bruciare questa banconota, vale 100 euro!” quando materialmente quel
    foglietto vale circa 3 centesimi di euro.
    E’ un sistema basato sulla fiducia (ma sarebbe più attinente dire sulla fede): la banconota
    ha valore nel momento in cui si crede che ne abbia, anche se essa è svincolata da qualunque
    garanzia di avere realmente quel valore. Ma anche nel caso in cui la gente si renda conto
    che ciò che ha in mano è solo carta colorata, resta incastrata comunque nel sistema, perché
    lo Stato obbliga tutti ad usare quei foglietti.
    Ma non è finita: c’è un terzo meccanismo, che assieme ai primi due costituisce i piedi
    d’argilla del gigantesco mostro monetario attuale.
    C. Riserva frazionaria
    Ovvero un altro astuto modo per creare denaro dal nulla. In poche parole, il sistema
    bancario può -anzi deve, essendo stabilito per legge- detenere solo una piccola parte dei
    depositi dei correntisti, utilizzandone una buona parte per creare credito (cioè
    moltiplicando magicamente il denaro esistente) [4]. Lo Stato stabilisce una riserva
    minima da detenere e le banche devono tenere una quantità di denaro non inferiore ad essa.
    In sostanza, se tutti noi volessimo ritirare i soldi che abbiamo depositato sui nostri conti
    corrente, la banca ci direbbe “niet”: non li hanno, anche se io li avevo materialmente
    depositati, perché buona parte dei miei risparmi è stata usata per fare credito ad altre
    persone. Questo concetto astuto e subdolo, che la banca si guarda bene dal rivelarci
    quando apriamo un conto, fa in modo che si crei dal nulla ulteriore denaro, come semplici
    bit su uno schermo di computer. Nulla di più semplice.
    Ma in questo modo si rafforza il danno già prodotto tramite fiat money, cioè si costruisce
    un sistema destinato all’inflazione perenne.
    Inoltre, se tutti nello stesso giorno andassimo a ritirare i soldi dai nostri conti correnti, le
    banche fallirebbero all’istante per insolvenza (come già accaduto, peraltro).
    Base monetaria degli Stati Uniti d'America:
    Non è un caso che dal 2003 la FED (Federal Reserve, cioè la banca centrale statunitense) si
    rifiuti di rendere pubblico un importantissimo valore, l’M3, cioè un dato relativo alla
    massa monetaria in circolazione. Ci sono statistiche non ufficiali sull’M3 [5], di cui il
    grafico sottostante è un esempio. La massa monetaria è completamente scollegata dai beni
    reali esistenti, c’è uno scollamento imponente tra l’economia reale e i dollari prodotti dalla
    FED.
    Su queste basi si può ben capire come il sistema non possa durare a lungo: ogni volta si
    ricorre ad astuzie, sotterfugi, trucchi di vario genere pur di mantenere in vita quel che è in
    realtà un cadavere, rimandando così lo sfascio dell’intero sistema. Ma rimandare significa
    solo aggravare il botto che farà quando scoppierà. Lo stiamo vedendo proprio ora.
    A questi “piedi d’argilla” bisogna poi aggiungere altri elementi per capire l’attuale crisi
    finanziaria: in particolare il comportamento dei governi e le speculazioni degli operatori
    finanziari su derivati e altri prodotti [6].
    Il secondo elemento è presto detto, almeno nel suo nocciolo: il “credito facile” erogato
    dalle banche ha fatto sì che molti accedessero a mutui che poi non hanno potuto ripagare
    [7]. Ma questi mutui subprime ad alto rischio di insolvenza venivano inseriti in pacchetti
    azionari (i derivati) e immessi nel circolo finanziario. Erano null’altro che prodotti
    “tossici”. Quindi questi crediti non ripagati hanno avviato un effetto domino, che sta
    mandando gambe all’aria il sistema spregiudicato costruito anche su di loro. E oggi, quelli
    che si stracciano le vesti con il mantra del “Non potevamo immaginare”, sono gli stessi che
    per anni hanno giocato al monopoli con i soldi dei risparmiatori, ben consapevoli che
    quella bolla sarebbe scoppiata, e facendo un botto tremendo.
    "Pensavo stessimo solo comprando una casa!"
    Che dire invece dei governi? Come interpretare il comportamento degli USA, “un impero
    fondato sul debito”, che spendono cifre smisurate per le loro assurde guerre in giro per il
    mondo, contraendo debiti esorbitanti che certo sanno di non poter ripagare? E perché
    gli altri Stati accettano questa situazione?
    Gli USA sono grandi esportatori di inflazione.
    Il dollaro non vale più della carta igienica, eppure tutti accettano dollari negli scambi
    internazionali.
    La realtà è che viviamo in un sistema falsato, in cui nulla ha più il valore che dovrebbe
    avere. La supremazia degli USA si basa fondamentalmente sul fatto che gli scambi nelle
    borse petrolifere vengono effettuati con i dollari: il petrolio è scambiato con dollari, non
    con euro o altre valute. Questo perché gli USA imposero quella condizione quando il
    dollaro aveva ancora un valore, e ora semplicemente bombardano quei paesi che
    vorrebbero vendere petrolio in cambio di euro [8]. Il dollaro ha l’apparenza di una moneta
    “valida” perché viene scambiato con petrolio, bene con un forte valore reale. Paesi
    come l’Arabia Saudita straripano letteralmente di dollari. E li spendono sui mercati
    occidentali: questi sono ben contenti di tutta quella valanga di denaro, che però non fa
    altro che peggiorare l’edulcorazione già presente nel sistema.
    Un vero circolo vizioso, quindi, che non viene spezzato da nessuna delle parti in gioco
    perché tutti ci guadagnano. Tranne la gente comune, su cui sempre si fa ricadere il peso
    delle scellerate scelte dei governi.
    La massa monetaria in circolazione a livello mondiale è totalmente scollata dalla
    quantità di beni reali prodotti (vd. grafico seguente). Una situazione del genere non può
    certo durare a lungo.
    La moneta circolante nel mondo è cresciuta molto più che la produzione di beni
    Tutti quei giochetti finanziari con cui per anni i vari operatori si sono “divertiti”, hanno
    portato all’attuale disastro, che secondo molti è stato scientemente preparato: qualcuno
    ha operato affinché oggi scoppiasse, con il massimo danno possibile, una crisi
    finanziaria planetaria.
    La “bomba da un quadrilione di dollari” dei derivati: quella dei mutui subprime, in confronto, è una
    bazzecola (600 miliardi di dollari contro più di 1 milione di miliardi di dollari... cioè il 1760% del
    prodotto interno lordo mondiale)
    Da un certo punto di vista è vero che molti bancari si sono trovati spiazzati
    (almeno non quelli ai massimi livelli che gestiscono il sistema, s’intende): in
    quei giochetti le banche per cui lavoravano non avevano nulla da temere:
    grosse compagnie assicuratrici, come AIG, erano nate apposta per coprire le
    spalle alle banche in caso di investimenti e operazioni negative. Era già
    accaduto, e le banche sono ricorse alle assicurazioni per non avere danni (un
    ottimo sistema per perpetuare questo gioco truccato, senz’altro).
    Ma oggi assitiamo ad una cosa mai vista: una dopo l’altra, le grandi
    compagnie di assicurazioni bancarie sono fallite (sono state fatte fallire, per
    meglio dire).
    Per capire meglio questo aspetto del meccanismo, parliamo brevemente dei
    CDS (Credit Default Swap), che sono strumenti derivati.
    In sostanza, sono un sistema che permette alle banche finanziarie di
    comprare qualsiasi cosa sul mercato -recentemente per es. i mutui subprimesenza
    preoccuparsi del loro valore effettivo; in altre parole non importa più
    se una cosa ha valore realmente o no, perché i CDS garantiscono che una
    terza parte pagherà un’assicurazione se quelle aziende o quei bond perdono
    di valore per un default o anche solo per un downgrade delle agenzie di
    rating.
    Ecco dunque il meccanismo perverso, secondo molti scientemente preparato
    e attuato: a differenza del passato, questa volta nel momento stesso in cui
    tutte le banche e tutte le istituzioni (persino i municipi) si sono esposte con i
    CDS, con lo scoppio della bolla le assicurazioni finanziarie falliscono
    misteriosamente a catena, lasciando banche e nazioni in debito di triliardi
    con qualcuno, che di fatto è ora in grado di ricattare l'intera economia
    mondiale. Ma in debito con chi? E a quale scopo?
    2
    Crisi finanziaria e NWO
    [...] nel momento stesso in cui tutte le banche e tutte le istituzioni (persino i municipi) si
    sono esposte con i CDS, con lo scoppio della bolla le assicurazioni finanziarie falliscono
    misteriosamente a catena, lasciando banche e nazioni in debito di triliardi con qualcuno,
    che di fatto è ora in grado di ricattare l'intera economia mondiale.
    Ma in debito con chi? E a quale scopo?
    Entrano qui in gioco gli hedge fund: i contratti CDS, e i contratti derivati da questi come i
    CDO, non hanno un valore determinabile di per sè, per definirlo ci sono degli indici di
    rating. C'è una borsa di questi indici dove si può speculare su tale valore. E chi specula su
    questi indici? Gli hedge fund, molti dei quali sono controllati da famiglie come i
    Rothschild e i Morgan, che controllano da sole quasi tutto il sistema finanziario mondiale.
    In pratica, le compagnie che assicuravano i CDS (come per esempio AIG, Ambac, MBIA,
    ACA, Monolines ecc.), nonostante avessero fatto bene i loro conti in vista dello scoppio
    della bolla immobiliare -che sapevano perfettamente sarebbe scoppiata- non potevano
    prevedere un attacco diretto degli hedge fund contro gli indici dei CDS. Hedge Fund
    come quelli di Soros o dei Rothschild sono soliti fare operazioni speculative in borsa
    bruciando miliardi con obiettivi politici e non di guadagno.
    Quindi gli hedge funds fecero questo: dapprima si comprarono i CDS dei mutui
    subprime che le banche vendevano per crearsi liquidità, sicure perché erano assicurate
    da compagnie come AIG; poi andarono sul mercato degli indici e specularono al ribasso su
    quei CDS facendogli perdere di valore; questo fece saltare AIG e gli altri istituti finanziari
    che assicuravano le banche sui contratti CDS; le banche smisero di fare mutui sulle case,
    perché non si fidavano più dei CDS, e questo accelerò ancor più la caduta dei prezzi delle
    case, perché nessuno più le poteva comprare e la domanda scendeva a picco; tutto ciò
    aggravava ulteriormente lo stato di istituzioni come AIG che alla fine falliscono, e in un
    effetto domino trascinano con sè le banche; alla fine banche e intere nazioni sono indebitate
    con gli hedge fund per trilioni di dollari di CDS.
    In sostanza, qualcuno ha dapprima fatto in modo che le banche facessero mutui a più gente
    possibile e senza il minimo controllo, sapendo benissimo che sarebbero andati per la
    maggior parte in default, essendo le banche sicure che grazie ai CDS sarebbero state
    coperte.
    Poi è stato fatto in modo che aziende assicuratrici come AIG, che in passato avevano
    protetto dalle ricadute degli scoppi delle bolle, fossero messe in crisi e fallissero. Hanno
    scatenato un’orda di hedge fund pilotati per speculare sugli indici di rating dei CDS
    accelerando il fallimento di tali istituti assicuratori in modo che avvenisse proprio a ridosso
    delle elezioni. Quindi il sistema bancario si è trovato scoperto da tutti e due i lati: da
    una parte mutui senza valore e dall'altra assicurazioni che nessuno avrebbe mai
    pagato.
    L’attuale crisi mondiale è stata scientificamente creata: l'andamento della bolla immobiliare
    non solo è stato previsto, ma è stato creato. [9]
    A tal proposito, giova ricordare qui una lettera che abbiamo segnalato a suo tempo sul blog
    Nuovo Ordine Mondiale [10] e che trascrivo solo nei suoi punti salienti: la lettera è di
    Samuel Rothschild, che a giugno 2008 scriveva al Financial Times:
    Il Credito crea denaro.
    [...]
    Comunque, visto che denaro e potere sono sinonimi, e visto che il potere dovrebbe essere
    concesso in modo selettivo, anche lo scopo del prestito merita considerazione.
    Il recente "panico bancario" è stato autoinflitto.
    I banchieri hanno abusato del loro privilegio di creazione del denaro.
    [...]
    Un dollaro sottovalutato ed una enorme liquidità, scatenata da un eccesso di prestiti
    bancari, hanno fornito la scusa per la bolla speculativa del petrolio, delle case, delle
    azioni e delle commodity.
    Le bolle scoppiano.
    La caduta dei prezzi minaccia le case, i mutui e l'intera struttura bancaria.
    [...]
    E' tempo di delimitare il privilegio dei banchieri della creazione del denaro.
    Ripristinare il potere nelle mani dei pochi che tradizionalmente lo detenevano, ecco dunque
    la ricetta di mr. Rothschild. Una buona ricetta, secondo lui, soprattutto perché quando dice
    che il potere deve essere concesso in modo selettivo, intende dire che lui, con pochi altri
    amici, rientra nella categoria di chi avrebbe diritto a detenere quel potere. Concentrato,
    però. Quindi ancor più pericoloso.
    Ma in tutto ciò, che cosa hanno fatto i grandi leader politici mondiali per affrontare questa
    crisi di proporzioni colossali?
    Misteriosamente, dapprima si sono affrettati a dire alla gente che non era nulla di grave e
    che non bisognava preoccuparsi, poi hanno iniziato a dire che i nostri conti correnti “sono
    al sicuro, perché tanto c’è il fondo interbancario che li assicura” (come a dire: sì, sono a
    rischio, ma non ve lo diciamo apertamente), dopo di che hanno iniziato all’unisono a
    suonare le trombe della crisi globale e le grancasse della recessione. Termine -sia detto per
    inciso- che non veniva più pronunciato da decenni perché troppo “forte” alla percezione
    della gente, preferendo sostituirlo con altri termini più soft.
    Ora gli stessi che fino a un mese fa rassicuravano sul fatto che “il peggio è passato”,
    parlano di recessione globale, di crisi profonda, di calo della domanda, invocando a gran
    voce un intervento a livello globale per riformare l’intero sistema finanziario.
    Ed ecco finalmente la perla, la punta di diamante che emerge dall’oscurità del caos: la
    soluzione preparata per una crisi scientemente pianificata, soluzione offerta ai popoli del
    mondo come panacea per sanare un sistema finanziario corrotto.
    Serve una soluzione globale a una crisi globale (termine adorato dal mondialista Gordon
    Brown, che infatti riesce a infarcire ogni suo discorso facendolo letteralmente straripare di
    “globalismi” [11] ).
    Innanzitutto gli stati devono farsi carico delle perdite delle banche, tramite
    ricapitalizzazione delle stesse: in sostanza, la banca va in crisi e lo stato la salva (o meglio i
    nostri soldi la salvano). Peccato che uno stato che si accolla i debiti di una banca debba
    anche impegnarsi a restituire quei debiti: come? Facendo ricadere sui propri cittadini tutto
    il peso di una simile sciagurata decisione. Aumento delle tasse, tagli alla spesa sociale,
    inflazione, sono i mezzi principali con cui lo stato costringe i cittadini a sopportare l’onere
    delle proprie decisioni.
    La ricetta classica degli stati per superare crisi di questo genere, ci dicono i soloni della
    politica e dell’economia, è “iniettare stimoli” sottoforma di nuova moneta, facendosi
    carico di errori, malagestione e speculazioni degli istituti finanziari, finanziando alcuni
    segmenti dell’industria e infine facendo partire grandi progetti infrastrutturali nel paese:
    in sostanza, i cittadini sono con le pezze al sedere, lo stato si accolla i debiti delle banche,
    la gente cerca di non spendere più del necessario, e la soluzione consisterebbe nel
    realizzare colossali infrastrutture con i soldi di quegli stessi cittadini che già se ne trovano
    pochi. [12]
    Qualcosa non mi torna, ma nell’ottica dei soloni si tratta di un dovere imprescindibile: far
    ripartire l’economia, in un modo peraltro piuttosto deleterio.
    La soluzione per sanare questa crisi
    dunque non starebbe nel ripensare da
    zero il sistema monetario ed
    economico, slegandolo innanzitutto da
    quelle tre bestie nere di cui abbiamo
    parlato all’inizio (fiat money, corso
    legale, riserva frazionaria), e poi dal
    gioco di speculazioni da quelle permesso.
    Non sia mai: meglio invece continuare
    sulle stesse fondamenta marce, soltanto
    dando una ripulita alla polvere
    superficiale. La gente paghi le
    nefandezze altrui e non se ne parli più.
    [13]
    Anzi, diamo l’affondo finale: riformiamo l’intero sistema finanziario ed economico
    mondiale in modo da accentrare ancor più il potere nelle mani di pochi: innanzitutto
    promuoviamo l’idea della necessità di un coordinamento internazionale, che passi non
    più tra i singoli stati ma tra aggruppamenti di stati; poi potenziamo il potere degli organi di
    governo centrali e infine concentriamo le redini dell’intero sistema nelle mani di
    pochissime persone al vertice di questa piramide globale.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Riferimento: Esportatori di democrazia?No, di inflazione. Crisi finanziaria e Nuovo O

    L’Europa unita è stato uno dei primi passi, seguiranno prestissimo altri poli di
    aggregazione: l’unione dei paesi nord-americani con l’accordo Nafta e la moneta unica
    amero; l’accordo Sadc per i paesi del sud-Africa; l’unione delle forze petrolifere attorno
    all’Arabia Saudita; il Patto Andino per i paesi della costa occidentale del sud-America e il
    Mercosur per quelli della costa orientale.
    Qualcuno prospetta anche un’ulteriore aggregazione tra Europa e Russia attraverso
    Germania e Francia (ci sono interessi nel settore energetico che giocano un ruolo
    preminente); o addirittura un patto USA-Cina per evitare il totale affondamento della
    (ormai ex) superpotenza mondiale statunitense [14].
    Questi accordi di natura prevalentemente economica ripercorreranno presumibilmente l’iter
    toccato all’Europa: da un accordo economico tra singoli stati si è passati, senza
    ovviamente sentire il parere della gente, ad un’unione politica il cui potere sui cittadini è
    divenuto sempre più asfissiante e burocratico.
    Accentrando in pochi grandi nuclei gli stati del mondo, si spiana la strada all’avvento del
    governo unico globale, idea dapprima sussurrata e oggi apertamente prospettata da una
    moltitudine di capi di stato, con il nome di Nuovo Ordine Mondiale.
    A carte scoperte
    Il percorso dunque sembra abbastanza chiaro, pur nel marasma di falsità elargite da
    banchieri e politici, e nella disinformazione imperante nei mass-media.
    Qualcuno forse ha spinto gli eventi nella direzione di affossare la superpotenza USA?
    Almeno come primo gradino di un progetto più vasto.
    Questa mia ipotesi si basa sia sulle modalità con cui si è innescata l’attuale crisi, spiegate in
    precedenza, sia su altri eventi e dinamiche storiche recenti, sia sulle dichiarazioni degli
    stessi politici, banchieri, operatori finanziari ai massimi livelli.
    Il tracollo della potenza USA è annunciato ormai da tutti, il Washington Times ha parlato
    apertamente di bancarotta (evento assai rilevante); molti sussurrano che entro l’estate
    2009 la superpotenza avrà un debito dalla cifra indicibile e non potrà più ripagare i suoi
    creditori (i principali detentori di titoli di debito estero USA sono: Giappone, Cina, Regno
    Unito, paesi esporatori di petrolio come Venezuela, Iran, Iraq, Arabia Saudita ed Emirati
    Arabi); il governo americano ha dichiarato di voler discutere la creazione di una “struttura
    di governo internazionale per i mercati finanziari”.
    I leader politici di mezzo mondo hanno ultimamente iniziato a citare sempre più spesso e
    con disinvoltura il Nuovo Ordine Mondiale (il primo politico ad annunciarlo apertamente
    fu Bush senior in un discorso del 1991); esistono istituzioni come il Council on Foreign
    Relations (CFR) dichiaratamente dedicate a destabilizzare gli stati nazionali e alla
    creazione di un governo unico globale, mentre gruppi come il Bilderberg costituiscono
    momenti in cui decisioni dall’alto vengono fatte passare agli esecutori materiali più in
    basso nella scala gerarchica (politici, rappresentanti del sistema finanziario ed economico,
    capi d’industria e giornalisti).
    L'Onu ha rappresentato un primo passo verso questo obiettivo (la sua nascita è un’idea
    della stessa élite che ha creato il CFR e altri enti mondialisti, élite in cui ricorrono nomi
    come quello dei Rothschild). Ma alla centralizzazione del potere politico deve
    accompagnarsi la centralizzazione del potere economico, per questo da tempo si sta
    operando per accentrare anche il controllo finanziario e monetario. L’attuale crisi e il
    discorso del 13 ottobre 2008 di Gordon Brown confermano che tale obiettivo è vicino [15].
    Le dichiarazioni in tal senso sono innumerevoli, per cui ne ripoterò soltanto un assaggio,
    invitando a una ricerca più approfondita chi stia pensando che tutto ciò non sia solo
    fantasia.
    Sul progetto di un nuovo ordine mondiale:
    "Che lo si voglia o no avremo un governo mondiale. La sola questione che si pone è di
    sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza"
    James Paul Warburg, banchiere, 17 febbraio 1950, in un discorso al senato americano.
    "Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa accadere gli
    avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al
    loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è
    accaduto"
    Nicholas Murray Butler, membro del Council on Foreign Relations (CFR).
    "In politica nulla accade per caso. Ogni qualvolta accade un avvenimento, si può star certi
    che era stato previsto che si svolgesse in quel modo"
    Franklin D. Roosvelt, presidente USA, massone (33° grado del Rito Scozzese),
    membro della Pilgrim Society e del CFR.
    "Per unire il popolo americano al seguito di George W. Bush, non riesco ad immaginare
    nulla di meglio di un attacco terrorista su di un obiettivo americano, dall'esterno"
    Henry Kissinger, 2000.
    Siamo sull'orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la
    "giusta" crisi globale e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale.
    David Rockefeller.
    "Se l'agenda del Nuovo Ordine Mondiale non viene realizzata tramite gli attacchi
    terroristici all'America e se gli americani non accettano di deporre le loro armi e di cedere
    la loro sovranità al Nuovo Ordine Mondiale, il prossimo attacco sarà una guerra chimica,
    biologica e/o nucleare contro il popolo americano. Gli architetti del Nuovo Ordine
    Mondiale non esiteranno a usare come ultima risorsa una bomba atomica o all'idrogeno
    su una delle maggiori città americane"
    New York Times, 24 settembre 2001.
    "Oggi gli americani si sentirebbero oltraggiati se le truppe delle Nazioni Unite entrassero
    a Los Angeles per ristabilire l'ordine; domani essi ne saranno grati. Ciò è particolarmente
    vero se alla gente viene detto che c'è un pericolo esterno imminente, vero o inventato che
    sia, che minaccia le loro stesse vite. Allora tutti i popoli pregheranno i propri leaders
    perché li proteggano da questo demone. L'unica cosa che ogni uomo teme è l’ignoto.
    Quando questo scenario si presenta si rinuncia volentieri ai propri diritti in cambio della
    garanzia del proprio benessere concessa dal Governo Mondiale"
    Henry Kissinger in un discorso durante un incontro del gruppo Bilderberg a Evian,
    Francia, 21 maggio 1992. All'insaputa di Kissinger, il suo discorso fu registrato da un
    delegato svizzero durante il meeting.
    "Andremo insieme verso questo nuovo ordine mondiale. E nessuno, insisto, nessuno potrà
    opporsi"
    Nicolas Sarkozy, 16 gennaio 2009, in un discorso all'Eliseo.
    Finanza, economia e nuovo ordine mondiale:
    “Abbiamo bisogno di un nuovo ordine finanziario mondiale”
    Barroso, ottobre 2008
    “...ecco perché ho paura del fatto che stiano facendo passare questa idea di un’unica
    banca centrale mondiale”
    Ron Paul intervistato da Alex Jones, ottobre 2008
    “Se la gente capisse la natura del nostro sistema monetario e creditizio, credo che
    avremmo una rivoluzione entro domani mattina"
    Henry Ford
    "L'individuo è in difficoltà quando viene a trovarsi faccia a faccia con una cospirazione
    così enorme che non può credere che esista"
    Edgar Hoover, ex direttore dell'FBI.
    3
    Crisi finanziaria e NWO
    Signore e signori, il nuovo ordine mondiale
    Gli stati si sono accollati l’onere di tappare i buchi creati da banche e altri istituti finanziari,
    e questo onere pesantissimo ricadrà interamente sui cittadini. Ben difficilmente gli stati
    potranno uscire da soli dal pozzo senza fondo di debito che si sono accollati: diventa così
    necessario l’intervento di un organo decisionale centrale, che coordini un’azione a livello
    mondiale.
    I capi di stato continuano a ripetere che è un problema globale e quindi c’è bisogno di una
    soluzione globale (slogan imparato a memoria per esempio da Sarkozy, che non smette di
    ripeterlo, memore degli insegnamenti sulla propaganda di Bernays ripresi anche da
    Gobbels).
    Benvenuti nell’unica economia mondiale.
    A breve seguirà l’unica valuta mondiale (presumibilmente solo elettronica, per sottrarre
    alla gente anche l’ultimo tipo di controllo sul proprio denaro): molti governi di tutto il
    mondo, tra cui la Cina, hanno richiesto una nuova moneta unica mondiale [16].
    Recentemente, la Gran Bretagna ha evitato per un soffio il tracollo totale del sistema
    bancario ed economico, e pare si appresti ad entrare nell’area euro [17].
    Probabilmente, quando il dollaro verrà mostrato per quello che già è, carta straccia senza
    valore, si innescherà un meccanismo simile, che porterà all’aggregazione nell’unica moneta
    americana, l’amero. Si tratta sempre di una sorta di “nuclei di condensazione” attorno a
    cui organizzare super-stati in vista dell’unica governance mondiale.
    Recentemente i TG hanno assunto sempre più i toni allarmistici della recessione.
    Sembrerebbe strano, visto che fino a pochi giorni prima si davano un gran da fare per dare
    risonanza alle parole tranquillizzanti di politici e banchieri. Ma forse non è così strano. I
    mass-media non parlano mai con bocca propria, ma sempre imbeccati a dovere.
    La strategia classica per il controllo delle masse è sempre stata quella di creare una
    costante percezione di pericolo, perché gli esseri umani in questo stato "concedono
    maggiore potere ai leader". E’ tutta questione di percezione. Semplice, lineare, efficace.
    I media trasmettono costantemente notizie di furti, rapine, aggressioni, sciagure, incidenti.
    In questo modo la gente emotivamente è in uno stato di “perenne guerra”, una percezione
    di perenne insicurezza che spinge ad accettare qualunque decisione governativa nella
    speranza che l’insicurezza cessi.
    La strategia in questo caso quindi si innesta su quella classica: sfruttare l’attuale crisi per
    condizionare la gente attraverso il panico. Ma la situazione attuale va ben oltre questa
    “ricetta classica”. Questa volta non è la manipolazione della massa l’obiettivo primario: si
    tratta di condizionare le classi dirigenti, che notoriamente non si spaventano facilmente, a
    meno che non vedano i propri soldi sparire improvvisamente nel nulla. Per creare un
    cambiamento globale e imporre “una nuova Bretton Woods” che centralizzasse il
    controllo finanziario, era necessario un vero cataclisma, una crisi di dimensioni epocali
    che mettesse tutti i vertici in ginocchio. E nel 1995, con un nuovo strumento finanziario
    costruito ad hoc -i CDS- e una deregolamentazione del settore immobiliare, è stata creata.
    Il cataclisma è stato annunciato alle classi dirigenti con il crollo di Lehman Brothers, un
    istituto che poteva essere salvato ma è stato fatto deliberatamente fallire. Questo primo
    botto ha dato la scossa al sisma che si sarebbe scatenato di lì a poco. Giusto per far capire a
    chi aveva i mezzi per farlo, la portata di ciò che sarebbe accaduto.
    Il fatto che il 20 gennaio (data di insediamento del presidente alla casa bianca) Obama si
    troverà a fronteggiare una crisi di tale portata, è dovuto al fatto che la transizione da un
    controllo USA indiretto sull'economia mondiale tramite il dollaro, che comunque
    lasciava spazio di manovra e indipendenza sulle politiche finanziarie interne (come ad
    esempio svalutare la propria moneta per ridurre debiti) a un controllo diretto di un ente
    sovranazionale (che sicuramente regolamenterà il mercato monetario tramite un paniere
    prefissato di monete e toglierà agli stati il diritto di svalutare arbitrariamente la propria
    moneta) non sarà indolore.
    Il controllo del mondo tramite una sola moneta di un solo paese non potrebbe durare a
    lungo. L'uso di una sola moneta produce inevitabilmente l'effetto di una dislocazione
    dell'industria, di una separazione tra produzione e consumo: il paese che produce moneta
    tende a divenire sempre più consumatore, mentre i paesi che la importano diventano
    sempre più produttori, fino a mandare in crisi il paese che produce moneta, come infatti è
    accaduto agli USA.
    Fin dai tempi di Reagan si sapeva che ad un certo punto gli USA sarebbero finiti, e che altri
    stati avrebbero avanzato la pretesa di usare la loro moneta come moneta di riferimento. Ed
    ecco perché l’élite al potere doveva fare in modo che quando questo fosse successo, si
    sarebbe scatenata una tale crisi da rendere impossibile per singoli paesi ereditare in
    modo naturale lo scettro del controllo monetario. Era necessaria una crisi globale che
    obbligasse gli stati ad accettare una soluzione globale. [18]
    Non dimentichiamo infine che l’unico governo mondiale dovrà avere anche il suo esercito
    mondiale: anch’esso, come per l’ONU, già abbozzato con la nascita della NATO (primo
    passo da cui far sorgere un nuovo corpo di polizia internazionale), e ancora con la
    costituzione europea (trattato anzi, in modo da evitare l’obbligo di sottoporlo ai cittadini
    dei singoli stati per l’approvazione), che prospetta la nascita di un esercito europeo unico.
    A tale proposito vorrei almeno accennare a una serie di fatti inquietanti che si stanno
    succedendo a ritmo sostenuto da qualche mese in terra statunitense: la costruzione di veri e
    propri “campi di detenzione/concentramento” in tutti gli USA, destinati a contenere
    cittadini in rivolta; la preparazione di sacerdoti con appositi “corsi” perché a tempo debito
    invitino la gente dai loro pulpiti a seguire senza proteste le disposizioni del governo;
    l’ordinazione da parte della FEMA di centinaia di migliaia di contenitori in plastica
    resistente per bare; la predisposizione di corsi per reduci dell’Iraq per abituarli alla
    possibilità che un giorno potranno trovarsi a sparare ai propri familiari; il rimpatrio di
    interi contingenti dal Medio Oriente e la loro dislocazione sul suolo americano;
    l’attivazione da parte di Bush della 1st Brigade Combat Team, per azioni di contenimento
    di disordini nazionali; l’elezione di un nuovo presidente giovane e di colore, che si è fatto
    amare a suon di slogan e sorrisi, a cui probabilmente toccherà l’ingrato compito di
    traghettare il popolo americano verso il nuovo ordine mondiale, assumendosi l’onere di
    far accettare decisioni governative liberticide, ed eventualmente di sedare ogni focolaio di
    rivolta che si presenterà.
    ----
    Siamo giunti al termine di questo lungo -ma spero interessante- articolo sulla crisi
    finanziaria e i suoi legami con il progetto per un Nuovo Ordine Mondiale.
    Durante la stesura di questo scritto, molte cose sono avvenute, parecchie dichiarazioni di
    politici ed economisti sono cambiate con una rapidità e una capacità di voltagabbana
    piuttosto sorprendenti (ma è il loro mestiere, dopotutto).
    Un mutamento interessante è quello relativo all’uso della terminologia “Nuovo Ordine
    Mondiale”: se infatti fino a un paio di anni fa, chi ne parlava veniva preso per
    pazzo/visionario/complottista e quant’altro possa suggerire la mente, ultimamente sono
    sempre più i politici che infilano questa precisa terminologia nei loro discorsi (Tremonti
    ne è un esempio lampante). Con non-chalance, come fosse una cosa scontata conosciuta da
    tutti che non ha nemmeno bisogno di spiegazioni.
    Una moneta unica, elettronica (fate caso a quanta pubblicità stanno mandando in onda per
    convincere gli italiani ad usare di più le carte di credito...); un governo unico, imposto con
    la violenza dell’unica forza del (dis)ordine globale; una religione unica, sorta di
    sincretismo neo-ecologista, neo-pagano e pseudo-esoterico che periodicamente spopola
    nelle moderne società occidentali.
    Come dicono diversi ricercatori, il nuovo ordine mondiale ci vuole tutti rimbambiti allo
    stesso modo, passivi e sempre proni ad accettare qualunque decisione dall’alto venga
    imposta.
    La propaganda sfrutta le conoscenze nel campo della psicologia delle folle. Ogniqualvolta
    si passa a parlare di massa e non già di insieme o comunità di individui, ci si infila nel
    campo minato della psicologia delle folle, dove non ci sono più persone distinte ma un
    ammasso spersonalizzato su cui si sono focalizzati decenni di studi.
    Orwell nelle sue opere 1984 e La fattoria degli animali aveva previsto bene il futuro che si
    stava dipanando e che si sarebbe concretizzato nel nostro presente. Ma non era un
    indovino, quanto un attento osservatore degli eventi e delle tendenze in atto, che ha unito i
    diversi elementi a sua disposizione per delineare i probabili sviluppi della storia.
    Anche Aldous Huxley ha scritto opere sul possibile futuro della società (per esempio Il
    mondo nuovo). A differenza di Orwell però, che immaginava una società schiavizzata con
    la violenza da un Grande Fratello tiranno, Huxley concepisce un mondo in cui le persone
    sono ugualmente schiave, ma non solo non ne sono consapevoli ma addirittura
    difendono quel tipo di sistema. Programmati fin dalla nascita ad occupare un certo ruolo
    nella società (avete mai sentito parlare di microchip sottocutanei? [19] ), crescono
    amando la loro schiavitù, rimbambiti dai divertimenti, ripetendo gli slogan che erano stati
    impressi alla nascita, inconsapevoli della storia della nascita di quel mondo nuovo in cui
    esiste un unico Stato.
    Sembra fantascienza?
    Beh... Guardiamoci un po’ attorno.
    Eugenetica, controllo mentale, programmazione ipnopedica, antidepressivi come
    caramelle, propaganda, restrizione della libertà, dittatura mascherata da buon
    governo (“questo è il migliore dei sistemi possibili”)...
    Aldous Huxley sapeva di cosa parlava: conosceva fin troppo bene il pensiero e i propositi
    di alcuni esponenti della famiglia Huxley, una delle più influenti dinastie inglesi.
    Conosceva i progetti di controllo che si stavano portando avanti, la propensione per
    l’eugenetica, il malthusianesimo, la depopolazione; semplicemente nei suoi scritti
    annunciava ciò che era in preparazione.
    "Ci sarà, nella prossima generazione o quasi,
    un metodo farmacologico che farà in modo che
    gli uomini amino la loro servitù, e produrrà una
    dittatura senza lacrime, in modo che la gente si
    vedrà di fatto le proprie libertà portate via, però
    ne sarà felice, perché sarà allontanata da ogni
    desiderio di ribellarsi dalla propaganda o dal
    lavaggio del cervello, o da un lavaggio del
    cervello attuato per mezzo di metodi
    farmacologici. E questa sarà l’ultima
    rivoluzione."
    Aldous Huxley, discorso alla California Medical
    School, San Francisco, 1961. [20]
    Tutto ciò con buona pace delle pecore, pardon,
    dei cittadini mondiali.
    Ma, un momento... Cosa significa dunque tutto ciò, cosa aspettarci nel breve e lungo
    periodo, per quanto riguarda il lato economico di tutta questa storia?
    Il problema principale nell'attuale crisi economica, secondo i vari “super-esperti” che
    pontificano dai mass-media --soloni dell’economia a libropaga dello Stato-- sembra essere
    la deflazione.
    E per debellare questo biblico flagello, le rotative delle banche centrali stanno stampando
    soldi a ritmi sempre più serrati.
    Ma è proprio questo il problema: e tenendo conto di tutto ciò che avete appena letto sui
    meccanismi fondanti dell’attuale sistema monetario ed economico, non vi sarà difficile
    capirne il motivo.
    Però vi consiglio comunque di leggete l’illuminante articolo di Gary North “Inflazione o
    deflazione?” [21] disponibile in italiano a questo indirizzo:
    La Voce del Gongoro: Inflazione o deflazione?
    Per una efficace definizione di “inflazione”, si consiglia un viaggio d’istruzione in Zimbabwe.
    NOTE:
    [1] Una esaustiva storia della moneta, base per capire l’attuale sistema monetario e
    bancario, è stata pubblicata in tre parti da Marco Bollettino: “Bankenstein revisited, dal
    baratto al baratro”.
    -- Versione on-line:
    Prima parte [ Luogocomune - Bankestein revisited, dal baratto al baratro - Economia - Notizie ]
    Seconda parte [ Luogocomune - Bankestein revisited, dal baratto al baratro (parte seconda) - Economia - Notizie ]
    Terza parte [ Luogocomune - Bankestein revisited: dal baratto al baratro (parte terza) - Economia - Notizie ]
    -- Versione PDF [ Bankenstein Revisited ]
    Altri contributi importanti:
    . Video “Money, banking and the Federal Reserve” (sottotitoli in italiano)
    [ Luogocomune - "Money, Banking and the Federal Reserve" (video) - Economia - Notizie ]
    . “Quando lo Stato diventa falsario”
    [ Luogocomune - Quando lo Stato diventa falsario - Economia - Notizie ]
    . “Magikonomics”
    [ Luogocomune - Magikonomics - Economia - Notizie ]
    . “Il dio di carta” [ La Voce del Gongoro: Il dio di carta ]
    [2] Dollaro statunitense - Wikipedia
    [3] “Cos’è veramente l’inflazione?”
    [ Luogocomune - Cos'è veramente l' "inflazione"? - Economia - Notizie ]
    [4] Per una trattazione più approfondita del meccanismo della riserva frazionaria, si
    vedano, oltre agli articoli consigliati nella Nota 1, la corrispondente voce di Wikipedia [
    Riserva frazionaria - Wikipedia ] e inoltre l’articolo “La grande piramide
    rovesciata”
    [La Grande Piramide Rovesciata ]
    Anche l’amico Samuel Rothschild ha messo nero su bianco che “Il credito crea denaro” [
    Nuovo Ordine Mondiale: Samuel Rothschild e i privilegi dei banchieri
    [5] Inflation, Money Supply, GDP, Unemployment and the Dollar - Alternate Data Series
    [6] Un ottimo forum, altamente consigliato, costantemente aggiornato con news e
    informazioni per capire i retroscena di questa crisi: “Disastro o cospirazione? Discussione
    sulla crisi economica in corso”
    Luogocomune
    topic_id=4492&forum=46
    [7] Gli assurdi motivi che hanno reso possibile ciò sono ben spiegati in “Approfondimento
    sulla crisi dei mutui”, articolo riportato da Informazione Scorretta, ottimo blog con news
    finanziarie e non solo.
    [ http://informazionescorretta.blogspo...crisi-deimutui.
    html ]
    Si veda anche “Truffe e derivati”
    [ Luogocomune - Truffe e derivati - Economia - Notizie ]
    e il video esplicativo “The crisis of credit visualized” sottotit. italiano [
    ]
    [8] L’ultimo paese che, a più riprese, ha annunciato di voler aprire un borsa del petrolio in
    varie valute è l’Iran. Guarda il caso, l’Iran a più riprese viene minacciato dagli USA con
    toni da armageddon, prendendo come scusa il programma nucleare iraniano. Un buon
    articolo a questo proposito è “Apre la Iran Oil Bourse. O almeno, vorrebbe”.
    [ Luogocomune - Apre la Iran Oil Bourse. O almeno, vorrebbe. - Economia - Notizie ]
    [9] Ho utilizzato per questa spiegazione su CDS ed Hedge Fund ampi stralci dal forum già
    segnalato alla nota 6, per la grande chiarezza dei contenuti
    [ Luogocomune
    topic_id=4492&forum=46 ]
    [10] Lettera e commenti sono consultabili all’indirizzo già segnalato nella nota 4
    [ Nuovo Ordine Mondiale: Samuel Rothschild e i privilegi dei banchieri ]
    [11] Il discorso tenuto da Gordon Brown il 13 ottobre 2008 alla City di Londra --che è una
    sorta di stato nello stato, è il cuore finanziario inglese ma anche mondiale, retto da un suo
    proprio sindaco-- è un tripudio di global... e costituisce una sorta di annuncio ufficiale
    dell’avvento del nuovo ordine mondiale attraverso la shock doctrine.
    La trascrizione del discorso (“Speech on global economy”) è presente sul sito governativo
    inglese [ Speech on global economy | Number10.gov.uk ], mentre la traduzione italiana è
    disponibile sul blog La Voce del Gongoro [
    La Voce del Gongoro: Globalismo globalmente globale ]
    [12] Un articolo molto chiaro sul “piano di Obama per far ripartire l’economia”, è quello di
    M. Rozeff: “Lo stimolo degli abomini” [ http://gongoro.blogspot.com/2009/02/lo-stimolodegli-
    abomini.html ]
    [13] Un ottimo articolo, che spiega chiaramente la posizione degli economisti accademici,
    oltre ai meccanismi che hanno portato all’attuale crisi, è “Economic fascism and the bailout
    economy” di Gary North [ Economic Fascism and the Bailout Economy by Gary North ], tradotto in
    italiano e disponibile su La Voce del Gongoro al seguente indirizzo:
    La Voce del Gongoro: Fascismo economico
    [14] Si veda per esempio il numero 5-2008 della rivista Limes.
    Sull’amero ci sono molti riferimenti e documenti su internet, si veda per esempio l’articolo
    riportato da Città di Ariano [ metablog.it - Huey Freeman speaks out
    ]
    [15] Sul CFR: Nuovo Ordine Mondiale: Il CFR: da dietro il sipario della storia...
    Sul gruppo Bilderberg: Nuovo Ordine Mondiale: Il gruppo Bilderberg e
    Nuovo Ordine Mondiale: Bilderberg 2008: partecipanti
    Sulla dinastia dei Rothschild: http://novoordo.blogspot.com/2007/01...e-ticontrollo-
    il.html
    Per il discorso di Brown rimando alla nota 11, mentre per altre sue dichiarazioni si veda
    Nuovo Ordine Mondiale: Gordon Brown e il Nuovo Ordine Mondiale
    [16] CNN: “Governments want a One World Currency”, ottobre 2008
    [ http://www.youtube.com/watch?v=ALvVtv5G4aE ]
    Quanto sia importante per il sistema di dominio arrivare all’uso esclusivo di moneta
    elettronica, è intuibile anche dalla recente campagna pubblicitaria a favore delle carte
    di credito: non si è trovato di meglio, per convincere gli italiani ad abbandonare la
    cartamoneta, che premere su futili motivazioni come la comodità di non avere problemi di
    resto nei negozi (!).
    La moneta elettronica è null’altro che una serie di bit su uno schermo di computer: bit
    su cui noi non abbiamo potere alcuno, mentre esso si concentra sempre più al di fuori della
    nostra portata. Questo è un ottimo sistema per rendere ogni singola persona letteralmente
    schiava delle banche, sotto ogni punto di vista.
    [17] Sulla sfiorata bancarotta inglese:
    Informazione Scorretta: Corsa agli sportelli, tre ore all'apocalisse finanziaria
    Sulla possibilità del passaggio sterlina-euro:
    http://www.corriere.it/economia/09_f...sso_euro_e10da
    a80-f147-11dd-b48f-00144f02aabc.shtml
    [18] Anche quest’ultima spiegazione fa uso di ampi stralci dalla discussione già citata
    sull’attuale crisi finanziaria
    [ Luogocomune
    topic_id=4492&forum=46 ]
    [19] Nuovo Ordine Mondiale: RFID: Nuovo Ordine Mondiale è bello!
    [20] Il Mondo Nuovo I | Tra Cielo e Terra
    Il Mondo Nuovo II | Tra Cielo e Terra
    “Amare la propria servitù. Questo è lo scopo ultimo del regime perfetto”.
    Famiglia Huxley - Wikipedia
    [21] “If Deflation Is Coming, Sell Your Gold”, by Gary North
    [ If Deflation Is Coming, Sell Your Gold by Gary North ]
    Inizio stesura 9 ottobre 2008.
    Pubblicato on-line il 26 marzo 2009.
    Riproduzione e diffusione liberamente consentite
    purché non a scopo di lucro
    e possibilmente citando la fonte:
    Blog Nuovo Ordine Mondiale
    Nuovo Ordine Mondiale
    Pubblicazione e composizione in formato PDF
    a cura di Terra Santa Libera
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Esportatori di democrazia?No, di inflazione. Crisi finanziaria e Nuovo O

    L’Europa unita è stato uno dei primi passi, seguiranno prestissimo altri poli di
    aggregazione: l’unione dei paesi nord-americani con l’accordo Nafta e la moneta unica
    amero; l’accordo Sadc per i paesi del sud-Africa; l’unione delle forze petrolifere attorno
    all’Arabia Saudita; il Patto Andino per i paesi della costa occidentale del sud-America e il
    Mercosur per quelli della costa orientale.
    Qualcuno prospetta anche un’ulteriore aggregazione tra Europa e Russia attraverso
    Germania e Francia (ci sono interessi nel settore energetico che giocano un ruolo
    preminente); o addirittura un patto USA-Cina per evitare il totale affondamento della
    (ormai ex) superpotenza mondiale statunitense [14].
    Questi accordi di natura prevalentemente economica ripercorreranno presumibilmente l’iter
    toccato all’Europa: da un accordo economico tra singoli stati si è passati, senza
    ovviamente sentire il parere della gente, ad un’unione politica il cui potere sui cittadini è
    divenuto sempre più asfissiante e burocratico.
    Accentrando in pochi grandi nuclei gli stati del mondo, si spiana la strada all’avvento del
    governo unico globale, idea dapprima sussurrata e oggi apertamente prospettata da una
    moltitudine di capi di stato, con il nome di Nuovo Ordine Mondiale.
    A carte scoperte
    Il percorso dunque sembra abbastanza chiaro, pur nel marasma di falsità elargite da
    banchieri e politici, e nella disinformazione imperante nei mass-media.
    Qualcuno forse ha spinto gli eventi nella direzione di affossare la superpotenza USA?
    Almeno come primo gradino di un progetto più vasto.
    Questa mia ipotesi si basa sia sulle modalità con cui si è innescata l’attuale crisi, spiegate in
    precedenza, sia su altri eventi e dinamiche storiche recenti, sia sulle dichiarazioni degli
    stessi politici, banchieri, operatori finanziari ai massimi livelli.
    Il tracollo della potenza USA è annunciato ormai da tutti, il Washington Times ha parlato
    apertamente di bancarotta (evento assai rilevante); molti sussurrano che entro l’estate
    2009 la superpotenza avrà un debito dalla cifra indicibile e non potrà più ripagare i suoi
    creditori (i principali detentori di titoli di debito estero USA sono: Giappone, Cina, Regno
    Unito, paesi esporatori di petrolio come Venezuela, Iran, Iraq, Arabia Saudita ed Emirati
    Arabi); il governo americano ha dichiarato di voler discutere la creazione di una “struttura
    di governo internazionale per i mercati finanziari”.
    I leader politici di mezzo mondo hanno ultimamente iniziato a citare sempre più spesso e
    con disinvoltura il Nuovo Ordine Mondiale (il primo politico ad annunciarlo apertamente
    fu Bush senior in un discorso del 1991); esistono istituzioni come il Council on Foreign
    Relations (CFR) dichiaratamente dedicate a destabilizzare gli stati nazionali e alla
    creazione di un governo unico globale, mentre gruppi come il Bilderberg costituiscono
    momenti in cui decisioni dall’alto vengono fatte passare agli esecutori materiali più in
    basso nella scala gerarchica (politici, rappresentanti del sistema finanziario ed economico,
    capi d’industria e giornalisti).
    L'Onu ha rappresentato un primo passo verso questo obiettivo (la sua nascita è un’idea
    della stessa élite che ha creato il CFR e altri enti mondialisti, élite in cui ricorrono nomi
    come quello dei Rothschild). Ma alla centralizzazione del potere politico deve
    accompagnarsi la centralizzazione del potere economico, per questo da tempo si sta
    operando per accentrare anche il controllo finanziario e monetario. L’attuale crisi e il
    discorso del 13 ottobre 2008 di Gordon Brown confermano che tale obiettivo è vicino [15].
    Le dichiarazioni in tal senso sono innumerevoli, per cui ne ripoterò soltanto un assaggio,
    invitando a una ricerca più approfondita chi stia pensando che tutto ciò non sia solo
    fantasia.
    Sul progetto di un nuovo ordine mondiale:
    "Che lo si voglia o no avremo un governo mondiale. La sola questione che si pone è di
    sapere se questo governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza"
    James Paul Warburg, banchiere, 17 febbraio 1950, in un discorso al senato americano.
    "Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa accadere gli
    avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al
    loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è
    accaduto"
    Nicholas Murray Butler, membro del Council on Foreign Relations (CFR).
    "In politica nulla accade per caso. Ogni qualvolta accade un avvenimento, si può star certi
    che era stato previsto che si svolgesse in quel modo"
    Franklin D. Roosvelt, presidente USA, massone (33° grado del Rito Scozzese),
    membro della Pilgrim Society e del CFR.
    "Per unire il popolo americano al seguito di George W. Bush, non riesco ad immaginare
    nulla di meglio di un attacco terrorista su di un obiettivo americano, dall'esterno"
    Henry Kissinger, 2000.
    Siamo sull'orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la
    "giusta" crisi globale e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale.
    David Rockefeller.
    "Se l'agenda del Nuovo Ordine Mondiale non viene realizzata tramite gli attacchi
    terroristici all'America e se gli americani non accettano di deporre le loro armi e di cedere
    la loro sovranità al Nuovo Ordine Mondiale, il prossimo attacco sarà una guerra chimica,
    biologica e/o nucleare contro il popolo americano. Gli architetti del Nuovo Ordine
    Mondiale non esiteranno a usare come ultima risorsa una bomba atomica o all'idrogeno
    su una delle maggiori città americane"
    New York Times, 24 settembre 2001.
    "Oggi gli americani si sentirebbero oltraggiati se le truppe delle Nazioni Unite entrassero
    a Los Angeles per ristabilire l'ordine; domani essi ne saranno grati. Ciò è particolarmente
    vero se alla gente viene detto che c'è un pericolo esterno imminente, vero o inventato che
    sia, che minaccia le loro stesse vite. Allora tutti i popoli pregheranno i propri leaders
    perché li proteggano da questo demone. L'unica cosa che ogni uomo teme è l’ignoto.
    Quando questo scenario si presenta si rinuncia volentieri ai propri diritti in cambio della
    garanzia del proprio benessere concessa dal Governo Mondiale"
    Henry Kissinger in un discorso durante un incontro del gruppo Bilderberg a Evian,
    Francia, 21 maggio 1992. All'insaputa di Kissinger, il suo discorso fu registrato da un
    delegato svizzero durante il meeting.
    "Andremo insieme verso questo nuovo ordine mondiale. E nessuno, insisto, nessuno potrà
    opporsi"
    Nicolas Sarkozy, 16 gennaio 2009, in un discorso all'Eliseo.
    Finanza, economia e nuovo ordine mondiale:
    “Abbiamo bisogno di un nuovo ordine finanziario mondiale”
    Barroso, ottobre 2008
    “...ecco perché ho paura del fatto che stiano facendo passare questa idea di un’unica
    banca centrale mondiale”
    Ron Paul intervistato da Alex Jones, ottobre 2008
    “Se la gente capisse la natura del nostro sistema monetario e creditizio, credo che
    avremmo una rivoluzione entro domani mattina"
    Henry Ford
    "L'individuo è in difficoltà quando viene a trovarsi faccia a faccia con una cospirazione
    così enorme che non può credere che esista"
    Edgar Hoover, ex direttore dell'FBI.
    3
    Crisi finanziaria e NWO
    Signore e signori, il nuovo ordine mondiale
    Gli stati si sono accollati l’onere di tappare i buchi creati da banche e altri istituti finanziari,
    e questo onere pesantissimo ricadrà interamente sui cittadini. Ben difficilmente gli stati
    potranno uscire da soli dal pozzo senza fondo di debito che si sono accollati: diventa così
    necessario l’intervento di un organo decisionale centrale, che coordini un’azione a livello
    mondiale.
    I capi di stato continuano a ripetere che è un problema globale e quindi c’è bisogno di una
    soluzione globale (slogan imparato a memoria per esempio da Sarkozy, che non smette di
    ripeterlo, memore degli insegnamenti sulla propaganda di Bernays ripresi anche da
    Gobbels).
    Benvenuti nell’unica economia mondiale.
    A breve seguirà l’unica valuta mondiale (presumibilmente solo elettronica, per sottrarre
    alla gente anche l’ultimo tipo di controllo sul proprio denaro): molti governi di tutto il
    mondo, tra cui la Cina, hanno richiesto una nuova moneta unica mondiale [16].
    Recentemente, la Gran Bretagna ha evitato per un soffio il tracollo totale del sistema
    bancario ed economico, e pare si appresti ad entrare nell’area euro [17].
    Probabilmente, quando il dollaro verrà mostrato per quello che già è, carta straccia senza
    valore, si innescherà un meccanismo simile, che porterà all’aggregazione nell’unica moneta
    americana, l’amero. Si tratta sempre di una sorta di “nuclei di condensazione” attorno a
    cui organizzare super-stati in vista dell’unica governance mondiale.
    Recentemente i TG hanno assunto sempre più i toni allarmistici della recessione.
    Sembrerebbe strano, visto che fino a pochi giorni prima si davano un gran da fare per dare
    risonanza alle parole tranquillizzanti di politici e banchieri. Ma forse non è così strano. I
    mass-media non parlano mai con bocca propria, ma sempre imbeccati a dovere.
    La strategia classica per il controllo delle masse è sempre stata quella di creare una
    costante percezione di pericolo, perché gli esseri umani in questo stato "concedono
    maggiore potere ai leader". E’ tutta questione di percezione. Semplice, lineare, efficace.
    I media trasmettono costantemente notizie di furti, rapine, aggressioni, sciagure, incidenti.
    In questo modo la gente emotivamente è in uno stato di “perenne guerra”, una percezione
    di perenne insicurezza che spinge ad accettare qualunque decisione governativa nella
    speranza che l’insicurezza cessi.
    La strategia in questo caso quindi si innesta su quella classica: sfruttare l’attuale crisi per
    condizionare la gente attraverso il panico. Ma la situazione attuale va ben oltre questa
    “ricetta classica”. Questa volta non è la manipolazione della massa l’obiettivo primario: si
    tratta di condizionare le classi dirigenti, che notoriamente non si spaventano facilmente, a
    meno che non vedano i propri soldi sparire improvvisamente nel nulla. Per creare un
    cambiamento globale e imporre “una nuova Bretton Woods” che centralizzasse il
    controllo finanziario, era necessario un vero cataclisma, una crisi di dimensioni epocali
    che mettesse tutti i vertici in ginocchio. E nel 1995, con un nuovo strumento finanziario
    costruito ad hoc -i CDS- e una deregolamentazione del settore immobiliare, è stata creata.
    Il cataclisma è stato annunciato alle classi dirigenti con il crollo di Lehman Brothers, un
    istituto che poteva essere salvato ma è stato fatto deliberatamente fallire. Questo primo
    botto ha dato la scossa al sisma che si sarebbe scatenato di lì a poco. Giusto per far capire a
    chi aveva i mezzi per farlo, la portata di ciò che sarebbe accaduto.
    Il fatto che il 20 gennaio (data di insediamento del presidente alla casa bianca) Obama si
    troverà a fronteggiare una crisi di tale portata, è dovuto al fatto che la transizione da un
    controllo USA indiretto sull'economia mondiale tramite il dollaro, che comunque
    lasciava spazio di manovra e indipendenza sulle politiche finanziarie interne (come ad
    esempio svalutare la propria moneta per ridurre debiti) a un controllo diretto di un ente
    sovranazionale (che sicuramente regolamenterà il mercato monetario tramite un paniere
    prefissato di monete e toglierà agli stati il diritto di svalutare arbitrariamente la propria
    moneta) non sarà indolore.
    Il controllo del mondo tramite una sola moneta di un solo paese non potrebbe durare a
    lungo. L'uso di una sola moneta produce inevitabilmente l'effetto di una dislocazione
    dell'industria, di una separazione tra produzione e consumo: il paese che produce moneta
    tende a divenire sempre più consumatore, mentre i paesi che la importano diventano
    sempre più produttori, fino a mandare in crisi il paese che produce moneta, come infatti è
    accaduto agli USA.
    Fin dai tempi di Reagan si sapeva che ad un certo punto gli USA sarebbero finiti, e che altri
    stati avrebbero avanzato la pretesa di usare la loro moneta come moneta di riferimento. Ed
    ecco perché l’élite al potere doveva fare in modo che quando questo fosse successo, si
    sarebbe scatenata una tale crisi da rendere impossibile per singoli paesi ereditare in
    modo naturale lo scettro del controllo monetario. Era necessaria una crisi globale che
    obbligasse gli stati ad accettare una soluzione globale. [18]
    Non dimentichiamo infine che l’unico governo mondiale dovrà avere anche il suo esercito
    mondiale: anch’esso, come per l’ONU, già abbozzato con la nascita della NATO (primo
    passo da cui far sorgere un nuovo corpo di polizia internazionale), e ancora con la
    costituzione europea (trattato anzi, in modo da evitare l’obbligo di sottoporlo ai cittadini
    dei singoli stati per l’approvazione), che prospetta la nascita di un esercito europeo unico.
    A tale proposito vorrei almeno accennare a una serie di fatti inquietanti che si stanno
    succedendo a ritmo sostenuto da qualche mese in terra statunitense: la costruzione di veri e
    propri “campi di detenzione/concentramento” in tutti gli USA, destinati a contenere
    cittadini in rivolta; la preparazione di sacerdoti con appositi “corsi” perché a tempo debito
    invitino la gente dai loro pulpiti a seguire senza proteste le disposizioni del governo;
    l’ordinazione da parte della FEMA di centinaia di migliaia di contenitori in plastica
    resistente per bare; la predisposizione di corsi per reduci dell’Iraq per abituarli alla
    possibilità che un giorno potranno trovarsi a sparare ai propri familiari; il rimpatrio di
    interi contingenti dal Medio Oriente e la loro dislocazione sul suolo americano;
    l’attivazione da parte di Bush della 1st Brigade Combat Team, per azioni di contenimento
    di disordini nazionali; l’elezione di un nuovo presidente giovane e di colore, che si è fatto
    amare a suon di slogan e sorrisi, a cui probabilmente toccherà l’ingrato compito di
    traghettare il popolo americano verso il nuovo ordine mondiale, assumendosi l’onere di
    far accettare decisioni governative liberticide, ed eventualmente di sedare ogni focolaio di
    rivolta che si presenterà.
    ----
    Siamo giunti al termine di questo lungo -ma spero interessante- articolo sulla crisi
    finanziaria e i suoi legami con il progetto per un Nuovo Ordine Mondiale.
    Durante la stesura di questo scritto, molte cose sono avvenute, parecchie dichiarazioni di
    politici ed economisti sono cambiate con una rapidità e una capacità di voltagabbana
    piuttosto sorprendenti (ma è il loro mestiere, dopotutto).
    Un mutamento interessante è quello relativo all’uso della terminologia “Nuovo Ordine
    Mondiale”: se infatti fino a un paio di anni fa, chi ne parlava veniva preso per
    pazzo/visionario/complottista e quant’altro possa suggerire la mente, ultimamente sono
    sempre più i politici che infilano questa precisa terminologia nei loro discorsi (Tremonti
    ne è un esempio lampante). Con non-chalance, come fosse una cosa scontata conosciuta da
    tutti che non ha nemmeno bisogno di spiegazioni.
    Una moneta unica, elettronica (fate caso a quanta pubblicità stanno mandando in onda per
    convincere gli italiani ad usare di più le carte di credito...); un governo unico, imposto con
    la violenza dell’unica forza del (dis)ordine globale; una religione unica, sorta di
    sincretismo neo-ecologista, neo-pagano e pseudo-esoterico che periodicamente spopola
    nelle moderne società occidentali.
    Come dicono diversi ricercatori, il nuovo ordine mondiale ci vuole tutti rimbambiti allo
    stesso modo, passivi e sempre proni ad accettare qualunque decisione dall’alto venga
    imposta.
    La propaganda sfrutta le conoscenze nel campo della psicologia delle folle. Ogniqualvolta
    si passa a parlare di massa e non già di insieme o comunità di individui, ci si infila nel
    campo minato della psicologia delle folle, dove non ci sono più persone distinte ma un
    ammasso spersonalizzato su cui si sono focalizzati decenni di studi.
    Orwell nelle sue opere 1984 e La fattoria degli animali aveva previsto bene il futuro che si
    stava dipanando e che si sarebbe concretizzato nel nostro presente. Ma non era un
    indovino, quanto un attento osservatore degli eventi e delle tendenze in atto, che ha unito i
    diversi elementi a sua disposizione per delineare i probabili sviluppi della storia.
    Anche Aldous Huxley ha scritto opere sul possibile futuro della società (per esempio Il
    mondo nuovo). A differenza di Orwell però, che immaginava una società schiavizzata con
    la violenza da un Grande Fratello tiranno, Huxley concepisce un mondo in cui le persone
    sono ugualmente schiave, ma non solo non ne sono consapevoli ma addirittura
    difendono quel tipo di sistema. Programmati fin dalla nascita ad occupare un certo ruolo
    nella società (avete mai sentito parlare di microchip sottocutanei? [19] ), crescono
    amando la loro schiavitù, rimbambiti dai divertimenti, ripetendo gli slogan che erano stati
    impressi alla nascita, inconsapevoli della storia della nascita di quel mondo nuovo in cui
    esiste un unico Stato.
    Sembra fantascienza?
    Beh... Guardiamoci un po’ attorno.
    Eugenetica, controllo mentale, programmazione ipnopedica, antidepressivi come
    caramelle, propaganda, restrizione della libertà, dittatura mascherata da buon
    governo (“questo è il migliore dei sistemi possibili”)...
    Aldous Huxley sapeva di cosa parlava: conosceva fin troppo bene il pensiero e i propositi
    di alcuni esponenti della famiglia Huxley, una delle più influenti dinastie inglesi.
    Conosceva i progetti di controllo che si stavano portando avanti, la propensione per
    l’eugenetica, il malthusianesimo, la depopolazione; semplicemente nei suoi scritti
    annunciava ciò che era in preparazione.
    "Ci sarà, nella prossima generazione o quasi,
    un metodo farmacologico che farà in modo che
    gli uomini amino la loro servitù, e produrrà una
    dittatura senza lacrime, in modo che la gente si
    vedrà di fatto le proprie libertà portate via, però
    ne sarà felice, perché sarà allontanata da ogni
    desiderio di ribellarsi dalla propaganda o dal
    lavaggio del cervello, o da un lavaggio del
    cervello attuato per mezzo di metodi
    farmacologici. E questa sarà l’ultima
    rivoluzione."
    Aldous Huxley, discorso alla California Medical
    School, San Francisco, 1961. [20]
    Tutto ciò con buona pace delle pecore, pardon,
    dei cittadini mondiali.
    Ma, un momento... Cosa significa dunque tutto ciò, cosa aspettarci nel breve e lungo
    periodo, per quanto riguarda il lato economico di tutta questa storia?
    Il problema principale nell'attuale crisi economica, secondo i vari “super-esperti” che
    pontificano dai mass-media --soloni dell’economia a libropaga dello Stato-- sembra essere
    la deflazione.
    E per debellare questo biblico flagello, le rotative delle banche centrali stanno stampando
    soldi a ritmi sempre più serrati.
    Ma è proprio questo il problema: e tenendo conto di tutto ciò che avete appena letto sui
    meccanismi fondanti dell’attuale sistema monetario ed economico, non vi sarà difficile
    capirne il motivo.
    Però vi consiglio comunque di leggete l’illuminante articolo di Gary North “Inflazione o
    deflazione?” [21] disponibile in italiano a questo indirizzo:
    La Voce del Gongoro: Inflazione o deflazione?
    Per una efficace definizione di “inflazione”, si consiglia un viaggio d’istruzione in Zimbabwe.
    NOTE:
    [1] Una esaustiva storia della moneta, base per capire l’attuale sistema monetario e
    bancario, è stata pubblicata in tre parti da Marco Bollettino: “Bankenstein revisited, dal
    baratto al baratro”.
    -- Versione on-line:
    Prima parte [ Luogocomune - Bankestein revisited, dal baratto al baratro - Economia - Notizie ]
    Seconda parte [ Luogocomune - Bankestein revisited, dal baratto al baratro (parte seconda) - Economia - Notizie ]
    Terza parte [ Luogocomune - Bankestein revisited: dal baratto al baratro (parte terza) - Economia - Notizie ]
    -- Versione PDF [ Bankenstein Revisited ]
    Altri contributi importanti:
    . Video “Money, banking and the Federal Reserve” (sottotitoli in italiano)
    [ Luogocomune - "Money, Banking and the Federal Reserve" (video) - Economia - Notizie ]
    . “Quando lo Stato diventa falsario”
    [ Luogocomune - Quando lo Stato diventa falsario - Economia - Notizie ]
    . “Magikonomics”
    [ Luogocomune - Magikonomics - Economia - Notizie ]
    . “Il dio di carta” [ La Voce del Gongoro: Il dio di carta ]
    [2] Dollaro statunitense - Wikipedia
    [3] “Cos’è veramente l’inflazione?”
    [ Luogocomune - Cos'è veramente l' "inflazione"? - Economia - Notizie ]
    [4] Per una trattazione più approfondita del meccanismo della riserva frazionaria, si
    vedano, oltre agli articoli consigliati nella Nota 1, la corrispondente voce di Wikipedia [
    Riserva frazionaria - Wikipedia ] e inoltre l’articolo “La grande piramide
    rovesciata”
    [La Grande Piramide Rovesciata ]
    Anche l’amico Samuel Rothschild ha messo nero su bianco che “Il credito crea denaro” [
    Nuovo Ordine Mondiale: Samuel Rothschild e i privilegi dei banchieri
    [5] Inflation, Money Supply, GDP, Unemployment and the Dollar - Alternate Data Series
    [6] Un ottimo forum, altamente consigliato, costantemente aggiornato con news e
    informazioni per capire i retroscena di questa crisi: “Disastro o cospirazione? Discussione
    sulla crisi economica in corso”
    Luogocomune
    topic_id=4492&forum=46
    [7] Gli assurdi motivi che hanno reso possibile ciò sono ben spiegati in “Approfondimento
    sulla crisi dei mutui”, articolo riportato da Informazione Scorretta, ottimo blog con news
    finanziarie e non solo.
    [ http://informazionescorretta.blogspo...crisi-deimutui.
    html ]
    Si veda anche “Truffe e derivati”
    [ Luogocomune - Truffe e derivati - Economia - Notizie ]
    e il video esplicativo “The crisis of credit visualized” sottotit. italiano [
    ]
    [8] L’ultimo paese che, a più riprese, ha annunciato di voler aprire un borsa del petrolio in
    varie valute è l’Iran. Guarda il caso, l’Iran a più riprese viene minacciato dagli USA con
    toni da armageddon, prendendo come scusa il programma nucleare iraniano. Un buon
    articolo a questo proposito è “Apre la Iran Oil Bourse. O almeno, vorrebbe”.
    [ Luogocomune - Apre la Iran Oil Bourse. O almeno, vorrebbe. - Economia - Notizie ]
    [9] Ho utilizzato per questa spiegazione su CDS ed Hedge Fund ampi stralci dal forum già
    segnalato alla nota 6, per la grande chiarezza dei contenuti
    [ Luogocomune
    topic_id=4492&forum=46 ]
    [10] Lettera e commenti sono consultabili all’indirizzo già segnalato nella nota 4
    [ Nuovo Ordine Mondiale: Samuel Rothschild e i privilegi dei banchieri ]
    [11] Il discorso tenuto da Gordon Brown il 13 ottobre 2008 alla City di Londra --che è una
    sorta di stato nello stato, è il cuore finanziario inglese ma anche mondiale, retto da un suo
    proprio sindaco-- è un tripudio di global... e costituisce una sorta di annuncio ufficiale
    dell’avvento del nuovo ordine mondiale attraverso la shock doctrine.
    La trascrizione del discorso (“Speech on global economy”) è presente sul sito governativo
    inglese [ Speech on global economy | Number10.gov.uk ], mentre la traduzione italiana è
    disponibile sul blog La Voce del Gongoro [
    La Voce del Gongoro: Globalismo globalmente globale ]
    [12] Un articolo molto chiaro sul “piano di Obama per far ripartire l’economia”, è quello di
    M. Rozeff: “Lo stimolo degli abomini” [ http://gongoro.blogspot.com/2009/02/lo-stimolodegli-
    abomini.html ]
    [13] Un ottimo articolo, che spiega chiaramente la posizione degli economisti accademici,
    oltre ai meccanismi che hanno portato all’attuale crisi, è “Economic fascism and the bailout
    economy” di Gary North [ Economic Fascism and the Bailout Economy by Gary North ], tradotto in
    italiano e disponibile su La Voce del Gongoro al seguente indirizzo:
    La Voce del Gongoro: Fascismo economico
    [14] Si veda per esempio il numero 5-2008 della rivista Limes.
    Sull’amero ci sono molti riferimenti e documenti su internet, si veda per esempio l’articolo
    riportato da Città di Ariano [ metablog.it - Huey Freeman speaks out
    ]
    [15] Sul CFR: Nuovo Ordine Mondiale: Il CFR: da dietro il sipario della storia...
    Sul gruppo Bilderberg: Nuovo Ordine Mondiale: Il gruppo Bilderberg e
    Nuovo Ordine Mondiale: Bilderberg 2008: partecipanti
    Sulla dinastia dei Rothschild: http://novoordo.blogspot.com/2007/01...e-ticontrollo-
    il.html
    Per il discorso di Brown rimando alla nota 11, mentre per altre sue dichiarazioni si veda
    Nuovo Ordine Mondiale: Gordon Brown e il Nuovo Ordine Mondiale
    [16] CNN: “Governments want a One World Currency”, ottobre 2008
    [ http://www.youtube.com/watch?v=ALvVtv5G4aE ]
    Quanto sia importante per il sistema di dominio arrivare all’uso esclusivo di moneta
    elettronica, è intuibile anche dalla recente campagna pubblicitaria a favore delle carte
    di credito: non si è trovato di meglio, per convincere gli italiani ad abbandonare la
    cartamoneta, che premere su futili motivazioni come la comodità di non avere problemi di
    resto nei negozi (!).
    La moneta elettronica è null’altro che una serie di bit su uno schermo di computer: bit
    su cui noi non abbiamo potere alcuno, mentre esso si concentra sempre più al di fuori della
    nostra portata. Questo è un ottimo sistema per rendere ogni singola persona letteralmente
    schiava delle banche, sotto ogni punto di vista.
    [17] Sulla sfiorata bancarotta inglese:
    Informazione Scorretta: Corsa agli sportelli, tre ore all'apocalisse finanziaria
    Sulla possibilità del passaggio sterlina-euro:
    http://www.corriere.it/economia/09_f...sso_euro_e10da
    a80-f147-11dd-b48f-00144f02aabc.shtml
    [18] Anche quest’ultima spiegazione fa uso di ampi stralci dalla discussione già citata
    sull’attuale crisi finanziaria
    [ Luogocomune
    topic_id=4492&forum=46 ]
    [19] Nuovo Ordine Mondiale: RFID: Nuovo Ordine Mondiale è bello!
    [20] Il Mondo Nuovo I | Tra Cielo e Terra
    Il Mondo Nuovo II | Tra Cielo e Terra
    “Amare la propria servitù. Questo è lo scopo ultimo del regime perfetto”.
    Famiglia Huxley - Wikipedia
    [21] “If Deflation Is Coming, Sell Your Gold”, by Gary North
    [ If Deflation Is Coming, Sell Your Gold by Gary North ]
    Inizio stesura 9 ottobre 2008.
    Pubblicato on-line il 26 marzo 2009.
    Riproduzione e diffusione liberamente consentite
    purché non a scopo di lucro
    e possibilmente citando la fonte:
    Blog Nuovo Ordine Mondiale
    Nuovo Ordine Mondiale
    Pubblicazione e composizione in formato PDF
    a cura di Terra Santa Libera
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito Rif: Esportatori di democrazia?No, di inflazione. Crisi finanziaria e Nuovo Ordine Mo

    Perfettamente d'accordo, e tutto cio' desta molta preoccupazione.

  5. #5
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    Predefinito Rif: Esportatori di democrazia?No, di inflazione. Crisi finanziaria e Nuovo Ordine Mo

    Tutto questo per aver un supergoverno mondiale, probabilmente :mmm: .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

 

 

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