Federalismo, nuovo scontro La Lega lo vuole entro l'estate
RIFORMA DEL FISCO. Il Senatùr promette di girare le imposte ai Comuni e Calderoli precisa: «Destinate alle Regioni»
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Niente Iva, niente Irpef ai Comuni. È toccato al ministro leghista per la Semplificazione Roberto Calderoli smentire le frasi attribuite al leader del suo partito Umberto Bossi, che alla festa di Soncino (Cremona) avrebbe garantito pressioni sul ministro dell'Economia per «girare nelle casse dei nostri Comuni l'Irpef e l'Iva».
«La solita tempesta in un bicchiere d'acqua» spiega Calderoli. «Con Bossi abbiamo riso insieme della sciocchezza sul federalismo fiscale riportata da un quotidiano locale. Questi tributi saranno parzialmente ad appannaggio delle Regioni». E fornisce anche la prova del video pubblicato sul sito di Telepadania. Ma sulle frasi è giallo: le foto del comizio non coincidono con le immagini del video. Non cambia dunque il menù fiscale progettato dal decreto sull'autonomia impositiva il cui varo è atteso entro il 31 luglio.
Ai sindaci andrà l'Imu, l'imposta municipale che accorpa quelle esistenti sugli immobili.
FINI DIFENDE IL SUD. Ma la smentita non spegne le polemiche. Per Francesco Boccia (Pd) «o Bossi prende in giro qualcuno o è lui ad essere stato preso in giro da Tremonti». Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, rincara: «Non è preparato, dice cose senza senso e senza logica». Mentre Pierferdinando Casini parla di «delirio leghista».
Per Gianfranco Fini il federalismo fiscale rischia di danneggiare il Sud, se non ci sarà un lavoro istruttorio serio che lo veda protagonista. Il discorso rientra in una più ampia disamina dei rapporti tra Pdl e Lega: «Il rapporto con la Lega», ha sottolineato il presidente della Camera, «è strategico e importante, ma è essenziale ricordare che il Pdl è un grande partito nazionale che raccoglie consensi anche al Meridione e abbiamo un dovere morale, oltre che politico, verso gli italiani del Sud». «Questo significa», ha proseguito Fini, «una discussione molto seria su come attuare il federalismo fiscale, ultima occasione di riscatto per la classe dirigente meridionale, perché la spesa storica ha fatto danni enormi al Mezzogiorno, ma passare alla spesa standard rischia di danneggiarlo senza un lavoro accurato, servirebbe una commissione del Pdl».
NO A BLITZ NOTTURNI. «Il federalismo fiscale non è una quota latte e non può essere realizzato a colpi di battute, ultimatum, dichiarazioni e poi rettifiche, nè tanto meno diktat», ha commentato Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico e componente dell'ufficio di presidenza del Pdl. Per Urso il federalismo fiscale «è un percorso serio che va fatto nei modi dovuti ed è per questo che chiediamo al partito che sia realizzata quella commissione di tecnici ed esperti che analizzano il processo, e soprattutto le conseguenze, al fine di garantire fino in fondo la coesione sociale del Paese».