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    Predefinito Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberiste

    Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberiste

    Con la crisi il Paese ha visto crescere in modo esponenziale le differenze di reddito al suo interno. Ma non è colpa delle sbandierate politiche liberiste, bensì della perdita di posti di lavoro, che colpisce in modo evidente il Sud

    di Gianni Balduzzi

    Spencer Platt / Getty Images

    19 Gennaio 2017 - 08:20








    Tra le decine di classifiche in cui l’Italia è sempre risultata agli ultimi posti ve ne era una in cui invece non figuravamo male. Riguarda un tema in questo periodo molto dibattuto, in modo più o meno corretto: quello della disuguaglianza, cioè delle differenze tra i redditi e i patrimoni dei segmenti più ricchi e più poveri della popolazione.
    L’OCSE nel 2004 posizionava il nostro Paese tra quelli in cui l’indice di Gini (la misura universalmente utilizzata per misurare la disuguaglianza) per i redditi era minore se misurato sui dati di mercato crudi, ovvero prima di ogni tassazione o trasferimento da parte dello Stato.
    Con un indice di 0,4 risultavamo meno diseguali di Germania, Francia, Regno Unito, e in generale dei principali Paesi europei. Solo alcuni Paesi scandinvi e la Spagna risultavano più egualitari. Le cose cambiavano se si considerava il reddito disponibile finale, ovvero quello risultante dopo le imposte o i sussidi: con 0,33 passavamo nel gruppo di testa della disuguaglianza.
    Di fatto il welfare della gran parte d’Europa risultava decisamente più efficiente nel garantire una riduzione dei divari sociali.




    Indice di Gini - Dati OCSE
    Nel 2013, dopo alcuni degli anni più difficili della storia economica italiana, le nostre posizioni erano cambiate. Eravamo tra i Paesi con maggiore disuguaglianza sia prima che dopo l’intervento statale, solo la Spagna e la Grecia avevano fatto di peggio, schizzando ancora più in alto tra i primi quattro, perlomeno nella disuguaglianza di mercato.



    Indice di Gini - Dati OCSE
    Nel 2015 la situazione si è stabilizzata, con un indice di Gini di 32,4 (qui calcolato su un totale di 100) anche Eurostat certifica il collocamento dell’Italia tra i Paesi con i divari maggiori, superata solo da Stati dell’Est con un welfare debolissimo o da quelli mediterranei che hanno subito una pesantissima crisi.



    Indice di Gini - Dati Eurostat
    Va detto che se guardassimo alla disuguaglianza del patrimoni invece che dei redditi il nostro Paese sarebbe ancora posizionato tra i più egualitari, nonostante un peggioramento tra i dati del 2010 e del 2016. Il 10% più ricco infatti in questi anni è passato dal detenere il 45% della ricchezza al 54,7% secondo Credit Suisse, ma l’anno scorso in Svezia questa percentuale era del 72,4%, in Germania del 64,9%, in Francia del 56,4%, all’incirca come nei Paesi Bassi.
    È chiaro tuttavia che non possiamo consolarci di una migliore redistribuzione del mattone – perché di questo si tratta quando parliamo di patrimonio in Italia. Se non vogliamo apparire come dei nobili decaduti è al reddito che dobbiamo guardare. La vulgata vuole che tra le cause di una maggiore disuguaglianza vi sia la pressione sui salari operata sia dalla globalizzazione sia dalla crisi economica che ha portato a un’austerità pagata soprattutto dai lavoratori meno specializzati. Pressione che si sarebbe espressa non solo con stipendi reali più bassi, ma anche con contratti più precari e di breve termine.
    Il punto è che a guardare i dati in modo più approfondito qualche dubbio viene: già si è visto come i Paesi in cui la disuguaglianza è maggiormente peggiorata vi sono Spagna, Grecia, Portogallo, Paesi in cui ancora più che una perdita di salari vi è stata una emorragia di posti di lavoro con il decollo della disoccupazione. Dal nostro punto di osservazione è invece il Mezzogiorno a costituire un esempio molto importante.
    Il Sud Italia è quell’area che ha sempre vissuto sistematicamente una disuguaglianza maggiore di quella del Centro-Nord, con un gap che con l’inizio della recessione dal 2008-09 è addirittura aumentato.



    Gli ultimi dati ISTAT del 2015 confermano la situazione delineando per le regioni del Mezzogiorno un indice di disuguaglianza (rapporto tra i redditi del 20% più ricco e del 20% più povero) decisamente maggiore, con la Sicilia che arriva a 8,3, più del doppio del Veneto.



    Indice di disuguaglianza - Dati ISTAT
    Ma cosa è accaduto al Sud in questi anni? C’è stato un trionfo del liberismo e delle multinazionali nella vita economica di queste aree? La realtà è che invece il Mezzogiorno si è sempre più allontanato dal resto del Paese soprattutto nelle dinamiche occupazionali, con un divario che è andato man mano aumentando:



    Prendiamo i voucher, gli ultimi simboli del precariato e del cattivo liberismo che attanaglierebbe anche l’Italia. Al Sud ne sono stati attivati pochissimi in confronto a quanto avvenuto nelle altre aree del Paese, meno anche in proporzione a quanto ci si potrebbe aspettare considerando i numeri dell’economia meridionale. Nel periodo gennaio-ottobre 2016 sono stati meno di 22 milioni su 121 totali.



    Voucher attivati in gennaio-ottobre Dati INPS
    E allora forse a creare disuguaglianza non sono i salari bassi, visto che per esempio in Germania questa si è mantenuta ridotta anche durante i lunghi anni in cui gli stipendi non aumentavano, ma guarda caso crescevano i lavoratori. Non sono neanche i contratti precari, evidentemente, visto che vengono attivati molto di più al Nord che al Sud Italia, eppure è qui, al Mezzogiorno, che le differenze tra ricchi e poveri sono maggiori.
    No, al Sud, come in Grecia, come in Portogallo, è la mancanza di lavoro, non la sua qualità, a esasperare i divari, ad aumentare il numero di poveri in proporzione a quello dei ricchi.
    Provocatoriamente si può dire che qualche voucher in più in queste regioni forse non sarebbe stato sfruttamento, ma un tentativo di risalire la ripida strada che porta verso il resto d’Europa.

    Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberiste - Linkiesta.it






  2. #2
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberiste

    Con la crisi il Paese ha visto crescere in modo esponenziale le differenze di reddito al suo interno. Ma non è colpa delle sbandierate politiche liberiste, bensì della perdita di posti di lavoro

    posti di lavoro la cui perdita ovviamente non dipende dalla decisione liberista di liberalizzare i licenziamenti, noooo....
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  3. #3
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    posti di lavoro la cui perdita ovviamente non dipende dalla decisione liberista di liberalizzare i licenziamenti, noooo....
    è un articolo di Iannis, non ti potevi aspettare di meglio...
    DUX SUCKS
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    Se non ti rispondo è probabile che sei in ignore list e/o sei troppo beota. STACCE.

  4. #4
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    la mancanza di lavoro, al sud come al nord, dovuta alle delocalizzazioni, alla mancanza di welfare ( che farebbe girare l'economia ), le raccomandazioni sia nel pubblico che nel privato che rendono inefficiente il paese ( il raccomandato nella maggior parte dei casi farà il suo "lavoro" controvoglia e male, e non potrà essere licenziato e perché nella PA o se nel privato perché amico di..ma ovviamente il problema dei liberisti è solo il pubblico, mentre i prenditori italioti sono dei superuomini e non li si deve ostacolare qualunque cosa facciano ) etc...fatemi capire, non sono liberismo ? Se non lo definite così, allora è catto-comunismo e familismo, non so cosa è peggio..

    Anticipo qualcuno che potrebbe avere da dire sull'ultima : anche quello dei raccomandati nella PA si potrebbe definire colpa del liberismo, in quanto piuttosto di dare un welfare universale a tutti e creare posti di lavoro dove effettivamente servono, si dà a pochi un reddito massimo garantito in cambio di un finto lavoro, si rende la PA inefficiente così che poi chi evade e/o fa il furbo per quel che riguarda concessioni e simili, avrà la scusa per dire che lo Stato fa schifo e che lui, da vero liberista, non ha bisogno dello Stato...e bravi i liberisti, che se ne escono sempre, a modo loro, con la ragione!
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  5. #5
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    posti di lavoro la cui perdita ovviamente non dipende dalla decisione liberista di liberalizzare i licenziamenti, noooo....
    Devono impegnarsi di più con questi fantomatici licenziamenti visto che l'occupazione è ai massimi storici:

    I vincenti hanno sempre una soluzione ad ogni problema, i no(n)euro hanno sempre una scusa.

  6. #6
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    posti di lavoro la cui perdita ovviamente non dipende dalla decisione liberista di liberalizzare i licenziamenti, noooo....
    ma quando mai, sono chiacchiere provate dal nulla
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da Immanuel Visualizza Messaggio
    Devono impegnarsi di più con questi fantomatici licenziamenti visto che l'occupazione è ai massimi storici:

    Sì, basta lavorare un'ora alla settimana coi voucher...
    Spaghetti e pistole

  8. #8
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da Sentenza Visualizza Messaggio
    Sì, basta lavorare un'ora alla settimana coi voucher...
    No, i retribuiti con i voucher conservano lo status di disoccupati. Prossima minchiata?
    I vincenti hanno sempre una soluzione ad ogni problema, i no(n)euro hanno sempre una scusa.

  9. #9
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da Sentenza Visualizza Messaggio
    Sì, basta lavorare un'ora alla settimana coi voucher...
    Anche prima però, non hanno mica cambiato come si fanno i rilevamenti...

  10. #10
    Libertarian
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    Predefinito Re: Redditi: in Italia regna la disuguaglianza, e non è colpa delle politiche liberis

    Citazione Originariamente Scritto da Hockey Visualizza Messaggio
    Anche prima però, non hanno mica cambiato come si fanno i rilevamenti...
    Sì, questa era la seconda minchiata che era riuscito a far entrare in una sola frase.
    I vincenti hanno sempre una soluzione ad ogni problema, i no(n)euro hanno sempre una scusa.

 

 
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