Prendo spunto dal rapporto oxfam che rileva che gli 8 uomini più ricchi della terra hanno l'equivalente della ricchezza dei 3,6miliardi più poveri.
Il capitalismo è una grande cosa, se l'età media ha raggiunto 80 anni, se possiamo scriverci attraverso un telefonino o possiamo ricevere in un giorno quello che acquistiamo su Amazon è merito del capitalismo e dell'intelligenza dell'uomo.
Ma siamo arrivati in una situazione dove c'è gente che ha tanto denaro da non poterlo finire in cento vite. E questa gente è la stessa che influenza le decisioni politiche di chi dovrebbe rappresentare gli interessi del "terzo stato", in quanto i politici non hanno più idee proprie perché comprate dalla tavola imbandita dai potenti. Ed infatti tutte le decisioni degli ultimi vent'anni non hanno fatto altro che arricchire quei pochi che erano già miliardari impoverendo di diritti, di soldi e di prospettive proprio coloro che i politici dovrebbero proteggere.
Si è tornati al periodo precedente alla rivoluzione francese dove la classe dei nobili permetteva al viscido clero di poter godere di parte dei propri privilegi.
Pertanto l'etica non esiste più, la morale è stata dimenticata e siamo arrivati a vivere in un periodo storico dove la nuova aristocrazia (i miliardari) ed il clero (i politici) pasteggiano a Champagne parlando di massimi sistemi e di come combattere la povertà. Senza però poi sapere che il pane non si può sostituire con le brioche.
Detto questo credo che ci sia la necessità di un nuovo illuminismo, ma guardandomi attorno vedo solo gente offuscata dalle proprie ideologie e che non si accorge di non essere nulla per coloro i quali supporta, come fa un tifoso con la propria squadra del cuore.
E fintanto che noi del terzo stato saremo gli uni contro gli altri pensando che Ponzio sia meglio di Pranzo le cose non potranno mai cambiare.
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