Governo Gentiloni, Grasso: portare a termine la legislatura
“Come presidente del Senato mi debbo augurare che la legislatura duri fino al 2018 per approvare provvedimenti importanti”. Pietro Grasso non ha mai avuto un grande feeling con l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. E a dimostrarlo è anche l’intervista rilasciata dal numero uno di Palazzo Madama al Corriere della Sera, in cui auspica – in contrasto con le volontà dell’ex Sindaco di Firenze – un ritorno alle urne nel febbraio 2018 per “per sbloccare una serie di misure, a partire dal riordino della Protezione civile” richieste dall’esigenza terremoto. Nel lungo colloquio – il secondo dopo il referendum del 4 dicembre – con Massimo Franco, Grasso non si lascia scappare l’occasione per mandare qualche frecciata anche al segretario del PD. Il Presidente del Senato è molto critico nei confronti del premier, e in particolare dell’impostazione che quest’ultimo ha dato della campagna referendaria.
“Mi sono guardato bene dall’intervenire nel dibattito sul referendum – esordisce Grasso –. Ma mentre le riforme erano in itinere avvertimenti e segnali ne avevo mandati. A gennaio del 2016 avevo messo l’accento sul rischio di trasformare il referendum in un plebiscito su Renzi. E a luglio consigliai di riflettere sui toni esasperati e gli allarmismi smentiti dai fatti, le promesse e le minacce che il fronte del Sì e del No stavano usando, e che non promettevano bene”. E la riforma? “Alcuni punti mi lasciavano perplesso” rivela l’ex Procuratore Nazionale Antimafia, pur non rivelando il suo voto finale (anche se dal tono dell’intervista si può dedurre).

In realtà la contrarietà di Grasso rispetto ai toni della campagna referendaria era già stata espressa nel luglio scorso, durante la cerimonia del Ventaglio a Palazzo Giustiniani. In quell’occasione, il Presidente del Senato aveva criticato la riforma costituzionale sia nel metodo che nel merito: per quanto riguarda il primo aspetto aveva avvertito che il voto del 4 dicembre non sarebbe stato un “giudizio universale”, mentre sul merito aveva lodato il bicameralismo paritario in grado di “migliorare i provvedimenti presi in esame dal Parlamento”. Oggi, a domanda precisa, Grasso invita le forze politiche ad avviare una discussione su una nuova legge di riforma costituzionale che però sia “condivisa con l’opposizione” e che non debba “pretendere di risparmiare comunque, a scapito del funzionamento delle istituzioni”. Due stilettate nemmeno troppo implicite alla retorica del “Basta un Sì”.
Grasso: governo Gentiloni deve ricucire il paese

Nel colloquio con il quotidiano di Via Solferino, Grasso tesse le lodi del suo compagno di partito arrivato a Palazzo Chigi dopo la dipartita di Matteo Renzi. “Stimo molto Gentiloni: ha grande esperienza e un buon carattere – dice Grasso –. Il compito del governo Gentiloni è questo, a mio avviso: ricucire il Paese, recuperare il tempo perduto, e calamitare i consensi che si sono dispersi. C’è maggiore disponibilità, oggi, a trovare accordi: la mutazione è questa”.Il Presidente del Senato sente il bisogno di rimarcare l’importanza della “mediazione” e di un confronto politico più pacato e civile: “Il referendum ha archiviato anche un lessico e un bestiario che definirei discutibili. E ha riabilitato i cosiddetti gufi”. Missiva inviata. Indirizzo: Rignano sull’Arno.


Scritto da: Giacomo Salvini
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