Consulta Italicum: il LIVE della sentenza sulla legge elettorale
Termometro Politico seguirà in diretta tutti gli sviluppi sulla decisione della Corte Costituzionale, che si accinge a deliberare sull’italicum. Ballottaggio, premio di maggioranza e preferenze sono i tre grandi lemmi su cui dovrà esprimersi. Vi aggiorneremo con tutte le novità e le dichiarazioni più importanti della giornata.
Arrivò il giorno. Oggi, 24 gennaio, la Corte Costituzionale si esprime sui criteri di costituzionalità dell’italicum. In gioco ci sono le preferenze, il ballottaggio e il premio di maggioranza. Il verdetto della Consulta segna la fine di un periodo di transizione iniziato dopo la debacle di Renzi del 4 dicembre. Il fiorentino si ritirò, pochi giorni dopo (dopo l’approvazione del bilancio e le dimissioni in contumacia), a Pontassieve, lasciando campo libero al ‘Gentiloni traghettatore’. Un mese di governo fotocopia trascorso senza grandi sussulti, consci dell’importanza che avrebbe rivestito la decisione della Consulta.
Consulta italicum: la Corte Costituzionale si esprime sulla legge elettorale
Da oggi si apre un nuovo capitolo, che ci porterà nella fase più intensa della conclusione di questa legislatura. L’esecutivo Gentiloni prova a resistere e le prime schermaglie con Renzi si sono palesate negli ultimissimi giorni. L’ex premier sa che dovrà tornare quanto prima alle urne per evitare di perdere ulteriori alleati importanti. Ma le strategie passano necessariamente dal verdetto della Consulta. Dopo ciò, ci si avvierà rapidamente verso la fine della XVII legislatura della Repubblica. L’ultima tappa importante è il G7 di Taormina. Tuttavia, l’evento in sé non sposterà nessun equilibrio interno: non potrà provocare nessuno shock importante come questo che darà, entro oggi, la Corte Costituzionale.
Consulta Italicum: temi al vaglio e possibili conseguenze
Ogni componente sottoposta a verifica può indirizzare le successive mosse di partito. Ognuno di questi elementi è stato criticato, anche se non in egual modo dalle fazioni politiche. Per esempio, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rifiuta le liste aperte, definendo le preferenze come “il peggior strumento per garantire l’effettiva rappresentatività”. Dell’avviso esattamente opposto è il Movimento 5 Stelle, che vede proprio nella limitazione alle preferenze il gran errore genetico dell’Italicum. La maggior parte delle forze politiche sembra propendere per il proporzionale. Tuttavia, la maggioranza PD continua a preferire un sistema maggioritario.
Ciò che potrà influire maggiormente nello sviluppo di una nuova legge elettorale, a partire dal Consultellum, dovrebbe essere il responso su ballottaggio e premio di maggioranza. Senza uno dei due, la necessità di accordi a posteriori sembra inevitabile. A costo di una minor governabilità, si concede maggior rappresentatività. Il delicato equilibrio tra i due elementi dovrà essere necessariamente ripreso dal Parlamento (che, con buona probabilità, manderà in pensione il Consultellum nel giro di pochi mesi).
Scritto da: Alessandro Faggiano
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