Lapo Elkann e il finto rapimento
Il giudice archivia tutte le accuse
Il nipote degli Agnelli aveva telefonato in Italia raccontando di essere tenuto in ostaggio e chiedendo un riscatto. In realtà aveva finito i soldi dopo due giorni di eccessi in hotel con escort e droga. L’imprenditore: «Momento difficile, ringrazio la mia famiglia»
Pochi minuti di dibattimento davanti alla Corte criminale di New York e il caso Lapo è chiuso. La procura distrettuale di Manhattan Esplora il significato del termine: Pochi minuti di dibattimento davanti alla Corte criminale di New York e il caso Lapo è chiuso. La procura distrettuale di Manhattan guidata da Cyrus Vance, ha deciso di «lasciar cadere le accuse» contro Lapo Elkann, arrestato, e poi subito rimesso in libertà, il 27 novembre scorso. L’imputato non si è presentato: ha fatto tutto il suo avvocato, Randy Zelin.
Finto rapimento
Il nipote di Gianni Agnelli aveva simulato un sequestro, dopo aver passato la notte con una trans ventinovenne. Lapo aveva telefonato a qualcuno della famiglia dicendo di essere stato rapito e di aver bisogno urgente di 10 mila dollari in contanti. Qualcuno degli Elkann, però, avvisò la polizia. Gli agenti del tredicesimo distretto di Manhattan si presentarono alle due di notte nel quartiere di Kip bay, nelle case popolari di Strauss Houses. Lì al terzo piano c’è l’appartamento del trans Marie McKinstry. I detective scoprirono facilmente che non fosse in corso alcun sequestro: Lapo era uscito e rientrato più volte dall’appartamento della escort, con cui aveva trascorso il fine settimana del Thanksgiving, il giorno del Ringraziamento. L’imprenditore italiano venne denunciato per aver messo in scena il finto rapimento. La polizia gli notificò l’obbligo di comparire il 25 gennaio davanti alla Corte per rispondere di un reato grave, nella categoria «felony», che prevede una pena dai due ai dieci anni di reclusione.
«Momento difficile, ringrazio la mia famiglia»
«La decisione di oggi mi rincuora e rinforza il sentimento di fiducia che da sempre ripongo nella giustizia americana», commenta lo stesso Lapo Elkann. «Ho attraversato un momento difficile», ammette Lapo che ringrazia la sua famiglia «e tutti quello che gli sono stati vicino» e conferma il suo impegno a «sostenere le aziende cui ho dato vita».
Lapo Elkann e il finto rapimento Il giudice archivia tutte le accuse - Corriere.it