Mi sono capitati tra le mani alcuni appunti rinascimentali (metto una foto) sul tema della gerarchia delle fonti teologiche così come proposte ed analizzate da Melchior Cano, Vescovo cattolico e teologo spagnolo della prima metà del XVI secolo di cui non conoscevo l'attività dottrinale.
Ho scoperto (ma sto ancora ancora studiando la questione) che il Vescovo, partendo da una gerarchia di dieci fonti di dimostrazione della verità teologica in cui il primato spetta alla Sacra Scrittura, propose in seguito una visione/versione dottrinaria che mise in discussione il primato di quest'ultima.
Le dieci fonti gerarchiche da cui partiva Melchior Cano:
- la Sacra Scrittura;
- la Tradizione Apostolica;
- l'autorità della Chiesa Cattolica;
- l'autorità dei Concili Ecumenici;
- l'autorità del Sommo Pontefice;
- la dottrina dei Padri della Chiesa;
- la dottrina dei dottori scolastici e dei canonisti;
- la verità razionale umana;
- la dottrina dei filosofi;
- la storia.
Melchior Cano concluse che il primato teologico non dovesse spettare alla Sacra scrittura ma alla Tradizione apostolica per i seguenti motivi:
- la Chiesa è più antica della Scrittura e dunque la fede e la religione possono esistere senza la Scrittura;
- non tutta la dottrina cristiana, compresa quella contenuta nella Sacra Scrittura, è stata formulata con chiarezza;
- molte cose che appartengono alla dottrina cristiana non si trovano né in maniera chiara né oscura nella Sacra Scrittura;
- gli Apostoli trasmisero alcune cose per scritto e altre a voce.
Come valutate le conclusione del Vescovo spagnolo?