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  1. #11
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    C'entra eccome. Tutte queste tensioni si possono annullare in un attimo se lo si vuole con le coalizioni
    Sai che idea la tua? Fai le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra tipo quelle dell'unione del 2006/2008. Quando gli uni con gli altri si odiavano e non era d'accordo con nulla. Oppure come nel 1998 quando Bertinotti fece fuori Prodi probabilmente con l'aiuto di D'Alema (adesso D'Alema fa il partito con sel e quindi riunisce le 2 fazioni).
    L'idea di Renzi e Veltroni della vocazione maggioritaria non nasce dal nulla; nasce dalle differenze che vi sono dentro le coalizioni e dal fatto che c'è chi all'interno della coalizione di sinistra pensa più al nemico interno che ai pericoli e veri nemici esterni.
    A me vanno benissimo le coalizioni ma si possono fare tra partiti che hanno idee programmatiche simili e nessuna fazione sleale e traditrice all'interno.

    Comunque la discussione riguarda altro: coalizioni o non coalizioni la gran parte degli italiani prenderà questa melina come il tentativo di prendere i vitalizi (per la felicità di grillo, travaglio, meloni e salvini). Il tutto mentre il fiscal compact firmato da berlusconi, monti e bersani, ci impone un deficit dell'1,2% dal 2018 e quindi nuova austerità; non credo potranno darci altra flessibilità visto che le riforme si sono bloccate (anzi ci sono molte richieste di passi indietro come già avvenuto per il titolo V della costituzione) e passeremo i prossimi mesi a girarci i pollici o anche peggio.


  2. #12
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Sai che idea la tua? Fai le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra tipo quelle dell'unione del 2006/2008. Quando gli uni con gli altri si odiavano e non era d'accordo con nulla. Oppure come nel 1998 quando Bertinotti fece fuori Prodi probabilmente con l'aiuto di D'Alema (adesso D'Alema fa il partito con sel e quindi riunisce le 2 fazioni).
    L'idea di Renzi e Veltroni della vocazione maggioritaria non nasce dal nulla; nasce dalle differenze che vi sono dentro le coalizioni e dal fatto che c'è chi all'interno della coalizione di sinistra pensa più al nemico interno che ai pericoli e veri nemici esterni.
    A me vanno benissimo le coalizioni ma si possono fare tra partiti che hanno idee programmatiche simili e nessuna fazione sleale e traditrice all'interno.

    Comunque la discussione riguarda altro: coalizioni o non coalizioni la gran parte degli italiani prenderà questa melina come il tentativo di prendere i vitalizi (per la felicità di grillo, travaglio, meloni e salvini). Il tutto mentre il fiscal compact firmato da berlusconi, monti e bersani, ci impone un deficit dell'1,2% dal 2018 e quindi nuova austerità; non credo potranno darci altra flessibilità visto che le riforme si sono bloccate (anzi ci sono molte richieste di passi indietro come già avvenuto per il titolo V della costituzione) e passeremo i prossimi mesi a girarci i pollici o anche peggio.

    I patti sul deficit firmati dai governi, tutti, anche Renzi con gli ultimi DEF, sono cogenti nè più nè meno. Se firmi e metti una cifra nero su bianco la rispetti.

    La vocazione maggioritaria non era intesa come partito unico neanche da Veltroni, figuriamoci dopo l'evidenza che gli italiani che sono per un PD partito unico non bastano ad ottenere una maggioranza.
    Nessuno vuole mettere dentro i comunisti, basterebbero una lista alla sinistra e una alla destra. Perchè comunque il centrodestra la farà.

    Poi vabbè se vogliamo continuare con a bufala della vittoria grillina come figlia dell'attesa delle elezioni...
    Io credo l'opposto invece. A fine 2012 Grillo era al 12%, guadagnò tutto grazie alla campagna elettorale ben fatta e super-coperta dalla TV assieme all'incapacità del PD di farne una decente. E sarebbe stato lo stesso se si fosse votato 10 mesi prima.
    E' la campagna elettorale che conta e cambia tutto, molto più dell'anno precedente.
    Against all odds

  3. #13
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    I patti sul deficit firmati dai governi, tutti, anche Renzi con gli ultimi DEF, sono cogenti nè più nè meno. Se firmi e metti una cifra nero su bianco la rispetti.

    La vocazione maggioritaria non era intesa come partito unico neanche da Veltroni, figuriamoci dopo l'evidenza che gli italiani che sono per un PD partito unico non bastano ad ottenere una maggioranza.
    Nessuno vuole mettere dentro i comunisti, basterebbero una lista alla sinistra e una alla destra. Perchè comunque il centrodestra la farà.

    Poi vabbè se vogliamo continuare con a bufala della vittoria grillina come figlia dell'attesa delle elezioni...
    Io credo l'opposto invece. A fine 2012 Grillo era al 12%, guadagnò tutto grazie alla campagna elettorale ben fatta e super-coperta dalla TV assieme all'incapacità del PD di farne una decente. E sarebbe stato lo stesso se si fosse votato 10 mesi prima.
    E' la campagna elettorale che conta e cambia tutto, molto più dell'anno precedente.
    Lo so, tu speri che si riprenda il centrodestra.

    L'austerità come la vorresti tu e Schauble ci avrebbe distrutto come ha distrutto il Pd che si è appoggiato mani e piedi al governo Monti.
    Peraltro causando danni al tessuto produttivo ed al paese per i prossimi 20 anni.
    360 miliardi di sofferenze bancarie non nascono dal nulla: derivano dalla perdita di 1,2 milioni di occupati dal 2008 al 2013, dal crollo del Pil del 10%, dal crollo della produzione industriale del 25% (tutto dal 2008 al 2013). E nel nostro sistema economico bancocentrico, se le banche non possono fare prestiti l'economia per via delle sofferenze, langue. A questo aggiungiamo il fatto che dobbiamo fare un avanzo primario di 1,7% al contrario di altri (altri 35 miliardi annui in meno per l'economia).
    Se l'Italia è cresciuta un po' dal 2014 lo dobbiamo alla flessibilità ottenuta nel rispetto dei conti pubblici; altrimenti si faceva come nel 2012 e 2013 con crollo del PIL ( ed occupazione) ed aumento alle stelle del debito PIL.

  4. #14
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Lo so, tu speri che si riprenda il centrodestra.

    L'austerità come la vorresti tu e Schauble ci avrebbe distrutto come ha distrutto il Pd che si è appoggiato mani e piedi al governo Monti.
    Peraltro causando danni al tessuto produttivo ed al paese per i prossimi 20 anni.
    360 miliardi di sofferenze bancarie non nascono dal nulla: derivano dalla perdita di 1,2 milioni di occupati dal 2008 al 2013, dal crollo del Pil del 10%, dal crollo della produzione industriale del 25% (tutto dal 2008 al 2013). E nel nostro sistema economico bancocentrico, se le banche non possono fare prestiti l'economia per via delle sofferenze, langue. A questo aggiungiamo il fatto che dobbiamo fare un avanzo primario di 1,7% al contrario di altri (altri 35 miliardi annui in meno per l'economia).
    Se l'Italia è cresciuta un po' dal 2014 lo dobbiamo alla flessibilità ottenuta nel rispetto dei conti pubblici; altrimenti si faceva come nel 2012 e 2013 con crollo del PIL ( ed occupazione) ed aumento alle stelle del debito PIL.
    Fai un favore a te stesso e lascia perdere l'economia che non ci capisci.


    Qui parliamo di piani sottoscritti da Renzi nel 2016, non di altro.


    Cose compatibilissime con na crescita. Non mi si dica che non c'è crescita se rinunciamo all'abolizione della TASI, non facciamo ridere


    Il centrodestra attualmente è ancora più keynesiano e democristiano di te, nel senso di spesa senza controllo e autarchia e nazionalismo. Per me è morto.


    Io spero che sopravviva in una larga compagine in cui ci sia anche Renzi, ma non solo il renzismo, una visione europeista e liberale.


    Se come in Francia sia destra che sinistra adorano l'atmosfera anni '30 fatta di colpa allo straniero, spesa in deficit, e alla fine default, ala fine spero un Macron dovrà arrivare anche qua
    Against all odds

  5. #15
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Non vi viene in mente che se non tutta l'area di centro-sinistra ha voglia di raggrupparsi dietro a Renzi e al renzismo allora è meglio trasformare questo fatto in una forza invece di incazzarsi?
    Ovvero creare tanti soggetti plurali in cui attrarre i non renziani che però sono di questa area e ottenere nel complesso un risultato più decente di quello del solo PD con Renzi leader indiscusso?
    Chissà, magari si supererebbe anche il 40%.

    Berlusconi l'ha sempre capito, gli sarebbe piaciuto avere un solo partito unico tutto per Silvio, ma sapeva che i berlusconiani erano a mala pena metà degli elettori del centrodestra, e capiva l'importanza delle coalizioni. Quando nacque Fratelli d'Italia fu un atto concordato che portò solo bene alla coalizione.
    Questa area di centro-sinistra fa sempre molto più rumore degli altri, di voti ne porta pochi, infatti le liste di sinistra difficilmente sono entrate in parlamento in passato. Il vantaggio semmai è un altro, ci sono molti elettori moderati che, se il PD fosse abbandonato da queste frange di sinistra, sarebbero disposti a votarlo.

  6. #16
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Fai un favore a te stesso e lascia perdere l'economia che non ci capisci.


    Qui parliamo di piani sottoscritti da Renzi nel 2016, non di altro.


    Cose compatibilissime con na crescita. Non mi si dica che non c'è crescita se rinunciamo all'abolizione della TASI, non facciamo ridere


    Il centrodestra attualmente è ancora più keynesiano e democristiano di te, nel senso di spesa senza controllo e autarchia e nazionalismo. Per me è morto.


    Io spero che sopravviva in una larga compagine in cui ci sia anche Renzi, ma non solo il renzismo, una visione europeista e liberale.


    Se come in Francia sia destra che sinistra adorano l'atmosfera anni '30 fatta di colpa allo straniero, spesa in deficit, e alla fine default, ala fine spero un Macron dovrà arrivare anche qua
    Veramente parlavo del 2018 visto che il def prevede 1,2% di deficit/PIL per il 2018. Facciamo una manovra lacrime e sangue nel prossimo autunno (e poco prima delle elezioni) senza chiedere flessibilità solo perché lo vogliono Schauble e Iannis, ma anche perché avendo bloccato le riforme non potremo più chiedere flessibilità nei conti pubblici, almeno per questo motivo? E chi se ne deve far carico? Solo il Pd o anche altri?

    p.s. Macron propone il bonus cultura come prima promessa. E credo che imiterà molte delle altre proposte di Renzi. In Italia giornalai e cialtroni vari la considerano una mancia.

  7. #17
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Matteo Renzi e Dario Franceschini al Corriere della Sera, mediazione e conciliazione per evitare la scissione nel Pd

    L'Huffington Post


    Pubblicato: 03/02/2017 08:05 CET Aggiornato: 5 ore fa




    Un colloquio con il Corriere della Sera dopo l'intervista al Tg1, per Matteo Renzi è il momento di segnalare con forza il cambio di linea e aprire alla conciliazione con quella parte del Partito Democratico che si prepara allo strappo. Una campagna a cui si aggiunge Dario Franceschini, sempre al Corriere della Sera, che media fra Renzi e Bersani per tenere unito il progetto democratico.
    Matteo Renzi non esclude di tirarsi fuori dalla corsa a premier, come anticipato già ieri dall'amico sindaco di Firenze Dario Nardella, ammette gli errori commessi - in particolare sul referendum dice, "un calcio di rigore tirato malissimo" - e apre al dibattito interno dicendo che "non posso più dettare la linea da solo". Un Matteo Renzi che appare disposto a trattare, perché, assicura, "non mi va di essere raffigurato come una persona ròsa dalla voglia di andare alle elezioni anticipate per prendersi la rivincita" e perché "è cominciata una fase politica diversa" che vuole continuare a giocare con il Pd.
    "Il punto è se votare a giugno, o a febbraio del 2018. Se si celebra il Congresso si va all’anno prossimo, altrimenti si fanno le primarie. Non ho problemi a fare il Congresso. Volevo farlo a dicembre, ma me l’hanno impedito. E adesso lo invocano... Ma lasciamo stare!".

    Renzi punta a spezzare l'assedio e almeno a parole, almeno mentalmente, apre alla possibilità di cedere il passo a un altro candidato del Pd a Palazzo Chigi.
    "La prossima volta potrei non essere io. Magari potrebbe toccare ancora a Paolo Gentiloni, o a Graziano Delrio. Lo scenario della prossima legislatura imporrà probabilmente governi di coalizione. Attenzione, però. Trattare con l’Europa e ottenere risultati sarà più difficile, nel nuovo scenario internazionale".[...] "È bene ragionare sui pro e i contro delle elezioni anticipate. Si vuole andare avanti? Siamo pronti, se si ritiene che serva. Con Gentiloni il rapporto è tale che ci diciamo tutto. E capisco che l’obiezione di presentarsi al G7 di fine maggio con un governo dimissionario non offrirebbe una bella immagine dell’Italia. Ma in Europa andrà comunque un governo dimissionario dopo qualche mese, con la manovra finanziaria alle porte. Quindi..."

    Nella strategia comunicativa di conciliazione si inserisce anche l'intervista del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini al Corriere della Sera, in cui propone a Berlusconi e Alfano, a Bersani e Pisapia una strategia comune: da un lato l'offerta ai centristi e a Berlusconi di un cambio della legge elettorale, "spostando il premio di maggioranza alla coalizione e non più alla lista", così da chiudere l’intesa bipartisan in Parlamento, dall’altro l'offerta alla minoranza del Pd di "primarie di coalizione" per evitare la scissione del partito e aggregare un pezzo di sinistra che vuol fare parte del progetto riformista. Offerta corredata da un senso di urgenza perché "siamo dentro una bufera che colpisce l’intero Occidente, con il populismo che cavalca le paure della gente, con le prossime elezioni in Germania e soprattutto in Francia dall’esito incerto, con un dibattito aperto sui destini dell’Unione dopo la Brexit, con il Paese gravato da sacche di povertà e disoccupazione. C’è quindi la necessità — ognuno per la propria parte — di trovare soluzione ai problemi, evitando di crearne ulteriori". Franceschini respinge l'ipotesi di scissione nel Pd e invita a guardare avanti compatti.
    "Un conto è il giusto ricambio dei gruppi dirigenti, altra cosa è la capacità di essere inclusivi, specie davanti ai rischi che stiamo correndo. Abbiamo impiegato vent’anni per fare il Pd. Vent’anni di storie politiche e percorsi personali a volte difficili: si può disperdere un simile patrimonio? Perciò quando sento parlare di scissione penso che la sciagura vada evitata". [...] "C’è un percorso che può scongiurare la scissione. Dopo la vittoria del No al referendum costituzionale, il sistema politico è entrato in una fase nuova: rispetto agli anni in cui il bipolarismo tendeva al bipartitismo, ora — con un sistema proporzionale — bisogna perimetrare il campo riformista per non disperderlo. Lo si può fare con l’azione politica e anche modificando in pochi punti la legge elettorale emersa dalla sentenza della Consulta. A mio avviso il premio di maggioranza andrebbe assegnato alla coalizione, alla Camera e al Senato, rispettando i dettami costituzionali: così si avrebbe negli schieramenti una corretta articolazione delle posizioni".

    Franceschini esorta ad un accordo il più ampio possibile in Parlamento, che guardi a quell'area di centro che "ha collaborato con i governi di Letta e Renzi, e ora collabora con quello di Gentiloni: sarebbe strano se dopo cinque anni ci candidassimo su fronti contrapposti", ma anche "a sinistra del Pd" seguendo l'operazione di Pisapia.
    "Per tenere insieme questa aggregazione, servirebbero le primarie di coalizione. Peraltro non bisognerebbe inventarsi nulla: è lo stesso percorso che portò alla sfida per la premiership tra Bersani e Renzi. Il 13 febbraio la direzione del Pd non avrebbe che da applicare quelle regole". [...] "Registro l’apertura di Renzi alle primarie, che sono logicamente collegate al premio di coalizione. La competizione diverrebbe uno strumento unificante, con candidati del centro, del Pd e della sinistra. E siccome sappiamo già che il prossimo sarà un governo di coalizione, le modifiche al sistema di voto assegnerebbero la scelta dei parlamentari agli elettori".

    Il ministro dei Beni Culturali non fa riferimenti temporali sulla scadenza della legislatura, affidando a Sergio Mattarella il compito che la Costituzione gli affida, ma segnala che se si trovasse un accordo ampio in Parlamento sulla legge elettorale, questa riforma "potrebbe anche essere l’ultimo atto della legislatura".

  8. #18
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da saltarellicristiano Visualizza Messaggio
    Questa area di centro-sinistra fa sempre molto più rumore degli altri, di voti ne porta pochi, infatti le liste di sinistra difficilmente sono entrate in parlamento in passato. Il vantaggio semmai è un altro, ci sono molti elettori moderati che, se il PD fosse abbandonato da queste frange di sinistra, sarebbero disposti a votarlo.
    Roba vecchia.
    Si è visto che non è vero. Renzi non è riuscito a fregare quasi nulla al centrodestra
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  9. #19
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Veramente parlavo del 2018 visto che il def prevede 1,2% di deficit/PIL per il 2018. Facciamo una manovra lacrime e sangue nel prossimo autunno (e poco prima delle elezioni) senza chiedere flessibilità solo perché lo vogliono Schauble e Iannis, ma anche perché avendo bloccato le riforme non potremo più chiedere flessibilità nei conti pubblici, almeno per questo motivo? E chi se ne deve far carico? Solo il Pd o anche altri?

    p.s. Macron propone il bonus cultura come prima promessa. E credo che imiterà molte delle altre proposte di Renzi. In Italia giornalai e cialtroni vari la considerano una mancia.
    E' una mancia, nessuno lo mette in dubbio.
    Macron è pur sempre francese, rimasugli di statalismo inutile gli sono rimasti, ma almeno ha avuto il coraggio di rompere con la tradizione keynesiana, a differenza dei renziani


    Vedremo poi, se viene eletto e parla di "euro-burocrati" e abolizione TASI allora addio anche lui, per ora promette meglio

    Cmq lo dici tu stesso. E' Renzi che ha scritto che nel 2018 il deficit sarà del 1,2% contro il 2,3% del 2017.
    Aveva la pistola alla testa? O forse pensava che in Italia 2 anni sono un'eternità e magari sarebbe stata la patata bollente di qualcun altro?
    Against all odds

  10. #20
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    Predefinito Re: Il sondaggio SWG dice che con melina per votare nel 2018, Pd e paese vanno a sbat

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    E' una mancia, nessuno lo mette in dubbio.
    Macron è pur sempre francese, rimasugli di statalismo inutile gli sono rimasti, ma almeno ha avuto il coraggio di rompere con la tradizione keynesiana, a differenza dei renziani


    Vedremo poi, se viene eletto e parla di "euro-burocrati" e abolizione TASI allora addio anche lui, per ora promette meglio

    Cmq lo dici tu stesso. E' Renzi che ha scritto che nel 2018 il deficit sarà del 1,2% contro il 2,3% del 2017.
    Aveva la pistola alla testa? O forse pensava che in Italia 2 anni sono un'eternità e magari sarebbe stata la patata bollente di qualcun altro
    ?
    Sai bene ( o forse non lo sai) che quello che si scrive nel def è poi modificabile sulla base di dati nuovi. Monti nel def aveva previsto il pareggio di bilancio nel 2013, tanto per fare un esempio.

 

 
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