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    Predefinito D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    La Repubblica

    Una settimana fa, battezzando il neonato movimento ConSenso, Massimo D'Alema aveva evocato la scissione dal Pd in caso di elezioni anticipate. Adesso, seduto nello studio della sua Fondazione Italianieuropei nel cuore di Roma, e con il voto anticipato che appare una prospettiva sempre meno probabile, vede uno scenario diverso: "Se prevalgono buon senso e responsabilità - dice - riprenderà il percorso ordinario che porta al congresso del Pd. Ma l'obiettivo resta la discontinuità con la stagione renziana. Serve un cambio di contenuti e di guida".

    Presidente D'Alema, ma perché considera il voto anticipato una iattura?
    "La situazione del Paese è gravissima. I dati sullo spread dimostrano che ogni incertezza internazionale ha un effetto immediato sull'Italia. In Europa siamo ultimi per crescita, quartultimi tra i 30 Paesi più industrializzati. Sono cresciute gravemente povertà e diseguglianze. Drammatica è la frattura tra Nord e Sud. Il meccanismo di crescita dell'occupazione, sostenuto dagli incentivi, si è inceppato. La priorità del governo oggi dovrebbe essere dare risposte alla crisi".

    Non potrebbe farlo meglio un governo legittimato dal voto?
    "L'idea di precipitare verso elezioni anticipate con una legge proporzionale, con prospettiva certa di ingovernabilità, è una scelta folle. Con quale progetto? Con quale ipotesi di alleanze? ".

    Ogni volta che c'è una crisi di sistema la sinistra si schiera contro il ritorno alle urne. E sostenendo Monti pagò un prezzo alto.
    "Rispetto al 2011 ci sono differenze fondamentali. Allora non c'era più un governo, oggi sì e per farlo cadere bisognerebbe provocare una crisi ad hoc. Stavolta non c'è prospettiva politica e non c'è legge elettorale. Finirebbe con lo spread a 400. E con la gente in mezzo alla strada, non so se è chiaro".

    Quindi cosa dovrebbero fare Pd e governo?
    "La priorità è la legge elettorale. Il Pd ne ha proposto cinque diverse. E non è la minoranza che rompe le scatole. Lo scontro più aspro è quello che divide l'idea di Franceschini di un premio alle coalizioni e quella di Orfini che lo vuole alla lista".

    Lei cosa pensa?
    "Non ho una particolare predilezione per i premi di coalizione. E non capisco bene quale sarebbe la coalizione del Pd".

    Da Alfano a Pisapia, secondo Franceschini e Delrio.
    "Ma Pisapia ha già detto che non ci sta. Quindi sarebbe da Alfano a Franceschini e Delrio. Mi ricorda qualcosa, si chiamava Democrazia cristiana ".

    Franceschini lo considera un patto dei responsabili. Un argine all'onda trumpista in Italia.
    "Quando sento qualcuno dire che destra e sinistra non esistono mi spavento. Peraltro non so se un partito che affronta il referendum come ha fatto il Pd possa esser considerato responsabile. Mi pare una definizione ambiziosa, diciamo".

    Su quale legge dovrebbe puntare il Pd?
    "Un equilibrio tra rappresentanza e governabilità. Occorre una legge che offra una chance di governabilità, con un premio ragionevole, alla lista che arriva prima. Ma i capilista bloccati vanno aboliti. Si vorebbe persino vergognosamente estenderli al Senato".

    Ammesso che si trovi una intesa sulla legge elettorale, resta una situazione difficile e un governo debole.
    "Bisogna intervenire sui temi del lavoro oggetto dei referendum proposti dalla Cgil. Su voucher e subappalti, o le norme le cambia il governo o sarà il voto referendario a farlo. Poi servirà una manovra, lascito del governo Renzi che ha voluto accavallare la campagna con la legge di stabilità e ha utilizzato risorse per mance e regalie. Ha perso il referendum e sono rimasti i debiti".

    Il rigore dell'Europa non aiuta a uscire dalla crisi.
    "Apprezzo l'iniziativa di Merkel che vuole rispondere al nuovo contesto rafforzando l'integrazione dei Paesi disponibili. La sinistra dovrebbe rispondere: bene, ma occorre un cambio delle politiche nel senso della crescita e della giustizia sociale. Io non sono di quelli che danno la colpa all'euro. Il problema è una politica economica che ha messo al centro solo l'obiettivo della stabilità monetaria. Draghi ha cambiato qualcosa, ma non basta. Ci sono delle responsabilità che solo la politica si può prendere".

    Renzi, più di altri leader del passato, ha cercato di incrinare il fronte del rigorismo Ue.
    "Le regalo una copia di un mio libro sull'Europa uscito qualche anno fa. Renzi lo presentò con me e disse che era la piattaforma della sua battaglia europea ".

    Allora lei lo definiva "una speranza". Poi alla poltrona di Alto rappresentante per la politica estera Ue è andata Federica Mogherini. È nata così la guerra?
    "Non voglio commentare queste stupidaggini. Come è noto, ho contrastato Renzi per ragioni politiche, molto prima delle vicende europee, fino a quando non è diventato segretario del partito e ho ritenuto ragionevole sostenerlo in una difficile campagna elettorale. Non è certo colpa di Renzi se non sono andato a ricoprire il ruolo di Alto Rappresentante. Si sa, i grandi paesi non vogliono un ex capo di Stato in una funzione di quel tipo".

    Le rimproverano anche di aver riscoperto l'Ulivo, lei che non ne fu certo un teorico.
    "L'atto costitutivo dell'Ulivo reca, tra le altre, la mia firma. E fui io a chiedere a Romano Prodi di assumere la guida del centrosinistra. E' ora di smetterla con le calunnie".

    Chi sosterrà al congresso contro Renzi?
    "Quando ci sarenno il congresso e i candidati farò le mie valutazioni. Oggi registro che da Bersani a Speranza, Emiliano, Rossi, sosteniamo posizioni simili e lo stesso Cuperlo ha più volte sottolineato che Renzi non può essere la guida adeguata di un nuovo centrosinistra".

    Ma questo Pd lacerato ha chance di vittoria?
    "Un rinnovato Pd può riunire intorno a sé movimenti civili, personalità e creare una grande lista aperta che possa aspirare ad avere molti voti. Forse non prenderà il 40%, ma ci andrebbe più vicino del Pd com'è messo ora".

    Renzi è l'unico ad aver centrato il 40.
    "Allora eravamo uniti. Poi Renzi ci ha diviso. E non dimentichi che quel 41% fu ottenuto con il 52% dei votanti. Forse queste due valutazioni Renzi avrebbe dovuto farle fin da allora. Io non sono rancoroso, sono addolorato. Non possiamo considerare zavorra i milioni di elettori che ci hanno lasciati. Il partito è diroccato. L'82 per cento dei ragazzi tra i 18 e 24 anni ha votato No al referendum.
    Tutta la grande grande operazione di rottamazione ha creato questo: una sorta di partito dei pensionati ".

    Sarà una sfida Pd-M5S?
    "Non sottovaluterei la destra, che in coalizione può arrivare al 35 per cento. Se faremo una legge basata su questo meccanismo, si rimetteranno insieme e ci ringrazieranno ".

    Ma M5S cos'è? Una costola della sinistra? Una destra mascherata?
    "Niente di tutto questo. Sono una confusa coalizione di persone e culture che rappresentano il malessere del Paese. Esprimono il peggior sindaco d'Italia, la Raggi, che si è circondata della peggiore destra, e Appendino che è in cima ai sondaggi di gradimento ".

    Aveva detto: non mi occuperò di politica italiana dopo il referendum.
    "La gente che si era mobilitata per il referendum ha chiesto di non tornare a casa. E ho sentito il dovere di riunirli. Faccio il mio lavoro di presidente di una fondazione culturale e, quando sono libero, sono un militante. Fa parte dei diritti civili, che non mi possono essere negati".

    E se rispuntano le elezioni anticipate? Fa una lista con Vendola e la sinistra?
    "Non ho mai fatto parte della sinistra della sinistra, ma sempre del centro della sinistra. Sono solo preoccupato per il mio Paese. Il nostro gruppo dirigente appare debole e confuso. Abbiamo governato con Ciampi Amato e Prodi. Oggi, salvo poche eccezioni, c'è solo chiacchiericcio senza costrutto. Non ci si rende conto che siamo seduti su una polveriera ".

  2. #2
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Non credo che la data del voto democratico debba dipendere dagli spread. Ma poi gli spread aumentano sempre quando c'è incertezza politica su chi deve governare e se ci sarà o no governabilità.
    Nel recente passato per qualcuno governabilità voleva dire anche "pericolo di regime autoritario".

    E poi D'Alema non si è preoccupato dello spread aumentato a causa del No al referendum e del rallentamento (con prima retromarcia) delle riforme.

    Sarebbe peggio per gli spread, nei mesi prima delle elezioni politiche del 2018, se D'Alema e company continuassero ad alimentare il caos politico nazionale e nel Pd, solo per salvaguardare qualche poltrona.
    E magari fare melina senza concludere nulla da qui al febbraio 2018.

  3. #3
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Tra un anno invece vivremo tra fiumi di latte e miele.

  4. #4
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Divertente poi il pezzo sulla legge elettorale. Un anno a lavorare per farci tornare e ora, che non c'è la possibilità di evitarlo, scoprire che è una merda.

    Giachetti era stato fin troppo buono.

  5. #5
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Una sola cosa positiva nell'intervista di d'Alema l'ho riscontrata quando dice: "il premio di coalizione rischia di essere un regalo alle destre".

  6. #6
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Le coalizioni oggi sarebbero un'enorme fittizia presa per il culo verso gli elettori. Ci si presenta insieme coalizzati, si fanno roboanti programmi di coalizione e un minuto dopo, appurato che nessuna coalizioni avrà la maggioranza, ognuno se ne va per i cazzi suoi. Esattamente come nel 2013.

    Quanto a D'Alema, evidentemente ritiene di poter vincere il congresso. Auguri.

  7. #7
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Delrio risponde a D'Alema: "Chi accende i fuochi sotto la sedia del Pd? Lavoriamo per unire non per dividere"

    Il ministro delle Infrastrutture replica all'intervista dell'ex premier a Repubblica. E aggiunge: "Dimissioni di Renzi non all'ordine del giorno"
    09 febbraio 2017


    Il ministro Graziano Delrio (ansa)


    ROMA - "Massimo D'Alema dice che il Pd è seduto su una polveriera? Ma chi accende i fuochi sotto la sedia del partito?". Il ministro Graziano Delrio, a margine di un'iniziativa ad Ancona, replica ai cronisti alle parole dette dall'ex premier nell'intervista a Repubblica. "Per stare tranquilli - aggiunge il responsabile delle Infrastrutture - bisogna che tutti abbiano la coscienza di lavorare alla costruzione dell'unità, non alla divisione. Quindi la domanda da farsi è chi è che sta mettendo le polveri".

    Delrio poi frena sull'ipotesi di dimissioni da segretario del Pd di Renzi per avviare subito il Congresso del partito: "Abbiamo un segretario che è Matteo Renzi, che ha convocato una riunione lunedì per poter discutere. Tutto il resto non credo sia all'ordine del giorno". E non pensa che il tema principale sia la data del voto per le politiche. "Credo che il tema di cui noi stiamo parlando oggi è fornire al Paese una legge elettorale adeguata per garantire la governabilità dopo la sentenza della corte. Intanto noi continuiamo a lavorare con il massimo dell'impegno".

  8. #8
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    La coalizione deve servire ad aumentare i seggi per l'area che si rifa alla maggioranza attuale, molto concretamente.
    E deve essere chiaro che dopo si deve stare tutti insieme.
    Per esempio chi era di SEL nel 2013 e ora è con Sinistra Italiana è escluso. Si deve stare insieme per es in una grande coalizione con Forza Italia, l'unica d'altronde immaginabile. E però con più seggi di quanti se ne otterrebbe in un listone PD unico.
    Against all odds

  9. #9
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    La coalizione deve servire ad aumentare i seggi per l'area che si rifa alla maggioranza attuale, molto concretamente.
    E deve essere chiaro che dopo si deve stare tutti insieme.
    Per esempio chi era di SEL nel 2013 e ora è con Sinistra Italiana è escluso. Si deve stare insieme per es in una grande coalizione con Forza Italia, l'unica d'altronde immaginabile. E però con più seggi di quanti se ne otterrebbe in un listone PD unico.
    La coalizione va bene quando tra i partiti è garantita lealtà e visione programmatica comune. Una parte della sinistra ha rinnegato negli ultimi mesi tante posizioni programmatiche e politiche liberali prese in passato pur di dare addosso a Renzi. E mi sembra difficile per loro tornare indietro nuovamente rispetto a quanto detto in questi ultimissimi mesi ed anni: ad esempio sui voucher che sono stati iperliberalizzati (troppo rispetto al necessario) proprio dal governo Monti appoggiato da Bersani e dal governo Letta con il decreto Giovannini.
    Sarebbe un doppio salto mortale per loro tornare indietro nuovamente rispetto alle ultime prese di posizione vicine ad una sinistra del novecento.

  10. #10
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    Predefinito Re: D'Alema: "Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora spread a 400"

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    La coalizione deve servire ad aumentare i seggi per l'area che si rifa alla maggioranza attuale, molto concretamente.
    E deve essere chiaro che dopo si deve stare tutti insieme.
    Per esempio chi era di SEL nel 2013 e ora è con Sinistra Italiana è escluso. Si deve stare insieme per es in una grande coalizione con Forza Italia, l'unica d'altronde immaginabile. E però con più seggi di quanti se ne otterrebbe in un listone PD unico.
    Ma quanto ti piace questa situazione da 1000 a 100 milioni? sei rinato proprio: proporzionale, grandi coalizioni, cdx e csx tutti insieme, il "grande centro dei mille anni"...uaaaaaaaaahuuuuuuuuuuuu neanche nei sogni più sudati ormai peggio dei cinghiali in riserva, un fiume in piena
    «Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]

 

 
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