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  1. #11
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Dean: ho alcuni problemi di connessione. Nei prossimi giorni risponderò punto per punto.

  2. #12
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Veganesimo/vegetarianesimo

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    E' vero, ma se parli con i pioneri di ogni cultura, ti dicono che chi ha aderito a certe way of life per moda, e' poi presto sparito dagli ambienti o ha cambiato mentalità con l'avvento di una nuova moda.
    cioè? x dirti: se tu fossi uno skin, con le idee che hai, non ci vedrei niente di anomalo (e' un esempio ovviamente). Tantomeno se fossi punk o Straight Edge. Sarebbe più anomalo se tu fossi un fighetto tamarro che va a ballare il sabato sera, ma so che non sei così.
    Un vero skinhead è animato da ideali socialisti e patriottici. Quindi, a ben vedere, sono più skin io che non gli sharp o i nazi. Il discorso, però, è un altro. Non posso discriminare l'operaio che spende tre quarti del proprio stipendio in vestiti e discoteche. Devo farlo ragionare perché ANCHE LUI, volenti o nolenti, appartiene alla mia classe sociale. Se continuerà su quella strada, allora, lo considererò un nemico al pari di galoppini & crumiri. Ma non bisogna assolutamente partire con pregiudizi di carattere estetico-musicali. Non avrebbe alcun senso.


    Ci sono numerosi skins, punk e mods schierati politicamente a sinistra (e anche a destra). Ma molti sono apolitici, perche' vogliono rimanere fedeli all'attitudine originale, che era operaia, ma contro ogni compromesso con i partiti. Penso che chi aderisca a queste subculture lo faccia (giustamente) prima di tutto per ricercare un'identità estetica e musicale. Poi viene la politica.
    La ricerca di un'identità e di una comunità è sacrosanta! Però non può limitarsi ad atteggiamenti impolitici di chi segue motti come "sex, drugs & rock 'n' roll" o "birra, calcio e botte". Se un sistema socio-economico non ti piace, spiace scriverlo, devi sporcarti le mani con la politica. Poi, ovviamente, esiste politica e politica.



    in generale questo tipo di contrapposizioni non esiste quasi più, anche perché queste culture sono decisamente minoritarie rispetto agli anni del boom della loro nascita.
    Infatti parlavo di rivalità manifestatesi sul finire degli anni '70 e dei primi anni '80. Terribile vedere un metallaro e un punk, entrambi proletari, litigare per gusti musicali o per l'abbigliamento.



    e invece lo e', perche' essere skin, mod, punk o quel che sia, e' la prima "divisa" (non in senso militare e tantomeno solo come impatto visivo, ma esistenziale) che l'individuo ha per affermare la propria identità e uscire dall'omologazione di massa. Essere comunisti o fascisti è una questione di metodo, non meno importante, e sempre legata ad un'identità (per alcuni è addirittura uno "stile di vita", per me le ideologie sono un mezzo per pensare di cambiare l'ordine delle cose, non uno stile di vita). Ma anche se sono esistiti dei codici estetici per chi aderisce a certe ideologie, nel tempo si sono dimostrati deboli, in quanto un'ideologia politica non è connessa a una dimensione estetica o musicale. Aderire a una sottocultura identifica in un primo stadio i gusti che determineranno la tua personalità pre-politica e pre-culturale, arricchendola perche' potrai dire: "amo questo stile, amo questa musica e in più sono comunista, anarchico ecc.."
    Per superare l'omologazione di massa non basta un determinato look o frequentare luoghi alternativi. Per superare l'omologazione delle masse inebetite dal capitalismo, bisogna mettersi in gioco. Non parlo di tessere o di cieca fiducia in qualche dottrina politica. Parlo, invece, di scelte inerenti la quotidianeità. Ti stanno sul cazzo le multinazionali? Non mangiare, non bere e non fumare la loro merda (cosa un po' difficile di questi tempi, lo ammetto). Odi i soprusi contro i lavoratori? Scendi in piazza con gli scioperanti!
    Questo non significa subordinare la creatività in nome dei grigi dogmi di partito. Significa, invece, mettere la propria creatività e la propria carica ribellistica, al servizio di un'dea che ti sta a cuore.
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  3. #13
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    Predefinito Re: Veganesimo/vegetarianesimo

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    Un vero skinhead è animato da ideali socialisti e patriottici. Quindi, a ben vedere, sono più skin io che non gli sharp o i nazi. Il discorso, però, è un altro. Non posso discriminare l'operaio che spende tre quarti del proprio stipendio in vestiti e discoteche. Devo farlo ragionare perché ANCHE LUI, volenti o nolenti, appartiene alla mia classe sociale. Se continuerà su quella strada, allora, lo considererò un nemico al pari di galoppini & crumiri. Ma non bisogna assolutamente partire con pregiudizi di carattere estetico-musicali. Non avrebbe alcun senso.
    Qualunque persona "spende" soldi in vestiti e divertimenti, ma è il come che fa la differenza. Andare a ballare soul o ska il sabato sera, e comprarsi un vestito ogni tanto, non credo sia un atteggiamento borghese o consumista. Soprattutto se si considera che chi aderisce alle subculture non spende centinaia di euro in vestiti, ma li compra usati o nel periodo dei saldi. Proprio perche' non essendo di estrazione sociale elevata non potrebbe permetterseli. La discoteca, la musica, come i vestiti, sono elementi comunicativi che servono più a veicolare il pensiero e a fare comunità, che dei veri e propri divertimenti.




    La ricerca di un'identità e di una comunità è sacrosanta! Però non può limitarsi ad atteggiamenti impolitici di chi segue motti come "sex, drugs & rock 'n' roll" o "birra, calcio e botte". Se un sistema socio-economico non ti piace, spiace scriverlo, devi sporcarti le mani con la politica. Poi, ovviamente, esiste politica e politica.
    E infatti molti skinheads (specie i rash), mods e punk fanno politica. Magari non con la tessera in tasca, ma a livello di associazionismo. La' si esce dalla dimensione sottoculturale e si entra in quella pubblica e politica. Ma è sempre di pertinenza dell'individuo.
    Per superare l'omologazione di massa non basta un determinato look o frequentare luoghi alternativi. Per superare l'omologazione delle masse inebetite dal capitalismo, bisogna mettersi in gioco. Non parlo di tessere o di cieca fiducia in qualche dottrina politica. Parlo, invece, di scelte inerenti la quotidianeità. Ti stanno sul cazzo le multinazionali? Non mangiare, non bere e non fumare la loro merda (cosa un po' difficile di questi tempi, lo ammetto). Odi i soprusi contro i lavoratori? Scendi in piazza con gli scioperanti!
    Questo non significa subordinare la creatività in nome dei grigi dogmi di partito. Significa, invece, mettere la propria creatività e la propria carica ribellistica, al servizio di un'dea che ti sta a cuore.
    E' un discorso troppo personale. L'omologazione non e' soltanto economica (capitalismo/consumismo) ma e' anche etica, culturale ed estetica. L'immagine, come la musica, o i mezzi, servono proprio per dire al mondo 'questa è la mia personalità, ed è diversa dalla vostra', senza che ciò comporti un senso di superiorità verso gli altri. Capisco che chi ha solo una dimensione politica (che per altro, come dissi tempo fa, a me manca) e non filosofica o subculturale, è difficile accettare il fatto che un conto e ' parlare dell'eguaglianza sociale ed economica, un altro e' di contrastare la massificazione attraverso forme di individualismo etico ed estetico (come già han fatto i dandy nell'800).
    Per te non e' importante questo aspetto, perche' concentri tutto sulla lotta politica (sacrosanto), ma per altri, senza pensare che la politica o il desiderio di cambiare cio' che non piace, sia secondaria, conta molto di piu'.

  4. #14
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Io ascoltavo metal estremo coi capelli fino alla vita fino ai 19. Per poi capire quanto stupido e riduttivo è. Ci sono mode comprensibili fino a fine adolescenza. Dopodiché a continuare un po' coglione lo sei.

  5. #15
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Definirle mode è già un errore. Un punk o un metallaro, un mod o uno skin, non è una moda. E' moda se ti metti la giacca bleu con abbottonatura bassa, come va ora, la sciarpettina da intellettuale e il barbone fino ai piedi. Perchè questa moda, appunto, passerà. Un metallato c'era 40 anni fa e c'è oggi. Una moda ha una durata ed è per lo più condivisa dalla maggioranza.
    confondete moda con stile di vita. (A questo punto pure fare i "compagni" è una moda, anzi, tra le più diffuse fra l'altro, considerando che dagli anni 70 in poi, tra squatters, autonomi e gente con kefieh e anfibi, c'è l'imbarazzo della scelta... e a destra non è da meno)

  6. #16
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Io ascolto hardrock e haeavymetal da una vita.
    Ho avuto il mio periodo capellilunghi&borchie, ma è durato giusto il tempo che doveva durare.
    Ad oggi, trascorsi un bel pò di anni, continuo ad ascoltare HR e HM, e pur avendo ampliato di parecchio i miei interessi
    musicali, HR e HM restano gli stili musicali che preferisco e che tuttora ascolto più frequentemente.
    Stile di vita legato alla musica? Non so, da metallaro cosa dovrei fare? Bere birra tutte le sere, andare a tutti i concerti?
    Una tantum lo faccio pure, ma non è il mio stile di vita.
    E non mi ha mai interessato mischiare musica e politica: amo la musica in se stessa, non per eventuali messaggi che vorrebbe veicolare, non amo la musica usata come sottofondo sonoro di un volantino politico, specie se fa cacare come il rap ( che diffonde solo stronzate, ma appunto non c'entra con la musica, che nel rap è inesistente ).
    Posso apprezzare tranquillamente musiche diverse che veicolano messaggi diversi, come ad esempio i Manowar o i Jefferson Airplane...
    Insomma, amo la musica in quanto tale, in quanto espressione artistica, non come subcultura, look, "stile di vita", o per propagandare messaggi politici.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  7. #17
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Definirle mode è già un errore. Un punk o un metallaro, un mod o uno skin, non è una moda. E' moda se ti metti la giacca bleu con abbottonatura bassa, come va ora, la sciarpettina da intellettuale e il barbone fino ai piedi. Perchè questa moda, appunto, passerà. Un metallato c'era 40 anni fa e c'è oggi. Una moda ha una durata ed è per lo più condivisa dalla maggioranza.
    confondete moda con stile di vita. (A questo punto pure fare i "compagni" è una moda, anzi, tra le più diffuse fra l'altro, considerando che dagli anni 70 in poi, tra squatters, autonomi e gente con kefieh e anfibi, c'è l'imbarazzo della scelta... e a destra non è da meno)
    Ma quale stile di vita, 3/4 dei "metallari" "punk" si e no che abbiano mai fatto una e dico una dichiarazione dei redditi. Non c'è fare gli alternativi, è semplicemente crearsi un'altra etichetta, si vuole uscire dal gregge per entrare in un altro, si vogliono lasciare codici per costruirne altri. Poi se proprio vogliamo dirla tutta i metallari di oggi non sono quelli di 40 anni fa, e se vogliamo girare ancora di più il coltello sulla piaga, da ex membro di più band direi che come genere il metal si è esaurito, non essendo più in grado di portare innovazione ed è, appunto, parecchio fuori moda, dato che 10 anni fa dire "andiamo ad ascoltare la cover dei Metallica" era ok, adesso direi che un po' uno si rompe i coglioni a sentire la stessa musica che gira da 30 anni. Certo, le vecchie guardie sono ancora lì, ma non mi pare di vedere tanti nuovi adepti, sarà che barba lunga e capelli rasati in parte con fare intellettualoide ha preso il posto del fare i metallari spaccatutto?

    Poi, da musicista, non posso che affermare la limitatezza mentale di chi ascolta solo un genere ritenendolo migliore degli altri (magari senza nemmeno sapere le differenze tra Do e Do minore o cosa significa tempo in 4/4, abc della musica, e senza saper suonare manco il clacson) nei metallari-punk è unica.

    Il punk poi, dove il 90% della produzione è delineabile in una equazione combinata di una decina di accordi e giri di basso tutti uguali con canzoni eseguibili da chiunque.

    Gente che non sa nemmeno in che giri sono le frequenze di quello che ascolta che dice che l'elettronica è merda, che il jazz è noioso.

    Limitatezza.

  8. #18
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Qualunque persona "spende" soldi in vestiti e divertimenti, ma è il come che fa la differenza. Andare a ballare soul o ska il sabato sera, e comprarsi un vestito ogni tanto, non credo sia un atteggiamento borghese o consumista. Soprattutto se si considera che chi aderisce alle subculture non spende centinaia di euro in vestiti, ma li compra usati o nel periodo dei saldi. Proprio perche' non essendo di estrazione sociale elevata non potrebbe permetterseli. La discoteca, la musica, come i vestiti, sono elementi comunicativi che servono più a veicolare il pensiero e a fare comunità, che dei veri e propri divertimenti.




    E infatti molti skinheads (specie i rash), mods e punk fanno politica. Magari non con la tessera in tasca, ma a livello di associazionismo. La' si esce dalla dimensione sottoculturale e si entra in quella pubblica e politica. Ma è sempre di pertinenza dell'individuo.

    E' un discorso troppo personale. L'omologazione non e' soltanto economica (capitalismo/consumismo) ma e' anche etica, culturale ed estetica. L'immagine, come la musica, o i mezzi, servono proprio per dire al mondo 'questa è la mia personalità, ed è diversa dalla vostra', senza che ciò comporti un senso di superiorità verso gli altri. Capisco che chi ha solo una dimensione politica (che per altro, come dissi tempo fa, a me manca) e non filosofica o subculturale, è difficile accettare il fatto che un conto e ' parlare dell'eguaglianza sociale ed economica, un altro e' di contrastare la massificazione attraverso forme di individualismo etico ed estetico (come già han fatto i dandy nell'800).
    Per te non e' importante questo aspetto, perche' concentri tutto sulla lotta politica (sacrosanto), ma per altri, senza pensare che la politica o il desiderio di cambiare cio' che non piace, sia secondaria, conta molto di piu'.
    Quando parlo del discotecaro o tamarro all' ultima moda, non mi riferisco certo a soggetti benestanti. Una cosa deve essere chiara: molti neoproletari non sono skins, punk o metallari. Molti di loro sono "maranza" con scarsa o nulla preparazione culturale. Gente che segue le mode "mainstream" perché, a ragione o a torto, vuole apparire "vincente" o socialmente accettabile. Sai quanti ne ho visti/ conosciuti in cantiere? Quindi, credo che l'azione politica debba rivolgersi anche a queste persone. Snobbarle, per quanto insopportabili, significa non saper comunicare con metà del paese.

    So che molti skins e mods fanno politica attiva. Questo avviene perché originariamente le subculture britanniche erano fortemente legate alla working class. Il marchio, per capirci, rimane. Piu' difficile, invece, è vedere un metallaro o un gotico effettuare volantinaggio. Questo perché i gruppi giovanili nati all'ombra del metal e della new wave , sono il prodotto di un determinato periodo storico-politico: naufragio della contestazione giovanile, spoliticizzazione delle masse e reaganismo diffuso. Sono generi musicali, quelli summenzionati, che a me piacciono moltissimo. Sarebbe però bello vedere lungocriniti e nero-vestiti interessarsi di problemi reali, invece di pensare solo ai giochi di ruolo, ai concerti, a un determinato abbigliamento o all'occultismo.

    E veniamo all'ultimo punto. Non devi pensare al sottoscritto come a un militante di Lotta Comunista o come a un "topo da biblioteca" che sviscera ogni frase scritta da Marx e Lenin. C'è dell'altro nella mia vita. La militanza, per esempio, è una cosa seria e lodevole. Ma chi pensa di agire come i settari del PMLI, da una parte, o del MFL, dall'altra, riceverà solo pernacchie. Le masse popolari, oggi, sono completamente spoliticizzate e a digiuno di storia. Proprio per questi due motivi, l'attivismo e la propaganda devono essere ripensati da cima a fondo. Per quanto concerne la mia presunta visione "unilaterale" , ti posso assicurare che le cose non stanno in questo modo. Apprezzo molto filosofi più o meno "impolitici" (Nietzsche, Schopenhauer, Cioran ecc.. ) e sono convinto che esistano valori pre-politici. Faccio un esempio molto semplice: un comunista che agisce in malafede, che mente o che gioca sporco, potrà anche essere in grado di citare Engels a memoria, ma rimane una merda. Questa constatazione, tuttavia, non mi può spingere all'abbandono della politica né all'illusione (tanto hippie quanto destroide) che la realizzazione la si ottiene nella propria torre d'avorio
    Ultima modifica di LupoSciolto°; 15-02-17 alle 14:54

  9. #19
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Citazione Originariamente Scritto da RibelleInEsilio Visualizza Messaggio
    Ma quale stile di vita, 3/4 dei "metallari" "punk" si e no che abbiano mai fatto una e dico una dichiarazione dei redditi. Non c'è fare gli alternativi, è semplicemente crearsi un'altra etichetta, si vuole uscire dal gregge per entrare in un altro, si vogliono lasciare codici per costruirne altri. Poi se proprio vogliamo dirla tutta i metallari di oggi non sono quelli di 40 anni fa, e se vogliamo girare ancora di più il coltello sulla piaga, da ex membro di più band direi che come genere il metal si è esaurito, non essendo più in grado di portare innovazione ed è, appunto, parecchio fuori moda, dato che 10 anni fa dire "andiamo ad ascoltare la cover dei Metallica" era ok, adesso direi che un po' uno si rompe i coglioni a sentire la stessa musica che gira da 30 anni. Certo, le vecchie guardie sono ancora lì, ma non mi pare di vedere tanti nuovi adepti, sarà che barba lunga e capelli rasati in parte con fare intellettualoide ha preso il posto del fare i metallari spaccatutto?

    Poi, da musicista, non posso che affermare la limitatezza mentale di chi ascolta solo un genere ritenendolo migliore degli altri (magari senza nemmeno sapere le differenze tra Do e Do minore o cosa significa tempo in 4/4, abc della musica, e senza saper suonare manco il clacson) nei metallari-punk è unica.

    Il punk poi, dove il 90% della produzione è delineabile in una equazione combinata di una decina di accordi e giri di basso tutti uguali con canzoni eseguibili da chiunque.

    Gente che non sa nemmeno in che giri sono le frequenze di quello che ascolta che dice che l'elettronica è merda, che il jazz è noioso.

    Limitatezza.
    È vero che molti aderenti a queste congreghe sono dei mantenuti o dei veri e propri fancazzisti. Però non possiamo nemmeno generalizzare. Della serie: siamo sicuri che tutti i compagni fumino erba o che tutti i camerati siano patiti del calcio?

    C'è comunque una tua riflessione che non condivido. Non credo, infatti, che per apprezzare la musica si debba essere per forza dei musicisti. Solo i pittori possono apprezzare i quadri e solo i registi possono giudicare i film? Concordo quando scrivi che la maggior parte dei metallari non riesce a discostarsi da quel genere. È triste e in buona parte vero. Eppure esistono diverse eccezioni. Non vorrei essere scambiato per uno che ascolta solo Slayer o Exploited. Amo i cantautori italiani, la new wave, il noise, Morricone e perfino alcuni colossi della scena prog. Ammetto di avere difficoltà col jazz e la fusion. Ma tenterò di progredire :-D
    Ultima modifica di LupoSciolto°; 18-02-17 alle 13:31

  10. #20
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    Predefinito Re: O.T. controculture giovanili e questione sociale

    Citazione Originariamente Scritto da RibelleInEsilio Visualizza Messaggio
    Ma quale stile di vita, 3/4 dei "metallari" "punk" si e no che abbiano mai fatto una e dico una dichiarazione dei redditi. Non c'è fare gli alternativi, è semplicemente crearsi un'altra etichetta, si vuole uscire dal gregge per entrare in un altro, si vogliono lasciare codici per costruirne altri. Poi se proprio vogliamo dirla tutta i metallari di oggi non sono quelli di 40 anni fa, e se vogliamo girare ancora di più il coltello sulla piaga, da ex membro di più band direi che come genere il metal si è esaurito, non essendo più in grado di portare innovazione ed è, appunto, parecchio fuori moda, dato che 10 anni fa dire "andiamo ad ascoltare la cover dei Metallica" era ok, adesso direi che un po' uno si rompe i coglioni a sentire la stessa musica che gira da 30 anni. Certo, le vecchie guardie sono ancora lì, ma non mi pare di vedere tanti nuovi adepti, sarà che barba lunga e capelli rasati in parte con fare intellettualoide ha preso il posto del fare i metallari spaccatutto?

    Poi, da musicista, non posso che affermare la limitatezza mentale di chi ascolta solo un genere ritenendolo migliore degli altri (magari senza nemmeno sapere le differenze tra Do e Do minore o cosa significa tempo in 4/4, abc della musica, e senza saper suonare manco il clacson) nei metallari-punk è unica.

    Il punk poi, dove il 90% della produzione è delineabile in una equazione combinata di una decina di accordi e giri di basso tutti uguali con canzoni eseguibili da chiunque.

    Gente che non sa nemmeno in che giri sono le frequenze di quello che ascolta che dice che l'elettronica è merda, che il jazz è noioso.

    Limitatezza.
    ascolta, il 90% dei "fasci" che ho visto e conosciuto nella mia vita, a partire dall'adolescenza, dove disegnavano celtiche ovunque, pure sulla faccia fra un po', non sono durati più di qualche anno. Fra il tamarro di periferia, fare il fascistello ignorante e razzista, era una moda fino a pochi anni fa. Così come va di moda, per l'universitario snob fare il compagno.
    La politica alimenta le mode più che le sottoculture giovanili, le quali, spesso, sono anche sfruttate dal consumismo per alimentare i propri guadagni (sulla politica non ci si specula, eccetto le magliette di Che Guevara).

    Da' retta a me: ogni cosa è soggetta ad essere "moda", ma ciò che sei e la convinzione che hai è molto diversa. Pure i tatuaggi vanno di moda, ma non me la sento di dire che tutti li fanno per moda. C'è pure chi se li fa da 40 anni e ci crede.E io rispetto la sua scelta.

    ps. il jazz è uno dei miei generi preferiti, ma nella variante electronica e "acid", così come il funky e il soul

 

 
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