"Bilaterali proficui per l'UE. Li terrà"
François Schaller, direttore di Agefi, il quotidiano economico romando, fa la contabilità degli accordi firmati nel 1999: "È l'Europa ad avere interesse a mantenerli"
L’UE non ha interesse a disdire gli altri sei accordi bilaterali del 1999, poiché è lei a trarre i maggiori benefici. Lo sostiene François Schaller, caporedattore di Agefi, l'unico quotidiano economico svizzero, precisando che nel 2012 la bilancia commerciale tra le due aree era nettamente favorevole all’Europa.
La ricerca non rischia
Tra gli accordi bilaterali c’è quello sulla ricerca.
“I programmi sono aperti a tutti, anche a paesi che non hanno bilaterali”, sottolinea Schaller, ricordando che l’Europa vuole diventare il polo di ricerca mondiale e non può quindi chiudersi al know how estero. "Un anno si ricevono più fondi, l’altro si dà di più. Si è alla pari”.
Gli affari continueranno
L’accordo sugli ostacoli al commercio è utile alle aziende svizzere che esportano. Schaller tuttavia precisa che, benché ciò snellisca l’omologazione dei prodotti,
dalle statistiche doganali emerge che solo il 17% delle esportazioni ha beneficiato di questa clausola. Il guadagno di procedura è stimato tra lo 0,08 e lo 0,16% del commercio tra Svizzera ed Europa.
La convenzione sugli appalti pubblici riguarda unicamente le ditte svizzere che non hanno filiali in Europa. Secondo un sondaggio della pubblicazione della SECO,
il 93% delle aziende dice di non aver partecipato a concorsi pubblici all'estero da quando è entrato in vigore l’accordo. Non ci sarebbe reciprocità. "A trarne beneficio sono dunque quasi solo le aziende europee" argomenta Schaller.
Gli altri tre: dal cielo al formaggio
Vi è poi l'accordo sul trasporto terrestre che riguarda il transito dei TIR di 40 tonnellate e la costruzione di AlpTransit.
È "a unico vantaggio dell’UE", ci spiega Schaller. Quello sul trasporto aereo, che mette le compagnie elvetiche sullo stesso piano delle concorrenti,
è "trascurabile, visto che oggi Swiss è proprietà di Lufthansa" e avrebbe accesso agli scali comunque. Il testo sull’ agricoltura, che apre i mercati agricoli, fa bene a tutti (il formaggio rossocrociato ad esempio),
ma soprattutto ai paesi europei che esportano in Svizzera tre volte di più di quanto importino, sottolinea Schaller.