Milano: il nuovo prefetto requisirà immobili per metterci dentro gli immigrati

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Milano: il nuovo prefetto requisirà immobili per metterci dentro gli immigrati

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Aggiunto da Emmanuel Raffaele il 10 marzo 2017.
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prefetto di MilanoMilano, 10 mar – Al momento dell’insediamento, noi vi avevamo messo in guardia: Luciana Lamorgese, prefetto di Milano (nonché primo prefetto donna di Milano) in carica da fine gennaio, è pronta anche alla requisizione quando si tratta di portare avanti l’accoglienza forzata degli immigrati. Lo aveva dichiarato in una intervista ad una tv locale quando era prefetto di Venezia, nominato dal governo Renzi commissario per l’emergenza immigrazione e noi vi avevamo mostrato il video di quella vecchia intervista in cui parlava della possibilità di “confisca” concessa ai prefetti. Proprio per la sua linea dura in tema, del resto, nel 2013 era stata promossa capo di gabinetto del Ministero dell’Interno quando a capo del dicastero c’è Angelino Alfano.

Ebbene, due giorni fa, in un incontro con oltre cinquanta sindaci dell’area metropolitana milanese, la Lamorgese ha ribadito la sua linea dura: entro circa un mese verrà inviato ai comuni un protocollo in cui verrà stabilito il numero di immigrati da ospitare, i contributi che riceveranno e le strutture da utilizzare. Il comune interessato potrà accettare l’accordo liberamente oppure subirlo in maniera forzata. Chi non accetta spontaneamente e non propone un piano alternativo, insomma, sarà comunque obbligato ad accettare quello imposto perché, in ogni caso, le strutture necessario saranno, appunto, requisite. “Sarà direttamente la prefettura a stabilire il numero di persone a cui ogni ente locale dovrà dare un tetto e anche in quale struttura questo potrà avvenire, eventualmente anche con la requisizione di stabili”, ribadisce anche il quotidiano “Repubblica“.

L’idea del prefetto, infatti, è quello di redistribuire gli immigrati, finora concentrati soprattutto nel comune di Milano, ma diversi sindaci, soprattutto tra quelli leghisti, che rifiutano la logica dell’accoglienza a tutti i costi, hanno già promesso battaglia: “sfratti, disoccupazione: la gente ha paura dei migranti, non li vuole, teme la loro concorrrenza. Non mi prendo questa responsabilità. Se la prefetta che è nominata dal ministro vuole farlo d’imperio, vedremo come agire. Io non firmo alcun accordo“, ha dichiarato Angelo Rocchi, sindaco di Cologno Monzese, che al momento non ospita immigrati. Il primo cittadino del comune alle porte di Milano ha inoltre aggiunto: “nel mio comune è attivo un progetto per occupare cittadini senza lavoro nelle ditte che lavorano con il Comune, con tirocini da 300 euro al mese”; un piano che con tutta evidenza contrasterebbe con l’accoglienza, vitto e alloggio compresi, offerta ai migranti dallo Stato. “Come lo spiegherei ai cittadini?”, si è chiesto giustamente Rocchi. Ma la strada sembra ormai tracciata e la questione, dal punto di vista istituzionale, non è “accoglienza si, accoglienza no”, ma soltanto “accoglienza come”. Qualsiasi altra opzione è semplicemente esclusa a priori. Nonostante i dati dimostrino che, in massima parte, quelli che arrivano non siano rifugiati, nonostante sia ormai documentato il fatto che non salviamo nessuno nel Canale di Sicilia, ma andiamo a prenderci gli immigrati direttamente a poche miglia dalle coste libiche, i cosiddetti uomini dello Stato continuano ad accettare supinamente le direttive imposte dai governi che si stanno succedendo.

Nel frattempo, i dati diffusi dall’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità mostrano che il piano di sostituzione su Milano sta funzionando alla grande: gli stranieri residenti a Milano sono il 21,5% della popolazione (289mila, 13.700 in più rispetto al 2015), rispetto ad una media lombarda del 13,1% e ad una media nazionale dell’8,3%. Senza contare la presenza stimata di ben 26mila clandestini all’ombra della Madonnina. In tutta la Lombardia gli stranieri regolari sono quasi un milione e mezzo (più circa centomila irregolari), ma in 50mila hanno ottenuto nel frattempo la cittadinanza italiana (oltre 8mila soltanto a Milano). Poco per volta, insomma, sarà impossibile avere cifre veritiere perché l’emergenza immigrazione attuale si trasformerà, con il tempo, in una vera e propria assimilazione (fittizia ovviamente). Tutti italiani, nessuno italiano. Eppure, lo stesso osservatorio conferma: su 10mila domande analizzate, soltanto il 7% ha ottenuto lo status di profugo.

Ma anche il nuovo questore di Milano, Marcello Cardona, ripete il mantra imposto: “serve un’accoglienza organizzata e ben fatta”. Ci lasceremo invadere, si, ma glielo lasceremo fare con gentilezza. Del resto, secondo Cardona, la criminalità a Milano quasi non esiste e va tutto bene: “Il quadro della sicurezza a Milano è estremamente soddisfacente facendo un paragone con le altre grandi città italiane e con le capitali europee”. “I reati sono in calo del 5%”, ha aggiunto.


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Non vuoi gli immigrati? Te li prendi lo stesso: questa la decisione del prefetto di Milano | IL PRIMATO NAZIONALE

[nihilism]

Secondo me chi dovrà dare gli immobili agli immigrati non verrà manco pagato dallo stato e anzi dovrà pagare eventuali danni fatti gli immigrati

[Genuato]

Chissà quanto magna magna che sta dietro a tutto ciò.

[scomunista]

Chissà quanto magna magna che sta dietro a tutto ciò.

Un magna magna colossale, finanziato con le tasse dei contribuenti, gli italiani devono smettere di pagare le tasse e mandare falliti questi farabutti.

[Genuato]

Un magna magna colossale, finanziato con le tasse dei contribuenti, gli italiani devono smettere di pagare le tasse e mandare falliti questi farabutti.

Ma davvero, mi viene male solo a pensarci.

[L'irrazionale]

Prima o poi tutti questi traditori finiranno appesi per la cravatta, e quello che meritano, comunque le città diventeranno sempre più invivibili e degradate.

[scomunista]

Feltri: "Ci stanno colonizzando. Italiani via, dentro i neri" - Libero Quotidiano


Vittorio Feltri: "Immigrati, non ci sto a farmi colonizzare da questo esercito di poveracci"
Feltri: "Ci stanno colonizzando. Italiani via, dentro i neri"
Molti giovani emigrano. Fanno bene. Auguriamo loro tanta fortuna. D' altronde l' Italia offre solo lavori che essi schifano: idraulico, elettricista, falegname e fabbro, per citarne alcuni. Dimenticavo: i fornai e i pizzaioli che operano qui sono per lo più egiziani. I sarti e i parrucchieri, cinesi.

Come cinesi sono i gestori dei bar. I connazionali che gradiscono mescere birre e vino preferiscono farlo a Berlino o a Londra, almeno imparano lingue ostrogote e sono felici di non conversare in pugliese o napoletano. Capirai che soddisfazione.
Ciascuno fa quel che gli pare e lungi da me il desiderio di impedirglielo. Però le statistiche ci impietriscono. Risulta che nel 2016 in Patria siano nati rispetto al passato 134mila connazionali di meno e 135mila figli di immigrati di più. Saldo negativo. Il dato è preoccupante? Per me no. Data la mia età, che è quella del dattero, mi importa poco e, tra un po', non me ne fregherà nulla: sarò morto o all' ospizio, luoghi dove regna l' indifferenza per gli accadimenti mondani. Ciò non mi impedisce di pensare a quello che succederà tra una decina o una ventina di anni, quando in Lombardia e nel Veneto i neri saranno più numerosi dei bianchi e non so se canteranno volentieri «O mia bella madonnina». Forse intoneranno «Faccetta nera». Se sarete contenti voi, contenti tutti.

La quantità di profughi (chiamiamoli così in omaggio al politicamente corretto) che invade il Paese è enorme e inarrestabile. Qualcuno dice che sulla Penisola c' è posto per ospitare chiunque. A me sembra impossibile, visto che qui arrivano migliaia di stranieri al giorno e presto o tardi anche le bottiglie più grandi si riempiono e non saranno in grado di contenere il fiume dei disperati in cerca di benessere. Avanti di questo passo, non so quando, il tappo salterà producendo effetti che non oso neanche immaginare. Mi viene voglia di scrivere: affari vostri. Tuttavia, finché sarò qui a rompere le balle, non starò zitto, e vi prego di provvedere. Fermate l' invasione dei barbari o sarete rovinati nonché imbastarditi e derubati della nostra cultura millenaria, oltre che della identità ereditata dai nonni e dai padri.

È pur vero che gli immigrati, tranne forse gli islamici, difficilmente contaminabili dai costumi occidentali, imparano presto i nostri usi: fanno pochi bambini, si sottopongono disinvoltamente all' aborto e cercano così di inserirsi nella società per loro nuova. Ma rimane il problema che non siamo capaci di risollevarci dalla crisi economica generata da noi medesimi, e non riesco a immaginare come faremo a dare agli stranieri quanto non abbiamo più nemmeno noi: una vita serena.

Vogliamo insistere ad accogliere migliaia e migliaia di poveracci che sbarcano quotidianamente sulle amate sponde? Fate vobis. Io non ci sto.

di Vittorio Feltri

[MarinoBuia]

fra gli immobili a rischio requisizione c'è anche la seconda casa del prefetto?

[scomunista]

fra gli immobili a rischio requisizione c'è anche la seconda casa del prefetto?

Sicuramente.. e pure il palazzo comunale e il Castello Sforzesco e il Duomo.

[Torbjørn Hansen]

ottimo!i milanesi hanno scelto Sala, sponsorizzato dal governo Renzi quindi saranno contentissimi della scelta.

In caso contrario sapranno votare diversamente alle prossime politiche.