lui vede chiaramente i bersagli noti e concreti e ci informa generosamente e nei dettagli di scandali e ingiustizie, ma sembra ignorare che tutto il correggibile deve di nuovo e ogni volta riconfrontarsi col voto, che si propaga metanarrativamente (rispetto alla narrazione sua e di chiunque) attraverso ciò che ci fanno credere, attraverso opinioni che "naturalmente" (?) si creano in noi dei soliti noti e qualche loro erede, non attraverso la presa di coscienza di problemi concreti e la proposta reale di soluzioni. I fattacci che denuncia con spirito di rivalsa e non comune attaccamento al bene comune sono tutti basati su una storia vera, ma sulle ragioni di voto che dovrebbero essere basate sui fatti e fattacci di cui parla Svicolone, ci fanno (ci facciamo?) lo stesso un film. E Svicolone non ama la (demistificazione della) celluloide. La ragione che domina i "suoi" fatti, è da lui aggirata, è ...svicolata.