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    Predefinito Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»

    Sarkozy: «Togliere la cittadinanza
    ai criminali di origine straniera»

    La proposta del presidente francese: «Rivedere i motivi che possono portare alla perdita della nazionalità»

    PARIGI - Togliere la cittadinanza francese ai criminali di origine straniera. Nicolas Sarkozy sceglie la linea dura e - secondo quanto riporta il quotidiano "Le Monde" - lancia per la prima volta questa nuova proposta. L'annuncio del presidente francese è stato fatto durante la presentazione del nuovo prefetto dell’Isère, a Grenoble, dove recentemente si sono verificati degli scontri tra la polizia e i giovani di una banlieue, dopo che gli agenti avevano ucciso un rapinatore di origine straniera.

    SUI MINORI - «Non possiamo esitare a rivedere i motivi che possono portare alla perdita della nazionalità francese» ha detto il presidente. «La nazionalità francese deve poter essere ritirata a tutte le persone di origine straniera che volontariamente attentato alla vita di un poliziotto o di chiunque altro rappresenti l'autorità pubblica». Inoltre, Sarkozy vuole che l’acquisizione della nazionalità per i minori nati in Francia da genitori stranieri, una volta raggiunti i 18 anni, non sia più un diritto, qualora si commettano crimini (fonte: Apcom)

    30 luglio 2010

    Sarkozy: «Togliere la cittadinanza ai criminali di origine straniera» - Corriere della Sera

  2. #2
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»

    Alla faccia di quel pataccaro di Fini che parla di sarko come suo modello...

  3. #3
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»

    Ho sentito alla radio la notizia. Bravo Sarko. :gluglu:

  4. #4
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»

    Il fatto che si cominci a parlare di un processo inverso alle naturalizzazioni degli immigrati delle ex colonie avvenute nei decenni passati, di privare addirittura della cittadinanza e con essa della "nazionalità francese" questi immigrati, è sicuramente un buon segnale. L'assegnazione della cittadinanza ai milioni di allogeni delle banlieues è infatti il principale ostacolo ad una eventuale politica anti-immigratoria mirante a "francesizzare" nuovamente la Francia. Sicuramente un plauso a Sarkozy se porterà davvero avanti questo tipo di politiche annunciate. D'altronde, ci sembrano anche maturi i tempi per un ingresso dei frontisti di Marine Le Pen nella maggioranza presidenziale, proprio per favorire politiche di questo tipo in modo che non rimangano *parole* e scongiurare una sconfitta delle forze di destra nel 2012. Dopo questo, il divorzio con Carla Bruni. E si potrà cominciare a parlare di una riabilitazione dell'attuale presidente francese. Sarkozy deve rompere con gli ambienti radical chic e seguire il collega Berlusconi.

    carlomartello
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»



    Sarkozy contro i clandestini: "Troppi diritti"

    Il presidente francese vuole ridurre i benefici per gli immigrati irregolari, revocare la cittadinanza ai criminali "stranieri" e smantellare i campi rom

    Libero-news.it


    Dopo l'annunciato smantellamento dei campi rom bulgari e romeni, la Francia torna a occuparsi di sicurezza puntendo il dito contro gli immigrati regolari e non. In un lungo intervento in occasione della presentazione del nuovo prefetto di Isère, a Grenoble, il presidente Nicolas Sarkozy assicura che userà il pugno duro contro i cittadini francesi di origine straniera che creano scompiglio. Ai criminali "immigrati" che sono stati accolti nel Paese verrà revocata la cittadinanza.

    La cittadinanaza - Non è casuale che la proposta venga lanciata da Grenoble. Nella città del sud est di recente si sono verificati scontri tra la polizia e i giovani di una banlieue, a seguito dell'omicidio di un rapinatore di origine straniera da parte degli agenti. "Non possiamo esitare a rivedere i motivi che possono portare alla perdita della nazionalità francese" ha detto il presidente. "La nazionalità francese deve poter essere ritirata a tutte le persone di origine straniera che volontariamente attentano alla vita di un poliziotto o di chiunque altro rappresenti l’autorità pubblica". Inoltre, Sarkozy vuole che l’acquisizione della nazionalità per i minori nati in Francia da genitori stranieri, una volta raggiunti i 18 anni, non sia più un diritto, se delinquono.

    I clandestini - E il pugno duro colpisce anche gli immigrati irregolari. "Mi auguro che si valutino i diritti e le prestazioni cui oggi hanno accesso gli stranieri clandestini. Una situazione irregolare non può conferire più diritti di una situazione regolare e legale". Non è chiaro a quale diritto facesse riferimento in particolare il presidente francese, ma è probabile che si riferisse all’assistenza medica.

    I rom - Infine Sarkò torna sui nomadi: "Dobbiamo porre fine allo sviluppo selvaggio dei campi Rom. Sono delle zone al di fuori della legalità che non possono essere tollerate" sottolineando che entro la fine di settembre "saranno smantellati i campi che sono già stati oggetto di un’ordinanza del tribunale". "Per i campi su cui non c'è stata ancora una decisione dei giudici, faremo in modo che si intervenga al più presto. Entro tre mesi, voglio che almeno la metà di questi accampamenti sparisca dal territorio francese" ha concluso il presidente.

    Sarkozy contro i clandestini: "Troppi diritti" - sarkozy, stranieri, criminali, immigrazione, clandestini, francia - Libero-News.it


    carlomartello
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  6. #6
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»



    In Francia scoppia la guerra tra zingari e Sarkozy

    di Marcello Foa


    Un po’ per convinzione, un po’ per convenienza, Nicolas Sarkozy dichiara guerra ai rom. È stufo dei furti, della delinquenza, della loro tendenza a rifiutare l’integrazione. Parla come Umberto Bossi o, forse, addirittura, come Jean-Marie Le Pen. Il suo predecessore, Jacques Chirac, non lo avrebbe mai fatto. Ma Sarko è più sanguigno, spregiudicato, meno istituzionale. E soprattutto ha bisogno di un diversivo, che gli consenta di recuperare consensi tra i disamorati elettori del centrodestra.

    E il diversivo è arrivato, casuale e drammatico. Domenica a Saint-Aignan, un piccolo villaggio nella Loira, un giovane zingaro, fuggito a un controllo, è stato ucciso dalla polizia, in circostanze poco chiare, che hanno suscitato la reazione furibonda della comunità rom. Furibonda e violenta. Circa cinquanta persone, armate di asce, coltelli, bastoni, in gran parte mascherate, hanno assaltato e distrutto la piccola gendarmeria del villaggio. Poi hanno scorazzato per il centro del paese, rompendo vetrine e incendiando automobili. Un episodio di guerriglia urbana, che ha suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica e a cui subito si è associato Sarkozy, che peraltro non ha mai provato molta simpatia per i gitani.

    Quando era ministro dell’Interno invocò tolleranza zero contro «le comunità di nomadi che non rispettano le regole». Chirac allora non glielo permise. Ora però il grande capo è lui.

    Come peraltro accade in Italia, la grande maggioranza dei francesi non prova simpatia per i rom e l’episodio di Saint-Aignan, per quanto tragico, rappresentava per l’Eliseo, in termini mediatici, un’occasione straordinaria, che infatti non è stata ignorata.

    Sarko ha mandato avanti il segretario di Stato agli Affari europei, Pierre Lellouche, il quale, lunedì, durante una riunione con i colleghi dei 27 a Bruxelles, ha invitato l’Europa ad affrontare al più presto quello che ha definito senza perifrasi «il problema reale di nomadi e rom» e che «non si può ricorrere alla nozione di non discriminazione per lasciar correre cose inaccettabili in materia di delinquenza». E ancora: «Nel sistema comunitario ci sono molti soldi per aiutare l’integrazione, ma la mobilitazione è insufficiente. A parte le parole, non accade nulla. Non è più possibile andare avanti così».

    Secondo Lellouche, «i rom non cercano di integrarsi» e ha denunciato tratte di minori, prostituzione, accattonaggio, che sarebbero in aumento in Francia: «Bisogna finirla. La libera circolazione non può essere un alibi per questi traffici». Dunque, «se l’Europa non vuole farsi cogliere impreparata da reazioni negative dell’opinione pubblica, dobbiamo agire tutti insieme».
    Una bomba, seguita da un’altra bomba, fatto esplodere dallo stesso Sarkozy, che ha convocato per oggi un vertice straordinario all’Eliseo, come di solito avviene soltanto in presenza di fatti gravi e imprevisti. Crisi serie, crisi urgenti. Gli scontri di Saint-Aignan sono giudicati tali, visto che le président, anziché minimizzare l’accaduto, ritiene necessario esaminare «i problemi posti dai comportamenti di alcuni nomadi e rom».

    Insomma, ha infranto il tabù, suscitando un’ondata di polemiche. Il presidente dell’Unione delle associazioni tzigane (Ufat), Alain Dumas, considera il vertice speciale di oggi una «dichiarazione di guerra», che non ha precedenti dai tempi della Liberazione e denuncia il rischio di una nuova «pagina nera» nella storia della minoranza. Altre associazioni umanitarie hanno denunciato un «politica razziale» e, addirittura, di «apartheid», spalleggiate dal partito socialista indignato per questa «scandalosa stigmatizzazione».

    Una bufera intensa, ma per una volta gradita a Sarkozy, il quale ha osato proclamare a voce alta quel che i francesi osano al più sussurrare in famiglia. Più la «gauche» strilla, più lui è contento. Perché le accuse di populismo finiscono per far lievitare il suo indice di gradimento nei sondaggi. E questa oggi è considerata una priorità per tentare di salvare una presidenza finora molto deludente.

    In Francia scoppia la guerra tra zingari e Sarkozy - Esteri - ilGiornale.it del 28-07-2010


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    Ultima modifica di carlomartello; 30-07-10 alle 23:05

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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»



    I rom francesi: «Sarkozy ci ha dichiarato guerra»

    L’annuncio di una riunione speciale all’Eliseo consacrata al «problema» dei rom e dei nomadi in Francia equivale a «una dichiarazione di guerra». È la dura accusa lanciata dal presidente dell’Unione francese delle associazioni tzigane (Ufat), Alain Dumas, che teme una nuova «pagina nera» nella storia della minoranza, in un Paese in cui rom e nomadi sono già oggetto di una «normativa a parte».

    Il presidente, Nicolas Sarkozy, ha convocato per mercoledì prossimo una riunione straordinaria sui «problemi che pongono i comportamenti di alcuni nomadi e rom», che «farà il punto della situazione in tutto il Paese, anche dopo gli scontri di domenica scorsa con la gendarmeria a Saint-Aignan, nella regione della Loira, e deciderà lo sgombero degli accampamenti in condizione irregolare». Nel video, alcune immagini relative agli scontri:



    Sarkozy «vuole farci la guerra. Ma attenzione, perché siamo più determinati di una volta a non chinare la testa», avverte Dumas, sottolineando che la riunione voluta dal capo di Stato «è non ha precedenti dai tempi della Liberazione» dal nazifascismo, durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Intanto, anche un altro collettivo francese che riunisce associazioni di rom e nomadi punta il dito contro una «politica di natura razziale». Un vero e proprio «regime di apartheid, dovuto a una normativa a parte». Un riferimento ai vincoli imposti ai rom in termini di libera circolazione, ma anche all’ obbligo di segnalare la propria presenza ogni tre mesi alla questura o il rifiuto di alcuni comuni di accettare nelle scuole figli di famiglie nomadi.

    L’annuncio di Sarkozy ha già suscitato forti critiche da parte delle associazioni di difesa dei diritti dell’uomo, che accusano governo e presidente di mettere all’indice un’intera comunità sulla base di un singolo fatto, gli scontri di domenica 18 luglio a Saint-Aignan.

    Il partito socialista francese ha duramente condannato la decisione del presidente. Per il portavoce dei socialisti, Benoit Hamon, l’iniziativa del capo dello Stato rappresenta una «stigmatizzazione scandalosa» di quella minoranza.

    I rom francesi: «Sarkozy ci ha dichiarato guerra»| mondo| Il SecoloXIX


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    Ultima modifica di carlomartello; 16-09-10 alle 13:35

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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»


    Sarkozy a Versailles

    Francia, dal burqa alla poligamia: stretta sull’immigrazione


    Giro di vite del governo francese sull’immigrazione. Dopo aver rilanciato con forza la battaglia contro l’uso del velo integrale, l’esecutivo ora si scaglia contro la pratica della poligamia e annuncia l’intenzione di rivedere i criteri per la concessione della cittadinanza. Elemento scatenante è stato il caso della donna multata perché guidava la sua auto con indosso il velo integrale, che il presidente Nicolas Sarkozy vorrebbe mettere al bando in nome del rispetto della dignità della donna e dei valori laici sui cui fonda la repubblica francese. La donna, di 31 anni, ha organizzato venerdì scorso una conferenza stampa a Nantes, città dove risiede, per contestare la sanzione comminata. Accanto a lei il marito, Lies Hebbadj, di origine algerina ma naturalizzato francese, su cui d’improvviso le autorità francesi hanno concentrato l’attenzione. Secondo il ministero dell’Interno, l’uomo, di 35 anni, sarebbe sospettato di legami con “un movimento radicale islamico”, il Tabligh, e di “vivere in una situazione di poligamia con quattro donne, da cui ha avuto dodici figli”. La pratica è vietata in Francia.

    Appreso del suo caso, il ministro dell’Interno Brice Hortefeux ha chiesto al collega titolare dell’Immigrazione, Eric Besson, di valutare se esistono le condizioni per il ritiro della cittadinanza. La procura della Loira Atlantica, competente a livello territoriale, sta acquisendo tutto il materiale, ma per il momento non ha intrapreso alcuna azione. Proprio oggi, però, Besson ha parlato di “un’evoluzione legislativa” sulle condizioni per il rilascio della cittadinanza francese. Quelle in vigore sono piuttosto rigide e prevedono il ritiro in casi di crimini, attentati agli interessi fondamentali del paese o legami con il terrorismo. C’è però una quarta condizione, su cui si stanno concentrando gli sforzi del governo, che riguarda la perdita della cittadinanza se si dimostra che il documento è stato ottenuto attraverso “la frode o la menzogna”. Per i consulenti del governo, un appiglio giuridico per combattere pratiche come quelle della poligamia. Più in generale, la stretta del governo sull’immigrazione sembra andare incontro all’esigenza della destra neogollista di riconquistare quella parte di elettorato che sembra aver voltato le spalle a Sarkozy e all’Ump.

    Per il momento, la misura convince soprattutto Jean-Marie Le Pen, fondatore del partito ultraconservatore Front National, secondo cui “le casse sociali francesi sono letteralmente depredate da decine di migliaia di persone che approfittano indebitamente delle nostre leggi”.

    il VELINO - Francia, dal burqa alla poligamia: stretta sull’immigrazione - Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 30-07-10 alle 23:01

  9. #9
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»

    Molto bene. Sulla questione zinagari e rom mi trovo d'accordo con ciò che disse la Lega Nord a suo tempo.

  10. #10
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    Predefinito Rif: Sarkozy: «Togliere la cittadinanza a criminali di origine straniera»

    Ma i finocchiani e i transpiddini lo sanno che all'estero i centrodestra sono ormai ben più duri dei berluscobossiani nostrani, sull'immigrazione?

    Scherzi a parte, i centrodestra europei hanno ormai capito che in un Europa dove gli europei hanno sempre più le spalle al muro di fronte all'avanzata immigratoria terzomondiale, tralasciare l'argomento immigrazione significa perdere le elezioni a causa dell'astensionismo e della fuga di voti verso destra mentre cavalcare la battaglia antimmigrazione permette di vincerle.hefico:

    Mi chiedo però come questi centrodestra neopopulisti ed antimmigrazione si rapportino con i loro referenti capitalisti storici che invece l'immigrazione terzomondiale l'hanno sempre voluta: forse la perdurante Crisi che comprime la richiesta di manodopera schiavile ed impone tagli alla spesa pubblica incompatibili con il mantenimento di masse di immigrati del terzo mondo improduttivi e welfare-dipendenti (oltre che delinquenziali) rende l'immigrazione di massa extraeuropea non più appetibile.:mmm:

    Speriamo che alle parole seguano i fatti.:giagia:
    Ultima modifica di Italiano; 31-07-10 alle 02:09
    Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.

 

 
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