"Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue" Phineas Taylor Barnum
UE, mondo, futuro Michio Kaku:
https://www.youtube.com/watch?v=7NPC47qMJVg
Per vi siano molte voci che ritengono meno efficace, in termin di slancio economico, la riduzione delle tasse rispetto ad investimenti pubblici. Ovvero la stessa cifra investita in abbassamento delle tasse rende meno in termini di ripresa economica rispetto agli investimenti pubblici.
Sapere aude!
Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.
Questo è senz'altro vero, soprattutto in termini di velocità di recupero.
Ma quando si parla di "investimenti pubblici" ci andrei cauto.
Ci sono migliaia (dico migliaia) di investimenti pubblici che non hanno generato nulla: vanno sotto il nome di "incompiute".
E ce ne sono altri che erano validissimi quando iniziarono, ma che oggi procedono stancamente perché la situazione è mutata e sono mutate anche le priorità.
Ma nessuno ha il coraggio di dire stop.
Quindi quel che hai sostenuto è vero, ma solo teoricamente.
In Italia l'aggettivo "pubblico" si associa troppo spesso al sostantivo "inefficienza", per non dire a "corruzione".
Il denaro che un tizio si trova in tasca grazie all'abbassameto delle imposte, stai sicuro che verrà impiegato in modo "efficiente". E il tizio chi dovrebbe corrompere? Se stesso, al limite.
i suoi dipendenti, impiegati, colleghi.
Le banche popolari che investono sul territorio sono esenti dalla corruzione e dai vizi del territorio, appunto perché sono private e sono fuori dagli aiuti o investimenti pubblici. Tranne se sono in crisi. È in corso, da quando è scoppiata la "crisi" (mai solo di certi ma distribuita equamente tra tutti), una campagna di delegittimazione delle banche, tutte. Gli imprenditori incapaci, soprattutto, per nascondere la loro bramosia e insaziabilità di fondi pubblici, dicono che i loro problemi originano dalle banche, tutte.
lo chiedo a tutti i dualisti (ma più che dualisti li definirei annunciatori, sbandieratori di dualismi. Giornalisti. Ma il dualismo è come annullato dall'ardore con cui in pubblico questi si professano costitutivamente appartenenti a uno dei due poli. Quasi una caricatura/controfigura della familiarità/fedeltà) di professione: esistono gli imprenditori a riposo, o sono tutti spennati o scoraggiati, come dicono, in anticipo dalle banche? e gli imprenditori che dovrebbero fare gli imprenditori e che non lo fanno causa (oro)banche (ramosa), non fanno (e spesso sono gli stessi soggetti, gli stessi banchieri) la stessa cosa (tesaurizzazione, occultamento di finanziamenti pubblici e finanziarizzazione occulta del loro -presunto- core business) che fanno alcune banche (siamo cauti o chiaroveggenti dicendo alcune banche, come di alcuni amministratori pubblici in situazioni pubbliche di stress gli elettori si fregiano, forse invano, di anticiparne le future scelte di capitani coraggiosi, come se ognuno non fosse ognuno?)?
Di tutti quelli che sono o si sentono tali, meglio ancora se con esperienza, fallimenti alle spalle, depressioni per cause indipendenti/in(tra)prendenti dalla loro volontà e....idee), cioè imprenditori, chi è imprenditore oggi, in base a queste premesse o sarebbe meglio dire richieste? Chi dice che il lavoro non c'è, perlomeno non a sufficienza, e lo dà a chi è fidato prima che capace, chi annulla il lavoro e lo riduce al minimo, nel senso delle sue possibilità prima ancora che qualità?
Peró se volete dopo queste interessanti denunce/lamentele di imprenditori veri faremo finta di credere che imprenditori quiescenti come il Vesuvio, o in attività come Briatore o Palazzolo by airport Falcone-Borsellino siano mondi diversi, come sono generalmente ritenuti diversi il Pd e M5S (o Berlusconi: con la fintissima impressione che qualcuno si odi più degli altri, tipo Berlusconi e M5S), come il mondo degli imprenditori tout court rispetto a quello delle banche...e per tornare al fattore decisivo che decima/estingue tanti valorosi o semplicemente volenterosi imprenditori, è sin troppo facile dire che la causa dell'orobanche ramosa è anche e soprattutto la loro (o la stessa, se volete, anzi non volete, chè diventa troppo complicato). Potrebbe sembrare un progetto con tanto di entrate previste: far impresa ritirandosi, dando meno o niente (come la famigerata formazione: l'imprenditore forma sé stesso, senza enti ma affidandosi ad essi) e chiedendo di più. Sono i benefici di servire lo Stato, in base al "bene (?) prodotto".
No Corrado non saranno mai capaci, questi imprenditori, di un po' di sarcasmo, anche se sanno che occorre (questo è il loro dramma).
l'azzardo è basato sulla comprensione, sulla democrazia e la discussione.
in memoria di Marco Biagi, oggi fanno 19 anni
RIP
moderatori, potete mettere 19 anni nel titolo?
Peggio di lui ha fatto solo Renzi.....
Sapere aude!
Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.
Lo sappiamo la madre dei comunisti e' sempre incinta: ce ne sono parecchi che non biasimano affatto questo assassinio