Io ho fatto l'istituto tecnico negli anni '90. Tutti gli insegnanti delle materie tecniche erano ingegneri che abbinavano la professione all'insegnamento.
Avevano iniziato ad insegnare da giovani, appena laureati, part-time a scuola e professione a go go.
Se paghi noccioline si presentano le scimmie dicono gli olandesi.
Gli insegnanti prendono troppo poco per cui lo fanno solo chi o lo fa per passione e ha altre fonti di reddito (e gran culo per chi se li becca cosi gli isegnanti) o dei perdigiorno che erano troppo sfigati per fare lavori seri, per cui la qualitá dell insegnamento é bassissima
Dovrebbero liberalizzare i corpo doente, levare i concorsim, dare il potere a presidi di assumere con un normale colloquio di lavoro (come é nei paesi nrmali) e pagari differenzialmente rispetto alla materia che insegnano: le STEM pagati di piu, le cagate (umanistiche) di meno
Erano bravi, casomai per correggere un compito in classe ci mettevano un po', ma svolgevano i programmi e ci trasmettevano il modo in cui le conoscenze si applicano calandole nella pratica professionale quotidiana.
Inoltre in genere non erano comunisti o catto-com come tutti gli altri prof dell'epoca (es. sessantottine di italiano).
Secondo me per lo più continuavano ad insegnare per abitudine o perchè proprio gli piaceva, di sicuro non per soldi. Ma parliamo di un'altra epoca, a quei tempi era difficile trovare un ingegnere che si "accontentasse" di fare l'insegnante.
Addirittura i prof. d'ingegneria (ordinari, titolari di cattedre importanti), seppi che erano part-time per potersi dedicare anche alla pratica professionale.
Io invece sono per la scuola pubblica italiana, com'era prima del '68 e degli anni '70.
Di alta qualità e uguale per tutti. O ce la fai o vai a fare un (dignitosissimo) lavoro manuale.
Ecco, casomai più incentrata sulle materie cosiddette STEM che sulle passioni letterarie di qualcuno, che possono benissimo essere coltivate ed approfondite per diletto, nel tempo libero.