A prima sarei portato per dare un giudizio moralistico, da luterano, il debitore è un parassita che vive oltre le proprie possibilità
ma è una lettura semplicistica
innanzitutto il debito è una grandezza economica secondaria, perchè sia il povero che sta sbracando che il ricco che si sta sviluppando possono essere indebitati della stessa cifra, i veri valori da controllare sono altri, da qui un'accusa alla stupidità di chi ha scritto i trattati UE, che se la prendono col debito e il rapporto debito/PIL mentre non dedicano una riga nè pongono alcun vincolo alla cosa più importante, che è la crescita economica
la verità è che in generale chi vive oltre che di reddito anche di una parte di debito è perchè può permetterselo e chi vive solo di reddito è perchè il prestito non glielo fa nessuno, questa mi pare l'interpretazione corretta
consolidata da una recente statistica uscita sull'indebitamento delle famiglie italiane per città
guarda caso le famiglie più indebitate vivono nelle regioni più sviluppate, Lombardia in testa, mentre quelle meno indevitate stanno in Calabria, Sicilia e Sardegna
http://www.cgiamestre.com/wp-content...IGLIE-2017.pdf
ultima considerazione, il debito rappresenta una liquidità anticipata e di riflesso posti di lavoro anticipati quindi fa bene all'economia, l'importante è non superare un certo livello fra indebitamento ed entrate
a livello microeconomico le banche che erogano mutui lo fanno solo calcolando per il beneficiario una rata che corrisponde ad 1/3 del suo reddito, sopra lo considerano a rischio, potenzialmente insolvibile
l'Italia per saldare le sue cedole di titoli spende circa 90 mld l'anno cioè 1/20 delle sue entrate quindi è solvibilissima e il fecal compact come anche il rapporto deficit/PIL al 3% e simili sono convinzioni economiche errate, esageratamente prudenti e miopi