Intendendo per capitalisti qui soprattutto i rentiers e gli speculatori finanziari

dopo 3 decenni in cui i capitali si sono spostati dal vecchio Occidente al nuovo Oriente alla ricerca di remunerazioni maggiori adesso non sanno più dove andare, perchè?
perchè l'economia mondiale sta fortemente rallentando...
e perchè?
perchè se rimpiazzi un lavoratore-consumatore da 1500€ al mese con un lavoratore-consumatore da 300€ al mese all'inizio fai enormi profitti ma poi questi crollano perchè quei poveracci non compreranno cosi tanti prodotti come i lavoratori-consumatori benestanti di prima del vecchio Occidente...


Ma è piuttosto probabile che questa decisione aggraverà drammaticamente un fenomeno che è già in corso: la fuga di capitali dai Paesi in via di sviluppo verso i Paesi industrialmente avanzati. Le cifre lo rivelano. Dal 2002 al 2014 si era registrato un flusso netto di denaro dai paesi sviluppati ai meno sviluppati, che era passato da 240 miliardi $ a 1,1 trilioni. Tendenza chiara che indicava come la finanza dei “ricchi” andava a investire nell’economia dei “poveri”. Per estrarne altra ricchezza, ovviamente.

Questa tendenza si è bruscamente invertita nel 2015. Per giunta modificando un trend che durava, nel complesso, da oltre trent’anni. In un solo anno oltre un trilione $ è ritornato ai paesi “ricchi” partendo dai paesi “poveri”. La decisione della Fed aggraverà questo fenomeno il cui significato è tanto chiaro quanto inquietante. I capitali non trovano, nei mercati in via di sviluppo, luoghi e occasioni per aumentare. Si tratta ora di vedere se troveranno occasione di farlo all’interno dei mercati “ricchi”. Ma non sembra, perché neanche nei paesi industrializzati la domanda cresce.

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In sintesi la crescita del Pil del mondo sarà del 6% in meno di quanto pronosticato nel 2012.

Queste previsioni vanno di pari passo con quelle dell’inflazione. Secondo Larry Summers (ottobre 2015) nel periodo 2020-2025 l’inflazione nel paese più dinamico, cioè gli Usa, sarà attorno all’1,5%, molto al di sotto delle previsioni ufficiali. Nessuna delle banche centrali pensa di superare il 2%. La differenza tra i tassi d’interesse e l’inflazione è “straordinariamente bassa”. “L’attuale previsione per i prossimi dieci anni, per quanto concerne i paesi industrialmente sviluppati, dice che il tasso d’interesse sarà circa zero”.



la finanza è sì un'astrazione dell'economia reale, speculazione, ma un aggancio, anche minimo, con l'economia reale, resta sempre
senza crescita quindi anche i capitali si avviano verso la remunerazione zero

Ne consegue, sempre secondo Summers, che “in presenza di tassi così bassi, la possibilità di un surriscaldamento dell’economia sarà molto bassa”. E l’economia mondiale si troverà nelle condizioni di bassa crescita, bassa inflazione, tassi eguali a zero, cioè le condizioni della piena stagnazione.



continua Summers:
“I più grandi mercati del mondo ci stanno dicendo con forza sempre crescente che ci troviamo ora in un mondo diverso a quello cui eravamo abituati. Che gli approcci tradizionali che puntano su una finanza pubblica moderata, su un incremento monetario e sul freno all’inflazione ci portano verso il disastro. Inoltre, il principale strumento per contrastare la contrazione, cioè la politica monetaria, è in gran parte fuori gioco e sarà ancora meno efficace quando la contrazione sarà già attiva”.


Crisi e rischio recessione globale: il futuro non è nell'economia - Il Fatto Quotidiano