Quando leggi queste cose ti vien da pensare che questi giudici vogliono volutamente che i ladri stiano in libertà per fare del male.
Accusati di aver assaltato 35 bancomat tornano (ancora) liberi i giostrai - Corriere del Veneto
TREVISO Tornano in libertà i giostrai accusati di aver messo a segno 35 assalti ai bancomat tra Veneto e Friuli. Quelli arrestati a fine settembre liberati a inizio ottobre e riarrestati a gennaio. Da venerdì mattina sono tutti nuovamente liberi. Il motivo? Dopo il secondo arresto non sono stati interrogati dal gip Umberto Donà, lo stesso che ha firmato le due ordinanze d’arresto. E per questo i loro avvocati hanno chiesto la revoca della misura cautelare. Il gip non ha potuto che accordarla, anche alla luce della sentenza del tribunale del Riesame al quale, per lo stesso motivo, si erano appellati i legali di uno degli indagati. Insomma un vero e proprio pasticcio giudiziario iniziato con l’annullamento della prima ordinanza da parte del Riesame che aveva rilevato «vizi procedurali».
Era seguita una nuova ordinanza, questa volta confermata dal Riesame. Ma qualcosa è andato storto, nuovamente. Gli indagati non sono stati sottoposti a interrogatorio di garanzia come invece avrebbero dovuto per poter contestare le nuove esigenze cautelari espresse dal gip Donà nel nuovo provvedimento. Da venerdì mattina quindi, sono di nuovo liberi i presunti capi Davide Massaroni Gabrieli, Gionata Floriani, Rodolfo Cavazza, Jody Garbin e i relativi presunti complici Donal Major, Robin Cavazza, Angelo e Alberto Garbin, Matteo Cavazza, Lorenzo Cassol, Moreno Pietrobon, Andrea Rossetto, Fracasso Rienzi, Charli Gabrielli, Claudio Major, Renato Pietrobon e Davide Scitorri (difesi dagli avvocati Stefano Pietrobon, Fabio Crea, Giuseppe Muzzupappa, Giovanni Gentilini, Carlo Augenti, Pietro Sartori, Andrea Frank e Massimo Bissi).