Pisa
Infortuni sul lavoro, i Cobas: "Le nostre denunce non vengono ascoltate. Lavoratori costretti a operare senza sicurezza"
Dopo la caduta dall'impalcatura dell'operaio a Pontedera, Sandro Giacomelli e Federico Giusti: "Le responsabilità sono di tutti: dai comuni al Governo, dai datori di lavoro ai committenti"
31/07/2010 - 109
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"Un altro grave incidente nel pisano, questa volta in un cantiere edile con rovinosa caduta e fratture multiple.
Non sono servite le nostre denunce a smuovere Asl e Inail, i protocolli e tavoli sindacali esistenti sono figli di una vecchia politica che ai fatti preferisce le parole (nel frattempo il Governo ha tagliato altri fondi destinati alla sicurezza rendendo impossibile nuove assunzioni di ispettori addetti alla sorveglianza nei luoghi di lavoro). I comuni poi invece di potenziare gli uffici della polizia municipale preposti al controllo di abusi edilizi e cantieri, concentrano mezzi e risorse solo nella lotta al cosiddetto abusivismo commerciale.
Alla base degli infortuni nei cantieri troviamo il lavoro irregolare, il cottimo, i subappalti al ribasso, la mancanza di dispositivi individuali e di formazione per i lavoratori a giornata, la disattenzione del comittente nella scelta delle imprese costruttrici, l'assenza di piani di sicurezza nei cantieri che dovrebbero prevenire rovinose cadute dall'alto, regole chiare e procedure trasparenti fissate fin dall'inizio dei lavori e da rispettare.
L'aumento degli infortuni sul lavoro è un prodotto della crisi (si risparmia sulla sicurezza e sulla salute) e della crescente disattenzione del legislatore che in questi ultimi 3 anni ha demolito le norme del testo unico sulla sicurezza addomesticando multe e sanzioni per i datori di lavoro irrispettosi delle normative.
Le responsabilità sono di tutti: dai comuni al Governo, dai datori di lavoro ai committenti. I soli a rimetterci sono i lavoratori costretti a lavorare senza sicurezza a, a rischiare la loro vita per portare a casa un salario sempre più misero".
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