Leggere un pochino di storia,non insegnata dai comunisti

[Astolfo]

Depravato lo sarai tu non Pasolini

Il film di cui si sta parlando dovrebbe parlar chiaro su quali fossero le fantasie di quella persona, o no? Invece qua pare ne parliate come se si stesse parlando di un documentario anzichè di un film.....

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Il bello è che i sostenitori della più grande ed incredibile palese bufala dell'intera storia del mondo sono quelli che oggi si scagliano contro le bufale........

Direi che e' l'esatto contrario. Nel senso che se fossd una bufala e' stata organizzata in maniera eccezionale e super credibile.
A differenza, ad esempio, delle credenze che hai /avete postato in questo thread. Basate, quando va bene, su una riga di un libro o su di una semplice testimonianza o peggio sulla propria interpretazione di una serie di eventi concatenati.

Provate ad applicare il metodo cd negazionista ad una qualsiasi delle vs versioni della storia che ci facciamo 2 risate. Magari anche solo il "manca la firma di hitler"

Salud

[fiume sand creek]

Un fatto è tale quando si basa su elementi concreti, verificabili e tra loro compatibili.
Non basta inficiare uno solo di tali elementi per smontare il fatto.
Un singolo elemento è come l'eccezione che conferma la regola.
Non basta una eccezione, come non basta un singolo elemento non coincidente con gli altri.
Precipitando senza paracadute da 5.000 metri la regola è lo schiantarsi al suolo, eppure durante la guerra è capitato ad un aviere americano di precipitare da tale altezza e sopravvivere grazie alle chiome degli alberi sottostanti che hanno frenato il suo impatto al suolo (si procurò solo alcune fratture).
Ma questa è l'eccezione, da tale evento sarebbe folle fissare una regola in base alla quale cadendo senza paracadute da 5.000 metri sopra una foresta si sopravvive sempre.
Nel 1985 il pilota statunitense Randy Mamola ebbe una imbarcata spaventosa mentre affrontava una curva con la sua Honda NS 500.
La moto si spostò ripetutamente a destra e sinistra con violenza costringendo il pilota a rimbalzare più volte su sellino, codone e serbatoio, rimanendo però saldamente aggrappato al manubrio, le capacità acrobatiche dell'americano (in quell'occasione indiscutibilmente ammirevoli) gli hanno permesso di accompagnare col corpo le evoluzioni del mezzo meccanico fino a portarlo sul prato continuando ad accompagnare le sue bizze anche sul prato fuori pista (qualsiasi motociclista sa che l'aderenza di una slick sull'erba è paragonabile a quella di una saponetta su una vasca da bagno bagnata) fino a fermarlo.
Si tratta naturalmente di un'altra eccezione che conferma la regola, quando la moto prende una imbarcata come quella si cade, come è accaduto a quasi tutti i suoi colleghi, compresi i più funambolici come Kevin Schwantz o Carlos Lavado.
Basiamoci quindi sui fatti indiscutibili:

1° Le deportazioni coatte di migliaia di civili dai paesi occupati ai campi di concentramento.

2° Il numero di civili deportati.

3° Il periodo medio di sopravvivenza dei deportati all'interno dei campi.

4° Il numero di civili sopravvissuti ai campi.

Quest'ultimo punto è particolarmente importane.
Perché si parla di "SOPRAVVISSUTI"?
Un luogo di detenzione non dovrebbe essere generatore di decessi, scopo della detenzione è la limitazione o la sottrazione della libertà del detenuto, non la sua soppressione fisica.
Ora: quale è il rapporto numerico tra deportati internati nei campi durante il conflitto e deportati rientrati alle loro case al termine del conflitto?
Ed a cosa è dovuta la differenza numerica tra i primi ed i secondi?
Ci sono varie versioni che il negazionista espone per motivarla.

1° Gli internati subirono le conseguenze dei bombardamenti alleati sulla Germania. Se così fosse i campi avrebbero dovuto essere bersagli privilegiati di bombardamenti, con innumerevoli sganci di bombe sugli alloggiamenti dei deportati. Ipotesi interessante, ma mai dimostrata, ed in mancanza di prove rimane una ipotesi priva di supporto.

2° Gli internati subirono le conseguenze della distruzione delle linee di distribuzione alimentare, sempre a causa dei bombardamenti sulle linee ferroviarie. I massicci bombardamenti alleati sulla Germania non sono precedenti alla seconda metà del 1943, questa ipotesi prevede quindi che fino a quel periodo TUTTI O QUASI i deportati fino a quel momento presenti all'interno dei campi fossero ancora vivi, anche questa è una ipotesi priva di prove concrete e verificabili atte a dimostrarne la veridicità.

3° Le testimonianze sulle camere a gas sono contraddittorie e prive di supporto tecnico. Il collegamento tra camere a gas e sterminio prevede l'impossibilità di quest'ultimo in mancanza delle prime. Gli americani non possedevano camere a gas nel XIX° secolo, eppure sterminarono varie etnie pellerossa, nemmeno i tatari (e non tartari) di Temujin possedevano camere a gas, eppure sterminarono diverse etnie, dai merkiti ai kerait agli iraniani della Corasmia, durante le loro campagne militari. I romani sterminarono, i mongoli di Tamerlano sterminarono, anche i valacchi di Drakula ed i mercenari di Cesare Borgia sterminarono, nessuno di loro era in possesso di camere a gas, questo dimostra che le camere a gas non sono elemento indispensabile ad uno sterminio.

4° Non esistono documentazioni naziste attestanti la volontà di sterminio del governo tedesco. Gli stermini sopra riportati al punto 3° sono indiscutibilmente avvenuti, eppure non esistono prove documentali atte a dimostrare la volontà di compierli da parte dei loro autori. Non basta la mancanza di prove documentali per cancellare un fatto. Non esistono prove documentali nemmeno sulla volontà dei vertici mafiosi di eliminare Falcone e Borsellino, dovendo basare l'interpretazione della storia esclusivamente sui riferimenti documentali dovremmo concludere che i due magistrati sono ancora vivi. Non esiste nemmeno prova documentale di dichiarazione di guerra da parte della Germania nazista nei confronti di Polonia o URSS, questo dovrebbe significare che non vi è stata l'aggressione nazista del 1° settembre 1939 e che l'operazione barbarossa non è mai esistita.

Ora, da che mondo è mondo l'onere di dimostrare la veridicità di una affermazione è a carico di chi tale affermazione la espone.
Da negazionista affermo che non vi è mai stato uno sterminio di civili deportati da parte delle autorità naziste, ma senza esporre prove concrete ed inconfutabili che esulano dalle convinzioni personali o da particolari che non inficiano il globale.
Da semplice cittadino mi limito personalmente a rilevare i fatti nella loro globalità ed a trarne le conclusioni.