Undici tonnellate di tritolo, più potente ci sono soltanto le bombe atomiche. Avvertimento per i nordcoreani?
Per la prima volta, il Pentagono ha utilizzato la MOAB («Mother of all bombs») in battaglia, in Afghanistan. La sua potenza equivale a 11 tonnellate di tritolo: più devastante di questa, nell’arsenale americano, c’è solo l’atomica] Per la prima volta, il Pentagono ha utilizzato la MOAB («Mother of all bombs») in battaglia, in Afghanistan. La sua potenza equivale a 11 tonnellate di tritolo: più devastante di questa, nell’arsenale americano, c’è solo l’atomicaWASHINGTON — Il Pentagono ha usato per la prima volta la «madre di tutte le bombe», dopo di questa c'è solo quella nucleare. Un aereo delle forze speciali l'ha lanciata su posizioni jihadiste nella provincia di Nangahar, nell’Afghanistan orientale. Una serie di tunnel dove erano nascosti elementi Isis. Un’operazione che però ha un significato che va oltre questo target: il ricorso a questo ordigno — noto anche come Moab: Massive ordnance air blast o “Mother of all bombs”, “madre di tutte le bombe” appunto — è probabilmente un messaggio anche ad altri nemici, nord coreani compresi. La bomba è stata pensata non certo per contrastare ribelli, ma piuttosto per neutralizzare posizioni ben protette. Lo strumento bellico deve affiancare le cosiddette «bunker buster», ossia gli ordigni che perforano lo «scudo» ed esplodono all’interno.
Dall’Iraq alla Corea?
Entrata in servizio nel 2003, venne spostata nel teatro iracheno durante la guerra del Golfo, però non fu mai impiegata. Di solito è caricata su velivoli da trasporto C 130, in particolare le versioni utilizzate dalle forze speciali. È un sistema che sprigiona una potenza devastante e per questo è previsto un uso in zone determinate, visto gli effetti collaterali che può provocare. Il Pentagono ha voluto la Moab per missioni mirate alla distruzione di installazioni ben protette. In passato si era ipotizzato — in alcuni scenari bellici — che gli Usa potessero ricorrere a questo ordigno contro gli impianti nucleari iraniani nascosti nei fianchi di una montagna o nel sottosuolo. Stessa cosa per i siti creati dalla Corea del Nord: il regime ha realizzato molte installazioni-bunker ed hanno piazzato in gallerie centinaia di pezzi d'artiglieri che minacciano Seul. Dunque è possibile che l’attacco nell’area afghana abbia anche un valore di guerra psicologica nei confronti degli avversari.