Cifre e Dati che smontano la "Crisi Umanitaria" in Venezuela
Mision Verdad
L'annuncio dell’ingresso di "aiuti umanitari" da parte degli Stati Uniti attraverso i confini della Colombia e del Brasile - valutato 20 milioni di dollari e totalmente irrisorio in contrasto con il danno prodotto dall'assedio finanziario quantificato in 30 miliardi di dollari - non riesce ad egemonizzare l'opinione pubblica, in particolare per le minacce di intervento militare che sono filtrate dalla Casa bianca, ma anche perché i dati reali sulla situazione politica ed economica del Venezuela non sono in sintonia con quelli delle nazioni che vivono una profonda devastazione sociale.
La crisi umanitaria è una categoria del diritto umanitario internazionale, che si riferisce alle calamità naturali o alle guerre ad alta densità e permette all’aiuto transnazionale gestito da governi e organizzazioni internazionali un argomento per intervenire nelle decisioni riguardanti gli Stati, violando la loro sovranità. Haiti, Somalia e Sud Sudan sono i precedenti del Venezuela, l'attuale obiettivo delle crociate umanitarie.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite definisce che, per esistere un'emergenza di questa natura, i livelli di violenza, fame e malattie devono colpire milioni di persone senza che lo Stato incaricato sia in grado di esercitare un controllo efficace dei problemi.
Yemen, Libia, Iraq, Siria, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina, sono alcuni dei principali paesi che l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) considera come i più critici del 2018 perché sono immersi in una crisi sociale di natura complessa e prolungata. Le guerre che li attraversano aumentano le crisi alimentari, epidemie di malattie, spostamenti interni e migrazioni forzate.
Le caratteristiche specifiche che si ripetono in queste regioni dell'Africa, Asia ed Europa orientale, non si verificano in Venezuela o sono per alcuni parametri molto meno intensi.
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