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Discussione: Osservatorio Venezuela

  1. #431
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Cifre e Dati che smontano la "Crisi Umanitaria" in Venezuela



    Mision Verdad


    L'annuncio dell’ingresso di "aiuti umanitari" da parte degli Stati Uniti attraverso i confini della Colombia e del Brasile - valutato 20 milioni di dollari e totalmente irrisorio in contrasto con il danno prodotto dall'assedio finanziario quantificato in 30 miliardi di dollari - non riesce ad egemonizzare l'opinione pubblica, in particolare per le minacce di intervento militare che sono filtrate dalla Casa bianca, ma anche perché i dati reali sulla situazione politica ed economica del Venezuela non sono in sintonia con quelli delle nazioni che vivono una profonda devastazione sociale.

    La crisi umanitaria è una categoria del diritto umanitario internazionale, che si riferisce alle calamità naturali o alle guerre ad alta densità e permette all’aiuto transnazionale gestito da governi e organizzazioni internazionali un argomento per intervenire nelle decisioni riguardanti gli Stati, violando la loro sovranità. Haiti, Somalia e Sud Sudan sono i precedenti del Venezuela, l'attuale obiettivo delle crociate umanitarie.

    L'Organizzazione delle Nazioni Unite definisce che, per esistere un'emergenza di questa natura, i livelli di violenza, fame e malattie devono colpire milioni di persone senza che lo Stato incaricato sia in grado di esercitare un controllo efficace dei problemi.

    Yemen, Libia, Iraq, Siria, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina, sono alcuni dei principali paesi che l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) considera come i più critici del 2018 perché sono immersi in una crisi sociale di natura complessa e prolungata. Le guerre che li attraversano aumentano le crisi alimentari, epidemie di malattie, spostamenti interni e migrazioni forzate.

    Le caratteristiche specifiche che si ripetono in queste regioni dell'Africa, Asia ed Europa orientale, non si verificano in Venezuela o sono per alcuni parametri molto meno intensi.

    Per proseguire nella lettura: https://www.lantidiplomatico.it/dett...uela/82_27231/
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  2. #432
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Blocco finanziario: cronologia di una strategia per distruggere il Venezuela



    Le sanzioni contro il Venezuela sono meccanismi reali e concreti di distruzione dello Stato, della sua identità e, con essa, della società venezuelana. Fanno parte di una strategia di guerra basata sull'applicazione di varie risorse e strumenti sofisticati di egemonia finanziaria contro i nodi fondamentali della vita nazionale. Anche se in Venezuela non cadono bombe e non ci sono Marines statunitensi che sbarcano lungo le coste, ci sono ampie prove degli strumenti di aggressione permanente, nazionale e internazionale, da parte di settori aziendali e politici.


    In questo contesto, a partire dal 1999 le manovre interne degli avversari del chavismo si alternano tra meccanismi di basso profilo come il boicottaggio o l’annullamento di investimenti; e azioni contundenti, come il colpo di stato nell'aprile del 2002 o lo sciopero petrolifero.


    Dal 2015, quando l'allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha descritto il Venezuela come una grande minaccia alla "sicurezza nazionale degli Stati Uniti" è diventata chiara l’avanguardia politica e la leadership nel campo anti-chavista dell'elite transnazionale che governa a Washington. Costoro hanno accelerato su una serie di misure che hanno determinato non solo la distruzione dell'economia nazionale, ma hanno seriamente modificato l'immaginario culturale.
    Si comprende tutto nella giusta prospettiva attraverso le dichiarazioni di Jack Lew, l'ex segretario al Tesoro durante l'amministrazione Obama, il quale considera che le sanzioni sono più efficaci e meno costose per sottomettere i nemici del potere tradizionale, perché hanno influenza sui mercati Finanzieri americani, il nervo centrale dell'economia globalizzata. Le sanzioni sono misure di assedio alle fortezze, come in epoca medievale, aggiornate in questa nuova era di potere intelligente, tecnologizzato, globalizzato, dove ogni nervo legato potere deve sottomettere i nemici, secondo Lew.

    Per proseguire nella lettura: https://www.lantidiplomatico.it/dett...uela/82_27248/
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  3. #433
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    VIDEO. Il messaggio di Roger Waters al mondo: "Volete un'altra Libia, un'altra Siria o un altro Iraq? Io no e sicuramente il popolo venezuelano non lo vuole"



    UN IMMENSO ROGER WATERS E IL SUO MESSAGGIO SUL "CONCERTO PER IL VENEZUELA"



    "Tutto questo non ha nulla a che vedere con gli aiuti umanitari. Tutto questo ha che fare solo con Richard Branson. Con gli Stati Uniti che hanno deciso di prendere il controllo del Venezuela a qualunque costo, tutto questo non ha nulla a che fare
    con i bisogni del popolo venezuelano. Nulla a che vedere con la democrazia. Nulla a che vedere con la libertà. Nulla a che vedere con gli aiuti umanitari". A parlare è il grande artista Roger Waters in un video sui suoi canali social di commento al concerto "umanitario" organizzato in Colombia per il 22 febbraio con lo scopo mascherato ma chiaro di spianare la strada all'ennesimo crimine barbaro degli Stati Uniti e della sua industria bellica.

    "Ho amici che sono a Caracas proprio in questo momento. Non c'è nessuna dittatura, nessun arresto di massa dell’opposizione, nessuna soppressione della stampa anche se la narrativa dominante dice altro", ha proseguito. E poi un messaggio ai musicisti che parteciperanno, in particolare all'"amico" Gabriel: "Volete un'altra Libia, un'altra Siria o un altro Iraq? Io no e sicuramente il popolo venezuelano non lo vuole".


    Sono parole straordinarie del più grande artista vivente. Potranno, secondo voi, censurare anche queste i media impegnati a giustificare l'ennesimo crimine barbaro a stelle e strisce?


    BUONA VISIONE:



    https://www.lantidiplomatico.it/dett...uole/82_27242/
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  4. #434
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Cifre e Dati che smontano la "Crisi Umanitaria" in Venezuela



    Mision Verdad


    L'annuncio dell’ingresso di "aiuti umanitari" da parte degli Stati Uniti attraverso i confini della Colombia e del Brasile - valutato 20 milioni di dollari e totalmente irrisorio in contrasto con il danno prodotto dall'assedio finanziario quantificato in 30 miliardi di dollari - non riesce ad egemonizzare l'opinione pubblica, in particolare per le minacce di intervento militare che sono filtrate dalla Casa bianca, ma anche perché i dati reali sulla situazione politica ed economica del Venezuela non sono in sintonia con quelli delle nazioni che vivono una profonda devastazione sociale.

    La crisi umanitaria è una categoria del diritto umanitario internazionale, che si riferisce alle calamità naturali o alle guerre ad alta densità e permette all’aiuto transnazionale gestito da governi e organizzazioni internazionali un argomento per intervenire nelle decisioni riguardanti gli Stati, violando la loro sovranità. Haiti, Somalia e Sud Sudan sono i precedenti del Venezuela, l'attuale obiettivo delle crociate umanitarie.

    L'Organizzazione delle Nazioni Unite definisce che, per esistere un'emergenza di questa natura, i livelli di violenza, fame e malattie devono colpire milioni di persone senza che lo Stato incaricato sia in grado di esercitare un controllo efficace dei problemi.

    Yemen, Libia, Iraq, Siria, Repubblica Democratica del Congo, Ucraina, sono alcuni dei principali paesi che l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) considera come i più critici del 2018 perché sono immersi in una crisi sociale di natura complessa e prolungata. Le guerre che li attraversano aumentano le crisi alimentari, epidemie di malattie, spostamenti interni e migrazioni forzate.

    Le caratteristiche specifiche che si ripetono in queste regioni dell'Africa, Asia ed Europa orientale, non si verificano in Venezuela o sono per alcuni parametri molto meno intensi.


    INSUFFICIENZA ALIMENTARE INDOTTA E CONTROFFENSIVA DEI CLAP

    Dal 2016, si è cominciato a utilizzare il riferimento alla "crisi umanitaria" dalla Assemblea Nazionale, tribuna dell'opposizione, e negli spazi della Organizzazione degli Stati Americani (OAS) con Luis Almagro a capo dell'operazione, prevedendo che gli effetti del decreto Obama e la sua ratifica da parte del presidente Donald Trump si sentissero nella vita quotidiana della popolazione.

    È innegabile il deterioramento delle condizioni economiche del popolo venezuelano prodotto dalla violenta aggressione economica, che ha anche favorito la proliferazione di un’economia parallela e la speculazione, ma ancora nulla a che vedere con il vero e proprio crollo strutturale delle regioni asiatiche e africane.

    Gli ultimi rapporti della FAO stimano che tra il 2016 e il 2018 c’è stato un aumento del 11% di denutrizione, totalmente insufficiente per paragonarlo alle emergenze alimentari che soffrono i paesi sub-sahariani, dove la percentuale di persone denutrite è il 30% del totale della popolazione.

    Il boicottaggio deliberato dell'industria privata che esercita pressione economica, insieme all'attacco alla moneta da parte delle mafie cambiarie, hanno influenzato negativamente l'accesso dei cittadini comuni a prodotti essenziali del paniere di base.
    Allo stesso tempo, le sanzioni finanziarie applicate alla Banca Centrale del Venezuela e all’azienda statale PDVSA hanno limitato la capacità di manovra del governo venezuelano per rispondere alla precarizzazione alimentare.
    Ma la politica di distribuzione del cibo a prezzi agevolati, che lo Stato venezuelano articola attraverso il CLAP, ha ampiamente contenuto gran parte degli effetti di queste aggressioni dirette contro la popolazione. L'attacco e il discredito internazionale su una struttura che attualmente garantisce cibo di base a più di 6 milioni di famiglie, riafferma le intenzioni di strumentalizzare la storia della carestia come elemento di una presunta "crisi umanitaria" in Venezuela, che serve per giustificare un intervento militare.

    Non dimentichiamo che lo scorso anno il governo della Colombia, sotto la tutela del Dipartimento di Stato, ha impedito l'ingresso di oltre 25 mila scatole di cibo CLAP, mentre le banche internazionali hanno ostacolato il pagamento di altri 18 mila, costringendo il paese a triangolare con i paesi alleati per evitare il blocco.


    CONSEGUENZE DELL’AGGRESSIONE FINANZIARIA AL SETTORE DELLA SALUTE PUBBLICA


    Più critico è stato il sabotaggio nell'acquisizione di forniture mediche per i servizi di emergenza ospedaliera. Le condizioni deteriorate dei centri di assistenza hanno come principale causa l'ordine esecutivo firmato da Donald Trump nell'agosto del 2017.


    Ai fenomeni nazionali di accaparramento dei farmaci, che aumentano i prezzi e le reti di contrabbando che deviano le risorse, si aggiungono i vincoli internazionali per l’importazione di particolare trattamenti medici, come ad esempio il rifiuto della Citibank di ricevere il pagamento per l'acquisto di 300 mila dosi di insulina, l'ostruzione in Colombia di una spedizione con farmaci contro la malaria, e il recente blocco dalla Spagna della compagnia aerea Iberia di 200 mila unità di farmaci per le malattie croniche, che il Venezuela aveva acquistato dal Qatar. Ora, la controffensiva venezuelana compensa nuovamente le gravi conseguenze di questi attacchi multidimensionali.


    L'attivazione del piano vaccinale nazionale gratuito 2018, con il supporto dell'Organizzazione mondiale della sanità e dei rappresentanti dei medici cubani, ne è un esempio.

    Durante i mesi di aprile e maggio è stato sviluppato un processo di vaccinazione con oltre 11 milioni di dosi, per un totale di 9 milioni di beneficiari. Tra le malattie incluse, c'erano difterite, tubercolosi, malaria, epatite B, poliomielite, morbillo e tetano.

    L'arrivo della nave ospedale cinese "Peace Ark" nel settembre del 2018, è un altro fattore da soppesare quando si accusa il governo di essere responsabile della situazione ospedaliera. Questa nave è arrivata nel porto venezuelano, con 120 medici, 8 sale operatorie, 300 posti letto ospedalieri e circa 2.666 dispositivi medici per fornire assistenza specializzata al paese. L'attività è stata un'azione coordinata tra Cina e Venezuela.

    A differenza di Stati che hanno perso la capacità di esercitare un controllo sui loro territori e, in caso di conflitti o catastrofi naturali non sono in grado di gestire le soluzioni alle crisi sanitarie derivanti, il Venezuela è riuscito a stabilire partnership di cooperazione con i paesi e le organizzazioni internazionali per mitigare i danni alla salute della popolazione.


    SPOSTAMENTI INTERNI E RIFUGIATI: DATI CONTRAPPOSTI


    Una caratteristica elementare dei paesi con crisi umanitarie sono gli spostamenti forzati interni e verso altri paesi, persone che cercano di proteggersi dagli scontri violenti. Nella relazione annuale 2018, l'UNHCR ha precisato che due terzi dei 68 milioni di persone sfollate da guerre e conflitti provengono da cinque paesi: Siria, Afghanistan, Sud Sudan, Myanmar e Somalia. D'altra parte, la Colombia ha 7,7 milioni di vittime del conflitto in fuga attraverso il territorio nazionale, risultando il paese latinoamericano con i maggiori sfollati interni.

    Tuttavia, in Venezuela non v'è alcuna traccia di spostamento forzato all'interno del paese, ma i dati decontestualizzati sulla migrazione e sui rifugiati mediante l'uso dei media internazionali è ben documentata, e si è attirata l'attenzione su una crisi di immigrazione che non corrisponde agli spostamenti causati da uno scontro bellicoso.

    I dati pubblicati da diverse iniziative per rimarcare l '"esodo venezuelano" come un problema che minaccia la sicurezza internazionale, variano di numero e collocano migranti e rifugiati nella stessa statistica. La verità è che le ragioni della migrazione del Venezuela sono principalmente economiche (aggravata da campagne mediatiche) e si sviluppa nel 2017, quando il blocco finanziario contro il paese si è intensificato.

    Allo stato attuale un totale di 12 mila 750 persone che avevano viaggiato in altri paesi per migliorare la loro condizione economica sono tornati attraverso il “Piano di ritorno alla Patria”, programma attuato a rimpatriare le vittime venezuelane di sfruttamento del lavoro, di atti di xenofobia e tratta di persone.


    ATTORI E ELEMENTI ATTUALI CHE SMONTANO LA "CRISI UMANITARIA"


    Lo Stato venezuelano mantiene l'articolazione tra attori statali e non statali allo scopo di proteggere i programmi sociali, a condizione che la fornitura di sostegno non sia condizionata.

    In un incontro con la FAO e l'UNICEF a metà gennaio, come parte di un invito da parte della Presidenza ricevuta dall'ONU, in relazione ai programmi di alimentazione scolastica, si sono firmati convezioni in relazione ai programmi di alimentazione scolastica, educazione integrale e agricoltura urbana.

    Inoltre, i membri del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) hanno partecipato insieme al Vice Presidente e il Ministero della Salute per valutare meccanismi di cooperazione per rafforzare l'area medica. Dopo pochi giorni, il presidente della Croce Rossa Christoph Harnisch ha preso atto della natura politica dell'operazione che vuole attivarsi al confine con la Colombia e ha dichiarato di non partecipare ad un'operazione di quelli che non considera aiuti umanitari.

    Il ministro della Sanità Carlos Alvarado ha anche annunciato l'ingresso di 18 milioni di farmaci, provenienti in gran parte dagli accordi stabiliti con Cuba e la Cina, una società dirette acquisto in tutto il mondo che non ostacolano i pagamenti e gli altri ingressi attraverso Revolving Fund e Pan American Health Organization.

    Questa gestione diretta delle istituzioni venezuelane impedisce che le azioni coordinate da Washington determinino una vera crisi umanitaria che promuova l'imminente caduta delle strutture che mantengono l'ordine politico all'interno del paese. Vale a dire: lo Stato e il chavismo.

    Nel riconoscere organi paralleli come legittimi e finanziandoli, gli Stati Uniti negano l’autorità politica del governo nazionale come massimo rappresentante del paese nella risoluzione dei problemi. Allo stesso tempo, denunciano che il Venezuela non accetta gli “aiuti umanitari”, ma non riconosce gli sforzi multilaterali per garantire la stabilità sociale. E tutto questo perché un’uscita diplomatica minaccia le variabili che sono state fabbricate per giustificare l’accesso militare nel territorio venezuelano con il presupposto degli aiuti umanitari.



    Traduzione de l'AntiDiplomatico

    Notizia del: 19/02/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...uela/82_27231/
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  5. #435
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Venti di guerra contro il Venezuela. A soffiare, come sempre, Amnesty International con l'ennesimo rapporto bufala



    Nel momento di massima pressione internazionale contro il Venezuela con un golpe in corso e i venti di guerra che spirano forte da Washington verso Caracas, arriva puntuale come un orologio svizzero l’ennesimo rapporto farsa di Amnesty International.

    La circostanza non ci stupisce. L’approccio della nota ONG, per casualità divina o agenda concordata, risponde sempre ai dettami del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e pertanto riprende acriticamente la narrazione della «crisi umanitaria» nella sua concezione destituente.

    Amnesty International, è importante ricordare come premessa, opera in oltre 150 paesi, dove compila report per giustificare «guerre umanitarie» ed edulcorare, o difendere (in questo caso è lo stesso in quanto propaganda), le invasioni della NATO nel suo dispiegamento militare-territoriale, ricorda Mision Verdad. Per poi aggiungere che «oltre a distorcere selettivamente l’opinione pubblica sui diritti umani e il suo concetto, assegna risorse e mobilita operatori nel quadro delle missioni per i diritti umani, soprattutto in paesi che non seguono le direttive del Dipartimento di Stato (USA), le centrali di intelligence e i gruppi finanziari. Amnesty International è il riferimento obbligato ideologico e fattuale di chi prende le grandi decisioni in seno all’oligarchia globale».

    Nello stesso articolo, tradotto in italiano da l’AntiDiplomatico nell’agosto del 2017, si parla del ruolo svolto da Amnesty nella propaganda di guerra contro il Venezuela: «La merce chiamata diritti umani utilizza l’arena mediatica per diffondere quanto pensato e scritto dai think-thank al servizio di Pentagono e CIA, dai laboratori di guerra, e con l’assedio finanziario di schiera contro il paese e il popolo venezuelano. Amnesty International gioca un ruolo attivo a livello internazionale, in quelle zone dove vanno definendosi i futuri scenari geopolitici nell’ambito della guerra mondiale-societaria in corso. Il Venezuela ha un ruolo nodale in questo schema, dove si sviluppa uno scenario golpista che ha come proscenio politico e istituzionale l’Assemblea Nazionale controllata dalla MUD e l’offensiva economica condotta contro l’esecutivo guidato da Nicolas Maduro».

    «La propaganda contro il Venezuela si intensifica quando il chavismo avanza con mosse strategiche per smontare la guerra. Non bisogna sottovalutare i nodi imperiali che convergono con ingenti risorse in questa Guerra Non Convenzionale con un volto «civico», come lo sono ONG come Amnesty International».

    L’ultimo rapporto

    Basterebbero già solo queste righe a far perdere ogni credibilità all’ennesimo attacco mediatico contro il Venezuela. Questa volta ancor più grave perché incombe su Caracas la minaccia di un intervento armato, ma forse proprio per questo è scesa di nuovo in campo Amnesty. Per giustificare l’ennesimo massacro compiuto dalla NATO contro un paese che ha l’unica colpa di non volersi piegare ai dettami di Washington.

    Per proseguire nella lettura:
    https://www.lantidiplomatico.it/dett...fala/82_27271/
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  6. #436
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Aiuto umanitario o concerto per la guerra? La verità dietro il Venezuela Live Aid



    teleSUR

    Organizzato dal magnate britannico Richard Branson, il mega-concerto sul confine colombiano-venezuelano coincide con l'ultimatum fissato dall'opposizione per l'ingresso in Venezuela di una spedizione di "aiuti umanitari" dagli Stati Uniti.



    Con la presunta premessa di raccogliere fondi per la consegna di "aiuti umanitari" al Venezuela e accompagnato da una grande promozione commerciale e mediatica, venerdì 22 febbraio si terrà nella città al confine di Cúcuta, in Colombia, il concerto Live Aid Venezuela organizzato dal magnate britannico Richard Branson.



    La realizzazione dell'evento, che vedrà la presenza di oltre 15 cantanti internazionali, coincide con l'ultimatum del deputato venezuelano di opposizione Juan Guaidó, che ha fissato per sabato 23 febbraio l'ingresso nel paese di una spedizione di "aiuti umanitari" dagli Stati Uniti (USA).

    Le scatole di forniture inviate attraverso l'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (USAID secondo il suo acronimo in inglese) e il Dipartimento di Stato, rimangono immagazzinate in un magazzino nelle vicinanze del Puente Internacional de Tienditas, scenario del megaconcerto.



    Coalizione Ayuda y Libertad Venezuela



    L’autoproclamato “presidente incaricato” Juan Guaidó ha annunciato la creazione di una “coalizione degli aiuti umanitari” con il coordinamento tra USAID, i governi di Colombia, Brasile e Curacao, e una rete di “volontari”, per garantire l’ingresso delle donazioni in Venezuela.



    «Lo faremo costi quel che costi», ha minacciato il deputato di opposizione Ismael García in visita al centro di raccolta.



    Ugualmente si è pronunciato Lester Toledo, designato da Guaidó per la logistica e la distribuzione, che ha spiegato come gli aiuti dovrebbero entrare in Venezuela attraverso la città di Cúcuta in Colombia; Roraima in Brasile; e da Curacao con una “flottiglia di imbarcazioni” verso lo Stato venezuelano di Falcón.

    Per proseguire nella lettura: https://www.lantidiplomatico.it/dett...id/5694_27278/

  7. #437
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    «Difendere il Venezuela significa difendere la sovranità dell’America Latina», Evo Morales invita l'America Latina a schierarsi con Maduro



    «Deploriamo che si vogliano sfruttare gli aiuti umanitari in Venezuela come un cavallo di Troia per invadere e provocare una guerra. I fratelli latinoamericani non possono essere complici di un’aggressione militare. Difendere il Venezuela significa difendere la sovranità dell’America Latina», ha dichiarato il presidente della Bolivia, Evo Morales, attraverso il suo account Twitter.


    Evo Morales Ayma

    @evoespueblo
    Lamentamos que la Ayuda Humanitaria quiera ser utilizada como “caballo de Troya” en #Venezuela, para invadir y provocar una guerra. Los hermanos latinoamericanos no podemos ser cómplices de una intervención militar. Defender a Venezuela es defender la soberanía de #AméricaLatina.

    La presa di posizione di Morales arriva in un giorno delicato dove a Cucuta, città situata in Colombia al confine con il Venezuela è in programma il concerto organizzato dall’imprenditore Richard Brenson per invitare il governo venezuelano ad accettare gli ‘aiuti umanitari’ inviati dagli Stati Uniti.

    Il giorno precedente alla scadenza dell’ultimatum fissato dall’autoproclamato presidente Juan Guaidò per far entrare in Venezuela i suddetti ‘aiuti’ inviati dagli Stati Uniti.



    Il governo di Caracas, l’unico legittimo guidato da Nicolas Maduro, rifiuta e indica questi aiuti come il cavallo di troia per invadere il Venezuela.



    Notizia del: 22/02/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...duro/82_27282/

  8. #438
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    USA, il senatore Sanders rifiuta di riconoscere Guaidó come presidente del Venezuela



    Il senatore degli Stati Uniti Bernie Sanders rifiuta di riconoscere il leader dell'opposizione presso l'Assemblea Nazionale (AN) del Venezuela come presidente incaricato del paese.



    In un'intervista con la rete statunitense Univision, Sanders ha detto "no" in risposta al famoso giornalista messicano Jorge Ramos, alla domanda se egli riconosce Guaidó come presidente ad interim del Venezuela.



    Il leader dell'opposizione statunitense ha evitato di esprimere la sua opinione sul fatto se consideri Maduro un "dittatore" e ha affermato che i venezuelani devono decidere se credono sia così. "Questa è una decisione del popolo venezuelano, quindi penso che ci debbano essere elezioni libere ed eque", ha dichiarato.



    Sanders, un acerrimo critico delle politiche impopolari del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha corso per le primarie del Partito Democratico per vincere la candidatura presidenziale in vista delle prossime elezioni presidenziali USA, che si svolgeranno nel 2020.

    Il politico, 77 anni, cerca di trasformare la vita economica e politica del paese nordamericano.


    Il magnate di New York, Donald Trump, ha riconosciuto Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela e ha invitato l'esercito venezuelano ad allearsi con lui per porre fine al legittimo governo di Maduro.



    In risposta alle richieste degli Stati Uniti, dell'opposizione e dei loro alleati di tenere elezioni anticipate, martedì il presidente Maduro ha invitato Guaidó a convocare le elezioni in modo da chiarire che il popolo venezuelano continua a sostenere il chavismo.



    Fonte: HispanTvNotizia del: 22/02/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...uela/82_27283/

  9. #439
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Leggete questo interessante articolo: https://www.lantidiplomatico.it/dett...oggi/82_27279/

  10. #440
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    Predefinito Re: Osservatorio Venezuela

    Venezuela Aid Live: Gli artisti dell'Impero



    Venerdì, il concerto "Venezuela Live Aid", il cui vero nome dovrebbe essere "concerto dalla guerra", in cui gli artisti internazionali "mostrano il loro rifiuto verso il reeeeeeeegime di Nicolas Maduro”.



    Secondo gli organizzatori, ci si aspetta almeno 250.000 persone (che comprendono i membri dell'esercito colombiano e la polizia?) Per assistere al concerto che si terrà sul lato colombiano del ponte Tienditas e il cui ingresso è gratuito. Nel frattempo, su un sito web, il grande organizzatore dell'evento, il miliardario Richard Branson, spera di raccogliere cento milioni di dollari per "combattere la fame in Venezuela".



    In realtà, se la situazione non fosse grave, poiché è in gioco la possibilità di un intervento militare statunitense, tutto ciò che sta accadendo sembra la sceneggiatura di un film di pessima qualità.



    Attratti dal succulento pagamento che riceveranno per aver messo la faccia, i soliti sono stati scritturati, quelli che sono orgogliosi di essere gli eterni giullari musicali dell'impero.

    Questi sono i loro nomi, noti a tutti, da undici anni cantano, la maggior parte di loro, per Uribe Vélez e per "la paz" (sic).


    Al concerto parteciperanno, tra gli altri, il dj svedese Alesso; gli spagnoli Alejandro Sanz e Miguel Bosé; gli statunitensi Jencarlos Canela e Rudy Mancuso; l'argentino Diego Torres; il dominicano Juan Luis Guerra; i messicani Maná, Paulina Rubio e Reik, e il portoricano Luis Fonsi.



    Anche i colombiani Camilo Echeverry, Carlos Vives, Orlando "El Cholo" Valderrama, Fonseca, Gusi, Jorge Villamizar, Juanes, Maluma, Santiago Cruz e Silvestre Dangond.



    Oltre ai venezuelani Carlos Baute, Chyno Miranda, Danny Ocean, Jorge Glem, José Luis Rodríguez, "el Puma"; Lele Pons, Nacho, Reynaldo Armas, Reymar Perdomo, Ricardo Montaner e il duo Mau e Ricky.

    (Traduzione de l'AntiDiplomatico)

    Fonte: Resumen LatinoamericanoNotizia del: 23/02/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...ro/5694_27287/

 

 
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