Originariamente Scritto da
Antonio Banderas
Scusatemi, ma guardate con simpatia ad un regime politico che ha ridotto alla fame un intero popolo ?
In Venezuela, la crisi economica è arrivata a livelli molto elevati, intrecciandosi nel dicembre del 2015 con la clamorosa vittoria delle opposizioni alle elezioni politiche, dopo 17 anni di "chavismo". Ma le leve del potere restano nelle mani del governo del presidente Nicolas Maduro, mentre il pil crolla, l'inflazione esplode, le riserve restano ai minimi dal 2003 e la crisi del bolivar appare ormai irreparabile. Quali saranno i prossimi passi del governo? Riuscirà il paese ad uscire da questo disastro economico aggravato dal crollo delle quotazioni del petrolio, che rappresenta il 96% delle esportazioni?
Quando ancora mancano 5 giorni alla fine di novembre, sappiamo già con certezza che per il Venezuela questo è stato il peggiore mese di sempre sul fronte cambio: il bolivar ha perso il 45% contro il dollaro sul mercato nero, secondo il monitoraggio quotidiano di DolarToday, un organo d’informazione online clandestino e che nel paese sudamericano è stato oscurato dal governo. Al termine della giornata di ieri, un dollaro veniva scambiato contro 2.753 bolivar, quando al cambio ufficiale si ha un rapporto di appena 1 a 10 e sul Dicom, la piattaforma semi-libera e controllata dallo stato, si viaggia sui 661.
In altre parole, il bolivar varrebbe solo lo 0,4% del suo valore ufficiale e risulterebbe svalutato di oltre il 76% del cambio di semi-mercato. Il peggio non sarebbe stato raggiunto, se è vero che qualche analista stima che entro la fine dell’anno, il cambio potrebbe sprofondare a 3.500-4.000 contro il biglietto verde, a causa della corsa dei venezuelani a mettere al riparo il proprio denaro dal rischio default di Caracas e dall’iperinflazione. (Leggi anche: Crisi Venezuela, bolivar crolla del 20% in 7 giorni)
Servono banconote dal taglio più elevato
La crescita dei prezzi sarebbe di non meno del 400% quest’anno, ma le stime sono molto variabili e c’è chi ritiene che il crollo del bolivar sul mercato nero accelererà la già abnorme inflazione, stimolando i prezzi legati al cibo e alle bevande, in particolare, tanto che l’anno prossimo potremmo assistere a un drammatico +1.600%.
Il bolivar è così tanto carta straccia, che il governo si accingerebbe ad emettere banconote da 20.000, in modo da rispondere all’esigenza di ridurre la quantità di biglietti in circolazione. Ad oggi, il taglio più alto è di 100 bolivar, che al cambio ufficiale sarebbero 10 dollari, ma nei fatti valgono meno di 4 centesimi. (Leggi anche: Crisi Venezuela, borsa a +115% in 2 mesi)
Mi spiegate perchè guardate con simpatia ad un regime del genere ?