L’Autorità portuale di Civitavecchia è bloccata da sei mesi perché non può insediare il comitato di gestione: tutto a causa dell’assenza del rappresentante della sindaca della Città Metropolitana, ovvero Virginia Raggi. Mentre il collega Cozzolino (sindaco M5S di Civitavecchia) e il governatore Luca Zingaretti (per la Regione) hanno già provveduto. L’organo serve per licenziare il bilancio, nominare il segretario generale e approvare il piano regolatore del porto. Racconta oggi Giovanna Vitale su Repubblica Roma:
Un guaio serio per uno dei motori dell’economia laziale, fra i pochi capaci di girare in controtendenza rispetto alla crisi che ha colpito ovunque negli ultimi anni, con un utile di esercizio salito fino a 15 milioni di euro, 31 volte l’utile netto del 2010, tutti reinvestiti in nuove infrastrutture. Numeri e problemi che tuttavia alla prima cittadina di Roma (e della Città metropolitana) non sembrano importare.
Nonostante le numerose lettere di sollecito, le diffide e persino la denuncia per omissione in atti d’ufficio minacciata dai sindacati, Raggi appare impermeabile a ogni richiamo. Arrivato, il primo, nell’ottobre scorso, quando il ministro dei Trasporti Graziano Delrio nominò Francesco Maria Di Majo presidente dell’Autorità portuale, invitando tutti gli enti interessati a indicare i propri rappresentanti nel Comitato di gestione. Raggi per oltre un mese ha fatto però finta di niente.

In barba persino alla legge (la 169/2016) che impone al porto di Civitavecchia di mettersi in regola entro 30 giorni.

Il 28 novembre è stato perciò il presidente Di Majo a chiederle per iscritto di provvedere al più presto. Ma la sindaca non ha ancora una volta battuto ciglio. Invocando anzi altro tempo per selezionare la professionalità più adatta tramite bando pubblico. Che nel frattempo è stato sì espletato, ma poi prontamente annullato perché gli 11 candidati in corsa, compreso l’ingegner Matteo Africano che pure è risultato vincitore, non erano abbastanza graditi al Movimento.

Vanificando, infine, anche la mediazione tentata sull’avvocato Igino Mancini. Da qui l’ultima proposta: per evitare la paralisi del porto, Raggi nomini in via temporanea il dirigente della Mobilità della Città metropolitana (come Zingaretti ha fatto in Regione) e intanto riapra il bando per individuare l’esperto che meglio le aggrada. Ma pure questa offerta è stata rispedita al mittente: «La legge non prevede nomine temporanee», la risposta sdegnata di Raggi.

E ora rischia il commissariamento per la nomina del porto di Civitavecchia. Non male, no?