Grillo, nuovo attacco ai giornalisti: "Guardateli in faccia e ricordatevi di loro" - Repubblica.it
Beppe Grillo torna ad additare i giornalisti. E lo fa il giorno dopo la pubblicazione del dossier di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa, che denuncia l'effetto di "responsabili politici come Beppe Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l'identità dei giornalisti che danno loro fastidio". A Livorno, dove ha fatto tappa il suo show 'Grillo vs Grillo', il leader M5s dal palco si è rivolto al pubblico dicendo: "In sala stasera ci sono i giornalisti, guardate sono qui prendono appunti". E poi ha aggiunto: "Guardateli in faccia e ricordatevi di loro".
Secondo l'accusa mossa da Grillo, i cronisti "estrapolano pezzi di frasi e poi fanno i titoli sui giornali". "Poi dicono che sono io pericoloso per l'informazione", ha commentato.
Il riferimento al rapporto annuale sulla libertà di stampa non è la prima reazione del garante 5 stelle. Già ieri, subito dopo la pubblicazione, Grillo aveva twittato e scritto su Facebbok e sul suo blog: "Oggi ho scoperto di essere io la causa del problema di libertà di stampa in Italia". E aveva replicato alle accuse del dossier: "Reporter Senza Frontiere dice che diffondo 'l'identità' dei 'giornalisti sgraditi'. Forse non sono stati informati bene dai direttori dei giornali italiani che li hanno contattati per cambiare la classifica (vi hanno contattato, vero?). Non viene pubblicata l'identità dei giornalisti sgraditi, viene smentita la balla che diffondono o viene risposto alle loro offese gratuite".
Nel rapporto si legge pure che il M5S "discredita i media come arma preferita". Un cortocircuito per Grillo che, per attaccare i giornalisti, citava spesso la pessima classifica del nostro Paese sullo stato della libertà di stampa. Quest'anno viene detto chiaramente che uno dei responsabili di ciò è anche il capo degli M5s.
http://www.unita.tv/focus/la-liberta...ns-frontieres/
A che punto della “classifica” si trova l’Italia? Il nostro Paese, scivolato al 77/o posto l’anno scorso, risale al 52/o, con un balzo di 25 posizioni. Un balzo in avanti dovuto anche “all’assoluzione di diversi giornalisti, tra cui i due che sono stati processati nel caso Vatileaks”.
Nonostante il buon risultato, si legge nel rapporto, “sei giornalisti italiani sono ancora sotto la protezione della polizia a causa delle minacce alla morte, soprattutto della mafia o di gruppi fondamentalisti. Il livello di violenza contro i giornalisti (tra cui l’intimidazione verbale e fisica e le minacce) è allarmante, soprattutto perché i politici come Beppe Grillo del Movimento Cinque Stelle non esitano a esporre pubblicamente i giornalisti che non amano. Anche i giornalisti si sentono sotto pressione dai politici e sempre più optano per censurare se stessi”. Secondo una nuova legge “diffamare politici, giudici o funzionari pubblici e’ punibile con sentenze da sei a nove anni di carcere. Molti giornalisti, specialmente nella capitale e nel sud del paese, dicono che sono ancora sottoposti a pressioni da gruppi mafiosi e bande criminali locali”.