Originariamente Scritto da
cireno
Mattarella ha detto che il problema italiano è il lavoro. Dobbiamo dare lavoro alla gente, ha detto, specialmente ai giovani.
Oggi Primo Maggio, è la Festa del Lavoro e, se vogliamo essere sinceri, è una festa che non ha quasi più ragione di essere perché dovrebbe essere tranquillamente sostituito con la Festa della Disoccupazione, considerato come è messa NON SOLO l’Italia in questo problema, visto che l’UE ha un tasso medio di disoccupazione che supera l’8%.
Intanto, mentre Mattarella recita questo mantra, la K Flex vede i suoi dipendenti in sciopero perché vuole portare l’azienda nei luoghi, eddai, dove il lavoro costa meno. E Almaviva è in subbuglio, per le stesse ragioni. Ma la politica può “costruire” lavoro in Italia? E come?
La politica avrebbe (condizionale perché poi non è detto che funzioni) un'unica strada: abbassare le tasse sulle imprese e sul costo del lavoro, ma se lo facesse cosa succederebbe?
Un risultato sicuro sarebbe una forte diminuzione del welfare. Perché è inutile che certe forze politiche di opposizione indichino nell’evasione fiscale la soluzione di tutti i mali, perché non è vero, che la verità è solo quella che ho indicato: diminuire le tasse uguale diminuire il welfare.
Purtroppo il problema sta nella nostra classe imprenditoriale he, salvo qualche caso non così frequente, sembra incapace di “stare al passo”. Un esempio tipico: Alitalia.
L’hanno presa in mano una serie di imprenditori italiani voluti da Berlusconi. Cosa è successo? Che mentre Ryan Air passava da 35 milioni di passeggeri a 105 milioni, Air France da 70 a 90 milioni, Lufthansa da 73 a 105 milioni, Alitalia è passata da 30 milioni di passeggeri a 23 milioni, mettendosi tranquillamente in posizione di pre-fallimento. E’ solo colpa di tasse troppo alte? No, questa è una scusa. Se abbiamo perso marche prestigiose italiane, Ducati Lamborghini Zoppas Fiat Italcementi Parmalat Galbani Locatelli Buitoni Sanpellegrino ecc.ecc., che in mano italiane funzionavano malino e ora, in mano straniere, vanno alla grande, possiamo pensare che la colpa della nostra crisi di lavoro sia solo della politica?