Originariamente Scritto da
Marietto
Che Paolo abbia "inventato" il suo cristianesimo è lui stesso ha riferircelo: "(11) Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; (12) infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. (13) [...] quando Dio [...] si compiacque (16) di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, (17) senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. (18) In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; (19) degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. (20) In ciò che vi scrivo - lo dico davanti a Dio - non mentisco." Gal (1, 11-20).
E fu sempre lo stesso Paolo a porre esplicitamente una distinzione tra il proprio Vangelo e quello di Pietro, Giacomo e Giovanni ("le colonne"): "a me [Paolo] era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi" (Gal 2, 7). Se leggiamo la Lettera di Giacomo, fratello di Gesù e capo della Chiesa di Gerusalemme, scopriamo che in essa non è presente alcun riferimento al fatto che Cristo si sarebbe sacrificato per i nostri peccati, che sia resuscitato dai morti o che fosse "Figlio di Dio". L'unico interesse di Giacomo è che la condotta etica sia messa in pratica, concretamente, spogliandosi di ogni ricchezza, mettendo la propria vita al servizio degli ultimi e degli emarginati e criticando aspramente i ricchi.
E non è assolutamente vero che, nel Nuovo Testamento, sia assente una polemica tra coloro che si rivolgevano alle genti e coloro che si rivolgevano ai fratelli ebrei, anche se, trattandosi di testi apologetici, chiaramente bisogna leggere tra le righe: "(3) Ora neppure Tito, che era con me, benché fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere; (4) e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi; (5) ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante" (Gal 2, 3-5). Paolo li definisce "falsi" ed "intrusi", dalla sua prospettiva, ma si trattava di "cristiani" della Chiesa di Gerusalemme (ancora vicina alle tradizioni ebraiche e norme religiose del giudaismo, compresa la circoncisione) che indubbiamente godevano d'una certa importanza ed esercitavano non poca influenza, dato che Pietro stesso teneva in gran conto il loro giudizio, tanto da temere di contrariarli: "(11) Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. (12) Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. (13) E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia." (Gal 2, 11-13)