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    Predefinito L'esercizio che divide gli insegnanti...

    L'Esercizio che Divide gli Insegnanti: Creatività o Errore "Serio"?
    4 e 5 maggio 2016 … data ufficiale delle prove Invalsi dell’anno scolastico in corso.
    Insegno in una classe seconda di scuola primaria, mi relaziono tutti i giorni con bambini di 7 anni. Da un po’ di tempo ci stiamo “allenando” al giorno della “grande prova” con esercitazioni simili a quella ufficiale. Cerco in tutti i modi di non inculcare ansia nei miei piccoli alunni, ma di fargli comunque acquisire il ragionamento sotteso ai tipi di quesiti che incontrano. Non è facile.

    Di polemiche e critiche sull’Invalsi se ne sono fatte e se ne faranno. Dal mio punto di vista credo che le prove a volte siano inadeguate, contengano consegne fuorvianti, richiedano una competenza lessicale non adeguata all’età degli alunni, diventino ogni anno più ambigue e troppo lunghe in un tempo limitato, non tengano conto delle reali intelligenze e differenti condizioni dei bambini, tendano ad omologare e “ingabbiare” il pensiero, trasmettano stress, ma … questo è il mio pensiero e non lo lascio trasparire ai miei piccoli interlocutori. Provo a creare un clima sereno in classe durante le esercitazioni, a farle vivere come un momento del percorso, non come il fondamento. Una volta svolte, insieme le rivediamo, le analizziamo, le commentiamo.

    Pochi giorni fa nel correggere un’esercitazione, nel valutare l’esecuzione di esercizi noiosi e standardizzati, mi capita una cosa straordinaria, mi “salta all’occhio” una risposta “diversa”, una risposta che ha reinterpretato il quesito, personalizzandolo.
    Mi si apre il cuore … per me sull’errore prevale un’intelligenza emotiva, una reinterpretazione originale e creativa che si impone sulla rigidità del quesito, una connotazione umana a frasi neutre, la semplicità e la bellezza d’animo di questo mio alunno.

    Non grido all’errore, provo a mettermi nei panni di questo bambino.
    Un bambino di sette anni, senza aiuto, è facile che non interpreti bene una consegna così. Quel “completa” e la presenza di tanti puntini sospensivi sono fuorvianti. Magari se la consegna fosse stata formulata così “Inserisci alla fine di ogni frase ? o !” e se al posto dei puntini sospensivi ci fosse stata una casella vuota dove inserire la punteggiatura esatta, sarebbe stato più semplice e comprensibile.
    Non mi scandalizzo nemmeno per la presenza di errori ortografici, “Vabbene” e “o 7 onni”, sfiderei chiunque in seconda elementare ad utilizzare con consapevolezza l’uso dell’H nel verbo avere. So che su questi errori ci si può “lavorare” e che in questa fase ci stanno tutti.
    Allora mi faccio emozionare dal pensiero divergente, creativo, umano di questo alunno.

    Non è nel mio stile, non l’ho mai fatto, ma d’istinto condivido la foto di questo esercizio in un gruppo di docenti su un social network, mi interessa confrontarmi e conoscere altri punti di vista in merito.
    E da ciò nasce una sorpresa ancora più grande.
    Tanti colleghi la pensano come me, premiano la sensibilità e l’umiltà dell’alunno, la sua fantasia e l’utilizzo in gran parte corretto della punteggiatura, ma non mancano le polemiche.
    Ne riporto e ne commento qualche stralcio.

    “Il bambino non ha letto la consegna”
    L’impegno serio dell’alunno nello svolgimento dell’intera prova, che per lo più risulta corretta, non fa presumere ciò.

    “Dare una consegna e fare il contrario non può essere definito originale …Insegnanti incapaci di ex – ducere”
    Il bambino non ha fatto il contrario, ha riempito lo spazio vuoto con pensieri propri, non si è limitato ad inserire la punteggiatura, ha “completato” anche le frasi.

    “Ha fatto degli errori molto seri”
    Ho già espresso il mio punto di vista in merito, non vorrei ripetermi. La “serietà” di questi errori può essere facilmente superata.

    (...)

    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  2. #2
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    Predefinito Re: L'esercizio che divide gli insegnanti...

    Molto bravo. Bisogna fargli vedere dove ha sbagliato con la grammatica e stop.
    Anche la punteggiatura è tutta usata a proposito.
    Religione, Patria, Famiglia e Autogestione dei Mezzi di Produzione.

  3. #3
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    Predefinito Re: L'esercizio che divide gli insegnanti...

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Molto bravo. Bisogna fargli vedere dove ha sbagliato con la grammatica e stop.
    Anche la punteggiatura è tutta usata a proposito.
    Spesso sono le domande ad essere poste male.
    Un questionario dell'INPS chiedeva, tra l'altro, "posizione nella professione".

    Un calzolaio rispose "seduto".

    La risposta fece il giro d'Italia, a suo tempo. Non mi risulta se l'estensore dai quesiti sia stato cacciato.

  4. #4
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    Predefinito Re: L'esercizio che divide gli insegnanti...

    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Molto bravo. Bisogna fargli vedere dove ha sbagliato con la grammatica e stop.
    Anche la punteggiatura è tutta usata a proposito.
    A proposito di punteggiatura, un episodio che mi riguarda.
    Facevo la primina, avevo circa 5 anni e mezzo.
    La maestra ci fece fare un pensierino.
    Io feci diligentemente il mio.
    Alla correzione mi disse che non usavo le virgole e che queste andavano messe per separare le frasi.
    (Secondo questa scienziata a 5 anni e mezzo avrei dovuto conoscere l'esatto utilizzo della punteggiatura... quando avevo da poco smesso di fare le aste! Vabbè...)
    La cosa mi colpì... e al compito successivo mi impegnai tantissimo con le virgole e a ogni fine rigo, per me era quella la fine della frase, misi una virgola.
    Feci una pagina intera di frasi così separate.
    Prima di andare a capo... VIRGOLA!
    Quando la maestra corresse il mio compito mi guardò stupita e mi chiese spiegazioni.
    Io: "Lei mi ha detto di mettere le virgole alla fine della frase!"
    Mi guardò senza controbattere.
    Avrà capito che come maestra faceva pena?
    Deficienti!!! <-- è un link

 

 

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