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Daser
PROMESSA MANTENUTA A CASCINA
Prima gli italiani nelle case popolari. La Lega l'ha fatto
Nell'ex roccaforte rossa governata dal sindaco leghista Susanna Ceccardi, il 90% delle domande presentate da stranieri sono state bocciate per l'assenza di certificazioni sui patrimoni immobiliari nei Paesi d'origine: "Finisce un'ingiustizia"
di Marco Dozio
- 22 Maggio 2017 alle 20:06
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Prima gli italiani nell’assegnazione delle case popolari. È possibile. Serve tenacia, lungimiranza e forte volontà politica. A Cascina, l’ex roccaforte rossa conquistata dalla Lega, l’hanno fatto. Prima i cascinesi è realtà. Il 90% delle domande presentate da stranieri sono state escluse per mancanza di certificazioni. Su 68 ne sono state bocciate 63. Per ottenere un alloggio, gli immigrati avrebbero dovuto dimostrare di non possedere abitazioni nei Paesi d’origine. E in tanti non sono riusciti o non hanno voluto farlo.
“Inserendo tra i requisiti di accesso della richiesta per i cittadini comunitari ed extra comunitari, le certificazioni attestanti l'assenza di diritti di proprietà all'estero, è stato ribaltato completamente l'esito della graduatoria. E ora i nostri connazionali ai primi posti”, spiega il sindaco Susanna Ceccardi ricordando che “rispetto alla graduatoria del 2014, uscita nel periodo in cui a Cascina governava il centrosinistra, la tendenza si è completamente invertita. Questione di scelte: per noi vengono prima i cascinesi. Nel momento del mio insediamento promisi che avremmo garantito prima di tutto i cittadini italiani, e così abbiamo fatto”.
La sinistra protesterà, eppure dovrebbe apparire normale, civile e sensato che gli stranieri presentino documentazione adeguata sulle eventuali proprietà immobiliari nei Paesi d’origine. E che in caso contrario non possano usufruire di un’abitazione pagata dai contribuenti, magari scavalcando connazionali bisognosi. La modifica dei criteri per accedere al bando, dunque, è stata determinante. C’è la questione delle certificazioni immobiliari, ma anche l’attribuzione di un punteggio cospicuo per chi risiede da 20 o 30 anni nel territorio di Cascina. Parametri simili vengono applicati anche per i sostegni al pagamento di affitti o bollette.
“Abbiamo sanato una situazione di disparità tra italiani e stranieri che risultava inaccettabile”, spiega l’assessore leghista alle Politiche sociali Edoardo Ziello, aggiungendo che “per noi la priorità è evitare che gli italiani vengano penalizzati nell’accesso ai servizi, e ci stiamo riuscendo”. Una vittoria, anzi una “rivoluzione” per dirla con Ceccardi, che potrebbe essere insidiata dai soliti noti: “La Regione per tarparci le ali vorrebbe cambiare la normativa regionale, andando contro l’interesse degli italiani. Ma questo per il Pd non è certo una novità – conclude il sindaco – Occorre però cambiare le leggi a livello nazionale per renderle più efficaci. Che i cittadini italiani debbano avere la priorità nel sistema di assegnazione delle case popolari dovrebbe essere pacifico. Eppure chi lo dice viene tacciato di razzismo”.
Prima gli italiani nelle case popolari. La Lega l'ha fatto - Il Populista
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