Insomma chi muove i fili del mondo?
Insomma chi muove i fili del mondo?
un articolo usando quasi esclusivamente come fonte IL GIORNALE?
When history comes to you enforced by law, only one thing is certain: IT'S A LIE!
"Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme." (Charles Bukowsky)
chissà perchè certa gente si dimentica che per certi corrispettivi stranieri... noi italiani siamo questo...
Italians are not white racially or culturally
o se preferite... gli italiani non sono bianchi
o ancora
Northern Italians - Not white either
per cui attenti a parlare di sostituzione etnica... per certa gente noi siamo dei mulatti mezzi arabi culturalmente estranei alla cultura occidentale
Matsudaira Izu no Kami disse al Maestro Mizuno Kenmotsu: "Voi siete un uomo di grande valore, peccato siate così basso".
Kenmotsu gli rispose: "E' vero. A volte in questo mondo non tutto va come si desidera. Ora, se io vi tagliassi la testa e l'attaccassi sotto i miei piedi, sarei più alto. Ma è qualcosa che non si potrebbe fare".
Federalismo , Socialismo , Multiculturalismo , Giustizia intransigente e manganellate. Semplice ricetta per un' Italia migliore.
Ritorna il grande mito della "sostituzione etnica". Capisco che i sinistri facciano incazzare, ma uscendo con queste iperboli la destra non si rivela mica migliore. Poi scusa, qual'è il problema delle copie interrazziali? Le culture non sono mica compartimenti stagni, in America del Sud sono quasi tutti meticci. Semmai il problema è la finta sinistra radical chic che lo sbandiera come conquista della civiltà, mentre viviamo in un mondo di miseria e di guerra che la loro svendita al saldo al padrone ha contribuito a favorire.
In italia nascono meno di 500 mila bambini l'anno.
Quest'anno arriveranno più di centomila africani.
L'africa ha un miliardo di abitanti, l'europa 400 milioni.
Vorrei sapere di fronte a questi numeri con che coraggio si può parlare di "mito" della sostituzione etnica.
"Stupratori della lingua e dell'immaginario collettivo" (Felipe su Calvino, Brecht e Moravia)
"Scribacchini di regime." (su Nazim Hikmet e Pablo Neruda)
"Raccapricciante. Comunismo sanguinario allo stato puro." (su "Valore" di Erri De Luca)