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  1. #11
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    ILVA, L’ASSEMBLEA DI FABBRICA PROCLAMA LO SCIOPERO PER IL 19 LUGLIO




    Fim, Fiom e Uilm i sindacati dri metalmeccanici annunciano le iniziative decise durante all’assemblea di fabbrica tenuta in mattinata. “In vista dell’avio della trattativa con AM Investco, cordata aggiudicatrice dell’Ilva attualmente in Aamministrazione Straordinaria, fissata per giovedì 20 luglio, si legge nel comunicato di Fim, Fiom e Uilm, questa mattina si è riunito il Consiglio di Fabbrica di Fim, Fiom e Uilm.
    Durante l’ampio ed articolo dibattito, scrivono i sindacalisti, in cui è stata ribadita la ferrea volontà di dar vita ad una trattativa che possa coniugare ogni esigenza per la città, per i lavoratori e per il territorio, le RR.SS.UU. hanno stabilito un programma d’azione congiunto.
    Per mercoledì 19 luglio è stato proclamato uno sciopero di 4 ore, del primo e del secondo turno con volantinaggio in città e alle portinerie, con la piattaforma rivendicativa di Fim, Fiom e Uilm.
    Piattaforma, contente le opportune rivendicazioni riguardanti il piano ambientale, il piano occupazionale, il piano industriale, che giorno 20, in concomitanza del vertice al Mise, una delegazione di Fim, Fiom e Uilm, consegnerà sia al Prefetto di Taranto sia alla Commissione Petizione del parlamento Europeo, che sarà a Taranto nei giorni 18 e 19 luglio.
    Infine, concludono i sindacalisti, durante la riunione odierna, è emersa la volontà di richiedere un Consiglio di fabbrica per giorno 26 luglio, allargato ai rappresentanti delle istituzioni (sindaco di Taranto, Presidente della Provincia, Presidente della Regione e parlamentari ionici), da svolgersi all’interno dello stabilimento Ilva.
    Iniziativa, quest’ultima, che nasce dalla necessità di rafforzare in modo congiunto l’azione volta a garantire Salute, Ambiente e Lavoro, affinché sostengano presso il Governo l’auspicata costituzione di un Tavolo Nazionale sulla Siderurgia.
    Occorre un segnale forte da parte di questo territorio, a tutti i livelli. L’Ilva non è un “problema” della sola città di Taranto. Per questo è necessario un fronte comune dell’intero territorio che, come noi, desidera conoscere quanto prima quali sono gli intendimenti e le scelte del Governo in ordine alla politica dell’industria ionica.

    ILVA, L'ASSEMBLEA DI FABBRICA PROCLAMA LO SCIOPERO PER IL 19 LUGLIO - Studio100 Ultime notizie Taranto oggi, news Taranto sera, corriere quotidiano
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  2. #12
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    ILVA : O NAZIONALIZZAZIONE O SCHIAVITÙ



    di Giorgio Cremaschi


    Fieramente il ministro Calenda ha rinviato l'incontro per L'Ilva, accusando il compratore Mittal di non mantenere i patti. Ma che penosa sceneggiata e quali patti e con chi? Con il governo, che candidamente ammette che i salari offerti dalla multinazionale non corrisponderebbero a quelli pattuiti. Governo che invece sarebbe completamente d'accordo sul licenziamento di tutti i lavoratori del gruppo e sulla loro riassunzione uno per uno, senza contratto e senza articolo 18. Cioè con la piena applicazione del Jobsact e il costante ricatto del licenziamento, verso persone che stanno in una fabbrica già oggi carica di infortuni e omicidi.

    4000 disoccupati e 10000 schiavi, questo il succo del piano condiviso tra ArcelorMittal, Marcegaglia e governo, con la sola differenza su quanto tagliare nelle retribuzioni.

    Solo uno sprovveduto, un ipocrita o un venduto può stupirsi di tutto questo. Quando si affidano le vite delle persone a sciacalli ed avvoltoi, non ci si può aspettare che essi non svolgano il proprio compito. Lo avevamo detto con chiarezza già alla fine di agosto con gli operai della USB a Taranto, che da tempo denunciavano come sarebbe andata a finire con il governo delle svendite.

    Perché non bisogna mai dimenticare che il primo responsabile è il governo, Gentiloni, Calenda e Renzi nei rispettivi ruoli. L'Ilva è stata guidata malissimo dalla gestione commissariale governativa, che aveva il solo scopo di tenerla in piedi con il fil di ferro, fino alla svendita finale. Ricordate la lotta di lavoratori e cittadini contro l'inquinamento mortale e le contrapposizioni tra diritto al lavoro e diritto alla salute? Ecco, in continuità e persino in peggioramento rispetto alla gestione Riva, quella governativa ha negato entrambi quei diritti. E alla fine c'è stata la farsa dell'asta che ha premiato la multinazionale francoindiana con Marcegaglia come attaché. Un film già visto con Piombino e con tante altre imprese strategiche per il paese: quello di un governo che svende il patrimonio di noi tutti e che lascia inevitabilmente che sia il compratore a decidere tutto.

    All' Ilva ci sarebbero le condizioni e la necessità della nazionalizzazione. Essa é il solo strumento che permetterebbe di fare investimenti produttivi, di risanare l'ambiente, di dare un futuro al lavoro. Si tratta cioè di decidere che, se l&#

    39;Italia ha bisogno di siderurgia e ne abbiamo bisogno, allora lo stato garantisce che ciò avvenga. Invece il governo ha piegato lo stato agli interessi peggiori del mercato, a quelli di avvoltoi e sciacalli multinazionali. Lo stato è diventato il complice degli affaristi, il servo del saccheggio, lo scafista della schiavitù del lavoro. Le acciaierie di Piombino dopo diverse svendite sono ferme. All'Ilva gli stessi tecnici della gestione commissariale non avevano dato credibilità al piano Arcelor Mittal, mentre i responsabili della salute pubblica ne avevano denunciato l'assenza di impegni per il risanamento. Inoltre tutti sapevano che la grande multinazionale si sta fondendo con la tedesca TyssenKrupp e che in tutto il mondo sono in corso tagli di personale e chiusure di stabilimenti.

    Se c'era una cessione da non fare era proprio quella che invece il governo ha voluto a tutti i costi. Perché il nostro è un governo che ha fatto delle privatizzazioni e del servilismo verso le multinazionali la propria bandiera. Bandiera che sventola quando va dai padroni tedeschi e UE: visto come siamo stati bravi e ubbidienti? Noi non siamo neppure come Macron, noi lo stato lo usiamo solo per favorirvi!

    E non facciano ora le gioconde i dirigenti di Cgil Cisl Uil. Essi sapevano perfettamente dall'inizio come sarebbe andata la vicenda Ilva, così come andranno Alitalia, Piombino e tante altre aziende che il mercato vuol saccheggiare e chiudere. Ma la parola nazionalizzazione per i leader confederali è tabù, così come lo è per la cosiddetta sinistra, che piange sui licenziamenti e non propone nulla per fermarli.

    Ai lavoratori Ilva in lotta va dunque tutta la nostra solidarietà e un piccolo consiglio: non fidatevi di chi non ha il coraggio della verità. O nazionalizzazione o schiavitù, questa è la realtà, il resto è solo solo fumo e malafede.

    PS : aggiungo la foto dei miei amici e compagni Sergio Bellavita e Franco Rizzo, che prima di salire al ministero come USB, si son fatti fotografare con questo cartello e per questo sono stati identificati dalla Digos..naturalmente io tolgo il punto interrogativo..




    ILVA : O NAZIONALIZZAZIONE O SCHIAVITÙ - Dalla parte del lavoro - L'Antidiplomatico
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  3. #13
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Solidarietà incondizionata agli eroi dell'ILVA.

    Amministrazione socializzata e nazionalizzazione.

    Fuori dai coglioni i bastardi affamatori e sfruttatori.
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
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    革命无罪,造反有理

  4. #14
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Vi terrò informati.
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  5. #15
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio

    /dettnews-ilva__o_nazionalizzazione_o_schiavit/6121_21725/]ILVA : O NAZIONALIZZAZIONE O SCHIAVITÙ - Dalla parte del lavoro - L'Antidiplomatico[/url]
    Complice e vergognoso.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  6. #16
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Industria. Ilva, sindacati compatti Mittal pronta a trattare




    Marina Luzzi mercoledì 11 ottobre 2017

    Dopo l’adesione in massa allo sciopero di lunedì, ieri a Taranto è stato il giorno del consiglio di fabbrica a sigle sindacali unite. Il patron di ArcelorMittal: vogliamo restare a lungo.

    Felicità a momenti e futuro incerto. «È un mondo difficile» per gli operai dell’Ilva di Taranto. Dei 4mila esuberi previsti in tutta Italia, oltre 3300, secondo il piano di AmInvestCo, la cordata che ha acquisito il colosso dell’acciaio, sarebbero nel capoluogo ionico, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa.

    Dopo l’adesione in massa allo sciopero di lunedì, ieri in città è stato il giorno del consiglio di fabbrica a sigle sindacali unite. «La consapevolezza dei lavoratori, del sindacato e della comunità tarantina si è fortificata – si legge nella nota congiunta dei sindacati – ArcelorMittal ed il governo abbiano ben chiaro che non si permetteranno ulteriori rinvii in termini di garanzie ambientali, occupazionali e di diritto di futuro ». Cgil, Cisl, Uil ed Usb, spiegano che «partirà da subito una corrispondenza indirizzata agli enti locali, al fine di costruire un fronte comune con Regione, Provincia, Comune di Taranto e delle provincie ioniche» e ribadiscono «la necessità che la trattativa parta non solo dalla correzione della parte retributiva e della continuità dei contratti, seppur elemento fondamentale perché non riteniamo possibile cancellare anni di storia e battaglie sindacali con un colpo di spugna, ma è imprescindibile ricevere garanzie sull’aspetto occupazionale e degli investimenti, nelle opere di risanamento ambientale e di rilancio del sito produttivo » denunciando come «i ritardi nelle manutenzioni, i tagli, lo stato degli impianti ed i continui rinvii sull’applicazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale» abbiano «peggiorato le condizioni di sicurezza degli impianti».

    Intanto, dopo il primo incontro al Mise per avviare la trattativa con la proprietà, che il governo ha fatto saltare ritenendo 'irricevibili' le misure lacrime e sangue in tema di occupazione paventate dalla cordata, arrivano le parole di rassicurazione affidate al Ceo Europa Aditya Mittal, durante un meeting internazionale a Cernobbio. «Vogliamo trovare una soluzione insieme a governo, istituzioni locali e sindacati per un futuro sostenibile di Ilva. Speriamo fortemente di poter proseguire con le discussioni e trovare un punto d’accordo. L’industria dell’acciaio è strategica ed è molto importante per una comunità, perché ha un impatto sull’ambiente e sull’occupazione molto rilevante e noi prendiamo questa responsabilità molto seriamente. Il nostro lavoro come nuovi investitori è gestire un business in maniera adeguata e giusta, assicurare che ci occupiamo di tutti gli stakeholder e di tutto, a partire dall’ambiente».

    Parla di «tagli notevoli, quasi una ristrutturazione » Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, che considera però «un costo necessario » gli esuberi e sui sindacati afferma «che si esprimono in termini di numeri e non di merito». Antonio Talò, segretario Uil di Taranto, considera quella dei nuovi investitori una «procedura ingiusta, iniqua e penalizzante per tutti. Dobbiamo proseguire nella nostra battaglia fin quando il governo non prenderà consapevolezza che a Taranto bisogna solo dare, senza chiedere più niente». Posizione condivisa dal sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci. «Si ha diritto di esigere dal governo, dai commissari e dalla newco, comportamenti che vadano in tutt’altra direzione, come peraltro sembra a tratti avvenire a Genova. Taranto, se ascoltata, può essere un’opportunità per il Paese». «I lavoratori – ha chiosato in una nota Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – hanno ben compreso che le basi su cui si articola il piano industriale vanno radicalmente modificate. Continuiamo a ribadire che è possibile modificare il piano affinché si rilanci la produzione dell’acciaio, si salvaguardi l’ambiente e si escludano licenziamenti ».

    https://www.avvenire.it/economia/pag...nta-a-trattare
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  7. #17
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, Fiom Genova: «Il Governo non può mettere a rischio 14 mila lavoratori»


    Genova - «Non è accettabile che il Governo metta a rischio tutti gli stabilimenti Ilva per un conflitto con la Regione Puglia. La responsabilità di un presidente di Regione non può ricadere su 14 mila lavoratori». È il commento del segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro alle parole del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda dopo la fumata nera nel vertice convocato dal Mise sulle misure per la tutela dell’ambiente a Taranto dove il governatore Michele Emiliano ha chiarito che non ritirerà il ricorso al Tar contro il piano ambientale.

    Calenda: «Se il Tar a ccoglierà la sospensiva, l’Ilva di Taranto chiuderà il 9 gennaio»

    L’esito dell’incontro ha portato anche all’annullamento del tavolo previsto per il 22 dicembre con i sindacati nazionali per riprendere la trattativa sul piano industriale. Manganaro ha ricordato che «gli impianti di Genova e Novi Ligure possono continuare a lavorare se alimentati in modo alternativo rispetto a Taranto».

    Per quanto riguarda lo stabilimento di Cornigliano proprio questa mattina sembrava pronta ad arrivare una fumata bianca rispetto al tavolo sull’Accordo di programma: «All’inizio dell’incontro il ministro aveva fatto sapere al nostro rappresentante Rosario Rappa che i primi giorni di gennaio avrebbe convocato il tavolo con tutti i firmatari dell’accordo di programma, ma a questo punto non sappiamo cosa succederà».

    L’Accordo di programma per lo stabilimento di Cornigliano, firmato nel 2005 da Ilva, istituzioni locali, Governo e sindacati prevede che a fronte della chiusura degli impianti a caldo, vengano mantenuti i livelli occupazionali e di reddito. Gli occupati a Cornigliano sono 1500, di cui 350 in cassa integrazione.

    «Spero che tutti facciano un passo indietro e si torni a ragionare»: così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, commenta gli sviluppi sul caso Ilva. «C’è grande preoccupazione per questo braccio di ferro tra un governo a maggioranza Pd, un governatore Pd e il ministero dello sviluppo economico. C’era una trattativa ben avviata, che poteva dare i suoi frutti, un investitore che ha vinto la gara e appariva seriamente intenzionato a portare avanti un piano di sviluppo. Senza banalizzare i problemi sul tavolo, che restano moltissimi, avevamo ottenuto incontri per discutere delle realtà locali e il futuro della siderurgia. Rimandare tutto a una sentenza del Tar, che rischia di riportare tutto all’anno zero sembra che sia un modo per abdicare a responsabilità che la politica si deve prendere. È un modo sbagliato di portare avanti questa faccenda».

    Dopo la fumata nera - Ilva, Fiom Genova: «Il Governo non può mettere a rischio 14 mila lavoratori» | Liguria | Genova | Il Secolo XIX
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  8. #18
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, Usb: il governo ricatta. Scandaloso e inaccettabile




    Lo scontro tra Regione Puglia, Comune di Taranto e Governo sul piano ambientale e sul futuro stesso di Ilva ha raggiunto l’apice nel corso del primo incontro del tavolo istituzionale richiesto e ottenuto proprio in virtù del contenzioso apertosi tra Regione e Governo.

    Il ministro Calenda dopo aver esposto alcune disponibilità aggiuntive a quanto previsto dal piano ambientale ha nuovamente posto la richiesta di ritiro immediato del ricorso presentato da Emiliano e dal sindaco di Taranto.

    “Non è stata sufficiente la dichiarazione degli stessi di disponibilità a ritirare la richiesta di sospensiva cautelare del dpcm, ma non il ricorso, che autorizza il piano presentato da ArcelorMittal, scelta cioè che consente al provvedimento di proseguire il suo iter, per cancellare dal tavolo l’inaccettabile ricatto del ministro Calenda – Di Chiara Sergio bellavita USB nazionale-. Alla conclusione del confronto il ministro dello sviluppo economico ha infatti nuovamente delineato uno scenario apocalittico difronte al permanere del ricorso: rischio chiusura impianti e rischio ritiro dell’offerta ArcelorMittal. Precisando infine che lo Stato non ha le risorse sufficienti per le opere di ambientalizzazione e bonifica”.

    Uno scontro che, a questo punto, non pare destinato a una facile composizione.

    “USB da subito ha sostenuto la bontà del ricorso contro l’accoglimento del piano ambientale. Unica Organizzazione Sindacale che ha avuto il coraggio di non piegarsi al ricatto che pretende di subordinare la salute della popolazione e l’ambiente alle disponibilità di ArcelorMittal – afferma Franco rizzo, coordinatore provinciale USB-. I fatti concreti testimoniano che proprio il ricorso ha prodotto impegni nuovi, a partire dalla anticipazione della copertura dei parchi minerari. Per queste ragioni abbiamo proposto di calendarizzare una serie di incontri del neo insediato tavolo istituzionale su Taranto.

    È del tutto evidente che la posizione del ministro Calenda, espressa a nome dell’intero governo, pesa come un macigno su questo possibile percorso finalmente inclusivo delle istituzioni locali. Il ritiro del ricorso, senza la definizione di impegni formali da parte di governo e ArcelorMittal sarebbe un errore. Calenda tuttavia tira dritto cancellando subito dall’agenda l’incontro previsto per il prossimo 22 dicembre. È scandaloso e inaccettabile che la richiesta di un piano ambientale più rispettoso del diritto inalienabile e immediato alla salute sia vissuto dal governo come incompatibile con il tavolo di confronto sulla cessione del gruppo Ilva“.

    Ilva, Usb: il governo ricatta. Scandaloso e inaccettabile
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  9. #19
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    ILVA. RIZZO (PC): «CALENDA E EMILIANO PRENDONO IN GIRO GLI OPERAI»




    «Il teatrino ridicolo che si sta consumando fra Calenda e Emiliano è l’ultimo atto di una gestione malata del caso ILVA» – così Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista (PC), candidato alle prossime elezioni – «Mentre Governo e Regione Puglia si rimpallano accuse e minacce, si permette ad Arcelor e Marcegaglia di fare enormi guadagni sulla pelle degli operai. Prima gli si regala la più grande industria siderurgica di tutta Europa, e poi si accetta supinamente un piano industriale che prevede ben 4000 esuberi su 14.000 dipendenti. I lavoratori e i cittadini di Taranto non possono tollerare oltre. Serve l’immediata nazionalizzazione dell’ILVA e il suo affidamento ai lavoratori, iniziare seriamente le bonifiche e i lavori di copertura del parco minerario».
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    L'Ilva di Taranto? «Chiudiamola qua»
    un presidio in piazza Garibaldi


    La città chiede garanzie. Oggi nuova manifestazione di cittadini e ambientalisti




    TARANTO - «Chiudiamola qua». È il titolo della manifestazione che ha per tema l’Ilva, la contrapposizione tra diritto alla salute e diritto al lavoro e il futuro della città, organizzata dal gruppo dei «Genitori Tarantini», a cui hanno aderito oltre 40 tra associazioni e movimenti. Appuntamento alle ore 10 in piazza Garibaldi. La manifestazione si dividerà in due parti: la prima prevede interventi di tecnici e medici, mentre la seconda parte sarà dedicata a imprenditori locali che hanno trovato la forza di investire sul territorio con attività alternative alle industrie inquinanti, «per dimostrare - spiegano i promotori - che le prerogative dell’intera provincia tarantina sono ben altre rispetto alle industrie che, oltre a produrre insopportabili danni alla salute delle persone e dell’ambiente, ne soffocano lo sviluppo naturale, creando anche percentuali di disoccupazione difficilmente recuperabili allo stato attuale delle cose».

    Ci sarà anche una mostra di foto dei mari di Taranto, a cura di Rossella Baldacconi e Giacinto Ribezzo. Una parte della piazza verrà attrezzata inoltre per accogliere i bambini e impegnarli in attività creative.

    Cittadini e associazioni chiedono al sindaco e al Consiglio comunale, quali «responsabili della condizione di salute della popolazione, di assicurare ai cittadini che nulla hanno da temere dalle emissioni inquinanti dell’Ilva. In caso contrario, pretendiamo che la salute pubblica venga tutelata avvalendosi di tutti i mezzi che la legge mette loro a disposizione, fino all’eventuale ordinanza di arresto degli impianti».

    Di Ilva parla anche il gruppo «Tamburi combattenti», che replica alla nota con cui il segretario provinciale del Pd Giampiero Mancarelli manifestava «dispiacere» per la scelta manifestata da un gruppo di residenti «di non mandare i bambini a scuola durante i giorni di Wind days e di non acquistare nulla dagli esercizi commerciali, in particolare quelli all’aperto, durante quei giorni di forte vento, poiché - precisano - temiamo per la nostra incolumità personale e quella dei nostri figli, in quanto il rischio sanitario è maggiore, specie per le fasce più deboli come bambini ed anziani, a causa dello spolverio delle polveri di minerale e di altro genere, che invadono il quartiere impedendoci di fatto qualsiasi attività». «Leggiamo - aggiungono - che Mancarelli vuol farsi promotore di un incontro tra noi, cittadine e cittadini del quartiere Tamburi, ed Arpa e Asl. La nostra risposta è no perchè non ricopre alcun incarico istituzionale, quindi non capiamo l’utilità della sua presenza. Nè comprendiamo per quale motivo il Partito democratico debba essere il promotore di questo incontro, poiché se ad oggi si è arrivati a tanto, gran parte della colpa è proprio del Partito democratico, che con i suoi decreti salva-Ilva, non ha fatto altro che condonare e prorogare in nome di un “ambientalizzazione” impossibile, molte delle prescrizioni che erano presenti nell’Aia, mettendo in pericolo la popolazione ed i lavoratori tutti, invece di pensare ad un serio piano di riconversione economica ed ecologica dell’intero territorio». Un partito che «negli ultimi 5 anni - rincarano la dose - ha governato in Comune, in Regione e in Parlamento, avrebbe avuto tutti gli strumenti necessari per poterlo fare, avrebbe potuto adoperarsi per adempiere alle nostre richieste, ed invece nulla è stato fatto. Rifiutiamo qualsiasi ipotesi di strumentalizzazione, ma vi invitiamo comunque a cambiare rotta, se vi è ancora rimasto un briciolo di dignità e coscienza».

    Arpa ed Asl, concludono, avrebbero «dovuto già autonomamente o di concerto con gli enti preposti, informare la popolazione costantemente, ma qualora volessero avere un confronto con i residenti del quartiere e dell’intera città (perchè il problema è di tutti non solo il nostro), noi siamo a completa disposizione». [giacomo rizzo]

    L'Ilva di Taranto? «Chiudiamola qua» un presidio in piazza Garibaldi - La Gazzetta del Mezzogiorno
    Non sopporto più la logica pacifista, del tuo piangerti addosso con aria vittimista. Mi chiami compagno: per me sei un nemico!

 

 
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