https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_...blica_Italiana

Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato – monarchia o repubblica – dare al Paese[1]. Il referendum fu indetto a seconda guerra mondiale terminata, qualche anno dopo la caduta del fascismo, regime dittatoriale che fu sostenuto dalla famiglia reale italiana per circa vent'anni[1].

Dopo 85 anni di regno, con 12 717 923 voti contro 10 719 284, l'Italia diventò una repubblica e il re d'Italia Umberto II di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, manifestatisi già con fatti di sangue in varie città italiane, si potessero estendere in tutta la penisola italiana, il 13 giugno decise lasciare l'Italia e andare in esilio in Portogallo[2] . Dal 1° gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, fu proibito, ai discendenti maschi di Umberto II di Savoia, l'ingresso in Italia: tale disposizione fu abrogata nel 2002[3].

Questo referendum istituzionale fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia[1]. Il risultato della consultazione popolare venne ratificato ufficialmente il 18 giugno 1946, quando la Corte di Cassazione dichiarò la nascita della Repubblica Italiana[1].


Il Vittoriano, conosciuto anche come "Altare della Patria"
Il 2 giugno si celebra la nascita della nazione moderna in maniera simile al 14 luglio francese (anniversario della presa della Bastiglia) e al 4 luglio statunitense (anniversario della dichiarazione d'indipendenza dalla Gran Bretagna). Il 17 marzo si festeggia invece l'unità d'Italia e la nascita dello Stato italiano in onore del 17 marzo 1861, data di proclamazione del Regno d'Italia[4]. Prima della nascita della Repubblica, la giornata celebrativa nazionale del Regno d'Italia era la festa dello Statuto Albertino, che si teneva la prima domenica di giugno[5].

La prima celebrazione della festa della Repubblica Italiana avvenne il 2 giugno 1948 in via dei Fori Imperiali a Roma[6][7]. All'epoca il cerimoniale comprese la passata in rassegna delle forze armate in onore della Repubblica da parte del Presidente della Repubblica Italiana; la manifestazione avvenne in piazza Venezia, di fronte all'Altare della Patria[6]. Dopo la deposizione della corona d'alloro al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi, gli stendardi delle forze armate abbandonarono la formazione, percorsero la scalinata del monumento e resero omaggio al presidente con un inchino[6].


Il presidente Giorgio Napolitano mentre passa in rassegna le formazioni schierate per la rivista militare sulla Lancia Flaminia presidenziale (2 giugno 2008)
Nel 1949, con l'ingresso dell'Italia nella NATO, si svolsero dieci celebrazioni in contemporanea in tutto il Paese: nell'occasione, per rimarcare il legame della neonata repubblica al mazzinianesimo, corrente del Risorgimento che faceva capo a Giuseppe Mazzini, fervente repubblicano, fu inaugurato nell'attuale piazzale Ugo La Malfa a Roma, in memoria del patriota genovese, un monumento celebrativo davanti al quale si svolse la manifestazione principale della Festa della Repubblica[6].

Nel 1961 la celebrazione principale della Festa della Repubblica non ebbe luogo a Roma ma a Torino, prima capitale dell'Italia unita. Torino fu capitale d'Italia dal 1861 al 1865, seguita da Firenze (1865-1871) e infine da Roma, che è capitale dal 1871. Nel 1961, infatti, si celebrava anche il centenario dell'Unità d'Italia[6]. Nel 1963 la manifestazione non venne effettuata nella giornata del 2 giugno per le condizioni di salute di papa Giovanni XXIII, ormai morente; le celebrazioni vennero rinviate al 4 novembre, in contemporanea con la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate[6]. Nel 1965, alla celebrazione principale di Roma, parteciparono anche gli stendardi delle unità militari soppresse che presero parte alla prima guerra mondiale; in quell'anno si commemorava infatti anche il 50º anniversario dell'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale (24 maggio 1915: all'evento è dedicata la prima strofa de La canzone del Piave)[6].

A causa della grave crisi economica che attanagliava l'Italia negli anni settanta, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n° 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno con la conseguente soppressione del giorno festivo ad essa collegato[1]. Nel 2001, su impulso dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 2 giugno ha abbandonato lo status di festa mobile tornando ufficialmente ad essere giorno festivo a tutti gli effetti[8] con le celebrazioni della Festa della Repubblica che hanno nuovamente riassunto la sua collocazione tradizionale del 2 giugno[1].