Sondaggi elettorali Index: il Movimento 5 Stelle torna a correre, +4% sul PD
Il Movimento 5 Stelle aumenta il proprio vantaggio sul PD di quasi un punto e mezzo nel giro di 7 giorni. Questo è uno degli aspetti più importanti dell’ultimo dei sondaggi elettorali condotti da Index Research per Piazzapulita.
Secondo l’istituto, il M5S guadagna quasi un punto, salendo al 30.1%. Contestualmente al calo di mezzo punto da parte del PD (ora al 26.1%) il distacco tra i 2 partiti è ora di ben 4 punti a favore dei pentastellati.

Sondaggi elettorali Index: M5S e PD si “muovono”, stabili gli altri partiti

Escludendo le considerevoli oscillazioni dei 2 principali partiti, il resto dello scenario resta sostanzialmente invariato. Stabile resta l’area a sinistra del PD, rappresentata da Sinistra Italiana (2.2%, un decimo in meno rispetto ad una settimana fa) e Articolo Uno Democratici e Progressisti (3.6%, cioè +0.1% rispetto alla precedente rilevazione).

Nessuna variazione di rilievo nemmeno considerando complessivamente il trio di centrodestra, formato da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. A cambiare notevolmente è però il distacco tra i due principali partiti dell’area. Con Forza Italia che cede 3 decimi e il partito di Salvini che ne guadagna 2. Con la formazione di Berlusconi che resta sì il partito di maggioranza relativa del centrodestra, ma con soli 3 decimi di vantaggio sul Carroccio. Stabile invece Fratelli d’Italia, poco sotto il 5%.

Sondaggi elettorali Index: la distribuzione dei seggi in base al sistema tedesco

Ed è proprio il partito della Meloni, insieme all’area a sinistra del PD e ai centristi di Alternativa Popolare (2%), a rappresentare il nucleo di grandi esclusi dalla ripartizione dei seggi alla Camera, in caso di adozione del cosiddetto sistema tedesco.
Stando alla rilevazione condotta da Index, infatti, sarebbero solo 4 i partiti ammessi a Montecitorio. Con il M5S a precedere tutti con 231 seggi, ovvero 31 in più del PD. Il quale, a sua volta, doppierebbe Forza Italia, che ne conquisterebbe 101, cioé 3 in più della Lega Nord.

Un tale scenario renderebbe impossibile la creazione di una maggioranza di governo politicamente omogenea. E così l’unica opzione politicamente percorribile diventerebbe l’asse “sovranista” tra M5S e Lega Nord. In grado di ottenere 329 seggi, ovvero 13 in più della maggioranza assoluta alla Camera. Si fermerebbe a 301 invece il “Nazareno 2.0”, cioè l’alleanza tra PD e Forza Italia. Ma con FDI sul filo del 5% lo scenario potrebbe essere ulteriormente frammentato.

Tuttavia, al di là delle eventuali accelerazioni sulla legge elettorale, gli italiani non sembrano avere fretta di ritornare alle urne. A preferire il voto in autunno è solo un italiano su 3. La maggioranza assoluta degli intervistati preferisce invece che la legislatura arrivi a scadenza naturale.

Nota informativa – in attesa di diffusione

Scritto da: Emanuele Vena
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