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  1. #11
    Avamposto
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    Predefinito Rif: WEB NOSTRUM: LORO COMBATTONO ANCHE PER LA TUA LIBERTA' D'OPINIONE - SOSTIENILI!

    Cosa fare alla Nirenstein
    26/05/2010 admin2
    Maurizio Blondet

    da EFFEDIEFFE.com Giornale Online del 20 maggio 2010

    Una marea di lettori mi hanno scritto: «Su RAINEWS24 c’è l’intervista alla Nirenstein in cui si etichetta EFFEDIEFFE come sito antisemita».

    L’accenno è al minuto 09.30 in questo video:

    E’ lecito tutto ciò?, mi chiede un lettore. Naturalmente tutto è lecito a lorsignori. Dovrei querelare, ma ho già abbastanza esperienza della giustizia italiota per sapere che si finisce solo a spendere soldi, per anni, e per nulla: la libertà d’espressione non è in cima ai pensieri della magistatura.

    Da mesi la Nirenstein s’è messa alla testa di una vasta operazione israeliana per ridurre al silenzio i siti internet sgraditi. Invita deputati italoidi a pranzo (paga il Mossad?) per sensibilizzarli sul problema «dell’antisemitismo sul web». Convoca riunioni di tutte le commissioni parlamentari possibili (Affari Costituzionali, Interni, Affari Esteri) per arrivare ad una legge – che sarà sicuramente bipartisan – che obblighi la Polizia Postale ad accecare i siti che sono indicati come «antisemiti» dall’Osservatorio sul pregiudizio anti-ebraico, che è un ufficio del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), ossia un ingranaggio nella gran macchina della nota lobby: basta una scorsa al sito.

    Ovviamente sono ben armati e ammanicati, oltrechè istruiti dall’estero: Alessandro Ruben, il «consigliere di camera» di kippà Fini, è dirigente dell’ADL, insomma garantisce il raccordo tra i centri della propaganda ebraica e il servo italiota. Ma servi sono tutti; recentemente hanno stanziato un finanziamento di 350 mila euro per una di queste centrali ebraiche, non importa quale, sono tutte collegate. La campagna è ovviamente appoggiata da Radio Radicale, sempre all’avanguardia nel sostegno del razzismo ebraico, e che non si vergogna di ospitare i deliri d’estrema destra likudnik di madame Mossad. (Sfide del XXI secolo: l’antisemitismo online)

    (si noti la presenza della spia Betulla, modello di etica del giornalismo. Quanto ad Andre Oboler, è l’agente internazionale israeliano incaricato della repressione del web a livello mondiale).

    L’attacco contro la libertà di contro-informazione (1) è potente, determinato, avviene dietro le quinte, ed è insidioso: la Nirenstein punta ad una chiusura dei siti «per via amministrativa», con operazione di Polizia, extragiudiziale, su semplice delazione degli ebrei likudnik (altri ebrei, come Rete Eco – Ebrei contro l’Occupazione, non hanno voce in capitolo). Ciò consente a lorsignori di evitare di definire, in sede giudiziaria, che cosa sia «antisemitismo» (2).

    • E’ «antisemita», dice per esempio lo Stefano Gatti che ha parlato alla Commissione Affari costituzionali, sostenere che la maggior parte degli ebrei non sono veri semiti, ma discendono dai khazari.

    Arthur Koestler

    Ignorante volontario: ai khazari come futuri askenazi ha dedicato un saggio famoso Arthur Koestler, il celebre ebreo sionista, saggista e filosofo di nascita ungherese: il libro, «La tredicesima tribù», è pubblicato da UTET.

    • La Nirenstein vuol censurare come «idee di cospirazione giudaico-americana» le (parole sue) «orride balle come quella che accusa gli americani di essersi autodistrutte le Twin Towers con l’aiuto del Mossad». Ebbene:

    Alan Sabrosky, veterano del corpo dei marines ed ex direttore degli studi presso l’US Army War College, dichiara che «l’11 settembre è stata al 100%, un’operazione del Mossad israeliano». E Sabrosky è ebreo

    • E’ antisemita sostenere che Israele commette crimini contro l’umanità?

    Ma è l’accusa sostenuta e documentata dal giudice ebreo Richard Goldstone, che gode di stima mondiale.

    • E’ antisemita denunciare che Israele compie pulizia etnica?

    Ecco qui il saggio «La pulizia etnica della Palestina», a firma dello storico israeliano Ilan Pappe, Fazi Editore.

    Norman Finkelstein

    • E’ antisemita, dicono, svalutare la Shoa.

    Ma ecco il saggio «L’industria dell’olocausto, lo sfruttamento della sofferenza degli ebrei», pubblicato da Rizzoli e scritto dal docente ebreo Norman Finkelstein, che per questo ha perso la cattedra dell’università (cattolica…) per cui lavorava.

    • E’ antisemita evocare il delitto del sangue?

    Lo conferma Ariel Toaff.

    • E’ antisemita sostenere che Israele è il Quarto Reich aggressivo, super-armato, razzista e fanatico?

    Si può esibire un qualunque articolo di Gilad Atzmon. E così via.

    E’ facile, di fronte a qualunque accusa di «antisemitismo», esibire – in giudizio – decine di autori ebrei e israeliani che confermano, documentano, rincarano le atrocità e la deriva patologica e malvagia dello Stato razziale ebraico (3).

    • E infine: è antisemita denunciare la Nirenstein come agente israeliano infiltrata nelle istituzioni nazionali?

    Ma lo dice lei stessa nel suo sito: il 14 dicembre è stata premiata dalla Knesset per «il costante impegno da parte dell’onorevole Nirenstein anche all’interno delle istituzioni italiane, impegno che in questi giorni ha portato alla realizzazione di due importanti risultati alla Camera dei Deputati: è stata varata un’indagine conoscitiva sull’antisemitismo che verrà condotta congiuntamente dalle Commissioni Affari Esteri e Affari Costituzionali, a partire da gennaio; si è poi tenuta la prima riunione del Gruppo di Collaborazione tra la Camera dei Deputati e la Knesset israeliana, stabilito dal Protocollo di Collaborazione tra le due assemblee legislative, firmato a Roma dai Presidenti Fini e Rivlin il 6 ottobre scorso (…). Queste iniziative rappresentano il culmine istituzionale di tante altre iniziative di un Parlamento che nel corso di questa legislatura non ha mai fatto mancare a Israele la propria solidarietà: il Parlamento italiano è stato il primo a votare una mozione che impegnava il governo al ritiro dalla conferenza di Durban 2; ha svolto una manifestazione in piazza Montecitorio, cui è intervenuto anche il presidente Fini, in solidarietà a Israele nella guerra contro Hamas; ha fondato la sezione italiana della Coalizione Interparlamentare contro l’Antisemitismo (ICCA). Sono anche degne di nota la quantità e la qualità delle iniziative promosse dall’Associazione parlamentare di amicizia Italia Israele, che riunisce oltre 200 tra deputati e senatori (…). L’Associazione organizza per il secondo anno consecutivo il viaggio in Israele per i parlamentari». (Antisemitismo, Nirenstein premiata alla Knesset per suo impegno)

    Per questo la Nirenstein non vuole giustizia, vuole un atto di Polizia. E a questo convince i deputati e i senatori servili, cioè tutti: vuole convincere a lasciare nelle mani del suo gruppo ebraico delle vere «lettres de cachet», mandati di cattura in bianco, il diritto insindacabile di perseguitare e censurare chi vogliono loro, caso per caso. E’ «diritto» talmudico della più bell’acqua, quello quotidianamente già applicato a Gaza e in Cisgiordania.

    Che fare?

    Cercheremo di situare il nostro server all’estero (probabilmente nel più libero Iran). Molti amici, gestori di siti minacciati, si sono coalizzati e stanno preparando un memoriale da inviare ai deputati, per renderli edotti della gravissima lesione del diritto e della libertà di cui stanno per rendersi complici. Appoggiamo il loro sforzo e ci uniamo ad esso.

    Ma, a quelli dei miei lettori che vorranno, domando di fare qualcosa in più, oltre a protestare coi loro deputati. Di usare l’arma assoluta: ossia partecipare ad un ciclo di preghiere perchè Dio converta Fiamma Nirenstein, e le doni la fede cattolica nel Messia Gesù.

    Madre Teresa

    Preghiamo Gesù che la salvi per l’eternità. Ce l’ha ordinato lui: «Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano». Sappiamo che questo genere di miracoli avvengono, se si prega davvero per il bene del nemico ebreo. La Nirenstein non è Saul di Tarso, ma – davvero incomprensibile, la volontà divina – anch’essa è importante per Dio, e la vuole salva. Il nostro aiuto le è necessario: domandiamo per questa grazia, diciamo il Rosario; oppure la novena del «Memorare» (4) per nove giorni consecutivi (Madre Teresa la recitava tutta insieme quando aveva bisogno di grazie rapide, aggiungendo un «Memorare» come ringraziamento); è questa novena, recitata da amici, che convertì a sua insaputa l’ebreo Ratisbonne a Roma nel 1842.

    Ciascuno di noi, vi prego, offra in questi giorni per la conversione della Nirenstein una piccola rinuncia, un sacrificio, il proprio mal di testa o un altro dolore fisico o interiore. Chi coltiva lo spirito del guerriero, può fare di più: offrire la sua vita per la salvezza eterna della Nirenstein. Non è da tutti. Ma magari qualche anziano, senza responsablità familiari, che abbia molto tradito e poco fatto di bello per Dio, e sa che quanto sia magro il suo bilancio di carità con cui si presenterà al Giudice, può voler cogliere quest’occasione: perchè non si verrà giudicati nè per la fede nè per la speranza, ma solo per la carità («avevo fame e mi avete dato da mangiare»).

    La fede accetta guerrieri di ogni età, ed anche malati; nessuno è invalido per l’azione dell’amore supremo. E’ questo lo spirito della devotio romana – quando il console, bendato come un animale da sacrificio, cercava la morte nella battaglia per ottenere infallibilmente la vittoria a Roma – portato nella fede cristiana: «Il regno dei cieli patisce violenza, e i violenti se ne impadroniscono».

    Ci fu un conte, De Lafferronnays, uno di quelli che recitarono la novena per Ratisbonne, che offrì la sua vita; e il convertito attribuì sempre la sua conversione al fatto che il conte era morto d’improvviso pochi giorni prima.

    Anche la nostra fede ha i suoi kamikaze, che solo Dio conosce, e che splenderanno armati di gloria nella vera Gerusalemme. Non si perde nulla, e si guadagna tutto in atto di sprezzo davanti alla morte, confidando in Gesù. Perchè «non c’è amore più grande che dare la propria vita per gli amici».

    Ma anche senza arrivare a tanto, lettori, proviamo: chiediamo la grazia per la Nirenstein (5). So che è difficile, ma dice Madre Teresa, «amate fino a farvi male. Se non fa male, che amore è?».

    Qualunque sarà la volontà di Dio per lei che ci odia, avremo almeno «accumulato carboni ardenti sulla sua testa» (fuochi della carità e dell’amore, commenta Cornelio a Lapide). E in ogni caso, nutrire pensieri di bene per il nemico, inviargli benedizioni, chiedere grazia per lui, rasserenerà la nostra mente nella battaglia, come dice il Bhagavad Gita.

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    Fonte: EFFEDIEFFE.com Giornale Online

    Note

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    1) L’interesse pubblico alla contro-informazione è essenziale nel presente momento storico, dove i grandi media sono asserviti ai poteri forti. Censurare l’informazione sul web non significa solo sopprimere le notizie sgradite ad Israele. Senza il web, non avremmo saputo che l’influenza suina, dichiarata «pandemia» dall’ufficialissimo e autorevolissimo OMS, era una immane truffa concertata dalle multinazionali farmaceutiche allo scopo di vendere agli Stati vaccini inutili per centinaia di milioni. Senza il web, non avremmo mai saputo che gli «scienziati» aderenti alla tesi del riscaldamento globale per opera dell’uomo falsificavano i dati delle temperature. Senza il web, non sapremmo nulla degli effetti dannosi degli OGM. Sono solo alcuni esempi. Senza l’informazione alternativa in rete, il dominio del pensiero unico sarebbe totale e incontrastato.

    2) Come scrive il filosofo del diritto Antonio Caracciolo, «È impresa vana ricavare da(lle dichiarazioni della Nirenstein a Rai24) una nozione di antisemitismo che sia «oggettiva». In sostanza, antisemitismo è soltanto ciò che Nirenstein dice essere tale e attribuisce gratuitamente ai suoi avversari politici. Le fa da sostegno Gatti, ma anche lui non dà nessuna definizione OGGETTIVA. Naturalmente, parliamo di antisemitismo «odierno». Non quello di cui parlano Lazare, Poliakov, Sartre, ecc. Infatti, oggi NON esiste propriamente nessun antisemitismo, ma solo l’uso strumentale che di esso si vuol fare, come nel caso di specie». E Norman Finkelstein: «Ogni volta che Israele si trova a fronteggiare una debacle nelle pubbliche relazioni, i suoi apologeti iniziano a lanciare l’allarme che ‘un nuovo antisemitismo sta per abbattersi su di noi’ ».

    3) Persino Gad Lerner ha firmato, con centinaia di intellettuali ebrei, un «Appello alla ragione degli ebrei d’Europa» allo Stato ebraico, in cui si legge: «Ancora una volta l’esistenza di Israele è in pericolo (sic). Il pericolo non proviene soltanto dalla minaccia di nemici esterni, ma dall’occupazione e dalla continua espansione delle colonie in Cisgiordania e nei quartieri arabi di Gerusalemme Est, un errore morale e politico che alimenta, inoltre, un processo di crescente, intollerabile delegittimazione di Israele in quanto Stato (…). Il futuro di Israele esige di giungere a un accordo di pace con il popolo palestinese sulla base del principio di «due popoli, due Stati». Lo sappiamo tutti, l’urgenza incalza. Presto Israele sarà posta di fronte ad un’alternativa disastrosa : o diventare uno Stato dove gli ebrei saranno minoritari nel loro proprio Paese o mantenere un regime che trasformerebbe Israele in uno Stato paria nella comunità internazionale e in un perenne teatro di guerra civile (…). Allinearsi in modo acritico alla politica del governo israeliano è pericoloso perchè va contro i veri interessi dello Stato d’Israele». Nonostante l’implcita undercurrent razziale sia riaffermata, queste frasi sarebbero antisemite per la cricca radunata dalla Nirenstein. O almeno, è antisemita dare la notizia.

    4) Ecco la preghiera, che è di San Bernardo, in latino e in italiano: «Memorare, o piissima Virgo Maria, non esse auditum a saeculo, quemquam ad tua recurrentem praesidia, tua implorantem auxilia, tua petentem suffragia esse derelictum. Ego tali animatus confidentia ad te, Virgo virginum, Mater, curro; ad te venio; corram te gemens peccator assisto. Noli, Mater Verbi, verba mea despicere, sed audi propitia et exaudi. Amen».

    «Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, o Vergine delle vergini, a te vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen».

    5) Bisogna naturalmente sapere che anche pregare per la Nirenstein sarà considerato un atto ostile antisemita. Secondo il gruppo ebraico Gherush92, «Convertire gli ebrei è un delitto contro l’umanità». Di questo stampo è il «diritto internazionale» che puntano ad imporci.




    2010 May - Web Nostrum

  2. #12
    Avamposto
    Ospite

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    Per una migliore comprensione delle linee guida da seguire
    26/05/2010 admin2
    Per la comune partecipazione a quest’ impresa
    Agostino Sanfratello – 20 maggio 2010

    Il taglio generale dell’iniziativa mi sembra che potrebbe essere trasversale, ossia abbracciare potenzialmente ogni sponda — di centro, di destra, di sinistra — che sia sufficientemente intelligente da capire l’importanza della cosa.

    Se la scelta della trasversalità fosse quella a cui approderete, mi sembra che essa dovrebbe essere enunciata come tale, esplicitamente e pubblicamente.

    Per esempio affermando più o meno: per questa battaglia, non discriminiamo nessuno e non accettiamo che nessuno esiga da noi che discriminiamo qualcuno: né di destra, né di centro, né di sinistra, né di estrema destra, né di estremo centro, né di estrema sinistra.

    Questa infatti non è una incoerente e improponibile “unione” tra dottrine, opzioni politiche tra loro contraddittorie.

    Così come non è e non deve essere un artificio tattico per la protezione dell’una o dell’altra opzione politica a danno di altre.

    E’ invece una trincea comune di difesa e di contrattacco per proteggere la possibilità — contro il Nuovo Ordine Totalitario Mondiale in accelerata gestazione — di esprimere ogni e qualsiasi opzione politica, purché essa intenda, con lealtà e rettitudine, perseguire secondo giustizia le proprie diverse concezioni sociali e politiche nella prospettiva del bene comune.

    Tutto questo, con l’affermazione comune e il rispetto comune, evidentemente, dell’originario, oggettivo e fondante principio metapolitico e metagiuridico che riconosce l’unità e l’universalità dello statuto etico e giuridico del genere umano.

    Principio, questo sì, assolutamente discriminante, nel senso che sarebbe inammissibile affermare che una nazione “eletta” possa pretendere a uno statuto etico e giuridico “eccezionale”, che la autorizzi dunque a presumere di non essere vincolata agli stessi princìpi etici e giuridici che vincolano gli altri esseri umani, e di conseguenza la legittimi a compiere ogni crimine contro il resto del genere umano.

    Senza questo ferreo principio di non-discriminazione (e senza le misure elementari che permettano il rispetto dei criteri minimi di concordia interna) comincerebbe subito la farsa interminabile e paralizzante delle richieste universali di escludere Tizio, oppure Caio, oppure Sempronio, oppure questo e quell’altro ecc.

    Come caso particolare di non-discriminazione, non disciminerei realmente nessuno, neppure “Holy War”, nei confronti del quale, se manifestasse l’intenzione di entrare nel comitato (e accettasse dunque il principio sopra enunciato, cosa che “Holy War” non credo dovrebbe avere difficoltà a fare), si potrebbe eventualmente procedere a contatti e discussioni perché vengano eventualmente “aggiustate” e “corrette” certe secondarie espressioni o immagini che potrebbero essere fraudolentemente utilizzate da comuni nemici per nuocere a tutti.

    Fino ad allora (ossia fino a quando non sarà chiarita la posizione che “Holy War” decide mantenere), mi sembra comunque che non si dovrebbe assolutamente mai prendere pubblicamente le distanze neppure da “Holy War”, o da altri non appartenenti al comitato.

    Fino ad allora, a chi intendesse indurci ad aprire il discorso su qualcuno non incluso nel comitato, penso sia bene rifiutare inflessibilmente di aprire il discorso, rispondendo invece inflessibilmente:

    “Il comitato risponde di sé e i suoi membri rispondono di loro stessi. Se intendete sapere qulcosa su non appartenenti al comitato, chiedete a loro, non a noi”.


    Agostino Sanfratello

    agostino.sanfratello@gmail.com

    Link a questa pagina: http://www.webnostrum




    2010 May - Web Nostrum

  3. #13
    Avamposto
    Ospite

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    Fiamma Nirenstein e i Protocolli immaginari
    27/05/2010 admin2
    di Miguel Martinez

    Kelebek a cura di Miguel Martinez

    L’altro giorno, abbiamo parlato qui (Kelebek a cura di Miguel Martinez) delle proposte di censura planetaria avanzate dall’on. Fiamma Nirenstein, affiancata da persone che si auspicano pubblicamente la deportazione in blocco dei nativi palestinesi.

    Su RaiNews hanno trasmesso un filmato-intervista con Fiamma Nirenstein, che avevo visto. Mi era però sfuggito un particolare, che apprendo dal blog Civium Libertas: a un certo punto, nel filmato (minuto 4.04), si vede una pagina web che parla dei Protocolli dei Savi di Sion.

    Peccato che si tratti in realtà di un’accuratissima critica a chi sosteneva l’autenticità dei cosiddetti Protocolli. Una critica spietata, intitolata Per finirla con i “Protocolli dei Savi di Sion”. Un dettaglio, forse, ma indica la superficialità con cui si conducono certe presunte inchieste……….

    ………continua la lettura su Kelebek: Kelebek a cura di Miguel Martinez




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  4. #14
    Avamposto
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    Lettera Aperta A RaiNews24
    30/05/2010 admin2
    NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA
    (ovvero: a proposito della partigianeria sionistra)






    RaiNews24 , sta facendo finta di non conoscere le condizioni di assoluta disperazione della popolazione autoctona arabo-palestinese, prigioniera in casa propria, dal West Bank a Gaza, derubata e vittima di discriminazione etnica sul suo proprio territorio, sostiene le ragioni dell’occupante sionista, che mantiene in stato di assedio da anni la Striscia di Gaza, non permettedo che pochissimi approvigionamenti alla popolazione, i quali sono assolutamente insufficienti a ripristinare la normalità e riparare i danni inflitti durante l’ultima “Operazione Piombo Fuso”, la quale, oltre ad aver procurato circa 1500 morti, ha lasciato la popolazione nelle condizioni di indigenza più assolute, mancando di medicine, carburante per i generatori, cemento per la ricostruzione, depuratori per l’acqua, barche per la pesca, tutto.

    Oltretutto alle frontiere con Gaza, sotto stretto controllo israeliano, le merci e i camion di approvigionamenti sono bloccati e il loro passaggio è impedito e boicottato.

    Ben lo sanno gli operatori delle associazioni umanitarie accreditate. Duarnte “Piombo Fuso”, addirittura e deliberatamente, sono stati bombardati i centri di stoccaggio dell’ONU.

    Cari amici di RaiNews24, se siete giornalisti onesti, volete parlare, oltre che del povero Shalit, unico prigioniero israeliano, militare, contro i circa 10 mila palestinesi detenuti (molti dei quali minori e quasi tutti civili), anche delle disgraziate condizioni degli abitanti palestinesi della Terra Santa, i quali si sono visti scippare la terra e le case da uomini stranieri in arme, e che stanno subendo una ghettizzazione senza precedenti nella storia, con circa 800 chiometri di “muri” di cemento armato alti 8 metri, privati della dignità di esseri umani sulla terra dei loro padri, svenduta all’asta con la complicità anglo-americana nello scorso secolo e tutt’ora senza prospettive di giustizia e futuro per i propri figli???

    Cari amici di RaiNews24, che date spazio nelle vostre rubriche ai difensori dello Stato ebraico che occupa la Palestina, senza però, scorrettamente, permettere un confronto con chi da costoro viene diffamato, volete parlare anche del terreno contaminato dai bombardamenti israeliani dei primi giorni del 2009???

    Volete dire che i bambini a Gaza nascono deformi, a causa degli agenti chimici, tutt’ora sconosciuti, con cui Israele ha disseminato il terreno della Striscia di Gaza???

    Volete dire che anche i sopravvissuti a “Piombo Fuso” sono soggetti alle contaminazioni delle armi sperimentali usate sulla popolazione civile, usata come cavia umana, e che non passa giorno senza che nuove patologie si manifestino mentre i medici locali, già privi di attrezzature mediche e medicine a causa del blocco da parte di Israele, possano contrastarne i mortali e devastanti effetti???

    Secondo voi, le azioni denunciate anche in sede ONU, e da giudici per giunta di tradizioni ebraiche, come Goldstone, definite crimini di guerra e contro l’umanità, non adrebbero catalogate e definite quali atti terroristici in grande stile, mentre lo sarebbero solo gli sgangherati razzi palestinesi (lanciati per giunta da fazioni salafite).

    Secondo voi 1500 morti da una parte e 13 dall’altra, sono la stessa cosa?

    1500 terroristi (di cui circa 500 bambini) e 13 eroi?

    Se potete permettervi di scrivere e pubblicare articoli come questo

    Rainews24.it

    e interviste come quella del 17 maggio, entrambi diffamatori per diversi operatori dell’informazione in rete, nonchè scorretti perchè sbilanciati nell’analisi e giudizio, vedendo il bruscolo ma ignorando la trave, state facendo un pessimo servizio giornalistico.

    State aiutando a criminalizzare ingiustamente chi invece sta offrendo un servizio di informazione libera e non filtrata. Voi vi state prestando ad uno sporco gioco al massacro, ad un’operazione di censura mediatica delle voci del dissenso.

    E questo rapporto di dipendenza, culturale, politica, economica, con personaggi ed istituzioni che fanno gli interessi di potenze straniere, tant’è che molti di essi detengono doppio passaporto, non vi fa onore, nè come giornalisti, nè come persone.

    L’onestà intellettuale, lo sappiamo, è merce rara e preziosa di questi tempi, e non speriamo certo di trovarla facilmente sulle scrivanie delle redazioni , nè di Rai, nè di Mediaset, nè della stampa finanziata dallo Stato con i soldi dei contribuenti.

    Ma almeno, in un guizzo di dignità e corretta deontologia, se proprio dovete fare articoli o interviste che pongano persone, o popoli, sul “banco degli imputati”, oltretutto per motivazioni ideali e di pensiero, legate a differenti conoscenze dei fatti e della cronaca, permettete anche a queste persone di potersi difendere e presentare le loro proprie versioni dei fatti, in un confronto seriamente democratico, non tendenzioso e fazioso.

    La prossima volta che invitate la Nirenstein e Gatti invitate anche noi.

    Aumenterete la vostra percentuale d’ascolto sicuramente, e ne sentirete delle belle. O forse volete fare “informazione” non facendola, o facendola solo parzialmente? Le campane bisogna sempre sentirle tutte e due per riuscire a dare una visione completa delle situazioni e dei problemi. Altrimenti che gusto c’è ad attaccare ch non si può difendere? E come tirare in porta senza il portiere. Giocate facile, vero?

    Ricordate: quello che oggi state facendo a noi, semplici operatori liberi dell’informazione in rete, un giorno lo faranno a voi. Appena avrete il coraggio di dissentire dal Grande Fratello.

    E la prossima volta che vedrete delle persone di buona volontà che fanno una buona azione, sfidando, disarmati, un esercito tra i più armati al mondo, per portare soccorso e beni di prima necessità ad una popolazione allo stremo delle forze, massacrata, assediata, contaminata, violentata nel più profondo, donne, uomini, vecchi, e soprattutto bambini, sostenete la bontà di tale operazione umanitaria, non sparate sulla Croce Rossa anche voi.

    Nel vostro editoriale, di cui al link sopra riportato, dite che la Freedom Flottilla sia una speculazione mediatica. Certo che lo è: è anche una operazione mediatica, per portare tale grave problema di Gaza, sin’ora affrontato solo da gruppi di volontari e ONG, al centro delle problematiche umanitarie da risolvere, nel rispetto dell’identità ed autonomia politico-culturale dei popoli. Oltre ad aiuti materiali, la Flottilla romperà l’isolamento nel quale è stata tenuta questa parte della Palestina, assediata dalle milizie dell’IOF e isolata dai media e politici internazionali, nella quasi totalità.

    Intanto vergognatevi, perchè state infrangendo una delle regole prime del giornalismo, che è quella di offrire informazione di verità ai cittadini, non di convenienza.

    Redazionale di TerraSantaLibera.org

    30 maggio 2010

    ALLEGATO:

    Comunicato dell’Associazione dei Palestinesi in Italia

    in merito alla Freedom Flotilla




    2010 May - Web Nostrum

  5. #15
    Avamposto
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    La Nirenstein usa stereotipi anti-ebraici
    31/05/2010 admin2
    di Maurizio Blondet



    Questa è una lettera aperta e una denuncia a:
    Autorità Giudiziaria
    Ordine dei Giornalisti
    Presidente della repubblica Giorgio Napolitano
    RAI News 24
    Polizia Postale
    ai giornali
    e a qualunque psico-polizia possa interessare
    * * *


    Esimie autorità,

    vi è ben noto che l’onorevole Fiamma Nirenstein, insieme ad altri politici, sta chiedendovi di attivare misure di polizia per chiudere siti web che si macchiano di “antisemitismo, revisionismo e antisionismo”. A questo scopo la onorevole vostra deputata Nirenstein, che presiede la Commissione Affari costituzionali della presidenza del consiglio e la Commissione Esteri e Interni della Camera, ha usato le due suddette commissioni per denunciare tali siti, schedati preventivamente.

    Nonostante che fra i denunciati e schedati e dunque passibili di imminente chiusura amministrativa sia anche il sito da me diretto, io voglio essere tra i primi a rallegrarmi per l’iniziativa della Nirenstein e vostra, dato che sicuramente vi affretterete ad obbedire alle istruzioni ricevute. Anzi, sono a voi per contribuire volonterosamente al nuovo clima di libertà che sta per essere instaurato, denunciando con apposita delazione civica una giornalista ora passata al governo Berlusconi che, in complicità con altri deputati e giornalisti, ha tenuto gravissimi propositi antisemiti.

    Tale personaggio è la onorevole Fiamma Nirenstein.
    Essa, esimie autorità, ha perpetrato il suo crimine in modo pubblico, il 27 gennaio 2010, nel corso dell’audizione intitolata “Indagine conoscitiva sull’antisemitismo” (era collegata all’intervento di Elie Wiesel in parlamento): commentando il fatto che dopo l’operazione israeliana a Gaza nota come “Piombo Fuso” ci sono state manifestazioni di protesta in tutto il mondo, la Nirenstein ha detto: “Si tratta di episodi pesantissimi [le proteste cioè, non la strage di Gaza], che in gran parte riguardano l’esistenza stessa dello Stato di Israele, inteso come ebreo collettivo”.

    Qui sotto il testo, tratto dallo stenografico delle audizioni alla Camera, che vorrete considerare come prova incriminante.

    Camera.it - Lavori - Resoconto stenografico dell'indagine conoscitiva per singola Commissione

    Richiamo la vostra attenzione sulla gravissima espressione: per la on. Nirenstein, lo stato d’Israele è l’Ebreo Collettivo, e ogni accusa ad Israele si ripercuote su questa entità che lei chiama l’Ebreo Collettivo.

    Evocare l’Ebreo Collettivo è evocare una colpa collettiva di tutti gli ebrei del mondo per le malefatte di Israele, una responsabilità per così dire in solido con tutti gli altri ebrei. E’ il massimo crimine antisemita del defunto Terzo Reich, il quale, siccome degli esponenti ebrei americani avevano dichiarato guerra con tutti i mezzi al regime tedesco, invitando tutti gli ebrei del mondo ad osteggiarlo, se la presero con gli ebrei tedeschi, confiscando i loro beni.

    E’ un tipo di atteggiamento che ben a ragione la on. Nirenstein denuncia quando ad assumerlo sono gli altri. Come ha detto recentemente lo scrittore Uri Avneri, la Nirenstein fa’ proprio l’atteggiamento degli ebrei militanti, i quali continuamente infarciscono le loro frasi con l’espressione “Noi ebrei…”, ma appena qualcun altro comincia a dire “Voi ebrei…”, subito lo accusa di antisemitismo: come osi dire “Voi ebrei”? Noi ebrei non siamo un’entità collettiva; ciascuno di noi non è responsabile degli atti che compiono altri ebrei. Siamo individui, ciascuno responsabile per sè, mica un’entità collettiva e solidale.

    Ed hanno perfettamente ragione. L’Ebreo Collettivo, signore autorità, non esiste; esistono ebrei individuali, ciascuno con la sua libertà e volontà personale, che non può nè deve essere chiamata a rispondere delle azioni di altri ebrei. Come noto, è vietato dire per esempio che “gli ebrei uccisero Gesù Cristo”: erano “alcuni” di “quegli” ebrei dell’epoca, mica tutti e sempre gli ebrei di oggi. Perchè, appunto, l’Ebreo Collettivo non esiste, è un flatus vocis, una maligna astrazione intesa a colpevolizzare tutto un popolo. Chi in passato ha evocato lo spettro dell’Ebreo Collettivo ha incitato a pogrom.

    E chi oserà chiamare gli ebrei in genere responsabili delle speculazioni di George Soros, o delle truffe di quel Bernie Madoff, il finanziere che ha derubato anche non pochi ebrei di fama internazionale, fra cui quell’individuo che si fa’ chiamare Elie Wiesel? Sarebbe assurdo. E chi oserà incolpare tutti gli ebrei nel mondo, come entità collettiva e solidale, delle stragi, pulizie etniche e crimini che Israele commette a Gaza, nei Territori, ed ultimamente contro le navi della Pace salpate dalla Turchia? Non noi, rispettate autorità. Benchè bollati come “antisemiti”, mai ci siamo spinti a tanto. Se a volte abbiamo criticato ebrei come l’onorevole Nirenstein, è solo in quanto essi attivamente – e in modo individuale – hanno giustificato, difeso, coperto e approvato le azioni di Israele che cadono sotto le leggi di Norimberga e sono contrarie dlele convenzioni internazionali di guerra e umanitarie.

    E adesso, ecco, scopriamo che è l’on. Nirenstein e i suoi reggicoda antisemiti ad evocare l’Ebreo Collettivo, e ad identificarlo tout court con lo stato sionista. Le proteste e manifestazioni avvenute in Europa e in Medio Oriente contro le atrocità commesse da Israele a Gaza, per lei, mettono in pericolo “ l’esistenza stessa dello Stato di Israele, inteso come ebreo collettivo”.

    Chi critica Israele e ne denuncia i crimini, insomma, colpisce non solo i sionisti attivi, ma l’Ebreo Collettivo. Ossia tutti gli ebrei sparsi sul pianeta, in solido.

    Questa frase è di un antisemitismo rivoltante, signore autorità, e contraria alla realtà: ci sono ebrei che prendono le distanze da Israele e dal suo razzismo, con coraggio, subendo anche persecuzioni e violenze.

    Il fatto che anche loro vengono accusati dalla Nirenstein. Recentemente, vari gruppi di ebrei importanti hanno preso le distanze dall’azione di Israele: in America stanno riunendosi in un gruppo di pressione che si chiama “J Street” (J da Jewish), e in Francia hanno raccolto firme sotto un “appello alla ragione” rivolto al regime israeliano.

    Ebbene: la on. Nirenstein ha inviato a tutti i parlamentari italiani – o almeno a quelli che ritiene guadagnati alla sua causa – nonchè a molti esponenti ebraici nostrani una lettera in cui invita a censurare e contrastare l’appello di quegli altri ebrei. Ecco qui la lettera, passatami da un parlamentare che la Nirenstein crede suo amico, mentre invece è solo da lei terrorizzato.

    Cari Colleghi,
    nei giorni scorsi, un gruppo di intellettuali francesi ha promosso un appello ( JCall – “Appello alla ragione” ), che è sostanzialmente un invito a Israele ad arrendersi.
    L’appello di JCall fa parte della grande ondata di delegittimazione dello Stato d’Israele e della sua politica.
    Noi abbiamo risposto con la forza della vere ragioni, le ragioni di Israele, e vogliamo che il numero e la qualità dei nostri firmatari dimostrino che esiste un grande movimento d’opinione che difende Israele, in Europa e nel mondo. Vi allego due articoli in merito usciti su Il Foglio.

    Questo che segue è il nostro appello “Con Israele, con la ragione” (disponibile anche in inglese e in francese ). Al momento, in poche ore abbiamo raggiunto oltre 500 firme.

    Qualora lo condividessi, puoi sottoscriverlo al link: Sign the Stand for Israel, Stand for Reason Petition e ti prego di darmene comunicazione anche a questo indirizzo email.

    Un caro saluto,

    Fiamma Nirenstein

    * * *

    Con questa lettera, faccio notare, la Nirenstein sostanzialmente accusa gli ebrei dissidenti, che osano esprimere disagio per i crimini israeliani, di delegittimare Israele; dunque, di non rispondere al richiamo dell’Ebreo Collettivo che è Israele secondo lei. E li richiama all’ordine: non osate di chiamarvi fuori, siete come noi collettivamente responsabili, in solido e senza possibilità di distinguo. Perchè non siete individui, ma siete – lo vogliate o no – l’Ebreo Collettivo.

    La Nirenstein vanta che la sua petizione per l’Ebreo Collettivo ha già raccolto “oltre 500 firme”. Ne dà poi solo alcune.

    Ma queste poche le segnalo a voi, esimie autorità repressive, come complici volonterori dell’antisemita Nirenstein. Sono firme interessanti e rivelatrici:

    Fiamma Nirenstein (giornalista e deputato),

    Giuliano Ferrara (direttore de Il Foglio),

    Paolo Mieli (presidente Rcs Libri, ex direttore del Corriere della Sera: il “moderato” e “pensoso”, ha risposto all’appello dell’Ebreo Collettivo),

    Angelo Pezzana (giornalista, informazionecorretta.com e Libero),

    Ugo Volli (semiologo, Università di Torino),

    Shmuel Trigano (professore, Universités à Paris X-Nanterre),

    Giorgio Israel (Università La Sapienza),

    Giulio Meotti (giornalista, Il Foglio),

    Raffaele La Capria (scrittore),

    Evgeny Kissin (pianist),

    Gianni Vernetti (deputato, ex Sottosegretario agli Esteri),

    Susanna Nirenstein (giornalista),

    Peppino Caldarola (giornalista),

    Alain Elkann (scrittore, consigliere Ministero Beni Culturali),

    Carlo Panella (giornalista, Il Foglio),

    Emanuele Ottolenghi (Senior Fellow, Foundation for the Defense of Democracies), Daniele Scalise (giornalista),

    Giancarlo Loquenzi (Direttore, l’Occidentale),

    Edoardo Tabasso (professore, Università di Firenze),

    Leonardo Tirabassi (presidente Circolo dei Liberi Firenze, Fondazione Magna Carta),

    Angelo Moscati (Presidente Benè Berith Giovani Italia),

    Johanna Arbib (World Chairman Board of Trustees Keren Hayesod),

    Giacomo Kahn (Direttore mensile Shalom),

    Magdi Allam (parlamentare europeo),

    Luigi Compagna (senatore),

    David Cassuto (ex vicesindaco di Gerusalemme),

    Riccardo Pacifici (presidente Comunità Ebraica di Roma),

    Anita Friedman (Associazione Appuntamento a Gerusalemme),

    Cecilia Nizza (Consigliere Comunità Ebraica Italiana, Gerusalemme),

    Leone Paserman (presidente della fondazione Museo della Shoah di Roma),

    Massimo Polledri (deputato),

    Enrico Pianetta (deputato, Presidente Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele),

    Alessandro Pagano (deputato),

    Renato Farina (deputato, alle vostre autorità già noto come vostro agente Betulla),

    Marco Zacchera (deputato),

    Gennaro Malgieri (deputato),

    Dore Gold (President, Jerusalem Center for Public Affairs, former Ambassador of Israel to the UN),

    Norman Podhoretz (Writer, Editor-at-Large, Commentary Magazine),

    Michael Ledeen (Freedom Scholar, Foundation for Defense of Democracies, già “persona non grata” in Italia),

    Barbara Ledeen (senior advisor, The Israel Project: moglie di Michael)

    , Phyllis Chesler (Emerita Professor of Psychology and Women’s Studies, City University of New York),

    Nina Rosenwald (Editor-in-Chief, Hudson New York ),

    Harold Rhode (esperto di Medioriente, ex Pentagono)

    Caroline Glick (editorialista, Jerusalem Post),

    Rafael Bardaji (Foreign Policy director, FAES Foundation),

    Raffaele Sassun (Presidente Keren Kayemeth LeIsrael Italia),

    Max Singer (a founder and Senior Fellow, Hudson Institute),

    George and Annabelle Weidenfeld (President, Institute for Strategic Dialogue),

    Anna Borioni, (associazione Appuntamento a Gerusalemme),

    Efraim Inbar (Director, Begin-Sadat Center for Strategic Studies),

    Zvi Mazel (former Ambassador of Israel to Egypt and Sweden),

    George Jochnowitz (Professor emeritus of Linguistics, College of Staten Island)

    So, signore autorità, che per aver elencato questi nomi la Nirenstein mi attaccherà, parlerà di “schedatura”, aggressione e minaccia.

    L’ha già fatto pochi giorni fa, quando abbiamo dato notizia della riunione da lei convocata alla Commissione parlamentare che presiede, riferendo anche i nomi dei partecipanti sostenitori, del resto divulgati dalla Nirenstein stessa: anche allora ha convocato una conferenza stampa per denunciare che l’aver riferito “con nome e cognome” i partecipanti alla sua riunione semi-segreta intesa a far chiudere i siti come il nostro, configurava per sè “una gravissima minaccia”, una inaudita schedatura.

    Lo so e so che pagherò un prezzo per questa mia rispettosa denuncia. Ma ogni sacrificio è nulla, quando c’è da lottare contro l’antisemitismo.

    Ed io, signori, denuncio Fiamma Nirenstein per antisemitismo; per aver incitato al pogrom evocando la falsa immagine dell’inesistente Ebreo collettivo; per aver operato contro ebrei firmatari dell’Appello alla Ragione – da lei considerato disertori dall’Ebreo Collettivo - con metodi più che discutibili, dietro le quinte. Vi chiedo dunque di espellere la Nirenstein dall’Ordine dei Giornalisti (com’è stato già fatto per l’agente Betulla), e di dare disposizioni perchè alla Nirenstein sia vietato di scrivere sul Giornale, e di teneresu Radio Radicale, i suoi sproloqui antisemiti a nome dell’Ebreo Collettivo. Come ha detto il deputato PD Paolo Corsini nella seduta convocata dalla Nirnstein, bisogna farla finita col “presunto problema del rispetto della libertà di pensiero” che “è in realtà licenza”. Giustissimo.

    Voi, esimie autorità di repressione della cosiddetta libertà di pensiero, avrete magari un’esitazione a perseguire la Nirenstein e tutti i suoi complici sopra elencati come antisemiti. Ma vi sia di confroto nella vostra azione repressiva ciò che ha detto nella suddetta audizione parlamentare uno degli esperti auditi, Stefano Gatti: è il responsabile dell’Osservatorio dell’Antisemitismo per conto del CDEC, Centro di documentazione ebrauca contemporanea. Data la fonte, le sue parole dovranno essere considerate da voi come un indirizzo giuridico per la stesura delle nuove norme, che vi affrettate a varare, di repressione dell’antisemitismo su Internet. Gatti delinea le nuove direttive a cui atterrete, le sue parole sono “ius condendum”, il diritto del domani.

    Ebbene: Stefano Gatti ha dichiarato che è antisemita anche il sito Infopal, che si dedica esclusivamente a riportare notizie su ciò che avviene in Palestina. Egli riconosce che in quel sito “non c’è un utilizzo di stereotipi anti-ebraici classici, ma attraverso la demonizzazione dello stato ebraico, si trasforma Israele in una sorta di ebreo delle nazioni”.

    Ebbene: la Nirenstein e la sua evocazione dell’Ebreo Collettivo ricadono proprio nel caso previsto da Gatti: trasformano Israele in un Ebreo delle Nazioni. Se decidete di chiudere Infopal, che non usa steretotipi antisemiti, a maggior ragione dovete chiudere con decreto di polizia il sito della Nirensttein, che li usa e ne abusa.

    Nè vale, esimie autorità, l’obiezione che l’on. Nirenstein e i partecipanti alle sue audizioni e firmatari dei suoi contro-appelli anti-ebraici non sono antisemiti per il semplice fatto che molti di loro sono ebrei, e che la loro intenzione non è di danneggiare Israele nè di mettere in cattiva luce l’ebraismo, ma se mai – al contrario – di difendere e giustificare l’uno e l’altro.

    Dovete infatti essere stati edotti che, nel neo-diritto in stato nascente che la Commissione Nirenstein sta cercando con tanta buona volontà di introdurre nel diritto italiano, la “mancanza di intenzioni” cattive non è una attenuante. Non lo diciamo noi. Lo dice un rapporto molto ufficiale dell’”Osservatorio di Politica Internazionale” del ministero Affari Esteri, intitolato “Nuove forme di antisemitismo e mezzi di contrasto. Esso recita testualmente:

    “Le nuove forme di antisemitismo, infatti, spesso non sono antisemite nel loro intento bensì nei loro effetti. Si pensi ad esempio alla negazione del diritto dello Stato di Israele all’autodeterminazione: l’intento in sé non è antisemita, ma gli effetti lo sono senz’altro, se si pensa alle tensioni in Medio Oriente.”

    Lo studio – e dunque la frase riportata – è firmato da un “dott. Andrea Spagnolo”, che risulta essere un superlaureato in diritto internazionale all’Università di Milano e ollaboratore dell’ISPI. E’ dunque un grande giurista che vi parla, un dipendente del vostro Satto, e vi incita ad avanzare nel nuovo diritto nascente: in questo diritto, ritroverà il suo posto il “crimine oggettivo”, già trionfante nell’URSS staliniano. Allora, i tribunali speciali condannavano uno qualunque non per una colpa commessa, ma per il solo fatto che – per ceto e istruzione – risultava un borghese, ossia un nemico del proletariato. Non a caso questi tribunali si autodefinivano “troike amministrative”: i suoi tre membri, poliziotti e commissari politici, sottolineavano così il fatto che non erano nè volevano essere organi giudiziari (altrimenti avrebbero dovuto affrontare la seccatura di ascoltare un avvocato difensore) ma organi amministrativi: non cercavano il dolo o l’intenzione cattiva e attiva. A loro bastava l’anagrafe: sei laureato? Professionista? Abiti in un quartiere signorile? Allora sei un borghese. Al Gulag.

    L’esimio giurista internazionale Spagnolo reintroduce la stessa innovazione giuridica: uno può non avere intenzione di essere antisemita, ma tuttavia esserlo, “oggettivamente”, perchè le sue parole e le informazioni che dà possono avere ipoteticamente effetti “antisemiti”, e specificamente delegittimaree Israele. Qui, è superato anche l’inesistente problema di “fare il processo alle intenzioni”, tanto perseguito dai tribunali speciali delle migliori dittature, con ovvie difficoltà. Qui, non c’è nemmeno bisogno di provare “intenzioni” antisemite; basta guardare agli “effetti” di informazioni che, ancorchè veridiche, possono in qualunque modo peggiorare l’immagine di Israele.

    L’on. Fiamma Nirenstein danneggia certamente (anche se inconsciamente) lo stato ebraico con le sue asserzioni e fantasia circa l’Ebreo Collettivo, e mette in pericolo tutti gli ebrei. Perciò agite, signori, senza esitare. Afferrate con buona coscienza il martello del diritto che già Felix Dzerniski, il fondatore della CEKA bolscevica, vibrà sulle teste di milioni di nemici non-intenzionali del proletariato (la cosa non dovrebbe spiacere a sua eccellenza Napolitano): censurate il blog della Nirenstein, pericolo pubblico antisemita.

    Maurizio Blondet

    31 maggio 2010

    Note

    1) Ecco il testo della contro-petizione anti-ebraica che la nominata Nirenstein invita a firmare: “CON ISRAELE, CON LA RAGIONE”
    L’aggressione a Israele dei firmatari del documento Jcall è ispirata da una visione miope della storia del conflitto arabo-israeliano, da una mancanza di percezione chiara del pericolo che Israele corre oggi di fronte a un grande attacco fisico e morale. E’ addirittura incredibile che personaggi intelligenti e colti come Alain Finkelkraut e Bernard-Henri Levy, invece di occuparsi dell’Iran che ben presto terrà tutto il mondo nel raggio della minaccia della sua bomba atomica, bamboleggino con l’idea che Benjamin Netanyahu sia il vero ostacolo alla pace, che l’impedimento essenziale per giungere a una risoluzione del conflitto sia un ipotetico, riprovevole atteggiamento israeliano. Sembra che gli intellettuali firmatari ignorino la realtà e inoltre che se ne infischino del contributo che il loro documento darà e sta già dando al movimento di delegittimazione senza precedenti che minaccia concretamente la vita di Israele. Voler spingere Israele a concessioni territoriali senza contraccambio significa semplicemente consegnarsi nelle mani del nemico senza nessuna garanzia: lo sgombero di Gaza, compiuto senza trattativa, ha portato risultati disastrosi, il territorio lasciato dagli abitanti di Gush Katif è diventato un’unica rampa di lancio per missili e terroristi; la trattativa di Ehud Barak, intesa a cedere a Arafat praticamente tutto quello che chiedeva, portò semplicemente all’orrore della seconda Intifada, con i suoi duemila morti uccisi da attentati suicidi. Lo sgombero della fascia meridionale del Libano nel 2000 ha rafforzato gli Hezbollah, li ha riempiti di missili, ha condotto alla guerra del 2006. Alain Finkelkraut, Bernard-Henri Levy e i loro amici sostengono di preoccuparsi per il futuro e la sicurezza d’Israele, ma di fatto ignorano l’elemento basilare che ha impedito ai processi di pace di andare in porto, ovvero il rifiuto arabo e palestinese di riconoscere l’esistenza stessa dello Stato d’Israele come dato permanente nell’area. Basterebbe che ogni mattina leggessero la stampa palestinese e araba e se ne renderebbero conto. Nessuna concessione territoriale di quelle che gli intellettuali francesi sembrano desiderare con tanta energia può garantire la pace, ma solo una rivoluzione culturale nel mondo arabo. E nessuno la chiede, nemmeno Obama che invece preme solo su Israele. E’ divenuta la moda di questo tempo. L’attacco a Netanyahu che si legge nell’appello di Jcall è volto a destrutturare la sua coalizione di destra. Ma la realtà è che non è mai contato nulla che un governo israeliano fosse di destra o di sinistra: i Palestinesi hanno sempre comunque rifiutato ogni proposta di pace. Ma che Israele diventi ancora più piccolo non servirà a niente finché Abu Mazen non rinuncerà a intitolare le piazze al nome dell’arciterrorista Yehiya Ayash, finché il mondo palestinese non smetterà di distribuire caramelle quando viene ucciso un ragazzo ebreo in qualche ristorante, finché non accetterà la richiesta davvero minimalista di Netanyahu di riconoscere che lo Stato di Israele è lo Stato del popolo ebraico. Sembrano ignorare questo dato evidente anche gli intellettuali israeliani che hanno firmato un documento addirittura contro il premio Nobel Elie Wiesel che ha scritto una nobilissima lettera in sostegno di Gerusalemme come patria morale e storica del popolo ebraico. E’ una triste epidemia perbenista, con la quale probabilmente si pensa di fornire un po’ d’ossigeno ai movimenti pacifisti che in questi anni non ha saputo altro che fallire ripetutamente sullo scoglio della cultura dell’odio islamista e contribuire alla diffamazione di Israele. Ma non si arriverà a nessun processo di pace (e le generose offerte di Olmert rifiutate da Abu Mazen ne fanno fede) finché una larga parte del mondo non smetterà di sperare che la distruzione di Israele sia dietro l’angolo, sulla scia della nuova eccitazione islamista dell’Iran e dei suoi amici Siria, Hezbollah, Hamas tutti sempre più armati di armi letali, e non solamente di vane parole, come i firmatari dell’”appello alla ragione”. Ma anche le parole possono uccidere e distruggere. Non ci sfugge, di fronte a una così evidente ignoranza della politica della mano tesa di Netanyahu con il discorso di Bar Ilan e il congelamento di dieci mesi degli insediamenti, lo sblocco di molti check point e la promozione di importanti misure per agevolare l’economia palestinese, che sia presente nel “documento Finkelkraut” un traino obamista, un perbenismo da salotto buono cui spesso gli intellettuali non sanno dire no. Esso mette i nemici di Israele, e sono più di sempre e più agguerriti, nella condizione di delegittimare e attaccare lo Stato ebraico, dicendo: “Anche molti ebrei sono dalla nostra parte”. Se questo era lo scopo dei firmatari, lo hanno raggiunto.

    CLICCA A QUESTO LINK: Sign the Stand for Israel, Stand for Reason Petition



    2010 May - Web Nostrum

  6. #16
    Avamposto
    Ospite

    Predefinito Rif: WEB NOSTRUM: LORO COMBATTONO ANCHE PER LA TUA LIBERTA' D'OPINIONE - SOSTIENILI!

    Erdogan: Israele Stato Terrorista.
    Noi aggiungiamo: Stato Canaglia
    di FFP – 1 giugno 2010



    Non c’è nulla che possa giustificare tale barbarie

    Fiamma Nirenstein e soci cercano di coprire e mascherare tali mostruosità, abusando delle cariche che ricoprono, intimorendo e diffamando, confondendo i termini e i fatti reali.

    Criticare Israele, secondo costoro, è una colpa grave, tale da richiedere la chiusura dei nostri siti: se però Israele ammazza civili con bombe ed atti di pirateria va tutto bene.

    Ve lo ricordate durante “Gaza-Piombo Fuso”, mentre ancora le bombe israeliane facevano morti e distruzione tra la popolazione civile palestinese? I nostri parassiti di Stato sfilavano a Roma sventolando le bandiere dello Stato Pirata & Canaglia sionista. I servi di Sion bipartisan.

    Chiediamo noi la chiusura del blog italiano di Fiamma Nirenstein.

    Se lo vada ad aprire nella sua amata Tel Aviv. E ci resti.

    E Berlusconi la faccia finita con le sue sceneggiate da cabarettista, chiedendo un giorno sì e l’altro pure l’ingresso di Israele nella UE, timoroso di fare la fine di Bettino Craxi ad Hammamet…

    Israele non è una democrazia, è uno Stato totalitario e razzista, lontano anni luce dalla cultura tollerante dei popoli europei.

    E visto che ci stai leggendo, ti diciamo chiaramente che criticare e denunciare le aberrazioni politiche, culturali, ideologiche, che sono alla base dello Stato ebraico, cara Fiammetta, non è fare antisemitismo, ma è fare applicazione di buon senso, capire dove sta la ragione e dove il torto.

    16 morti tra volontari umanitari è pluri-omicidio aggravato.

    Non erano in guerra, stavano portando aiuto a persone disagiate.

    Appena cambieranno le leggi elettorali, perchè cambieranno, il popolo lo vuole, tu tornerai a scrivere sul tuo blog per quattro nullafacenti. A Tel Aviv.

    * * *

    Le nubi della sciagura si addensano su Israele e di riflesso su tutte le persone complici, direttamente o indirettamente, della sfacciata arroganza israeliana.

    Ci vengono in mente personaggi come la Nirenstein, Pacifici, Gatti, Pagliara, solo per citare i più in vista, ma potremmo aggiungere parecchi altri a seguire, le cui bugie dalle gambe corte si sono mostrate nel loro evidente stridore con la verità.

    Perchè a chi non fosse risultato chiaro, dopo decenni di angherie ai danni della popolazione di Terra Santa, dopo i recenti massacri in Libano del 2006 e di Gaza del 2008/2009 (foto1 – foto2 – foto3) questa tragedia ha aperto sicuramente nuove crepe nella linea di difesa, oramai indifendibile, della politica coloniale sionista in terra di Palestina.

    Oltre alle dichiarazioni, dall’imbarazzato allo sdegnato, di tutte le agenzie di stampa, di tutte le ambasciate, in testa ovviamente quella Turca e Greca coinvolte direttamente nei fatti, non si può non valutare quelle più classiche e propinate su tutti i canali. Da quelle della Nirenstein sul suo illeggibile blog, a quelle di Pagliara, onnipresente ovviamente per presentare la linea difensiva di Tel Aviv.

    Gli eroici soldati di Tsahal, calatisi al buio da rumorosissimi e frastornanti elicotteri da combattimento, armati di tutto punto con infrarossi e armi automatiche, in indiscutibili acque internazionali a 80 chilometri da Gaza, col supporto della flotta della Marina da Guerra israeliana, anch’essa attrezzata con artiglieria pesante, sarebbero stati accolti sul ponte della prima nave non con un lancio di fiori e cioccolatini, ma a bastonate. Che incivili questi pacifisti, a non volersi fare invadere sulle proprie navi in territorio internazionalmente neutro e protetto. Addirittura hanno osato, contro una Marina da guerra attrezzatissima e incursori addestrati, opporre resistenza alla bushido, bastoni e mazze. Veramente indisciplinati.

    Pagliara a Porta a Porta sottolineava “mazze ferrate”, per dare un’immagine di maggior pericolosità a questa resistenza primitiva, offerta da chi non era ovviamente attrezzato da “terrorista” e con armi da fuoco, ma che, come chiunque avrebbe fatto vedendo violato il proprio territorio, aveva brandito qualsiasi attrezzo utile alla difesa ed aveva reagito spontaneamente ad un soppruso.

    Questo invece, secondo Nirenstein, Pagliara e cantanti al seguito, sarebbe la causa che ha provocato la giusta reazione da parte israeliana.

    Capito?!? Vi entrano sulla barca, in acque internazionali, nel cuore della notte, armati di tutto punto, evidentemente non con intenzioni pacifiche, e voi siccome portate avanti sistemi di battaglia politica e sociale pacifica e non-violenta, cioè senza propugnare la lotta armata come soluzione dei problemi sociali, non dovreste reagire e difendervi per ricacciare a mare gli intrusi e i pirati. Dovreste restare lì come dei salami e farvi incaprettare.

    Perchè quello che ha commesso il governo di Tel Aviv, cari signori, è un atto di pirateria bella e buona, messa in atto violando platealmente il Diritto Internazionale.

    Solo i pirati si possono permetter tali azioni delinquenziali.

    E solo lo Stato Canaglia d’Israele poteva, fregadosene di tutto e di tutti, massacrare circa 16 civili che stavano portando beni di prima necessità e di sollievo ad una popolazione disperata e terrorizzata.

    Sempre i soliti giornalisti e parlamentari italiani, preoccupati di difendere l’immagine di Israele anche in un momento in cui è indifendibile, si affrettano a ricordare che a Gaza è sotto il controllo di Hamas, che applica una ferrea legge islamica e lancia i razzi qassam su Sderot e Asklelon (entrambe sorte, lo ricordiamo per i neofiti, sulle macerie delle case arabe dei villaggi preesistenti l’occupazione ebraico-sionista).

    A prescinedere che Hamas è l’espressione del volere popolare uscito dalle urne palestinesi, con tanto di osservatori internazionali, ma che rapporto ci sarebbe con i volontari dei soccorsi umanitari ammazzati a colpi di mitra, a 80 chilometri al largo dalla costa di Gaza? Essi non stavano portando armi ed i carichi erano stati controllati a Cipro, in Turchia e in Grecia più volte dalle autorità, tra le quali, potete stare certi, agenti del Mossad erano sicuramente presenti.


    Quale pericolo potevano quindi rappresentare tali materiali di ricostruzione, medicine, attrezzature mediche e giocattoli, libri e cibo, prefabbricati e sedie a rotelle? Non erano certamente una minaccia per Israele.

    Ed in base a quale Diritto Internazionale Israele stabilisce che le proprie acque internazionali si estendono a dismisura per decine e decine di miglia marine oltre ogni limite inimmaginabile?

    La risposta che ci siamo dati è che ad Israele quello che premeva era soprattutto lanciare un messaggio chiaro a tutto il mondo: qui in Medio Oriente comandiamo noi e decidiamo noi cosa deve o non deve passare in territorio palestinese. Punto.

    Comandiamo noi e facciamo quello che vogliamo noi, alla faccia di qualsiasi convenzione, diritto internazionale, diplomazia, regola, sanzione, minaccia.

    Sono esattamente la stessa direttiva e lo stesso messaggio che si sono voluti far trasparire con l’altra azione plateale, filmata da decine di videocamere interne ed esterne: quella dell’assassinio mirato del dirigente di Hamas in Dubai, portato a termine da ben 29 agenti del Mossad (di cui un solo vero killer e 28 spalle e assistenti, cuochi kosher, istruttori di tennis, ecc.).

    Israele e i suoi servizi sapevano delle telecamere in Dubai, perchè è assolutamente impensabile che chiunque organizzi un’azione del genere, pianificata sin nei minimi particolari, non prenda in considerazione le telecamere.

    Le telecamere erano parte del gioco, perchè l’obiettivo reale non era tanto l’uomo di Hamas, quanto il messaggio globale e l’immagine di superiorità e onnipotenza israeliane che si voleva far passare.

    Nell’eccidio della notte a cavallo tra il 30 ed il 31 maggio, che si è consumato nelle acque internazionali di fronte Gaza, è successa la stessa identica cosa.

    Israele sapeva benissimo che a bordo c’erano cameramen e fotoreporter attrezzati di computers, satellitari, cineprese e macchine fotografiche in grado di inviare in tempo reale le immagini degli avvenimenti. Ed infatti molti di noi hanno passato la notte svegli appiccicati di fronte ai propri computer per vedere le immagini dal vivo riportate dalla televisioni turche.

    In tutto ciò, a differenza di quanto ci si vorrebbere far credere, c’è un doppio, triplo intento. Quello di spaventare e inibire qualsiasi futura iniziativa del genere. Quello di dimostrare al mondo ed ai propri nemici, come avvenuto in Dubai, che Israle è onnipotente ed indifferente alle pressioni internazionali. Quello, ancora, di far capire meglio ai palestinesi, di Gaza e del West Bank, che la Terra Santa di Palestina, ed il Mare Santo prospicente, sono ora di proprietà dello Stato coloniale giudaico e che loro, gli arabi, possono solo fare una cosa: morire e lasciare libero il campo.

    Questa, cari signori, se non l’avete ancora capito, si chiama pulizia etnica.

    Ci pratica la pulizia etnica è un criminale.

    Se a praticare la pulizia etnica è uno Stato intero, esso è uno Stato terrorista.

    Se tali pratiche, di pulizia etnica e terrorismo, sono compiute ai danni di una intera etnia, usando per giunta armi non convenzionali, molte delle quali a livello sperimentale sulla popolazione civile (come a Gaza, dove dopo “Piombo Fuso” 2008/2009 le nascite di bambini deformi e le patologie inspiegabili si sono moltiplicate enormemente), siamo di fronte ad uno Stato Canaglia.

    Altro che “unica democrazia del Medioriente”: Israele è un pericolo per la comunità internazionale, che va fermato e isolato al più presto, negando coperture, alleanze commerciali ed economiche, politiche, culturali e militari.

    Embargo. Blocco totale delle merci e congelamento delle relazioni internazionbali, sino a che non venga cambiato l’esecutivo israeliano e rimosse le barriere coercitive per i nativi palestinesi, prigionieri in casa propria.

    In effetti molti paesi, anche europei, si sono lamentati ed hanno denunciato come inaccettabile il comportamento israeliano, ed anche a Bruxelles ci sono state denunce ufficiali in tal senso.

    Allora si comincia a capire il senso delle dichiarazioni fatte tempo fa da esperti militari israeliani, i quali ammettevano serficamente che oltre metà delle testate atomiche israeliane sono puntate non su paesi arabi, ma sulle capitali europee.

    Gli strateghi politici e militari israeliani, i migliori, dicono, ad organizzare servizi e addestrare reparti speciali nel mondo, ben sapevano, sin dall’inizio (perchè tali concetti sono alla base del sionismo coloniale), quale sarebbe stata la reazione delle Nazioni e dei popoli di fronte all’esclusivismo razziale dello Stato ebraico e alla strafottenza palese nell’applicazione della pulizia etnica in Palestina.

    Sapevano che anche coloro i quali avessero dimostrato disponibilità e aperture nei confronti di Israele, assistendo a evidenti violazioini etiche, a violenze gratuite ed alla protesta popolare, per conservare le poltrone avrebbero voltato loro le spalle.

    Ed in parte è quello che sta cominciando a succedere, con dimostrazioni di piazza popolari e proteste ufficiali nelle sedi istituzionali delle singole Nazioni, della Comunità Europea e dell’ONU.

    Israele è sempre più isolata. E anche col “poliziotto buono”, gli USA, i rapporti sono, almeno in apparenza, tesi e incrinati. Ma si sa: “poliziotto buono” e “poliziotto cattivo” devono recitare sempre i loro rispettivi ruoli.

    Certo può sempre contare sui suoi cagnolini sbavanti infilati in tutte le Nazioni, ma sa che questa foglia di fico non le basterà a coprire la vergogna.

    Qualsiasi cosa dovessere succedere e gli ex-alleati diventare oppositori, ecco che le carabine nucleari sarebbero già puntate e predisposte, lì a scoraggiare chiunque.

    Perchè loro sanno che non si potranno mai fidare di nessuno, in quanto alla fine nessuno vorrà riconoscere, seriamente e praticamente, la looro “elezione”.

    Non aspettatevi pentimenti o buon senso, buone intenzioni e volontà di pace, senso di giustizia e di umanità, nè da parte israeliana, nè da parte dei suoi sostenitori nel mondo, perchè tali sentimenti e concetti non albergano nelle menti e nei cuori di chi vede nel sionismo l’attuazione di rivendicazioni bibliche.

    Occhio per occhio, sterminio dei nemici, potere incontrastato sui non nebrei.

    Questi sono, purtroppo le linee guida che da sempre animano le menti sioniste, ed i libri sono pieni di loro disinibite citazioni in tal senso.

    Quindi preparatevi, a causa delle reazioni che avranno innescato col loro sprovveduto comportamento, e al timore di perdere il trono di Erode riconquistato, ad assistere a ben peggiori escalation di terrore e violenza, di cui a farne le spese saranno, come sempre, i più deboli.

    La strage degli innocenti non è ancora terminata.

    FFP


    1 giugno 2010





    Israele Stato Canaglia - Web Nostrum
    Ultima modifica di Avamposto; 04-08-10 alle 01:17

  7. #17
    Avamposto
    Ospite

    Predefinito Rif: WEB NOSTRUM: LORO COMBATTONO ANCHE PER LA TUA LIBERTA' D'OPINIONE - SOSTIENILI!

    Angela Lano è sparita nel nulla
    01/06/2010 admin2
    RAPITI I PACIFISTI DAI PIRATI ISRAELIANI
    Comunicato della famiglia di Angela Lano:
    31 maggio 2010
    Angela è sparita nel nulla
    Malgrado le varie agenzie stampa italiane ripetano che gli italiani sequestrati dalle autorità israeliane “stanno bene”, la famiglia di Angela Lano, direttrice di Infopal.it, informa che la Farnesina e l’Ambasciata d’Italia in Israele non sono in possesso di informazioni al riguardo.
    I cittadini italiani a bordo della Freedom Flottilla sono pertanto “spariti” a tutti gli effetti.
    Il porto di Ashdod, infatti, dove sono state condotte la navi della Freedom Flotilla, è stato dichiarato “zona militare” dalle autorità israeliane e nessuno può entrarvi, tanto meno i giornalisti.
    Israele si rifiuta inoltre di fornire la nazionalità dei sequestrati, pertanto le stesse ambasciate in Israele non possono comunicare alcuna informazione precisa al loro riguardo.

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=14768

    Angela Lano, giornalista e direttrice di Infopal Agenzia stampa informazione Palestina, Territori palestinesi occupati, Striscia di Gaza è una nostra cara amica ed è una firmataria appartenente a questo Coordinamento.
    Anch’essa è nel mirino della Nirenstein col suo sito web.
    Perchè fare cronaca e contro-informazione sulla Palestina è fare “antisemitismo”: ammazzare e rapire la gente come fanno gli israeliani invece va bene.
    È evidente che di democrazia e tolleranza delle altrui visioni delle cose, Nirenstein Fiamma non ne sa nulla.
    Una domanda: ma come è possibile che essa sieda nel Parlamento italiano?





    Angela Lano è sparita nel nulla - Web Nostrum

  8. #18
    Avamposto
    Ospite

    Predefinito Rif: WEB NOSTRUM: LORO COMBATTONO ANCHE PER LA TUA LIBERTA' D'OPINIONE - SOSTIENILI!

    Comunicato famiglia Angela Lano
    01/06/2010 admin2
    detenuta nel carcere di Ber Sheeva, Neghev meridionale
    Angela Lano sta bene e rifiuta l’espulsione
    1 giugno 2010

    La sua famiglia fa sapere che l’Unità di Crisi della Farnesina ha comunicato che Angela Lano, direttore dell’agenzia di stampa Infopal.it, sta bene ed è in stato di fermo da parte delle autorità israeliane, in un luogo imprecisato.

    A differenza di altri che sembra saranno rilasciati nelle prossime ore, Angela Lano – assieme ad altre centinaia di partecipanti alla Flotta – forse sarà trattenuta più a lungo in quanto ha rifiutato l’espulsione che probabilmente comportava una “ammissione di responsabilità” in quella che Israele continua a definire “azione illegale”.

    La famiglia chiede l’immediatata liberazione di Angela e di tutti gli altri membri della spedizione umanitaria illegalmente detenuti perché sequestrati in acque internazionali su navi legalmente registrate.

    http://www.infopal.it/leggi.php?id=14779

    ULTIME ORE:



    Angela è nel nuovo carcere di Ber Sheeva (Neghev meridionale, non troppo distante da Dimona, dove si trovano le centrali nucleari israeliane), sta bene, anche se provata, ma dimostra di essere lucida e determinata a non sottostare ai ricatti israeliani, che vorrebbero farle firmare un documento in cui lei ammette di essersi introdotta illegalmente in territorio israeliano, in quanto lei è stata invece rapita in acque internazionali, dove vige un diritto di navigazione internazionale violato da Israele. Noi tutti le siamo vicini, e ci stiamo muovendo per fare tutto ciò che è in nostro potere, augurandole di resistere e tornare presto a casa dalla sua famiglia.




    Comunicato famiglia Angela Lano - Web Nostrum

  9. #19
    Avamposto
    Ospite

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    Angela è libera!!!
    02/06/2010 admin2


    La nostra amica e giornalista, direttrice di InfoPal.it, Angela Lano, insieme agli altri rapiti da Israele in acque internazionali ( dopo una carneficina che è costata la vita a 16 volontari internazionali, che portavano aiuti umanitari alla popolazionme di Gaza, non ai “terroristi come qualche penna malevola ha voluto insinuare) è stata finalmente liberata ed è in viaggio verso Istanbul.
    Dopo una conferenza stampa, tutti raggiungeranno le loro rispettive famiglie e nazioni.

    BEN TORNATA ANGELA!!!







    Angela è libera!!! - Web Nostrum

  10. #20
    Avamposto
    Ospite

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    Erdogan, Nirenstein, Il Foglio, RaiNews24 e la nuova inquisizione
    05/06/2010 admin2
    The Turkish prime minister Erdogan said he does not see Hamas as a terrorist organization, but as a resisting group struggling for its own land
    ………(…vai al link, in inglese…)………

    ANKARA – Hürriyet Daily News – Friday, June 4, 2010



    La Nirenstein, Il Foglio, RaiNews24, con nani e ballerine al seguito, chiederanno anche la chiusura internazionale dei siti e testate giornalistiche turche, accusando tutti di “antisemitismo”??? Ci sarà da ridere.

    Ma chi si credono di essere? I nuovi dittatori dello Stato Libero di Bananas?

    Se siamo in regime di inquisizione e caccia alle streghe, devono dirlo chiaramente e assumersi le responsabilità delle loro azioni.

    Perchè cari signori, le bugie hanno le gambe corte.

    Una campagna di odio e falsa informazione è in atto, nel nostro Paese, ai danni di alcuni cittadini, siti web e della libertà d’informazione.

    Questa istigazione all’odio verso siti cristiani e/o islamici, di “sinistra” e di “destra”colpevoli solo di lasciare spazio a idee e posizioni, contestabili finchè si vuole, ma legittime in uno Stato di Diritto democratico, è un’atto di violenza e discriminazione senza precedenti, che non siamo disposti a subire.

    Certo deve dare molto fastidio, a “qualcuno”, chiamiamoli i “conducenti della locomotiva”, il fatto che molte persone si siano accorte che il divide et impera della divisione in schemi di pensiero, politici e confessionali, rigidi e faziosi, su questioni vitale importanza per gli equilibri mondiali e la libertà dei popoli, faccia solo il gioco dell’invisible empire e della lobby che lo dirige dietro le quinte.

    Ma il fatto che si debbano stabilire alleanze e coalizioni, fra tutte le forze antagoniste allo strapotere imperiale usraeliano e delle colonie asservite, è cosa detta anche pochi giorni fa da Mons. Capucci, persona non certo accusabile di antisemitismo biologico.

    L’Italia comunque, anche se in mano ai camerieri più fedeli di Sion, non è Israele. Perchè se questi personaggi, di basso profilo giornalistico, alcuni dei quali ex di AN (di quel Fini che ha firmato il finanziamento di 300mila euro al CDEC), si possono permettere di portare avanti campagne stampa così virulente e cariche d’odio (cosa che noi non ci sogneremmo mai difare) lo devono ad una Costituzione che permette loro libertà di pensiero e d’espressione (quale che sia il loro quoziente intellettivo e capacità espositiva): ma tale diritto non può essere rivendicato solo da una parte e negato ad altri. La legge è uguale per tutti. O no?!?
    C’è poi un’altra considerazione da fare, molto semplice e che non necessita grandi conoscenze, ma solo di un briciolo di buon senso:

    - nessuno può ragionevolmente giudicare qualche libro o testo, nel bene o nel male, senza averne presa visione, averlo letto, analizzato. Questo vale per la Bibbia, come per il Talmud o il Corano, La Divina Commedia, i Gialli della Mondadori, o i racconti di fantascienza di Urania. E neppure i così detti Falsi Procolli di Sion, o il Manifesto Statutario di Hamas, come i Diari di Anna Frank, sono esenti da tale elementare considerazione: non posso giudicare ciò che non conosco, solo per sentito dire.

    La Storia nei secoli è piena di tragici avvenimenti, di popoli trascinati in guerre, o “missioni di pace” come si dice oggi, per ignoranza dei fatti o sulla base di dati contraffatti (vedi la guerra in Iraq, giustificata con la storia delle “armi di distruzione di massa”, messa in giro dai Servizi, rivelatasi poi un falso clamoroso, che è costato la vita a migliaia e migliaia di persone ed una situazione di destabilizzazione totale come quella attuale); da Troia a Fallujah se ne sono sentite di tutti i colori, ma per capire la verità non basta leggere l’editoriale di qualche scribacchino di terza fila, ci vuole di più.

    Detto questo, è facile comprendere come sia molto pericoloso invocare la soppressione di questo o quel libro, di questo o quel testo, di questa o quella testata web.
    Ogni limitazione in tal senso è una regressione di civiltà, è voler tornare a periodi oscurantisti che si ritenevano superati, è voler sopprimere la capacità di discernimento e conoscenza dell’essere umano.
    Deve essere la forza della ragione, comprovata, a prevalere su ingiustizie e falsità.

    Non bisogna giammai che sia la sola ragione della forza, coercitiva e violenta, anche se esercitata con i sofisticati mezzi moderni del discredito a mezzo stampa, a “democraticamente” prevalere prepotentemente su uomini, fedi e idee.
    In questo senso, tutta la campagna di caccia alle streghe, scatenata e coordinata in queste settimane da giornali, tv e politicanti, è, dal dopoguerra a oggi, la più pericolosa tentazione totalitaria che l’Italia e l’Europa abbiano fronteggiato.
    Se noi, uomini e donne, liberi pensatori, libere penne e anime libere, non saremo pronti, indipendentemente dalle differenze che ci contraddistinguono, a difendere questo nostro diritto all’informazione e all’espressione, a 360 gradi, e non saremo capaci di rivendicare i nostri inalienabili diritti naturali al discernimento, alla critica, all’analisi, al libero arbitrio, allora non saremo neppure degni di reputarci esseri umani, e sarà giusto essere invece trattati, come già fanno, da “animali parlanti”…

    di FFP,

    5 giugno 2010, aggiornato alle ore 16.47




    Erdogan, Nirenstein, Il Foglio, RaiNews24 e la nuova inquisizione - Web Nostrum

 

 
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