Statali, stretta sulle assenze: arriva il tetto massimo per le malattie gravi | QuiFinanza
12 giugno 2017 - Un tetto massimo di assenze per malattia durante l’anno anche in caso di gravi patologie che richiedono terapie salvavita quali chemioterapia ed emodialisi. È l’ulteriore stretta sull’assenteismo prevista dalla riforma Madia che rimette mano anche al capitolo licenziamenti nel pubblico impiego.
Il prossimo 22 giugno entrerà in vigore infatti il nuovo codice disciplinare per gli statali. Le nuove regole del decreto 75/2017 sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale numero 130 del 7 giugno. Lo statale bocciato per tre anni di fila potrà essere licenziato, ma la scure si abbatterà anche sui furbetti del cartellino, sugli assenteisti e per chi è reo di “scarso rendimento” a causa di reiterate violazioni degli obblighi per cui è già stato sanzionato.
NUOVE NORME – Saranno previste norme, si legge sul decreto 75/2017, “in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti finalizzate ad accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l’esercizio dell’azione disciplinare”.
Nel mirino delle nuove misure anche chi dichiara il falso per ottenere posti e promozioni e per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento come accettare regali costosi e abusare dell’auto di rappresentanza. Dito puntato, poi, verso chi si assenta dal lavoro quando più serve, rischiando di creare difficoltà, magari in coincidenza con un grande evento, l’iscrizione alle scuole o la presentazione del 730.
TETTO MASSIMO MALATTIA – Sarà l’Aran a negoziare, in sede di trattativa, il computo dei giorni di assenza collegati al l’effettuazione di terapie salvavita “anche se non coincidenti con i giorni di terapia e a condizione che si determinino effetti comportanti incapacita lavorativa”. Un ampio capitolo dell’atto di indirizzo del resto è dedicato a permessi, assenze e malattia, un tema delicato che da settembre sarà affidato ai controlli dell’Inps secondo quanto previsto dal nuovo testo unico del pubblico impiego.
Madia prevede inoltre una disciplina specifica sui permessi orari per visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici fruibili a giorni e addirittura a ore. Ma anche permessi brevi a recupero, permessi per motivi familiari e riposi connessi alla ‘banca delle ore’ che viene indicata come “base di partenza per ulteriori avanzamenti nella direzione mi una maggiore conciliazione e tra tempi di vita e di lavoro”.
NUOVI PALETTI – Tuttavia anche in questi casi sono previsti nuovi paletti. L’ assenza deve essere giustificata con un’attestazione rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privata, che ha svolto la visita o la prestazione o tramessa all’amministrazione presso cui lavora il dipendente pubblico.
La direttiva prevede anche un “monte ore” annuale per la fruizione di tali permessi con l’indicazione che 6 ore di permesso corrispondono a un’intera giornata di lavoro. Infine, si prevede un periodo di servizio minimo nell’arco della giornata almeno pari alla metà dell’orario e, salvi casi d’urgenza, adeguati periodi di preavviso.