Reddito di inclusione 2017: requisiti, ecco a chi spetta
Primo passo per l’entrata in vigore del Reddito di Inclusione 2017. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla misura per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio. Ora il decreto legislativo è al vaglio delle commissioni parlamentari competenti. Ecco nel dettaglio i requisiti e a chi spetta.
Reddito di inclusione 2017: a chi spetta

Il ReI sarà garantito solo a quelle famiglie con un reddito non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. Il ReI viene destinato anche a chi è proprietario di un immobile ma versa in uno stato di povertà. Hanno la priorità i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni.
Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il REI è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI; o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
Reddito di inclusione 2017: requisiti e durata

Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.

Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata”. È un’importante innovazione di sistema, che caratterizzerà l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall’altro.
Il decreto disciplina anche le possibili espansioni del REI, in termini di graduale incremento del beneficio e di graduale espansione dei beneficiari. In presenza di maggiori risorse o di risparmi strutturali, l’estensione della misura potrà essere realizzata mediante l’adozione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Reddito di inclusione 2017: istituita la Rete di protezione e inclusione sociale

Il decreto istituisce inoltre la Rete della protezione e dell’inclusione sociale. Essa sarà presieduta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali e composta da rappresentanti dei diversi livelli di governo. E’ una struttura permanente di confronto e programmazione delle politiche sociali. La struttura coinvolgerà nelle decisioni programmatiche il terzo settore, parti sociali e altri stakeholder. La Rete si articola in tavoli regionali e territoriali e ha l’obiettivo di rendere più omogeneo il sistema superando le attuali sperequazioni territoriali.
Nello specifico del ReI e al fine di agevolarne l’attuazione, il decreto prevede determinate articolazioni della Rete; si tratta in particolare del Comitato per la lotta alla povertà, come organismo di confronto permanente tra i diversi livelli di governo, e dell’Osservatorio sulle povertà. Avrà il compito di predisporre un Rapporto biennale sulla povertà, in cui sono formulate analisi e proposte in materia di contrasto alla povertà; di promuovere l’attuazione del Reddito di inclusione, evidenziando eventuali problematiche riscontrate, anche a livello territoriale; di esprimere il proprio parere sul Rapporto annuale di monitoraggio sull’attuazione del ReI.
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Scritto da: Andrea Turco
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