Non ho capito perché è stata chiusa la discussione "Per Carlo di Genova", spero non sia a causa della mia critica materialista non dell'onore, ma della interpretazione idealista dell'onore. (ma credo sia a causa di una terribile caduta di livello da parte di un altro forumista che ha dato una valutazione positiva di Macron, cioè del male assoluto, l'entità-capitale allo stato chimicamente puro)
Mi sia permesso di tornare su quest'argomento perché mi dà l'occasione di spiegare il senso della mia valutazione generale della DR.
Non ho mai detto né pensato una cosa del genere "l'onore non esiste, è un inganno". L'onore è esistito ed esisterà. Dicevo invece nell'altra discussione che nel 2017 in Italia - ma è vero in tutte le società scambiste e forse ormai non solo in quelle - che l'onore esistente è stato cacciato via dal soldo.
Com'è possibile una cosa del genere? Ma allora significa che siamo tutti vigliacchi? No. Né onorevoli né vigliacchi: siamo diventati scambisti. Lo scambista è una figura nuova sulla scena storica, è una produzione della tarda modernità che presuppone la distruzione della forma sociale anteriore, dove la società era come un insieme di scatole tutte l'una dentro l'altra: la famiglia, il paese, la comunità di fede, la cittadinanza, la classe, la stirpe, la corporazione di mestiere, il genere, etc. Per creare l'individuo mobile, flessibile, proprietario di diritto, libero di schiavizzarsi dove lo spinge la miseria, c'è voluta la rivoluzione borghese, il liberalismo, le guerre, ecc.
L'onore inteso come la considerazione da parte di altri dice bene come questi altri abbiano un ruolo nel giudicare il valore, cioè il valore è stabilito secondo un metro di misura che discende dalla tradizione, dal costume, da un sistema valoriale specifico. Chiaramente ciò non puo co-esistere con un sistema scambista la cui metafisica è fondamentalmente anti-veritativa: c'è di vero in questo mondo soltanto l'auto-referenzialità del capitale, il suo movimento autonomo di accumulazione infinita. Tutto il resto è antiquato, obsoleto, svuotato di ogni suo significato.
Quindi quando la DR rivendica l'Onore, cosi come la tradizione oppure ogni altra forma sociale anteriore, comunitaria, organica, rivendica un mondo che non puo condividersi con lo scambismo. La DR, pur se non lo sa, è antiscambista e dunque anticapitalista. Però gli è difficile arrivare al punto ove si esplicita questo anticapitalismo, perché quest'ultimo viene identificato al "comunismo", cioè a due cose:
1. lo stalinismo - la grande caserma burocratica dove si faceva la fame e si rischiava la vita per saltare il muro
2. il sinistrismo (ma perché non avete l'equivalente del francese "gauchisme"?) - cioè quella frazione ribellistica della gioventù borghese studentesca, che risolve il conflitto coi padri assumendo posizioni societali "progressiste" e in realtà ultracapitaliste (Sade, Foucault, la decostruzione di ogni sistema valoriale e quindi la consecrazione del nichilismo della merca).
E cosi si chiude la trappola. La DR incontra il suo limite nella critica anticapitalista trovando come nel notevole testo di Alberto Pensabene postato ultimamente su questo forum nella personificazione dell'ebreo il modo di dire ciò che la critica materialista ha saputo dire con ben altra precisione, anche se chiaramente con una potenza espressiva e di seduzione minima presso il proletariato scatenato.
Comunque l'odierno populismo è un laboratorio di confluenza di tutte le critiche anticapitaliste. Né uscirà quel che i nostri nemici chiameranno "un mostro". Non tra mille anni, ma nel prossimo decennio. Sta per riaprire il campionato, ragazzi.